UCCISO PER L’AUTO FUORI POSTO “STAVA RIPARANDO LE CANDELE” di Nicola Rosselli da Il Mattino di oggi

 

CASERTA.  Tre colpi in rapida successione hanno spezzato la tranquillità di un caldo pomeriggio di aprile. Tre colpi di pistola secchi e poi di nuovo il silenzio rotto qualche istante dopo dalle grida disperate dei familiari della vittima. Un’esplosione di violenza, un chiaro scatto d’ira che non ha lasciato scampo. Armando Ortodosso, 74 anni di Parete, in provincia di Caserta, ha ucciso Sebastiano Tessitore, di 60 anni, con almeno tre colpi partiti da una pistola legalmente detenuta. All’origine del delitto una lite per questioni condominiali: il tutto per un posto auto, un parcheggio nello spazio antistante l’edificio di sei piani al confine tra la periferia di Parete e quella di Giugliano.

LA RICOSTRUZIONE

Teatro dell’omicidio le case popolari di Parete. Semplice la dinamica. Non c’è voluto molto ai carabinieri della locale stazione e della compagnia di Aversa, coordinati dal colonnello Ivano Bigica, per giungere alla ricostruzione di quanto accaduto. L’inizio della discussione tre i due, ieri pomeriggio intorno alle 16, per un posto auto conteso. A quanto pare, ognuna delle due famiglie lo considerava di propria pertinenza. I litigi erano continui, ma nessuno avrebbe mai ipotizzato il sanguinoso epilogo. Iniziano a volare accuse reciproche. Forse l’omicida entra nella propria abitazione per prendere l’arma, forse l’aveva già con sé. Fatto sta che impugna la pistola ed esplode almeno tre colpi, c’è chi dice quattro, da distanza ravvicinata contro Sebastiano Tessitore uccidendolo sul colpo. Inutili i soccorsi: i sanitari del servizio di emergenza non hanno potuto far altro che constatare la morte del manovale paretano. Quando i carabinieri sono giunti sul posto l’omicida non ha opposto resistenza. Si è fatto ammanettare e portare in caserma. Qui è stato ascoltato a lungo dagli investigatori per ricostruire una dinamica che, però, presentava poche lacune. L’area teatro dell’omicidio è stata bloccata per diverso tempo dalle forze dell’ordine, sino a quando il magistrato della Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nord non ha disposto la rimozione del cadavere della vittima, trasportato presso il reparto di medicina legale dell’ospedale San Giuliano di Giugliano, dove nei prossimi giorni sarà eseguito l’esame necroscopico. Esame i cui risultati poco altro potranno aggiungere per chiarire una vicenda che è frutto di un raptus di follia che si è scatenato in un anziano pensionato che, a detta di tutti, era una persona tranquilla in una famiglia altrettanto tranquilla con un figlio in servizio nel corpo della polizia penitenziaria. L’uomo ora si trova in carcere a Santa Maria Capua Vetere.

LE REAZIONI

«Siamo sconcertati ha dichiarato il sindaco di Parete Luigi Pellegrino – Lo è l’intero paese. Un episodio che ci lascia senza parole per come si è sviluppato, ma soprattutto per le persone e le famiglie coinvolte. Erano conosciuti da tutti e nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe potuta succedere una cosa simile». Per il giorno dei funerali di Sebastiano Tessitore sarà proclamato il lutto cittadino. Non è la prima volta che Parete sale alla ribalta per fatti di sangue. Era la vigilia di Natale del 2017, il 24 dicembre, quando Luigi Pellegrino, allora 14enne, fu raggiunto da colpi d’arma da fuoco «vaganti» intorno alle tre del pomeriggio mentre camminava con alcuni amici lungo la strada principale. Il giovane tornò a casa dopo un lungo coma. I carabinieri nel 2018 hanno arrestato l’uomo che aveva sparato «per gioco».

di Nicola Rosselli da Il Mattino