Riforma

“Stai pronto, vogliamo arrestarti”. Sono partiti i primi ‘avvisi’ Nordio

Napoli e Perugia – Notificate 4 richieste di custodia

18 Settembre 2024
Sono almeno tre le inchieste della Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri per le quali il Gip ha avvertito gli indagati che per loro c’è una richiesta di arresto e sarà valutata dopo il loro interrogatorio. Non sono reati di corruzione, i dettagli emergeranno nei prossimi giorni.

Stanno così affiorando i primi effetti di uno dei punti più discussi della riforma Nordio, entrata in vigore il 24 agosto: gli indagati ora riceveranno la copia della richiesta di arresto e gli atti a sostegno delle accuse. Potranno leggerli prima di rispondere alle domande, preparare argomenti difensivi ed eventualmente depositare memorie. In particolare sul punto del pericolo di reiterazione del reato contestato. Perché è quello il caso in cui il Gip deve emettere “l’avviso di arresto”. Che resta a sorpresa nei casi in cui il pm lo chiede quando ritiene che ci sia il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove da parte dell’indagato. E resta a sorpresa anche quando c’è il rischio di reiterazione dei reati più gravi (mafia, terrorismo, violenze sessuali, stalking) o di quelli relativi all’uso delle armi.

Insomma, l’obbligo di avvisare l’indagato sembra scritto apposta per una determinata categoria di persone e di reati: i politici, gli amministratori e i funzionari pubblici accusati di reati di Pubblica amministrazione, che potrebbero continuare a delinquere in virtù del ruolo ricoperto e della loro rete di relazioni.

Come a Perugia, dove la procura guidata da Raffaele Cantone ha chiesto l’arresto dell’amministratore Cristian Goracci, della società pubblica umbra dei rifiuti So.Ge.Pu. spa insieme agli imprenditori Antonio Granieri della Ece srla e Massimiliano Nebbia.

Il Gip – come ha riportato il Corriere della Sera – li ha così avvisati e domani ci sarà l’udienza per decidere il loro destino. Secondo la ricostruzione investigativa del pm Paolo Abbritti, coadiuvato dalla Guardia di Finanza, Goracci era a libro paga di Granieri, che lo foraggiava oltre 100 mila euro all’anno in cambio per garantirsi i suoi favori. Sanno di essere indagati da circa un anno e mezzo – ci furono delle perquisizioni – ed è al vaglio l’ipotesi che i soldi, versati come consulenze al funzionario pubblico, siano serviti ad agevolare l’aggiudicazione dell’appalto da 315 milioni per la raccolta di rifiuti nei 14 comuni dell’Alto Tevere per 15 anni. La ipotizzata tangente per quell’appalto sarebbe stata di 750 mila euro.

Non è l’unico regalo per i colletti bianchi introdotto dalla riforma Nordio. È legge infatti anche l’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio. Stanno per essere cancellate circa 5.000 condanne e un non meglio precisato numero di processi a sindaci, assessori e manager pubblici. E non sarà più prevista come reato la condotta di chi trucca un concorso per farlo vincere a un parente o a un amico, oppure compie un sopruso su un cittadino senza santi in paradiso.

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