GIALLO DI VIA POMA: I COMITATI D’AFFARI E I BUTTAFUORI DELLA CACIARA
(Riflessioni sul caso da parte del criminologo Carmelo Lavorino)
Oggi pomeriggio causa il tempo cattivo ho guardato due video sulla questione “Via Poma – Mario Vanacore” e sono arrivato alla conclusione che esistono persone e formazioni noetiche che distruggono/ignorano/mutano presupposti, dati ed elementi utili a risolvere i delitti e metodi scientifici perché amano fare i dispettucci al sottoscritto (dei quali me ne infischio). Queste persone la buttano in caciara, rosicano di brutto e vivono fra livore, invidia e piccineria. Naturalmente la visione dei due video non mi ha condotto direttamente a queste persone, è stato solo il libero volo del libero pensiero che mi ha creato il linkage mentale.
Premetto che fra qualche giorno risponderò a queste persone perché è inammissibile che si cambino le carte in tavola e i dati oggettivi e storici di un delitto così efferato per “non dare soddisfazione (MAI RICHIESTA) ad altri”: capisco che qualcuno cerchi il piattino di lenticchie di qualche “commissione committente”… ma non esageriamo.
Il primo riferimento è a tali Max Parisi e Igor Patruno, i quali (1) ammettono che i Vanacore hanno dei coinvolgimenti per le questioni chiavi, agendina Lavazza sulla scena del delitto, (2) la buttano in caciara per confondere l’opinione pubblica sulla questione “sangue dell’assassino gruppo A DQAlfa 4/4”; si arrampicano sugli specchi e sugli ascensori per dimostrare che il sangue sulla porta ha il nome genetico dell’assassino; stanno allevando una balla enorme sull’arma del delitto; evitano di darmi ragione sul fatto che l’assassino abbia colpito per 30 volte la vittima con la mano sinistra; mischiano situazioni, contesti e nomi senza logica e senza scienza… giusto per rosicare di meno.
Fra qualche giorno darò una risposta a tutte le imprecisioni che hanno proferito (sembravano il Gatto e la Volpe collodiani), e sarebbe il caso che Max Parisi abbia una confutazione diretta con me, e lui sa benissimo il perché…
Il secondo video è di una signora che vive nella contraddizione perenne fra quello che dice ed ha detto e fra quello che fa ed ha fatto: addirittura rimprovera la Procura di Roma perché sbagliò nell’accusare Raniero Busco e la loda perché ha rimproverato l’informativa dei CC che accusano Mario Vanacore: il metro di valutazione della suddetta è ovviamente il suo “sacro pensiero” col motto “Chi la pensa come me ha ragione” (sic!).
Attenzione, io non sono d’accordo su alcuni passaggi inferenziali e investigativi dei CC relativi la loro informativa e non mi pronuncio sulle loro conclusioni in quanto ignoro i passaggi logici e i loro dati info-investigativi; certo è che loro sono partiti dalle mie indicazioni dei dati oggettivi della vicenda (assassino sangue A DQAlfa 4/4, mancino, territoriale con opportunità e possibilità particolari, questioni agendina Lavazza ed altre ancora) per poi navigare troppo liberamente e in modo che critico.
A Mario Vanacore dico ancora che è sfortunato a possedere diverse caratteristiche dell’assassino di Simonetta, e lo invito ancora una volta a collaborare con gli inquirenti per farlo catturare.