VOTO DI SCAMBIO
“Era il candidato della mafia”. Arrestato sindaco FI di Aprilia
AI DOMICILIARI LANFRANCO PRINCIPI – Nel 2023 eletto primo cittadino: c’era già la richiesta di arresto
4 LUGLIO 2024
Quando è stato eletto sindaco di Aprilia, a maggio 2023, Lanfranco Principi era già destinatario da due anni di una richiesta di misura cautelare. I magistrati di Roma infatti l’avevano depositata al Tribunale il 26 novembre 2021. Principi, due anni fa, era già vicesindaco di centrodestra del comune in provincia di Latina e di lì a poco avrebbe corso per la carica più alta. Eppure per i pm nella precedente tornata elettorale, quella del 2018, era riuscito a ottenere poco meno della metà della preferenze grazie all’appoggio delle cosche locali (circostanza non contestata per le elezioni del 2023). Solo ieri dunque sono state eseguite le misure cautelari. Un lasso di tempo per il Gip “dovuto all’eccezionale carico di lavoro gravante sulla Sezione Gip del Tribunale…”, ma che “può considerarsi congruo se riferito alla ampiezza delle indagini e alla ponderosità del plateau indiziario…”.
Principi è finito ai domiciliari con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno. È l’esito delle investigazioni della Dia e dei carabinieri del Comando provinciale di Latina che dal 2018 indagano sull’esistenza di una presunta associazione mafiosa radicata nella città pontina, già in passato terra d’affari dei clan. Un’inchiesta che – valendo per tutti gli indagati il principio di presunzione di innocenza – potrebbe risentire anche della futura abolizione del reato di abuso d’ufficio. Come ha detto il procuratore capo di Roma Franco Lo Voi ieri in conferenza stampa: “Alcune di queste condotte, salvo altri reati, sarebbero abuso d’ufficio, chissà che ne sarà…”.
Oggi dunque l’inchiesta conta 32 indagati, mentre 25 sono state le misure di custodia cautelare, tra cui Patrizio Forniti finito in carcere e ritenuto il capo della presunta associazione. Forniti, residente in Lussemburgo, risulta latitante. Ma proprio di quel sodalizio, per il Gip, il sindaco Principi era “il referente principale all’interno del comune di Aprilia”, era “‘il candidato’ ufficiale della associazione”. Per i magistrati era lui, che nel 2018, era “stato portato al cospetto di Ivan Casentini, nipote di Patrizio Forniti, da Marco Antolini” (ritenuto “costitutore e organizzatore del sodalizio”) “per stringere il patto con la cosca in ordine alla sua candidatura”. Un incontro che per il Gip “costituisce il presupposto necessario delle future attività di procacciamento di voti che sia Antolini che Casentini attiveranno da quel momento”. Inizia così una “campagna elettorale sommersa” “sotto la regia dell’Antolini”. Gli imprenditori pensano che la loro preferenza non sarà sprecata: “Dopo ti dico i voti che ti do che te…, ahò se ti capita qualche marciapiedino, qualche stronzata chiamami eh!”, dice ad Antolini un imprenditore intercettato ad aprile 2018. Che la raccolta voti andasse bene Antolini poi lo comunica a Principi l’11 maggio 2018: “…la conta è bella e positiva, già stiamo a telefonà”. “Con voi ci credo, insomma, è una sicurezza!”, risponde Principi. Per il giudice si chiude un “patto elettorale fra la cosca del Forniti e il candidato a sindaco Terra (ex sindaco, non coinvolto nella presunta associazione mafiosa è indagato solo per turbativa d’asta, ndr), capolista del Principi”. Un patto che viene “suggellato dalla cena” organizzata da imprenditori locali con i fratelli Antolini. È il 4 giugno 2018, ci sono – secondo la ricostruzione del Gip – numerosi imprenditori e professionisti (soprattutto commercialisti) della zona. Per i pm è questa “la cena dei grandi elettori dei due personaggi politici di vertice della nuova amministrazione”. Nel corso di questa cena però tra i partecipanti non viene citato l’ex sindaco Terra. Alla fine “la lista Unione Civica del Principi” ottiene “1.912 preferenze, 453 delle quali (…) a favore dello stesso Principi”. Di questi 453 per i pm almeno 200 voti derivano dal sodalizio. “Dove mettiamo dito noi, vinciamo”, dice Antonili intercettato il 13 luglio 2018.Così Principi entra in Consiglio comunale e di lì a poco verrà nominato vicesindaco e poi avrà le deleghe, tra le altre, al Bilancio, Finanza e Tributi. E arrivano le richieste: come quella di evitare la costituzione di parte civile del Comune in un processo che vedeva imputati, fra gli altri, Patrizio Forniti. O anche l’affidamento di lavori e l’accelerazione di pagamenti da parte dell’Amministrazione a ditte riconducibili, scrive il Gip, ad appartenenti al sodalizio di stampo mafioso.
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