Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano

I pagliacci eversivi

20 Ottobre 2024

Dopo 30 anni di berlusconismo con o senza B., è probabile che i clown della cosiddetta destra siano davvero convinti delle castronerie eversive che dicono. Se un giudice dà loro torto su qualunque tema dello scibile umano, vuol dire che è comunista, fa politica, “esonda” (Mezzolitro Nordio) e complotta con la Schlein (capace di cose serie come i complotti: come no). Segue il solito armamentario di slogan berlusconiani prêt-à-porter, tipo che “i magistrati hanno solo vinto un concorso” (e che dovevano fare: perderlo?) e, “se vogliono fare politica, devono farsi eleggere” (infatti fanno indagini e sentenze, riservate per legge a chi non si fa eleggere). Il povero Tajani spiega il diritto, ma soprattutto il rovescio, ai giudici di Roma che hanno bocciato il trattenimento dei 16 migranti in Albania: “La separazione dei poteri è uno dei principi fondamentali dello Stato di diritto”. Già, ma lui non sa cosa sia: separazione dei poteri significa che quello giudiziario è indipendente dal legislativo e dall’esecutivo, non che è ai loro ordini. Il tapino vuole pure regalare a Elly “l’opera omnia di Montesquieu”, che lui o non ha letto o non ha capito. Poi c’è il Corriere che, come ai bei tempi di B., spaccia l’aggressione sovversiva dei melones alla magistratura per uno “scontro governo-toghe”. Come titolare sulla donna di San Severo uccisa dal marito a pistolettate “Scontro fra coniugi”.

La verità è che la campagna d’Albania, oltre a costare un occhio e servire a nulla, era già nata illegale. E lo è ancor di più dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre, che ha ristretto il concetto di “Paese sicuro” per i rimpatri. Sentenza vincolante per tutta la Ue, che nessun decreto Nordio potrà ribaltare o aggirare, a meno di uscire dall’Ue (ma neanche: la magistratura inglese ha respinto varie volte le deportazioni di migranti in Ruanda decise dal governo Sunak). Dal 4 ottobre i giudici di tutta Italia ed Europa non fanno che bocciare i trattenimenti di migranti per rispedirli in Paesi esclusi dalla (minuscola) lista di quelli “sicuri”. Strano che i giuristi per caso del governo non lo sapessero: sennò si sarebbero risparmiati il tragicomico viaggio di andata e ritorno dei famosi 16 in Albania. E ora, anziché annunciare inutili decreti votati al fiasco, smantellerebbero i due centri di raccolta albanesi, destinati a restare semideserti.

P.s. Giulia Bongiorno, al processo Open Arms, racconta che l’Ong nell’agosto 2019 non voleva far sbarcare i migranti, ma “far cadere Salvini. E Salvini è caduto”. Qualcuno – magari Salvini – dovrebbe informarla che il suo leader e cliente non cadde: sfiduciò il governo Conte per “andare alle elezioni anticipate a settembre” e governare con “pieni poteri”. L’ennesimo autocomplotto.

migranti

Ecco il decreto per aggirare l’Ue col timore che il Colle non firmi

L’esecutivo contro i magistrati – Nordio: “Decisione abnorme”. In Cdm ricorsi più rapidi e Paesi sicuri per legge. Mattarella cauto: garante dei Trattati Ue

Di Gia.Sal.

20 Ottobre 2024

L’ira anti-giudici del governo dopo la decisione del Tribunale di Roma di respingere il trattenimento in Albania di 12 migranti si trasformerà in un decreto legge. Da approvare già domani in Consiglio dei ministri (poi la premier Giorgia Meloni parlerà, di questo e della manovra, martedì mattina in conferenza stampa). Una legge che servirà per mettere subito una toppa alla sentenza dei giudici di Roma che hanno, di fatto, dichiarato fallito il protocollo con l’Albania.

Il provvedimento arriva dopo le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio che ieri ha definito “abnorme” la sentenza dei giudici di Roma. Ergo: “se la magistratura esonda bisogna intervenire”, ha concluso. Una frase che ha provocato la richiesta di dimissioni di Pd, Avs e M5S nei confronti del Guardasigilli, difeso dagli esponenti di maggioranza.

Per domani però il governo prepara un decreto legge che servirà, di fatto, ad aggirare la sentenza dei giudici romani. Un testo ancora non c’è ma ci sta lavorando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e, secondo fonti di governo, si baserebbe su due pilastri: in primis, il governo vuole inserire il concetto di “Paese sicuro” in una legge dello Stato. Oggi infatti questi sono certificati solo da un decreto ministeriale del ministero degli Esteri e dai rispettivi allegati (quindi una fonte di rango secondario) e i giudici, è la tesi dell’esecutivo, hanno vita facile a non applicarlo. Con il decreto legge in vigore, invece, i tribunali di tutta Italia dovrebbero fare ricorso alla Corte Costituzionale e i tempi per bloccare il trattenimento dei migranti nei centri per il rimpatrio si allungherebbero molto. Il secondo pilastro del provvedimento, invece, sarà quello di inserire una sorta di “giudizio di appello” nei ricorsi dei migranti: oggi se un Tribunale dichiara illegittimo il trattenimento, lo Stato può fare ricorso solo in Cassazione mentre con la nuova legge si inserirà un giudizio intermedio. Un modo per rendere più rapide le decisioni sui singoli sbarchi.

Resta da vedere, però, cosa dirà il Quirinale, con cui sono in corso interlocuzioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha passato il fine settimana a Palermo e dal Colle le bocche sono cucite. Un silenzio dietro cui si cela una cautela da parte di Mattarella sull’attacco da parte del governo nei confronti della magistratura: il presidente della Repubblica, che è anche presidente del Csm, nei suoi discorsi passati ha spesso auspicato la leale collaborazione tra i poteri dello Stato. Sul decreto, invece, il Quirinale resta in attesa di capire quale sarà la soluzione dell’esecutivo. Se sarà confermata l’impostazione di Palazzo Chigi, il nodo da affrontare non sarebbe tanto la mancanza del requisito di “necessità e urgenza” (i criteri per firmare un decreto) ma quanto più il fatto che la norma potrebbe confliggere con il diritto comunitario e in particolare con la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 4 ottobre sulla base della quale si è pronunciato venerdì il Tribunale di Roma. Il rischio, infatti, è che un minuto dopo i giudici impugnino il provvedimento di fronte alla Corte Costituzionale che debba valutare la supremazia sul diritto comunitario a quello interno. Tant’è vero che una soluzione, seppur impossibile politicamente, è quella proposta dal leghista Claudio Borghi: cambiare la Costituzione specificando che il diritto italiano deve essere “sempre prevalente” a quello Ue.

Ieri, intanto, alle accuse del ministro della Giustizia Nordio, ha risposto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che ha parlato di semplice “applicazione di norme cogenti non solo per i magistrati ma per gli Stati”. E mentre Papa Francesco ha ribadito l’importanza di accogliere i migranti, le opposizioni hanno annunciato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale sulla gestione dei migranti in Albania.

Fazzolari fa un editto anti-toghe: “I giudici arroganti e illegittimi”

Salvini ora “chiama” la piazza – Chat e linea ai giornali: così Chigi va all’assalto. La Lega ha cavalcato la sentenza del Tribunale di Roma insieme al processo di Palermo nei confronti del leader sul caso Open Arms

20 Ottobre 2024

Attaccare i giudici. E, in primis, Silvia Albano. Colei che, da componente della Sezione Immigrazione del Tribunale di Roma, venerdì ha smontato l’accordo con l’Albania sui migranti del governo. E che, per l’entourage della premier Giorgia Meloni, non solo doveva astenersi dal decidere viste alcune sue recenti dichiarazioni in punta di diritto sulla gestione dei flussi migratori, ma soprattutto perché sarebbe una “toga rossa”. È così che parte l’assalto di Palazzo Chigi nei confronti dei giudici di Roma. Un conflitto istituzionale che ricorda i tempi del berlusconismo e le liste di proscrizione nei confronti dei magistrati.

Tutto inizia venerdì, dopo pranzo. Il comunicato del Tribunale di Roma arriva a Palazzo Chigi. Era atteso. I fedelissimi di Meloni avevano già notato alcune dichiarazioni di esponenti del Pd che avevano ipotizzato la decisione. Così parte la controffensiva. Ci pensa il responsabile della comunicazione Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a dare la linea. È durissimo. Nella chat interna composta da dirigenti e parlamentari di Fratelli d’Italia scrive parole feroci contro i giudici di Roma: “assurdo” che si sostituiscano “al ministero degli Esteri e a qualsiasi altro organo dello Stato” perché da ora in poi nessun Paese sarà considerato “sicuro” e quindi in grado di potersi riprendere i migranti che sbarcano in Italia. Poi l’attacco frontale: Fazzolari definisce la sentenza “illegittima” e che denota una “supponenza e arroganza preoccupante”.

È il segnale. Dopo l’ordine di Fazzolari ci pensano i dirigenti di Fratelli d’Italia a “uscire” dichiarando guerra ai giudici: prima un tweet sul profilo del partito sulla “sinistra giudiziaria che aiuta quella parlamentare”, poi intervengono in fila i capigruppo Lucio Malan, Tommaso Foti, Giovanni Donzelli, passando per il presidente del Senato Ignazio La Russa e infine la stessa premier Meloni che vuole parlare a tutti i costi dal Libano, dimenticandosi la solita ritrosia di Palazzo Chigi a fare dichiarazioni di politica interna durante le missioni internazionali.

La “bestia” anti-giudici non si ferma qui. Coinvolge anche i giornali di destra. Il collegamento tra Palazzo Chigi e i direttori dei quotidiani d’area sui fatti del giorno è cosa nota. E venerdì si ripete. Tant’è vero che, oltre alle critiche nei confronti della decisione, ieri sul Giornale e sul Tempo escono due articoli che prendono di mira la giudice Albano. “La giudice anti-protocollo è il capo delle toghe rosse”, titola il quotidiano di Alessandro Sallusti facendo riferimento all’iscrizione di Albano a Magistratura Democratica. “Chi è la giudice fan della Apostolico che un anno fa disse no”, fa eco Il Tempo. Anche la deputata Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI, concede un’intervista al Corriere per dire che Albano avrebbe dovuto “astenersi” dalla decisione. Articoli che vengono citati ieri mattina nel “mattinale” di FdI. Il partito cavalca la protesta anti-giudici: ieri l’ufficio studi di FdI ha anche diffuso ai parlamentari un dossier (una “nota informativa”) dal titolo emblematico: “I giudici politicizzati non convalidano il trattenimento dei migranti in Albania”.

L’attacco ai magistrati ieri ha coinvolto anche altri partiti di governo, a partire dalla Lega di Matteo Salvini che ha cavalcato la sentenza del Tribunale di Roma insieme al processo di Palermo nei confronti del leader sul caso Open Arms. Ieri Salvini ha spiegato che da ora e in poi entreranno in Italia “cani e porci” e che i magistrati usano il tribunale come “un centro sociale”: “Se qualcuno di questi migranti stuprerà qualcuno chi paga? I magistrati?”. Poi ha convocato il Consiglio federale del Carroccio proprio contro “la magistratura politicizzata”: dopo 40 minuti di discussione è stato deciso di presentare mozioni per ribadire “la necessità di difendere confini” e di fare gazebo il 14 e 15 dicembre in tutta Italia, alla vigilia della sentenza di Palermo. Il leader del Carroccio vorrebbe una nuova mobilitazione a Palermo anche per il 20, giorno della sentenza, ma ci sarebbe un problema: in quei giorni gli eletti dovranno essere in aula per la legge di Bilancio e non potranno tornare in Sicilia. Durante il consiglio federale, la linea è stata chiara: la decisione dei giudici è “politica” e con una finalità “anti-governo”.

Campania

Il Pd fa la mossa anti-De Luca: Fico in prima fila per la Regione

Il convegno dei dem – A napoli dicono basta a “Vicienz”. Presente il big 5S: “Se cambia la regola, vedremo…”

20 Ottobre 2024

Il convitato di pietra non viene praticamente mai nominato. Perché l’iniziativa organizzata da Sandro Ruotolo, “Il Sud in Europa” a Napoli non è solo una manifestazione contro Vincenzo De Luca, ma anche il tentativo di dimostrare che il tempo del presidente della Campania è già finito. “Nessuno è eterno”, ha detto Elly Schlein giovedì sera a Piazza Pulita. E anche se l’interessato per tutta risposta venerdì sera si è paragonato a Aldo Moro (nessuno gli direbbe che “è indispensabile, eterno”, ha scandito), la posizione del Nazareno sembra definitiva, nella scelta di andare oltre, di non appoggiare la sua ricandidatura. Anche a costo di perdere la Regione. Nelle parole di Ruotolo, quando afferma che l’“invitato di pietra” sono “le mafie e la corruzione, l’uso privato del potere” sembra proprio di scorgere in filigrana lo Sceriffo, soprattutto quando affonda: “Sono stanco di aspettare l’intervento della magistratura per scoprire il marcio, la corruzione, il rapporto con le mafie”.È il Pd dopo De Luca quello che si riunisce al Palazzo Caracciolo di Napoli. Isaia Sales venerdì pomeriggio ha fornito dei dati eloquenti: negli ultimi dieci anni in Campania sono stati sciolti per infiltrazioni della camorra 21 consigli comunali di cui 10 di centrosinistra (4 con un sindaco dem). E ieri mattina sono intervenute le varie anime dem: da Stefano Graziano (preso di mira personalmente dal presidente) a Marco Sarracino, da Roberto Speranza a Teresa Armato, da Dario Nardella (in collegamento) a Toni Ricciardi. Non pervenuta la minoranza del partito, che però certo non si sbraccia a difenderlo. Il tentativo di disegnare la traiettoria del futuro si svolge attraverso due punte. Roberto Fico, il primo a cui a Napoli si guarda come candidato del centrosinistra, che però per le regole di M5s è fuori perché ha già due mandati alle spalle: “Ora non posso candidarmi, ma se le cose cambieranno, vedremo”, dice. Sembra proprio una disponibilità di massima da uno che “non ha mai posto veti”. E a Napoli, il campo largo (o “il campo santo” o “il campo morto”, come scherza la Armato, consigliera comunale) esiste, con i renziani in giunta. E, infatti, l’altra punta è il sindaco, Gaetano Manfredi, favoritissimo per la presidenza dell’Anci, nonostante l’altolà di Beppe Sala, che mentre tira in ballo il malgoverno della Campania, per esempio sulla sanità, fa un richiamo all’unità. Contro il terzo mandato intervengono un po’ tutti i presenti, da Graziano a Peppe De Cristofaro (Avs). Ma tocca a Sarracino, responsabile Mezzogiorno dem, ribadire che non era scontato mettere al primo posto per la “sfida” della costruzione del centrosinistra la battaglia contro Autonomia e lavoro. Mentre ricorda che questa non passa per la delegittimazione delle persone. Come non passa per gli insulti, per un libro scritto contro il Pd. E neanche “per le telefonate ai segretari provinciali con la richiesta di non organizzare manifestazioni per Ruotolo”. Ogni riferimento a De Luca non è puramente casuale. Sarracino fa anche una denuncia, raccontando come alle Europee De Luca aveva proibito le iniziative elettorali per il responsabile Informazione dem.

Ci sono accenti diversi negli interventi. Roberto Speranza, per dire, ci tiene a esserci, ma anche a fare un discorso che si tiene volutamente distante dalle questioni più prettamente campane. “Va bene parlare di diritti, ma il tema è la manovra”, dice in giornate in cui la Schlein è concentratissima sul tema dell’immigrazione. Distinguo rispetto al Nazareno, che riguardano anche la convinzione che De Luca vada mollato, ma con più prudenza. Nel frattempo, alla fine ieri non si presenta il pur annunciato Mario Casillo, consigliere regionale, campione di preferenze. Deve accompagnare la moglie a Lucca a cercare casa, dove si trasferirà per lavoro per un anno, fa sapere. Una presa di distanza molto parziale. Di certo il suo sostegno a De Luca è sempre meno scontato. E i suoi incontri con gli uomini di Schlein proseguiranno nei prossimi giorni.

Adesso bisognerà aspettare le mosse del commissario regionale, Antonio Misiani. Domani l’assemblea del Pd di Salerno dovrebbe sanare le irregolarità nella commissione di garanzia locale (quella che ha sospeso Franco Alfieri dopo l’arresto, con Misiani pronto a sospenderlo di nuovo in caso di problemi “tecnici). Questa storia potrebbe portare al commissariamento anche del Pd della città-feudo di De Luca. Ma si vedrà, dopo le Regionali.

 

In Falciano di Carinola  nel 1945 – Uccise il vicino perché la cavalla aveva pascolato sul suo terreno/ La sua condanna fu a 18 anni di reclusione – L’accusa sostenuta da Luigi De Magistris nonno dell’ex sindaco di Napoli

di Ferdinando Terlizzi

 

I Carabinieri della stazione di Falciano di Carinola il 22 marzo del 1945 riferivano che si era presentato nei loro uffici l’agricoltore Angelo Gerardi ed aveva riferito che in contrada Scorticavacca dell’agro di Falciano quella stessa mattina l’agricoltore Giuseppe Taglialatela,  aveva ucciso, con due colpi di fucile, il suo vicino di fondo Francesco D’Amico.  Mentre il D’Amico era intento ad arare il proprio terreno fu fatto segno da parte del Taglialatela di 2 colpi di fucile che provocarono la morte quasi immediata. Commesso il delitto il Taglialatela si dava alla latitanza asportando l’arma omicida. Dalla perquisizione in casa D’Amico si rinvenne un fucile a due canne calibro 16 carico di 3 cartucce,  la canna sinistra presentava “annerimento” di polvere e a parere del maresciallo dei carabinieri da recente esplosione. Le indagini a riguardo accertarono che nella sera precedente al delitto, il D’Amico era stato a caccia insieme con Michele e Raffaele Iovine e aveva esploso contro un volatile un colpo di fucile.  La moglie dell’ucciso Giuseppina Fiorellino si costituì parte civile mentre la Sezione Istruttoria della Corte di Appello di Napoli con sentenza il 22 marzo ’47 – su conforme requisitoria del pubblico ministero –  rinviò al giudizio dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere il Taglialatela per rispondere del reato di omicidio premeditato aggravato. Il Taglialatela, che si era dato alla latitanza, venne arrestato il 24 febbraio 1948 e la causa fu discussa all’udienza del 2 febbraio ‘49 in presenza dell’imputato.

Nel corso del processo il pubblico ministero d’udienza chiese la condanna del Taglialatela per omicidio volontario a 30 anni di reclusione e l’avvocato Ciro Maffuccini, in difesa del Taglialatela, avanzò la richiesta della scriminante della provocazione e la concessione delle attenuanti generiche e non già una legittima difesa sia pure putativa.  In effetti la tesi della legittima difesa non fu sostenuta con effettiva insistenza tanto è vero che la parte civile – rappresentata dal professor  Alberto Martucci – mise più volte in risalto il fatto che non era credibile la tesi secondo la quale il Francesco D’Amico si sarebbe abbassato per prendere il fucile.  La Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere (Presidente Ignazio Lagrotta; giudice a latere, Domenico Musicco;  Procuratore Generale, Luigi De Magistris (nonno dell’ex sindaco di Napoli),  dopo le arringhe della parte civile sostenute dagli avvocati Cesare di Benedetto e dal professor Alberto Martucci e quelle della difesa dell’imputato Ciro Maffuccini  e Giuseppe Fusco, nell’udienza del 26 febbraio del 1949, condannò l’imputato a 18 anni di reclusione.

Non solo fu quindi accertato il pascolo doloso ma si seppe, finanche, che il D’Amico era vittima della prepotenza del Taglialatela che non si dimentichi – aveva già commesso un altro omicidio.

 

Fonte: Ferdinando Terlizzi – I processi de la cronaca – Inedito (in pubblicazione per l’anno 2026)

Good Morning Italia, 20 ottobre 2024


Lasciamo perdere

Qual è il momento buono per rinunciare a qualcosa? Quand’è che perseverare, invece che un pregio, diventa un peso superfluo? L’ultimo libro del giornalista Oliver Burkeman, intitolato “Meditations for Mortals: Four Weeks to Embrace Your Limitations and Make Time for What Counts”, racconta in 28 brevi capitoli come potremmo “arrenderci” più spesso, tralasciando un po’ del perfezionismo che ci spinge a cercare di controllare le nostre vite come lavoratori, genitori, cittadini o amici e scoprendo i lati positivi della rinuncia.

Dov’è il traguardo? Vivere la vita “come una serie infinita di cose che dobbiamo padroneggiare, imparare o conquistare”, scrive Burkeman, rischia di trasformarla in “un compito noioso, solitario ed esasperante. Qualcosa da sopportare, per arrivare a un momento presumibilmente migliore, che non sembra mai arrivare”. Esiste un pregiudizio negativo sull’abbandono, ma, secondo lo psicoanalista Adam Phillips, rinunciare a qualcosa ci permette di scambiarlo con “un futuro attraente o almeno praticabile” (New Yorker).

L’imperfezione è un’abilità Secondo Burkeman, perciò, la capacità da allenare non è quella di resistere a qualsiasi cosa per raggiungere un obiettivo, ma quella di convivere almeno con relativa serenità con ciò che resta lì, dal libro dimenticato sul comodino al lavoro incompiuto che ci aspetta domattina (Guardian).

Che settimana!

  • L’esercito israeliano ha ucciso Yahya Sinwar, leader di Hamas, nel sud della Striscia di Gaza, e fatto irruzione in una postazione dell’Unifil in Libano, esortando le Nazioni Unite a evacuare i caschi blu dalle zone di combattimento. L’Onu ha accusato Israele di “evidente violazione” del diritto internazionale.
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha illustrato a Bruxelles il suo “Piano per la vittoria”. Gli elementi chiave prevedono l’invito formale per Kiev ad aderire alla Nato, la revoca delle restrizioni sugli attacchi a lungo raggio contro la Russia e il ripristino della sovranità territoriale ucraina.
  • Il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento delle 12 persone migranti che erano state trasferite mercoledì da una nave della Marina militare nel centro di permanenza e di rimpatrio di Gjader, in Albania. Nel confronto sulla migrazione al Consiglio europeo, i leader dei 27 hanno concordato su una stretta sui rimpatri e su “soluzioni innovative”, formula tra cui rientrano i centri al di fuori del territorio Ue.
  • Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio, che dispone interventi pari a circa 30 miliardi nel 2025, cui si aggiungeranno 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 nel 2027. Tra le misure, tagli alle spese dei ministeri, più fondi alla sanità e un prelievo da banche e assicurazioni che andrà, tuttavia, restituito in seguito. L’agenzia di rating Fitch ha migliorato l’outlook dei conti italiani.
  • Di fronte a un’inflazione ancora in calo (a settembre è stata dell’1,7% nell’Eurozona) e a una crescita che fatica a decollare, la Banca centrale europea ha nuovamente tagliato i tassi di interesse dello 0,25% e non chiudendo la porta a nuovi allentamenti della stretta.
  • Nel terzo trimestre, Stellantis ha avuto un calo del 20% nelle consegne rispetto allo stesso periodo di un anno prima. L’ad di Bmw, Oliver Zipse, ha dichiarato che il divieto Ue di immatricolazione per le vetture con motori a combustione tradizionale dal 2035 “non è più realistico” e porterà a una “contrazione” dell’industria automotive.

Polveriera mediorientale

La casa del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea è stata colpita da un drone proveniente dal Libano, causando solo danni superficiali. Né Netanyahu né la moglie si trovavano nell’abitazione al momento dell’attacco. “Il tentativo di Hezbollah, alleato dell’Iran, di assassinare me e mia moglie è stato un grave errore”, ha affermato Netanyahu, promettendo che Teheran e i suoi alleati pagheranno “un caro prezzo” (Guardian). L’Iran ha negato un coinvolgimento.Fronte nord Almeno 73 palestinesi, tra cui molte donne e bambini, sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti nei raid israeliani che, ieri, hanno colpito diverse case nella città di Beit Lahiya, nel nord di Gaza, hanno riferito le autorità della Striscia; decine di persone sarebbero state ferite e altrettante sarebbero disperse (Reuters). La capitale del Libano Beirut è stata colpita da una dozzina di raid aerei israeliani, l’attacco più pesante da oltre una settimana (Bbc).

  • L’Australia sarebbe pronta a rivedere il proprio export militare verso Israele (Guardian).
  • Dal G7 di Napoli la richiesta all’Onu di rafforzare la missione Unifil in Libano (Repubblica+).

Fuga di informazioni? Un account filo-Iran attivo su Telegram ha pubblicato documenti dell’intelligence Usa che rivelerebbero piani d’attacco israeliani contro la Repubblica islamica (Axios). Le informazioni altamente riservate dettaglierebbero i preparativi militari israeliani per la rappresaglia; l’autenticità dei documenti è stata confermata alla Cnn.

​​​​​​​Nodi italiani

Al di qua dell’Adriatico Sono rientrate ieri in Italia, a bordo di una motovedetta della Guardia costiera, e condotte nel centro di accoglienza di Bari le 12 persone migranti il cui trattenimento in uno dei nuovi centri per richiedenti asilo in Albania non è stato convalidato dal tribunale di Roma poiché non provenienti da Paesi considerati sicuri (Ansa).

  • Ai 12 non sarebbero ancora stati consegnati i cellulari, accusa uno degli avvocati, impedendo loro di organizzare la difesa, scrive La Stampa+, e di comunicare con le famiglie.
  • La nave Libra è pronta a ripartire la prossima settimana verso l’Albania (Repubblica+).

Scontro tra poteri In vista del Consiglio dei ministri che, domani, esaminerà un decreto legge per rivedere da subito la lista dei Paesi di origine sicuri (Ansa), il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito “abnorme” il provvedimento del tribunale di Roma e affermato che “se la magistratura esonda bisogna intervenire”, parole difese in un intervista con Repubblica+, nella quale esclude le dimissioni invocate dal Pd. Intervenendo al Tg1, il vicepremier Matteo Salvini ha chiamato alla mobilitazione contro le “toghe politicizzate” (Rainews): critiche sono arrivate dal comitato di redazione della testata (Repubblica+).

  • “Un governo che aggira le norme europee può solo uscire dall’Ue”, attacca la segretaria dem Elly Schlein parlando con La Stampa+.

  • Il Quirinale vuole evitare uno scontro con la magistratura (Corriere+).

  • Italia Viva e M5S hanno annunciato la presentazione di esposti per danno erariale alla Corte dei Conti (TgLa7).

Pianeta manovra Il leader della Cgil Maurizio Landini ha chiamato le altre organizzazioni sindacali allo sciopero generale contro la legge di bilancio e le politiche economiche e sociali “sbagliate” dell’esecutivo (Il Sole 24 Ore).

  • “Governo prudente, sui mercati c’è più fiducia”, dice al Corriere+ l’ex premier Mario Monti.
  • La Lega prepara un emendamento per impedire l’aumento delle tasse sulle criptovalute (Milano Finanza).

​​​​​​​Scelta di campo

Oggi in Moldavia si terranno le elezioni presidenziali, che vedono l’uscente filo-occidentale Maia Sandu favorita, insieme a un referendum per decidere se inserire in Costituzione l’obiettivo dell’adesione all’Unione europea (Guardian): l’appuntamento è considerato uno spartiacque nel posizionamento tra Occidente e Russia del Paese, dal 2022 candidato all’ingresso nell’Ue (Balkan Insight).

  • Bruxelles è preoccupata dalla penetrazione della propaganda di Mosca (Obct).

Vecchie conoscenze L’ex generale Prabowo Subianto, accusato di violazione dei diritti umani durante la dittatura militare, si è insediato ufficialmente questa mattina come ottavo presidente dell’Indonesia, la principale economia del sud-est asiatico, dopo aver trionfato nelle elezioni del febbraio scorso (Ap). Vice è Gibran Rakabuming Raka, figlio del presidente uscente Joko Widodo.

  • La società civile indonesiana teme un ritorno al passato autoritario (The Conversation).

​​​​​​​Orizzonti

Negoziato ad alta quota Boeing e il sindacato interno che rappresenta 33 mila lavoratori hanno raggiunto un accordo provvisorio, in una trattativa facilitata dalla Casa Bianca. L’intesa comprende un aumento dei salari del 35% su quattro anni, con l’obiettivo di porre fine a uno sciopero che è entrato nel secondo mese e sta ostacolando la produzione dell’azienda aeronautica statunitense. I lavoratori si esprimeranno mercoledì sulla proposta (Bloomberg).

​​​​​​​Mondo reale

Allerta italiana Oltre 80 millimetri di pioggia sono caduti in Emilia-Romagna in quattro ore, dopo giorni di maltempo, allagando buona parte della città di Bologna e del territorio circostante (Ansa). Esondati i torrenti, il Comune ha emanato un’ordinanza di evacuazione dei piani terra e seminterrati (Bologna Today).

Emergenza anche in Sicilia (Corriere), mentre per oggi è prevista l’allerta arancione su Calabria, Basilicata, parte del Veneto e della Lombardia (Adnkronos).

Al buio La rete elettrica di Cuba è collassata due volte in poche ore lasciando circa 10 milioni di persone al buio (Npr). L’isola caraibica ha ripristinato l’elettricità per circa un quinto della popolazione, ma la capitale L’Avana resta ancora senza luce; le autorità attribuiscono i problemi alla carenza di carburante e a infrastrutture deteriorate, situazione aggravata dall’impatto delle sanzioni statunitensi (Reuters).

  • Già provata dal blackout, Cuba si prepara ad affrontare l’urgano Oscar (Nbc).

​​​​​​​Sport

Re d’Arabia Nella finale del Six Kings Slam di Riad, Jannik Sinner ha battuto Carlos Alcaraz in tre set e si è aggiudicato la prima edizione del torneo-esibizione saudita, che non assegna punti ma vale un montepremi da record di sei milioni di dollari (Eurosport).Serie A Nell’anticipo dell’ottava giornata di campionato, la Juventus ha battuto 1-0 la Lazio, in seguito a un autogol dei biancocelesti in dieci (Gazzettahighlights), il Milan ha sconfitto 1-0 l’Udinese (highlightsSportmediaset), mentre Como e Parma hanno pareggiato 1-1 (highlights) e Genoa-Bologna 2-2 (highlights). Oggi in campo Empoli-Napoli, Venezia-Atalanta, Lecce-Fiorentina, Cagliari-Torino e Roma-Inter.MotoGp Marc Marquez ha vinto la gara del Motomondiale in Australia in sella alla Ducati Gresini, davanti alla Pramac del connazionale spagnolo Jorge Martin e alla Ducati di Francesco Bagnaia, campione del mondo in carica (Adnkronos).Buona la terza Il Defender Emirates Team New Zealand ha vinto la sua terza America’s Cup di fila, battendoIneos Britannia per 7 regate contro 2, nella finale che si è tenuta nelle acque di Barcellona (Ap).

Weekender

  • Alla vigilia della seconda stagione di “The Diplomat”, la protagonista Keri Russell si racconta su Variety.
  • I pionieri dell’intelligenza artificiale: da outsider della comunità scientifica a Nobel (Lucy).
  • Il lato oscuro dei sottotitoli (Link).
  • Silvio Berlusconi è morto, ma per Karima el-Mahroug lo scandalo continua (Nyt).

Oggi

Tbilisi (Georgia), marcia pro-Ue prima delle elezioni legislative;
Spagna, manifestazioni contro il governo di Pedro Sánchez;Bruxelles, raduno nazionale a sostegno dei palestinesi e per chiedere la cessazione delle forniture di armi a Israele;Elezioni regionali nel Kurdistan iracheno;
Rientro previsto dei membri della missione Crew-8 dalla Iss sulla Terra;Formula 1, Gran Premio degli Stati Uniti (Rainews). 

​​​​​​​Prime:

Corriere: Migranti, legge sui rimpatriRepubblica: Migranti, bufera su NordioLa Stampa: Schlein: migranti e manovra, ecco tutte le bugie di MeloniIl Sole 24 Ore: Data center, per l’Italia investimenti da 15 miliardi e 70mila nuovi occupatiIl Messaggero: Migranti, il governo tira drittoIl Fatto Quotidiano: Fanno il decreto anti-Ue. Ma temono MattarellaDomani: Meloni tra incompetenza e vendetta. L’Albania e la sfida finale ai giudiciAvvenire: A poteri contrapposti
Il Giornale: Le prove del piano contro il governoLibero: Ecco il piano dei giudici per scaricarci i migrantiLa Verità: Fermate i giudici pro clandestini

il manifesto: Il nome della legge

Ft.com: Nuclear energy stocks hit record highs on surging demand from AI