Una miserevole storia (di Stelio W. Venceslai)

Da che mondo è mondo, gli uomini maturi e di successo si accoppiano con belle donne giovani e rampanti.

Per gli uomini, il successo e il potere, contano più dell’intelligenza e della bellezza. Per le donne, accade il contrario. Se è bella e sveglia e se ha il pelo sullo stomaco, ciò che desidera le viene facile, grazie alla dabbenaggine degli uomini.

La vicenda di un uomo irretito da una bella creatura non ha nulla di straordinario. Fa parte del paesaggio. Che poi una donna possa essere la rovina di un uomo è altrettanto possibile. Di esempi ne abbiamo a bizzeffe. Il maschio è fragile e vanesio, la donna astuta e concreta.

Siamo onesti: chi, nei panni di Sangiuliano, avrebbe resistito alle lusinghe di una bella creatura? Lo capisco, lo confesso, ma io non sono un Ministro che mette a repentaglio con un’avventura non solo sua moglie, ma il suo prestigio e la sua carica. Era una faccenda privata, come ce ne sono tante. È diventata pubblica quando, credendo d’aver svoltato con un uomo importante, la signora si è accorta d’essere ancora al capolinea.

Si può fare di tutto, ma con garbo. E qui il garbo è mancato, dall’una e dall’altra parte. Una nomina promessa e poi mancata ha scatenato le furie della donna, ha trasformato una banale storia di sesso in un problema politico, al punto da rischiare una crisi di governo.

Non si tratta di soldi pubblici, come ha sostenuto l’opposizione, e neppure di peculato, (sui supposti benefici ottenuti dalla Boccia in occasione di viaggi e soggiorni in compagnia del Ministro) e sull’uso privato di auto blu. La Corte dei Conti (che si è accorse di Tangentopoli solo dopo le inchieste di Di Pietro e della Procura di Milano), dovrà accertare se c‘è stata un’appropriazione indebita di fondi pubblici per fini personali, come è convinta l’opposizione. Preoccupazioni risibili. Ben altre distrazioni di fondi pubblici sono avvenute in passato. Al massimo, si tratta di qualche migliaia di euro e di qualche passaggio su un aereo di Stato. Sciocchezze.

Una seconda linea d’inchiesta riguarda la presunta rivelazione di segreti di Stato, nell’ipotesi che la Boccia abbia avuto accesso a documenti riservati connessi all’organizzazione del prossimo G7 della Cultura a Pompei. Si è vociferato di segreti di cui potrebbe essere venuta a conoscenza la Boccia, ma quali segreti può avere il Ministero della Cultura? Solo l’ipotesi fa sorridere.

La Sinistra, che per origine divina è monda di tutti i peccati, s’indigna. L’on. Bonelli, più che il parlamentare, fa di professione gli esposti all’Autorità giudiziaria. È l’angelo custode della moralità pubblica umiliata e vilipesa dal governo Meloni. Tanto ardore mi fa venire in mente i furori iconoclastici della Sinistra quando si scoprì che il figlioletto di Salvini, allora Ministro degli Interni, aveva chiesto (e fece) di fare un giretto su una moto d’acqua della polizia. Apriti cielo! Peculato certo e arroganza del potere. Si scomodò financo un Procuratore della Repubblica che aprì il consueto fascicolo d’indagini finito poi nel nulla.

La questione è un’altra, ben più grave: l’ingenuità di un uomo politico navigato che ha creduto d’essere al di sopra di ogni sospetto perché “uomo di potere”. Ma, a volte, gli uomini di potere li mettono in scacco le mogli.

Sempre a caccia d’interpretazioni maliziose, taluni commentatori sostengono che Sangiuliano è caduto in una trappola organizzata dall’opposizione, di cui il bello strumento sarebbe stato la Boccia. È la solita storia italiota per cui dietro ogni evento, specie se miserevole, ci sarebbe una regia occulta.

Di questi presunti registi occulti abbiamo piene le tasche. Cherché la femme. Qui ce l’abbiamo, l’abbiamo trovata e, sembra, piena di dossiers e di registrazioni non certo su svenevolezze sentimentali. L’innocenza svelata.

Non riesco a vederlo un complotto per abbattere Sangiuliano. Come Ministro della Cultura, forse, ha dato fastidio o si temeva che potesse dar fastidio. La verità, purtroppo, è molto più pedestre.

La Boccia non è un’eroina della Sinistra né una Mata Hari del 2024. È solo un’arrampicatrice sociale, come tanti altri che strisciano nel sottobosco della politica e della casta al potere. Sangiuliano è uno sciocco che si è fatto irretire come un tonno alla prima uscita di casa. Stupisce che nessuno se ne sia accorto prima. Ma come si scelgono i Ministri? Solo in base al gruppo sanguigno?

Messa così, la vicenda è miserevole e neppure degna degli onori che ha avuto dalla cronaca. Mi aspetto che qualche partitello d’estrema sinistra ne faccia una candidata di bandiera, come è accaduto alla Salis. Tutto è possibile in questo nostro Paese, pur di avere voti.

Ben altre sarebbero le cose di cui discutere. Due ponderose relazioni trattano del nostro futuro. In modo diverso, sia Letta sia Draghi stanno proponendo cose serie, difficili e costose dalle quali potrebbe dipendere il nostro futuro e quello dell’Europa.

Cosa pensa il nostro governo in proposito?

Riuscirà l’opposizione ad uscire dalle panie del cosiddetto “campo largo” e ad interessarsi seriamente a questi problemi?

Tutto il resto, come cantava Califano, è noia, solo noia, noia, noia.

Roma, 10/09/2024