DA IL MATTINO DI BIAGIO SALVATI
Non fu una caduta accidentale su un chiodo appuntito, ma un vero e proprio accoltellamento quello di cui fu vittima, lo scorso luglio, un quarantenne sammaritano mentre si trovava in piazza primo Ottobre a Santa Maria Capua Vetere. Diventa più chiaro il «giallo» dell’Anfiteatro Campano dopo alcune serrate indagini della Polizia di Stato della Questura di Caserta che avrebbe stretto il cerchio attorno ad un presunto sospettato, anch’egli residente a Santa Maria Capua Vetere. Dopo il ricovero d’ urgenza del quarantenne appartenente ad una stimata famiglia, disposto prima all’ospedale di Caserta con la prognosi «sanguinamento arterioso di ramo collaterale arteria femorale profonda in fase attiva», poi trasferito nella nottata in autoambulanza al Cardarelli di Napoli, la vittima ha presentato una dettagliata denuncia con l’assistenza del proprio legale. La vittima, un soggetto peraltro fragile, ha letteralmente rischiato la vita dal momento che il fendente lo colpì in una zona delicata vicino all’arteria femorale. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, assegnata al pm Ida Capone, è stata avviata dopo i primi accertamenti investigativi e mentre si attendono i provvedimenti del caso, ma è viva la preoccupazione in quanto sono emersi alcuni sconcertanti retroscena a base dell’accoltellamento avvenuto nella mattinata del 5 luglio, in una zona già teatro di episodi del genere soprattutto durante la Movida notturna. La vittima – che con i suoi familiari si è rivolto al penalista Nicola Garofalo – pare fosse sottoposto dall’aggressore a varie vessazioni con il ricatto e la minaccia, spesso con l’uso di un coltello. Secondo quanto è emerso, il sospettato avrebbe estorto alla vittima anche piccole somme quotidiane, facendogli rubare ben 7 biciclette che poi sotto forma di «cavallo di ritorno» faceva ricomprare alla stessa vittima. Un aspetto sconcertante è che è che il presunto aggressore, pare avesse conquistato anche la fiducia dei familiari della vittima ricevendo compensi per piccoli servizi domestici. Il quarantenne, una volta ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale «San Sebastiano e Sant’Anna», aveva subito dichiarato al drappello che era caduto su un chiodo nei pressi della pista di bocce dell’Anfiteatro, versione fornita evidentemente per paura di ritorsioni, sia nei suoi confronti che dei suoi familiari. Una volta tranquillizzato e avvertito sulle conseguenze di una testimonianza non credibile – alla luce della chiara ferita da accoltellamento – ha poi chiarito che ad aggredirlo con un coltello era stato il suo conoscente. Scongiurato, forse, il tentato omicidio (le ferite alla femorale possono essere letali, come accaduto qualche anno fa al giovane pugile durante la Movida casertana) nell’indagine posso ipotizzarsi più di un reato: lesioni volontarie, estorsione, minaccia e quanto accerterà l’organo inquirente. Da valutare anche gli eventuali precedenti del sospettato.
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