Questa è la storia di Francesco Martucci, denominato “ Il gigante buono di Caserta”.
Leggenda narra che nella contea di Caserta ci sia un posto magico, dove risiede un uomo dall’enorme statura e dal cuore bambino.
Gli abitanti del villaggio lo avevano eletto uno sperimentale, faceva cose diverse, seppur avendo quelle mani così grosse, ci siamo chiesti come facesse a elargire quei perfetti gioielli che solo nani e folletti di terre lontane riuscirebbero a plasmare.
Il mondo pizza si è evoluto e il buon Martucci è stato uno dei primi ad assistere e a contribuire in maniera influente al cambiamento.
Nella sua pizzeria vengono utilizzate tecniche di alta cucina, come la cottura sottovuoto, l’abbattimento e la disidratazione per concentrare i sapori e ottenere le consistenze più incredibili dagli ingredienti usati per guarnire le pizze.
Una visione abbastanza futuristica traspare in tutte le sue creazioni esemplare il menù degustazione affermatosi in carta nell’ultimo anno, considerato un sunto di quanto Martucci abbia finora rielaborato. Dove ogni spicchio sia esso stesso il piatto.
Tra i morsi più travolgenti presenti nel menù a la carte, abbiamo gradito “la cinque consistenze della cipolla”: un tripudio di piacere in più consistenze, un gioco costruito pezzo per pezzo che esprime un gusto rotondo di cipolla.
È il momento della “Marinara Atomica”: eccola che arriva, gonfia e trionfante, al primo morso sentiamo l’impasto sciogliersi sotto il palato e quasi scomparire, accompagnato dalla piacevole acidità del pomodoro stracotto e la sua maionese. Senza troppi giri di parole, godiamo.
Meritano senz’altro l’assaggio le pizze in tre cotture (Vapore, fritta e forno) esemplare la “Futuro di Marinara”, diventata uno dei capisaldi di Martucci.
Questa è stata forse la pizza dal sapore più intenso, insieme fresca e piccantina, una base di pomodoro arrosto regala al palato un gusto pungente, olive caiazzane, alici, pesto di aglio orsino, capperi di Salina, origano.
Le tre cotture conferite rendono l’impasto leggero ma al contempo consistente e piacevole al morso.
Anche la carta dei dolci firmata Marco Merola (noto pasticcere autoctono) ha come filo conduttore una visione abbastanza futuristica.
Dolci che spaziano fra più continenti, si va dal gelato cocco e curry al cremoso di ricotta di Bufala Campana Dop.
di Vincenzo Carbone