Si è conclusa ieri mattina la tre giorni della Summer School Ucsi, scuola di giornalismo investigativo che si svolge da dieci anni a Casal di Principe e nei territori limitrofi, dedicata quest’anno alla “fake society”, i comportamenti criminali al limite dell’etica in grado di condizionare il funzionamento e lo sviluppo della società.

L’evento – organizzato dalla sezione casertana dell’Unione cattolica della stampa italiana insieme con Agrorinasce e Ordine dei giornalisti della Campania – porta, ogni anno, nelle terre che furono il feudo della camorra casalese, giovani professionisti dell’informazione provenienti da tutta Italia per approfondire e conoscere i più innovativi metodi di indagine e contrasto alle mafie e le buone pratiche nella riqualificazione e l’uso dei beni confiscati, sedi dei vari panel di lezione che si sono alternati da venerdì sino a ieri e che hanno visto partecipare esperti e figure di spicco del giornalismo, delle istituzioni e del tessuto imprenditoriale.

La domenica mattina è stata dedicata alla memoria di don Peppe Diana – ucciso trent’anni fa – con panel tenutisi nel complesso delle ville confiscate alla famiglia Zagaria in via don Salvatore Vitale, a San Cipriano d’Aversa, e in piazzetta della Rinascita a Casapesenna. La mattinata, e con essa la Summer School, si è conclusa al cimitero di Casal di Principe presso la tomba di don Peppe Diana. «L’obiettivo di Agrorinasce non è solo quello di supportare le amministrazioni pubbliche e sviluppare buone pratiche nell’uso dei beni confiscati alla criminalità organizzata – ha dichiarato in occasione del primo incontro Giovanni Allucci, amministratore delegato dell’ente – ma quello di allevare una nuova generazione di giovani che diano attenzione e si impegnino nella valorizzazione di questo territorio. Non è un caso se questo complesso di ville che ci ospita diverrà un incubatore d’impresa destinato proprio a supportare la crescita di questa terra». Con lui, il sindaco di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino: «Una testimonianza del valore dell’impegno e della presenza fattiva di Agrorinasce sul territorio».

Il secondo panel ha visto la presenza di Marisa Diana, sorella di don Peppe Diana, che ha raccontato il suo impegno non solo di testimonianza del sacrificio del fratello, ma anche del cambiamento che ha vissuto Casal di Principe da quel momento in poi. «Ho deciso di restare in questa terra per fare della mia vita una testimonianza quotidiana – ha raccontato – decidendo di incontrare soprattutto i più giovani nelle scuole. È, questo, un territorio ancora segnato da un grande tasso di criminalità e solo parlando con i giovani, portando loro esempi eccellenti, che si riesce a dare una svolta allo loro vita».

Il terzo incontro della mattina si è tenuto a Casapesenna, in piazzetta della Rinascita, spazio aperto realizzato sull’area dove insisteva il bunker di Michele Zagaria. Il sindaco, Giustina Zagaria, ha raccontato come questo spazio sia «un segno ulteriore del lungo lavoro che è portato avanti con Agrorinasce». Ultimo commosso momento della giornata è stata la visita alla tomba di don Peppe Diana, presso il cimitero di Casal di Principe, seguita da un momento di meditazione. «La Summer School di quest’anno ha cercato di scendere nel “campo stretto” della giustizia – ha commentato, in chiusura, Luigi Ferraiuolo, direttore della scuola – per comprenderne l’intreccio con i media. Abbiamo, inoltre, aperto le nostre celebrazioni per il ricordo dei quarant’anni dall’omicidio di Giancarlo Siani con eventi che ci seguiranno da qui alla prossima edizione».

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