Accordo Gedi – OpenAi, il sindacato: «Subito un tavolo di confronto tecnico e contrattuale»

26 September, 2024

Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Stampa Romana e Associazione Stampa Subalpina «guardano con attenzione, ma anche con forte preoccupazione, all’accordo fra Gedi e OpenAI per rendere fruibili agli utenti di ChatGpt i contenuti in lingua italiana con l’accesso alle pubblicazioni di la Repubblica e La Stampa». È quanto si legge in una nota diffusa giovedì 26 settembre 2024.

Secondo il sindacato, «l’AI deve essere gestita per evitare che possa addestrarsi con i contenuti dei giornalisti e prepararsi quindi a sostituirli. Di conseguenza, l’accordo di Gedi deve necessariamente avere sia un approfondimento tecnico – ad esempio capire se ChatGpt oltre a citare gli articoli ha avuto dall’azienda il via libera per assorbirli e quindi addestrarsi, ma anche se i contenuti saranno “marcati” in modo da poter essere contabilizzati – sia dal punto di vista contrattuale, perché l’utilizzo dei prodotti giornalistici coperti da copyright possa avere una ricaduta economica positiva anche sulla redazione».

Su questi temi e su altri, «sarà necessario un confronto rapido e trasparente, che metta le organizzazioni sindacali in grado di avere tutte le risposte, da quelle economiche a quelle tecniche», concludono Fnsi e Associazioni di Stampa.

PER APPROFONDIRE
Gedi e OpenAI annunciano partnership strategica.

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Rai, Fnsi e Usigrai: «Buon lavoro ai nuovi componenti, il Cda dia priorità alla qualità dell’informazione»

26 September, 2024

«Congratulazioni e auguri di buon lavoro ai neoeletti in Cda Rai Roberto Natale e Federica Frangi, entrambi giornalisti,» da parte della Federazione nazionale della Stampa italiana. «Dal nuovo Consiglio di amministrazione rileva la Fnsi ci aspettiamo grande attenzione alla qualità dell’informazione, un rinnovato slancio per i telegiornali e la valorizzazione dei giornalisti come core business dell’azienda pubblica».

«Così come – ricorda infine il sindacato – non è più rinviabile un confronto sulle stabilizzazioni dei colleghi precari che lavorano per la Rai».

Anche l’Usigrai augura «buon lavoro» ai nuovi componenti del Cda Rai eletti oggi da Camera e Senato. «In attesa che si completi il vertice dell’azienda con le nomine del governo – scrivono i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico in una nota diffusa giovedì 26 settembre 2024 – vogliamo ribadire l’urgenza che si metta mano alla riforma della legge di nomina con nuove norme che rispettino le prescrizioni del regolamento europeo Media freedom act che sarà in vigore dal prossimo anno e che fissa paletti molto netti rispetto a indipendenza, autonomia e risorse per i servizi pubblici radiotelevisivi e multimediali».

Al nuovo Cda, «nel quale rileviamo è aumentato il gap di genere, chiediamo – incalza l’Usigrai – che metta mano con urgenza alle incredibili scelte fatte dai precedenti amministratori in nuovi programmi affidati ad esterni con contratti milionari e a programmi che appena partiti mostrano già segni di cedimento in termini di ascolto. Al Cda segnaliamo ancora una volta il forte sbilanciamento dell’azienda verso contratti e appalti esterni mentre le professionalità Rai restano chiuse nelle loro redazioni e nei loro uffici con la motivazione che non ci sono le risorse».

Per i rappresentanti sindacali si tratta di «una situazione che, per esempio a Radio 1, sta producendo uno spostamento di risorse e spazi di palinsesto dedicati a programmi gestiti e condotti da esterni mentre vengono sacrificati colleghe e colleghi, dipendenti Rai, che con professionalità sono da decenni voce e contenuti dell’informazione di servizio pubblico. Così i telegiornali, che senza un adeguato traino di palinsesto soffrono un calo degli ascolti a favore dei concorrenti privati».

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Cda Rai: eletti Federica Frangi e Roberto Natale alla Camera, Alessandro Di Majo e Antonio Marano al Senato

26 September, 2024

Alessandro Di Majo (indicato da M5S e votato anche da Avs), Federica Frangi (indicata da Fdi e votata da tutto il centrodestra), Roberto Natale (indicato da Avs e votato anche da M5s) e Antonio Marano (indicato dalla Lega e votato da tutto il centrodestra) sono i 4 membri del Cda Rai eletti in parlamento giovedì 26 settembre 2024.

A Montecitorio, per Frangi si sono espressi a favore 174 deputati, mentre per Natale i sì sono stati 45. I voti dispersi sono stati 3, le schede bianche 6 e le schede nulle 3. A Palazzo Madama, 97 senatori hanno votato Marano, 27 hanno dato la propria preferenza a di Majo. Un voto è andato a Ruggero Aricò, due le schede bianche e quattro le nulle. Pd, Iv e Azione non hanno partecipato al voto.

Sempre giovedì 26 settembre, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha proposto alla presidenza del Consiglio dei ministri la nomina di Simona Agnes e Giampaolo Rossi nell’ambito del Cda della Rai.

Completa il Consiglio Davide Di Pietro, eletto a maggio 2024 in rappresentanza dei lavoratori.

IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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Informazione, Barachini: «Per la legge di sistema i tempi saranno importanti»

26 September, 2024

«Abbiamo avviato un percorso di riflessione sulla nuova legge di sistema insieme alla Fnsi, la Fieg, l’Ordine dei giornalisti, l’Agcom, e ovviamente con le commissioni parlamentari, perché crediamo che sia opportuno mettere mano ad alcuni criteri che non sono più aggiornati sul mondo dell’editoria e anche, ovviamente, di riparametrare il tema delle concentrazioni editoriali sul fronte dell’editoria digitale, che oggi è una delle componenti principali della scena».

Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, a margine del convegno ‘Deep fake tra realtà e illusione’ organizzato da Ipsos e Studio Previti nella sede di ‘Esperienza Europa – David Sassoli’.

«I tempi ha aggiunto il sottosegretario saranno necessariamente importanti perché questa legge è strategica per tutto il settore e occorre una riflessione molto ampia».

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Fnsi: «No al divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare e no al Dlgs 231/2001 in editoria»

25 September, 2024

Il divieto di pubblicare il testo delle ordinanze di custodia cautelare che si vuole introdurre con il recepimento – il secondo in pochi anni – della direttiva europea sulla presunzione di non colpevolezza si traduce in «un ulteriore, pesante limite al lavoro dei giornalisti e al diritto di cronaca e, dunque, in un limite al diritto dei cittadini ad essere informati». La Federazione nazionale della Stampa italiana ritiene che «questo ennesimo bavaglio alla stampa sia un atto pericoloso per la tenuta democratica del Paese». Lo hanno ribadito Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Fnsi, intervenendo mercoledì 25 settembre 2024 in commissione Giustizia del Senato nel corso dell’audizione sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni per il compiuto adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva Ue sul rafforzamento della presunzione di innocenza.

«E questo avviene – hanno aggiunto – in un quadro complessivo di restrizioni al diritto di cronaca: dal ddl Diffamazione al mancato intervento contro le querele bavaglio, pur sollecitato – questo sì – dall’Europa». Con l’occasione, Costante e Di Trapani hanno rimarcato la posizione critica del sindacato in merito alle modifiche all’articolo 114 del Codice di procedura penale, la preoccupazione per un intervento normativo che rappresenta «uno sbilanciamento tra diritti di pari rango costituzionale» a discapito della libertà di informazione, e la netta contrarietà alla possibilità – emersa durante il dibattito – di applicare alle aziende editoriali le previsioni del decreto legislativo 231 del 2001 che pone a carico delle società la responsabilità per eventuali reati commessi da propri dipendenti qualora siano stati realizzati a vantaggio dell’impresa e siano stati resi possibili da carenze della struttura organizzativa dell’impresa stessa.

«Il prodotto giornalistico – osservano segretaria generale e presidente Fnsi – ha già le sue regole, dettate dal contratto nazionale di lavoro e dalla legge sulla stampa, e non può rientrare nel tipo di organizzazione prevista dal decreto legislativo 231, la cui applicazione peraltro lascerebbe senza alcuna tutela i giornalisti stessi. Pensiamo che oggi l’informazione è stata appaltata ai giornalisti freelance che in caso di applicazione del decreto 231 rischierebbero in proprio. Esistono già leggi e codici deontologici cui i giornalisti si attengono nel loro lavoro quotidiano».

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Repubblica, il Cdr: «I vertici della testata tentano di aggirare lo sciopero». La Fnsi al fianco dei colleghi

25 September, 2024

«Il Comitato di redazione denuncia pubblicamente il tentativo dei vertici della testata di aggirare lo sciopero in corso delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica». Così, in un comunicato diffuso mercoledì 25 settembre 2024, il Cdr di Repubblica. «Si tratta prosegue la nota – di un gravissimo comportamento estraneo alla cultura del nostro giornale. Abbiamo allertato le associazioni di categoria affinché valutino lapertura di un procedimento antisindacale. Con questo comportamento, lazienda e la direzione sembrano gettare la maschera una volta per tutte».

Alessandra Costante: «La commistione tra pubblicità e informazione non paga»
Ai giornalisti in sciopero ribadisce la solidarietà del sindacato Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana: «La Fnsi è al fianco dei colleghi di Repubblica. La commistione tra pubblicità e informazione osserva – fa perdere fiducia nell’informazione creando un danno economico maggiore degli introiti derivanti da eventuali contratti pubblicitari borderline».

Stampa Romana «pronta a difendere il diritto di sciopero» 
L’Associazione Stampa Romana esprime piena solidarietà ai colleghi di Repubblica in sciopero oggi e domani ed è pronta a intraprendere ogni azione tutela dei loro diritti. È gravissimo il comportamento dell’editore che, di fronte a una protesta della redazione che chiede il pieno rispetto delle norme deontologiche contro le ingerenze nel lavoro dei giornalisti da parte della proprietà e di altri soggetti privati in occasione dell’evento Italian Tech Week, sceglie di trasmettere lo stesso evento sul sito del quotidiano, aggirando lo sciopero in corso. La decisione di azienda e direzione contraddice la storia, l’identità, i valori che ispirarono la fondazione di Repubblica in cui si riconoscono non solo la redazione, ma anche i lettori del quotidiano.
Segreteria ASR

Il Cdr di Gedi Visual: «Piena solidarietà alle colleghe e ai colleghi»
L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Gedi Visual, che realizzano i video, le dirette, i podcast e i contenuti social del gruppo Gedi, esprime piena solidarietà alle colleghe e ai colleghi di Repubblica in sciopero il 25 e 26 settembre contro le gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, di aziende a lui riconducibili o altri soggetti privati, denunciate in occasione dell’evento Italian Tech Week.
L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Gedi Visual chiede, con forza, alla direzione di vigilare su ogni tipo di ingerenza che metta a rischio l’indipendenza del lavoro giornalistico.
Il Comitato di redazione di Gedi Visual

Il Cdr del Sole 24 Ore: «I giornali non sono banner pubblicitari»
Il Comitato di Redazione del Sole 24 Ore esprime solidarietà ai colleghi di Repubblica per lo sciopero indetto nei giorni 25 e 26 settembre e il tentativo di boicottaggio da essi denunciato, a opera dei vertici della testata. Le ragioni dell’agitazione le gravi ingerenze sull’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e, indirettamente, dei soggetti che a vario titolo prendono parte agli eventi organizzati dall’azienda qui in Italia rappresentano uno snodo decisivo del futuro dell’informazione e interrogano l’intero settore, animato da editori che pretenderebbero di sopperire all’endemico calo delle copie vendute con una sempre più spinta diversificazione nella direzione di marketing ed eventi. Ma i giornali non sono banner pubblicitari a disposizione di inserzionisti e partner vari: qualsiasi tentativo di valorizzazione del brand di una testata giornalistica non deve prescindere da qualità dei contenuti offerti ai lettori, netta separazione tra informazione e marketing – sacro e profano , nonché da un’ineccepibile condotta deontologica. Diversamente, segheremmo noi stessi il ramo su cui tutti quanti siamo seduti. Perché il giornalismo si serve, non ci si serve del giornalismo.

Usigrai: «Al fianco dei colleghi di Repubblica per la trasparenza dellinformazione»

«L’Usigrai è al fianco di colleghe e colleghi di Repubblica nella loro battaglia per la trasparenza dell’informazione». Così in una nota i rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico.
Usigrai prosegue: «La scelta di proclamare due giorni di sciopero per difendere il loro lavoro dalle ingerenze dell’editore e contro i tentativi di piegare i giornalisti a pratiche lontane da una corretta deontologia professionale e dal Contratto nazionale, è segno di una grande consapevolezza della redazione che a larghissima maggioranza ha votato per la mobilitazione».
I rappresentanti sindacali sottolineano che «un prodotto editoriale che crei confusione tra pubblicità e informazione è da contrastare con ogni mezzo, a garanzia dei lettori e a difesa della propria autorevolezza. Dal sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai piena e convinta solidarietà alla redazione di Repubblica».

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Caivano, il 1° ottobre ‘La Partita della Parità e del Rispetto’

25 September, 2024

Martedì 1° ottobre 2024 dalle 10:30 alle 13, nei campi sportivi realizzati grazie al progetto La bellezza necessaria nell’area sportiva di Parco Verde, viale Rosa a Caivano, si terrà La Partita della Parità e del Rispetto.

L’iniziativa, riferisce lAdnkronos martedì 24 settembre 2024, punterà i riflettori sulla necessità di legalità, di parità di genere, di inclusione e di interventi di rigenerazione urbana da parte delle istituzioni, che siano continuativi nel tempo e permanenti, nella logica della coprogrammazione e coprogettazione con le organizzazioni sociali del territorio.

Per questo le associazioni nazionali promotrici dell’iniziativa (Amnesty International Italia, Usigrai, AIC-Associazione Italiana Calciatori, Assist-Associazione Nazionale Atlete; Sport4society e Uisp, con il patrocinio della Fnsi) hanno unito le loro forze a quelle di Fondazione con il Sud, alle associazioni di Caivano, a Uisp e Libera Campania. La manifestazione è inserita all’interno della campagna ”Un’altra partita. Comunità in campo” promossa da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni. Scenderanno in campo la squadra dei ragazzi e delle ragazze di Caivano, la squadra dei giornalisti Rai e quella dei rappresentanti delle organizzazioni sociali coinvolte, con personaggi dello sport e dello spettacolo.

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Il presidente del SUGC Pietro Treccagnoli al Premio Siani: «Libertà di stampa a rischio senza paghe dignitose»

24 September, 2024

«Ho conosciuto Giancarlo, siamo stati abusivi insieme al Mattino 40 anni fa. Allora essere abusivi era certamente una forma di precariato, ma con uno sbocco certo, quello dellassunzione. Oggi le cose sono peggiorate, da ogni punto di vista. Ci sono abusivi che non verranno mai assunti e ci sono ancora giornalisti minacciati dalla camorra, costretti a vivere sotto scorta armata, costretti a fare il loro lavoro per pochi euro. Finché non ci saranno paghe dignitose per chi fa questo mestiere, la libertà di stampa sarà a rischio. Non basta la nostra lotta, quella del sindacato, quella dellordine, serve il supporto della società civile e della politica». È quanto affermato il presidente del SUGC Pietro Treccagnoli al Premio Siani, che questanno si è svolto nellaula Siani del liceo Gian Battista Vico a Napoli, la scuola dove Giancarlo si è diplomato. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania era tra le organizzazioni che hanno patrocinato levento organizzato nell’ambito delle manifestazioni per ricordare il cronista del Mattino ucciso barbaramente dalla camorra il 23 settembre del 1985.

Ieri, 23 settembre 2024, invece, anniversario della morte di Giancarlo, alle ore 9,30 alle Rampe Siani al Vomero, c’è stata la commemorazione e la deposizione della corona di fiori con le autorità. Il Sugc è stato presente con il vicesegretario Dario Sarnataro. Alle 11,30 invece a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano c’è stata l’inaugurazione della sala della memoria dove ha trovato collocazione la Mehari di Giancarlo, trasferita dal Pan di Napoli ora in ristrutturazione. All’evento ha partecipato il responsabile della legalità del Sugc, Mimmo Rubio.

 

 

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Repubblica, due giorni di sciopero contro «le gravi ingerenze dell’editore nell’attività giornalistica»

24 September, 2024

«L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica indice uno sciopero di due giorni – 25 e 26 settembre – per protestare contro le gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell’evento Italian Tech Week». È quanto si legge in un documento approvato a larghissima maggioranza dalla redazione martedì 24 settembre 2024.

«Da tempo rilevano i giornalisti denunciamo i tentativi di piegare colleghe e colleghi a pratiche lontane da una corretta deontologia e dall’osservanza del contratto nazionale. La direzione ha il dovere di apportare ogni correttivo e presidio possibile per rafforzare le strutture di protezione della confezione giornalistica di tutti i contenuti di Repubblica, tema sul quale nei mesi scorsi è già stata votata una sfiducia all’attuale direttore».

L’assemblea si rivolge «anche all’editore – e non padrone – di Repubblica John Elkann affinché abbia profondo rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del nostro giornale, testata con una propria storia e identità che non può essere calpestata. La democrazia che ogni giorno difendiamo sulle nostre pagine passa anche dal reciproco rispetto dei ruoli sul posto di lavoro».

E l’appello finale è ai lettori: «Questa redazione non ha mai venduto l’anima. E non sarà mai disposta a farlo», concludono giornaliste e giornalisti.

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Atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, situazione stabile nel primo semestre del 2024

24 September, 2024

«Nei primi 6 mesi del 2024 sono stati censiti 46 episodi intimidatori perpetrati in danno di professionisti dellinformazione (nessuna variazione rispetto al primo semestre del 2023), 6 dei quali riconducibili a contesti di criminalità organizzata (13%), 26 a contesti politico/sociali (56,5%) e 14 ad altri contesti (30,5%)». Lo rileva il report relativo alle minacce e alle aggressioni nei confronti dei giornalisti nel primo semestre del 2024, pubblicato dal Servizio di Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale il 17 settembre 2024. Il rapporto viene realizzato nellambito delle attività del centro di Coordinamento per la Sicurezza dei giornalisti attivo presso il Ministero dellInterno, a cui partecipano la Fnsi e il Cnog.

Il rapporto specifica poi che «13 episodi (pari al 28,3% del totale degli eventi) sono stati consumati tramite il canale web; i mezzi più utilizzati sono risultati i social network, in particolare Facebook, con 5 eventi. Nel semestre in esame, dei 38 episodi intimidatori complessivamente consumati in danno di persone fisiche, 11 (pari al 29% del totale di riferimento) risultano perpetrati nei confronti di donne e 27 (pari al 71%) nei confronti di uomini».

Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono «Lombardia (9), Lazio (7), Toscana (6), Sicilia (5) e Calabria (4), con 31 episodi complessivi, pari al 67,4% del totale. Quanto alle aree metropolitane, il maggior numero di episodi è stato segnalato a Roma (7 eventi intimidatori), seguita da Firenze (4) e Reggio Calabria (3), Milano, Brescia, Ascoli Piceno e Trapani (2 eventi ciascuna)».

Di seguito è possibile scaricare il rapporto completo in formato pdf.

Report primo semestre 2024

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