L’indagine sul crollo

Scampia, l’azienda del Comune si smarca: “Non spettavano a noi i lavori ai ballatoi”

26 Luglio 2024

L’allarme nel 2016 sulla sicurezza dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia, gli interventi di manutenzione disposti dalla vecchia amministrazione, guidata da Luigi De Magistris, il coinvolgimento dell’azienda comunale Napoli Servizi, la cessazione dell’emergenza. Cosa fu davvero fatto per ridurre il rischio segnalato in quel rapporto – che parlava di “corrosione” e “distacchi” dalle passerelle – è tutto da dimostrare, e sarà materia per i consulenti che dovranno ricostruire ciò che è accaduto ed eventuali responsabilità per conto della Procura. Dalla documentazione risulterebbe che il rischio sarebbe rientrato sulla carta, ma anche questo è tutto al vaglio dei magistrati, anche perché fonti di Napoli Servizi fanno sapere che l’azienda non avrebbe mai avviato la messa in sicurezza, né avrebbe eseguito controlli statici: “Non siamo in grado di occuparci di questioni così complesse”. Nel frattempo si aggiunge un altro elemento a complicare il quadro: un ordine di sgombero dello stabile, mai eseguito, risalente al 2015, che riporta d’attualità il tema delle occupazioni e delle opere abusive.
L’inchiesta della Procura di Napoli ipotizza al momento i reati di crollo colposo, omicidio colposo e lesioni gravissime. Il bilancio per il momento è di tre vittime e 12 feriti, tra cui due bambine ancora gravissime, rimaste ferite dopo il crollo di un ballatoio avvenuto lunedì. Al momento sono quasi 500 gli sfollati, secondo il Prefetto Michele Di Bari.
L’allarme nel 2016 era contenuto nel progetto di fattibilità tecnica ed economica di ReStart Scampia, che prevedeva la demolizione delle Vele: “L’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato tra due corpi di fabbrica paralleli. Tale struttura si trova in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione. In molte parti si notano distacchi delle stesse passerelle con grave pericolo per i residenti”. L’iter avviato da De Magistris prevedeva che l’avvio dei lavori partisse solo dopo la ricollocazione dei residenti in casette temporanee. Nel 2021 subentra l’amministrazione Manfredi, che ottiene per le Vele i fondi del Pnrr, ma i residenti effettivi sono raddoppiati e la maggior parte di essi si oppongono al ricollocamento temporaneo. Ora saranno i pm a dover ricostruire la catena delle responsabilità.

FONTE: