TEANO: DELITTO DEL DIRETTORE DELL’ALBERGO DI SUIO TERME E TENTATO OMICIDIO DELLA VIGILANTES.
CHIUSE LE INDAGINI PER IL CARABINIERE MOLINARO: 4 CAPI DI IMPUTAZIONE, C’E’ ANCHE LO STALKING.
LA DIFESA PENSA AL RITO ABBREVIATO CONDIZIONATO AD UNA PERIZIA PSICHIATRICA.
DELITTO PER UNA DONNA ‘CONTESA’. INTANTO ENTRA NEL VIVO IL PROCESSO PER L’ALTRO EX MARESCIALLO DI TEANO, MOTTOLA, DAVANTI ALLA CORTE DI APPELLO DI ROMA CON MOGLIE E FIGLIO.
IN AULA TESTI GENERALE GAROFANO, CRIMINOLOGA BRUZZONE.
Chiuse le indagini preliminari per il delitto di omicidio a carico del brigadiere dei carabinieri Giuseppe Molinaro, 47 anni, di Teano rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere da dieci mesi, ovvero dal 7 marzo scorso quando uccise il direttore dell’albergo Nuova Suio di Castelforte (Latina), Giovanni Fidaleo, 66 anni ferendo in modo grave la guardia giurata Miriam Mignano, trentenne di Castelforte con la quale intratteneva una relazione sentimentale. Quando scoprì la donna insieme al direttore, il carabiniere perse la testa e sparó prima la donna – ferendola – e poi raggiunse Fidaleo nella struttura esplodendogli alcuni colpi di pistola che furono letali.
L’indagine porta la firma del sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Chiara D’Orefice ha concluso le indagini che ha definito nei dettagli i capi d’accusa a carico del brigadiere per diverso tempo in servizio presso la stazione dell’Arma di Castelforte. Sono quattro i capi d’imputazione formulati: oltre all’omicidio volontario per aver ucciso con 4 colpi d’arma da fuoco (3 all’addome ed al torace, uno sulla mascella destra) Giovanni Fidaleo c’è il tentato omicidio di Miriam Mignano, ferita gravemente all’addome e all’altezza del seno sinistro.
A questi vanno aggiunti il furto del telefono della donna e il reato di atti persecutori (stalking) di cui l’omicida si sarebbe reso protagonista non accettando la conclusione della sua relazione sentimentale. Giuseppe Molinaro, rappresentato dall’avvocato Paolo Maria Di Napoli, del foro di Napoli Nord, ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini ed ora ha venti giorni di tempo per presentare una memoria difensiva o chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero. Inoltre, la difesa dell’ex brigadiere sta valutando l’ipotesi di affrontare il processo con il rito abbreviato condizionato però allo svolgimento di una perizia psichiatrica. Il militare peraltro si trovava ancora sotto osservazione di una psicologa esterna all’Arma quando fu arrestato e si diresse proprio dalla professionista a Teano appena dopo aver commesso l’omicidio e il tentato omicidio. Poco prima avrebbe tentato di suicidarsi. Intanto, il 24 gennaio, un altro carabiniere, l’ex maresciallo Franco Mottola; la moglie Annamaria e il figlio Marco compariranno davanti ai giudici della Corte di Appello di Roma. Si tratta della nuova udienza – dopo l’appello presentato da accusa e parti civili – per il prosieguo del processo riguardante l’omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce, (Frosinone), trovata priva di vita nel giugno del 2001. La famiglia Mottola fu assolta in primo grado. L’udienza vedrà come testi i consulenti di parte civile: il generale Luciano Garofano; la psicologa Laura Volpini, il medico legale Luisa Regimenti; la criminologa Roberta Bruzzone. Il 30 gennaio, invece, per la difesa sarà ascoltato il criminologo Carmelo Lavorino; l’ingegnere Cosmo Di Mille e lo psicologo forense Enrico Delli Compagni.
FONTE: di Biagio Salvati da IL MATTINO