LIGURIA

Pressioni e favori: i testimoni confermano il “sistema Toti”

Il manager Canavese: “A Spinelli si diceva sempre sì”

4 LUGLIO 2024

Il riempimento di calata Concenter con soldi pubblici, tanto voluto da Aldo Spinelli e richiesto dal sindaco Marco Bucci, “era una truffa”. Il rinnovo trentennale del terminal Rinfuse, per i pm altro favore a Spinelli, era invece una proroga “fasulla”: “Si voleva favorire Spinelli, otteneva tutto, Signorini parlava sotto dettatura (…) quando le cose che vedi sono eclatanti, il sospetto è che ci siano degli illeciti. Ogni pratica di Spinelli era un sì”. E ancora: “Signorini era un uomo di Toti (…) Ricordo che ci disse: ‘Voi siete stati nominati da Toti e Bucci, dovete fare quello che vi dicono i vostri mandanti”.

Sono le parole del manager Rino Canavese, unico membro del comitato portuale di Genova che si oppose con un voto negativo all’assegnazione del terminal Rinfuse al terminalista Spinelli, vicenda attorno alla quale ruotano le accuse di corruzione a Giovanni Toti e al suo fedelissimo, l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Quello di Canavese è l’ultimo di una serie di interrogatori che i magistrati hanno depositato al tribunale del Riesame per rafforzare la tesi secondo cui Toti dovrebbe rimanere agli arresti domiciliari. L’udienza al Riesame è stata fissata l’8 luglio e, da un punto di vista politico, è uno spartiacque: Toti finora si è rifiutato di dimettersi, una scelta che diventerebbe difficile da sostenere in caso anche il Riesame confermasse i domiciliari. La Procura di Genova ha raccolto varie testimonianze che consolidano le ipotesi accusatorie. Vanno in questo senso, ad esempio, i verbali di Giorgio Carozzi e Andrea La Mattina, gli altri due membri del comitato portuale: “Ritenevo paradossale prorogare per trent’anni una concessione che aveva a oggetto un’attività merceologica, che in quel momento, risultava in affanno e pertanto in discesa – racconta Carozzi –. Inoltre, avevo saputo personalmente che il Gruppo Spinelli stava trattando la cessione consistente delle proprie quote azionarie con la conseguenza che un eventuale rinnovo lungo avrebbe comportato un aumento di valore delle relative azioni e quote. In altre parole, l’istanza del Gruppo Spinelli appariva ai miei occhi avere un intento speculativo”. Carozzi parla di pressioni da parte di Signorini, che definisce “un soldatino di Toti”. Quanto a La Mattina, nominato dalla Regione Liguria, riferisce come Toti gli nascose sostanzialmente “il fine speculativo” di Spinelli, che dalle intercettazioni riconosce invece in modo piuttosto netto. Fra le audizioni più rilevanti c’è anche quello della dirigente dell’Autorità Portuale Lucia Tringali, che ha parlato delle pressioni per l’approvazione delle pratiche di calata Concenter del sindaco Bucci, al momento non indagato, la cui posizione è al vaglio dei pm. Tringali aggiunge un dettaglio: la clausola di salvaguardia dell’Authority sul terminal Rinfuse – che convinse a cambiare idea La Mattina e Carozzi, inizialmente contrari – sarebbe stata modificata a posteriori, a favore di Spinelli, all’insaputa dei membri del Comitato.

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