Cinque agenti accerchiati da alcuni detenuti e aggrediti durante una perquisizione che ha portato al sequestro di quattro telefonini. È la denuncia dei sindacati all’indomani della visita dei penalisti e dell’Ucpi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Mille detenuti e tre piani chiusi a fronte di una capienza di 850 reclusi; agenti penitenziari con un organico sottodimensionato di 100 unità, carenza di figure professionali dedicate utili a garantire che la pena serva veramente a rieducare il condannato; bisogno di una spinta alla procedura lenta e contorta dell’Ufficio di Sorveglianza; ritardo cronico di visite mediche-specialistiche chieste da anni per patologie anche gravi e urgenti, ma anche la mancanza di meccanismi di ventilazione o refrigerazione in una struttura dalle pareti di cemento armato che moltiplica la sofferenza per le altissime temperature estive (acuita anche dalle esalazioni provenienti dal vicino impianto Stir di trattamento di rifiuti solidi urbani).
È il quadro emerso sulle condizioni dei detenuti del carcere “Uccella”, dopo la visita di lunedì durata tre ore da parte di una delegazione della Camera Penale sammaritana insieme all’associazione “Il carcere possibile”. L’iniziativa si inserisce nel programma dell’Unione delle Camere Penali italiane che su tutto il territorio prevede ad agosto l’accesso di avvocati penalisti, parlamentari e associazioni di settore nelle carceri italiane per sensibilizzare sulle disfunzioni delle strutture e sulle problematiche dei detenuti, che hanno fatto registrare in Italia 65 suicidi dall’inizio dell’anno. Nessuno, per fortuna, a Santa Maria dove però, da gennaio, ci sono stati 12 tentati suicidi sventati dal personale, fa sapere il garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello: «Un segno – dice – per richiamare l’attenzione per il disagio che vivono».
Tra le numerose criticità e recriminazioni sollevate sia da parte dei detenuti sia dal personale penitenziario, le convivenze che sono ancora più insostenibili nei periodi estivi (fino a 5 detenuti in piccole celle con un solo bagno che eroga poca acqua, anche a causa dell’incuria di rubinetti e tubature); impossibilità di eseguire visite e cure farmacologiche e specialistiche anche a fronte di gravi patologie e urgenze non rinviabili (ad esempio, per visite oculistiche, cure dentistiche e finanche prestazioni oncologiche si attendono diversi mesi se non anni). Poi la mancanza di attività di svago o sportive (anche per l’assenza di strumenti integri o idonei), di frigoriferi funzionanti (con relativa impossibilità di conservare i cibi), il malfunzionamento degli ascensori (ormai in disuso), l’estremo ritardo o la mancata risposta alle istanze avanzate alla Magistratura di Sorveglianza; la mancata trasmissione delle relazioni di sintesi o la estrema esiguità di concrete opportunità di lavoro all’interno del carcere. Da ristrutturare alcuni reparti ormai ammuffiti, vetusti e logori sia nelle strutture murarie sia in quelle idrauliche ed elettriche. Nonostante ciò, la direzione del carcere, il comandante e tutto il personale cercano di essere vicini alle esigenze dei reclusi e migliorare per quanto possibile la struttura. Ne sono testimonianza le sartorie presenti sia nel reparto maschile sia femminile, le aree verdi per gli incontri con i bambini, il progetto per la realizzazione di un canile con clinica veterinaria all’interno dell’istituto.
Hanno partecipato all’iniziativa gli avvocati Alberto Martucci (presidente della Camera Penale), Vincenzo Cortellessa (consigliere della Camera Penale), Francesco Petrillo e Antonio Verde (componenti dell’Osservatorio Carcere Ucpi), Maria Esposito Gonella (presidente de “Il carcere possibile” onlus), Elena Lepre (consigliera fondatrice de “Il carcere possibile”) e gli avvocati Simone Crisci, Paolo Di Furia, Natalino Giannotti, Enrico Monaco e Concetta Raucci. Nei prossimi giorni la visita sarà oggetto di una relazione dettagliata, posta all’attenzione di politica, istituzioni e Magistratura, per le opportune iniziative.

FONTE: di Biagio Salvati da Il Mattino di oggi 14 agosto –