*Arrivano i nostri!!* di Vincenzo D’Anna*

Che nostalgia dei film western di John Ford, quelli in cui galoppavano gli intrepidi squadroni di cavalleria, sempre pronti ad accorrere in soccorso dei poveri pionieri “circondati” da feroci bande di pellerossa. Quelle stesse “giacche blu” trasformate poi, nel giro di pochi anni, nella mano feroce dell’uomo bianco: quella che sterminava i natii. Una metamorfosi bella e buona dovuta, in parte, anche all’ingresso in scena dei famosi “intellettos de la gauche”, gente nata per fustigare la storia degli Stati Uniti e del bieco capitalismo che sin dagli albori non si era fatto scrupolo delle popolazioni locali. Insomma: criticare il passato per contestare il presente, sostenendo le tesi anti americane e della libera economia di mercato. Ovviamente quegli uomini dalla cultura un tantino strabica non volsero mai lo sguardo (ed il pensiero) ad Oriente ove Lenin ed i suoi successori passavano per le armi chiunque non accettasse la tirannia del bolscevismo rosso, in nome del riscatto del proletariato. Maître a penser nati e vissuti a Parigi, che certo non era un luogo desolato e triste per bon vivant di tutte le categorie. Gente dalla tasca e dalla pancia piena, che scalavano le classifiche nelle librerie e che ebbero emuli un po’ in tutto il mondo. In particolar modo nel Vecchio Continente dove la faziosità anti capitalista ed anti statunitense si diffondeva a macchia d’olio. Una faziosità di giudizio che sopravvisse anche dopo che le armate alleate liberarono la Francia dall’occupazione nazista nonché dalla vergogna dei francesi per aver per anni collaborato con gli occupanti per il tramite del maresciallo Henri Pétain, primo ministro della Repubblica di Vichy. Come sarebbe poi accaduto, più tardi, in Italia anche Oltralpe sarà esaltata la resistenza partigiana alla quale fu attribuito il merito esclusivo di aver “liberato” il Paese dalla tirannia hitleriana. Una scelta strategica per non dare eccessivo merito a quegli anglo-americani che, tutto sommato, quella liberazione avevano realizzata versando il loro sangue sulle spiagge della Normandia e prima ancora della Sicilia e del litorale di Salerno. In seguito sarebbero arrivate altre teorie filosofiche farlocche e storicamente taroccate pur di dare sostegno alle menzogne dell’Urss di Josip Stalin e del Comintern, il centro motore della propaganda comunista. Ai vecchi aedi del marxismo trionfante ne seguirono molti altri: letterati, poeti, registi, artisti di ogni genere che costituirono una weltanschauung menzognera. Poi venne il tempo dei Filosofi del pensiero debole, pacifisti a senso unico, dei pauperismi che individuarono ho nel libero mercato e nel liberalismo la fonte del disagio e della povertà di un mondo, quello occidentale, nel quale il benessere cresceva e la classe medio borghese intercettava ed assorbiva il proletariato di un tempo. Alla fine del secolo scorso nelle università e nei licei si narro’ di tutto e di più, e finanche il piano Marshall (che pure sfamò un continente intero nel dopo guerra), fu cancellato. Fu certo anche interesse della politica a “stelle e strisce” attrarre le nazioni europee verso il patto atlantico, sottraendole all’ egemonia comunista. Ma fu anche interesse di centinaia di milioni di cittadini poter risollevare la testa con l’aiuto dello Zio Sam!! Pensate sia finita qui? Macché! Le ultime alzate d’ingegno sono state le critiche mosse contro la globalizzazione dei commerci e della produzione dei beni che pure hanno contribuito a ridurre la povertà nel mondo sotto la soglia storica del dieci per cento, sviluppando ampie zone geografiche depresse come l’India ed il Sud est Asiatico. E che dire delle più disparate mode emancipanti, di recentissimo conio, come quelle della teoria gender, della scuola che non insegna ma accoglie, della libertà senza vincoli e responsabilità morali, tesi messe in piedi solo per distruggere la famiglia tradizionale ed i tradizionali valori occidentali, per diluirli col multi culturismo e la tolleranza verso violenza della fede musulmana ? Chi muove ancora quei i fili?Facile: quelli che persero la guerra ideologica oppure la vinsero riducendo gli Stati (che occuparono militarmente) in un grande gulag ove tenere in miseria la società nella quale tutti furono eguali nella povertà. Sono questi immarcescibili illusi che continuano a puntare il dito verso le società aperte e tolleranti e sviluppate. E lo fanno andando ben oltre il limite del buon senso e dell’etica pubblica!! Un continuo ininterrotto racconto che fa le pulci all’opulenza, alla libertà, ai diritti garantiti, diffusi ed intoccabili, tipici delle società liberali. Eppure resiste una fetta di cittadini contestatori del sistema. Uno pensiero di perenne, surreale e metafisica elucubrazione. Sono quelli che cercano la pagliuzza nell’occhio dell’Occidente e non la trave nell’occhio dei dittatori , delle teocrazie, del terrorismo . Come accade ai nostri giorni, con il codazzo pacifista che dice peste e corna di Israele, tollera l’aggressività dei Russi imputando, semmai, alla Nato la provocazione della guerra in Ucraina ed al Sionismo di Gerusalemme le cause del secolare disagio dei Palestinesi. Il tutto senza se e senza ma. Uomini e teorie diverse tra di loro ma che pure hanno la vecchia comune radice della lotta alla civiltà capitalistica per invocare quella edificata sulla pace disarmata e sul potere egemone dello Stato. Il vecchio, caro Pantalone che con le tasse e le greppie assistenziali, sostiene chi non vuole o non è capace di realizzarsi. Un esempio di scuola viene dagli aiuti umanitari che di recente gli Usa stanno profondendo, a mezzo di un porto artificiale costruito nel mare di Gaza: un fiume di dollari che arriva per sostenere la stremata popolazione palestinese, che dalle urla e dalle proteste non trova certo alcun ristoro. Quindi arrivano ancora una volta “i nostri “ che troveranno nuovamente ingratitudine e maldicenza come gratificazione!!

*già parlamentare