Un parterre di primissimo piano ieri pomeriggio per Paolo Broccoli, protagonista del libro, scritto da Adelchi Scarano, “Storia di un comunista” edizioni Saletta dell’Uva. La presentazione, affollatissima, nell’ambito del programma Facoltà di leggere del Dipartimento di Scienze politiche diretto da Francesco d’Ippolito. Al centro della riflessione non solo la figura politica di Broccoli ma anche la storia di un territorio, il nostro, di uno spaccato di secolo, quello scorso, in cui «Terra di Lavoro – ha detto Franco Capobianco, tra i promotori dell’iniziativa – era cerniera dell’economia del Mezzogiorno». Non un pomeriggio di amarcord, ma un intenso confronto, a più voci, maschili, dentro e fuori la storia toccando, sempre, la politica che l’ha attraversata e che l’ha fatta. Appassionato l’intervento di Raffaele Nogaro, vescovo emerito che a Broccoli è legato da antica e consolidata amicizia: «un uomo di sinistra, di quella sinistra che ha scelto la parte degli ultimi, che a questi ha dedicato tempo, battaglie, dedizione e che ai lavoratori ha dato voce e sostegno».
Tra i banchi del pubblico Broccoli ascoltava in silenzio. «Questo libro – ha detto l’autore – nasce da lunghe conversazioni con Paolo che da tempo mi chiedeva di raccontare la storia di quegli anni di grande impegno, gli anni in cui il partito era cuore pulsante tra i lavoratori. Ma io avevo anche un pegno morale nei suoi confronti perché per me è stato un grande maestro». Non è una biografia ma è un racconto biografico sull’uomo politico e sulla provincia di Caserta che con lui e tante donne e tanti uomini che con lui operavano conobbe tempi di riscatto, rinascita, grande forza economica. La famosa Brianza del sud.
I RELATORI
Al tavolo dei relatori il filosofo Massimo Cacciari, il deputato Marco Cerreto, Alexander Höbel docente di Storia Contemporanea all’Università di Sassari, Amedeo Lepore ordinario di Storia Economica alla Vanvitelli, Nicola Magliulo filosofo e saggista con il coordinamento di Francesco de Core, vicedirettore de Il Mattino. L’incontro, organizzato con l’Asfor, si è tenuto nell’aula “Ernesto Rossi”. Comunista per scelta e sentimento, Broccoli viene definito da Cacciari, nell’introduzione al libro, homo politicus, esponente di una specie ormai in via di estinzione.
«Vengo dal Movimento sociale e se una cosa ci accomuna col partito comunista è il senso del partito e della lotta politica – ha detto Marco Cerreto -. Sono qui, da uomo di destra, a rendere onore a Paolo Broccoli perché le sue battaglie per questa terra restano patrimonio della comunità. Quel caporalato che combatté Broccoli è ancora attuale, drammaticamente, a distanza di oltre settant’anni da quando lui scelse da che parte stare».
E poi il tasto dolente della politica che non c’è più e ne è plastica testimonianza, in provincia, la presenza su 104 paesi di ben 85 sindaci senza partito; «qualche problema c’è – ha aggiunto Cerreto – ed è nella zona grigia che avanza e guida». Da un lato lo sguardo disincantato di chi nel tratteggiare la storia dell’ultimo secolo ha evidenziato che il terreno perso sarà difficilmente recuperabile, dall’altro lo sguardo grato di chi opera nel territorio consapevole dei valori che la storia e le storie raccontate hanno lasciato. «Un territorio importante che porta con sé ancora difficoltà enormi – lo dico da direttore ha sottolineato D’Ippolito -. Quella di Broccoli è la testimonianza importante di un uomo che ha lottato per tutta la vita contro le disuguaglianze sociali. Questi territori possono crescere ed è compito nostro farlo e farlo anche sul suo esempio». La chiusura è stata di Cacciari: «Vanno superate le vecchie contrapposizioni ideologiche, che non hanno più ragione di essere. Nuove sinergie, di questo ha bisogno il Paese. Per fortuna c’è chi ancora ha lucidità e parla ed è il papa».
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