Sgarbi, campagna Europee al Sud: giro i paesi fino alle due di notte.
L’ex sottosegretario ora con FdI: «Mi sono legato a un rapper, così mi conoscono anche i ragazzi»
Ma per Fratelli d’Italia non è candidato nella circoscrizione del Meridione?
«Certo, sono venuto soltanto per un giorno, poi torno subito al Sud per la campagna elettorale. C’era un convegno che mi interessava».
Andata e ritorno, su e giù per l’Italia: quanti comizi al giorno?
«Niente comizi, vado in giro in mezzo alla gente».
In giro dove?
«Ovunque. Piazze, strade, teatri, caffè, bar, case, chiese, palazzi, farmacie, mercati…».
Quante ore al giorno gira?
«Dalle 11 alle due».
E le energie dove le trova? Non si stanca?
«Le energie vengono, si riproducono. Anche per le gratificazioni. Riscuoto un grande successo: mi conoscono tutti, dai nove ai novantanove anni. E questo perché?».
Perché?
«Perché sono io. Perché dico capra. Perché ho lavorato tanto per essere Sgarbi. E ora la mia più grande soddisfazione sono i giovani. I ragazzi hanno per me una particolare affezione».
Come riesce a fare presa su di loro?
«Adesso mi seguono perché mi sono legato a Tony Effe, popolare come era Morgan ai suoi tempi».
Chi è Tony Effe?
«Un rapper, ha trent’anni, una scoperta anche per me».
Come si muove lei tra i paesi del meridione?
«Come mi muovo? Ma se avevo già girato tutti i paesi, tutti i borghi. In ogni posto dove vado trovo qualcosa di me. Dirò di più».
Dica.
«Rappresento il riscatto italiano del meridione. È lì il futuro, in quello che è celato e che deve venire fuori. Come succede a Pompei, continuamente. Questo non c’è in nessun paese del Nord».
C’è un posto che l’affascina di più?
«Impossibile dirlo. C’è la storia nel meridione. C’è Sulmona che è il paese di Ovidio. Venosa quello di Orazio. Arpino di Cicerone. Poi ci sono Ischia, Capri, Procida. E Matera diventata la capitale della Cultura dopo essere stata lo scandalo mondiale, grazie ai sassi».
Non si stanca, si appassiona, un ritorno brillante dopo le dimissioni da sottosegretario alla Cultura. Nulla di sconveniente in questa campagna elettorale?
«La par condicio. Per questa non mi hanno permesso di presentare al Salone di Torino un libro su Michelangelo. Una misura repressiva e fascista».
Ma cosa dice per convincere la gente a votarla?
«Niente».
Come niente?