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Con un successo di partecipazione, inizia il percorso unitario degli agricoltori e pescatori italiani
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Con un successo di partecipazione, inizia il percorso unitario degli agricoltori e pescatori italiani
Oltre 500 persone provenienti da tutte le regioni italiane hanno risposto all’invito del Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani di ritrovarsi in Piazza del Campidoglio per tenere l’iniziativa di avvio della nuova fase unitaria delle mobilitazioni degli agricoltori e dei pescatori che da settimane stanno denunciando la crisi, proponendo e chiedendo soluzioni.
L’iniziativa è venuta dopo che il 28 febbraio scorso in una affollata assemblea alla città dell’Altra Economia è stata decisa la costituzione del Coordinamento Unitario su proposta dei partecipanti al tavolo di confronto con il Governo Nazionale.
Molti gli interventi che si sono succeduti. Fra gli altri, Salvatore Fais per il Movimento Agricoltori Italiani, Roberto Congia per il Movimento Pastori Sardi, Matteo Talarico per il MTA della Calabria, Gregorio Carello e Angelo Natarelli per la Rete dei Pescatori, Angelo Di Stefano per il Comitato Popolo Produttivo hanno sottolineato l’appello all’Unità, all’autonomia ed a sviluppare un movimento alleato con la società forte delle proposte che si stanno avanzando dalle mobilitazioni in tutta Italia.
E’ toccato a Gianni Fabbris (Altragricoltura) annunciare le proposte e le iniziative a nome di tutto il Coordinamento per la fase unitaria in cui si impegna dai prossimi giorni il Movimento degli agricoltori e dei Pescatori.
Si avvia una mobilitazione di 75 giorni di iniziative con una giornata culmine ogni 15 giorni che sarà indetta in tutto il territorio nazionale, nelle diverse regioni e che impegnerà i presidi e i movimenti in altrettante giornate di iniziativa unitarie sui 5 temi che il Coordinamento propone per il Confronto al Governo: Le regole per il controllo del mercato; Garanzia di prezzo al campo e alla barca e contenimento dei costi produttivi; Forte azione sull’indebitamento delle aziende (moratoria, ristrutturazione, abbattimento dei debiti e facilitazioni dell’accesso alle risorse finanziarie); Riequilibrio del rapporto fra diritto a produrre delle imprese e riconversione e tutela ambientale; Democrazia sindacale e sburocratizzazione del settore.
Su ognuno di questi temi il movimento raccoglierà, durante le settimane di mobilitazione nei territori, le idee le proposte che saranno fatte valere al tavolo di confronto con il Governo e la Politica ed, alla fine dei 75 giorni, il movimento valuterà come convocare una forte manifestazione unitaria.
“Torneremo a Roma preparando una forte manifestazione popolare mentre, nel frattempo apriamo senza preconcetti ma anche nella piena autonomia e con speranza il confronto con la politica”
Al Governo la Piazza del Campidoglio lancia anche un messaggio chiaro: servono, nel frattempo misure urgenti per scongiurare che la crisi produca danni irreversibili.
“Ne indichiamo tre: una misura urgente sull’indebitamento delle aziende, la messa in campo di una forte azione di controllo sulla concorrenza sleale attuando le misure che già ci sono in attesa che si sviluppi un quadro più efficace, una iniziativa che intervenga immediatamente sul prezzo del Grano che sta crollando in questi giorni a prezzi da miseria mentre nei porti sbarcano prodotti provenienti da Paesi senza controllo.
Fra qualche mese è il tempo della mietitura e ci aspettiamo che il Governo non ci ripeta quello che ormai è chiaro a tutti, ovvero che il Prezzo del Grano si decide nella borsa merci di Chicago. Non lo abbiamo voluto noi e un Paese che sul Grano ha costruito un pezzo di storia del suo agroalimentare non può lasciare quest’anno i cerealicoltori in mano alla speculazione finanziaria senza regole.”
Cosi, con un grande successo di unità, in attesa che nei prossimi giorni il Coordinamento produrrà un Piano d’azione articolato e un documento da inviare al Governo, si è conclusa la mobilitazione con gli agricoltori che si preparano al lavoro e a sollecitare le risposte urgenti al Governo.
Risposte che, dopo due mesi di iniziative nelle strade, sono ormai indispensabili, anche per evitare che la stanchezza e la sfiducia accumulata nel tempo possa produrre tensioni come quelle segnalate dall’episodio (isolato ed estemporaneo) accaduto in serata lungo la Via Nomentana a Roma in cui hanno preso fuoco delle balle di fieno per cui, dal presidio della Nomentana, gli agricoltori stessi del Presidio si sono adoperati a contenerlo e che, comunque, indica l’urgenza delle risposte per riportare serenità.