HomeAttualitàL’essenziale da Ansa e Agi e Il meglio da “Il Fatto” e...
L’essenziale da Ansa e Agi e Il meglio da “Il Fatto” e “Anteprima”, la spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti, inoltre “Good Morning Italia”, il Briefing per conoscere il mondo che cambia in 5 minuti a cura di Ferdinando Terlizzi –
Neanche il tempo di farlo approvare dal Quirinale che la Corte di Giustizia Ue ha già smontato il cosiddetto decreto legge “Paesi sicuri”. Per la Corte di Lussemburgo, infatti, le sentenze europee “sono immediatamente vincolanti per gli Stati membri”. E così pare nato già morto il provvedimento che, tra l’altro, va a intasare le Corti d’appello italiane, inserendo un grado di giudizio intermedio sui trattenimenti dei migranti nei cpr e scatenando la rabbia unanime dei 26 presidenti dei tribunali di 2° grado. Una caporetto su tutto il fronte, anche alla luce dell’inquietante rapporto dell’Ecri – osservatorio del Consiglio europeo sulle discriminazioni – che ha parlato di “razzismo e intolleranza all’interno delle forze dell’ordine” italiane.È arrivato ieri in serata il testo definitivo del dl studiato da Chigi per superare il decreto del Tribunale di Roma che venerdì ha annullato il trattenimento di 12 migranti, di nazionalità egiziana e bangladese, presso il cpr di Shengjin, in Albania. Per i giudici romani, infatti, quelli di origine non possono essere definiti “paesi sicuri”. La fonte della sentenza è la direttiva Ue 2013/32 per cui non si può definire “sicuro” uno Stato “qualora talune parti del suo territorio non soddisfino le condizioni sostanziali”.È basilare la norma del diritto pubblico che le leggi di un ente sovranazionale prevalgono sempre su quelle nazionali. Ma Giorgia Meloni e i suoi sono comunque andati allo scontro. Nel testo sono richiamate la sentenza Ue e la direttiva del 2013. Viene quindi stilata una lista di 19 “paesi di origine sicuri” per legge, con aggiornamento annuale tramite “atto avente forza di legge notificato alla Commissione” Ue. Uniche eccezioni al dispositivo si possono fare “quando ricorrono gravi e circostanziate ragioni”. Eliminato poi il richiamo alle “parti del territorio” contenuto nella normativa Ue. Il decreto va a emendare il dl 25 del 2008, introducendo l’articolo 4-bis: se il giudice boccia il trattenimento del migrante ai fini del rimpatrio “è ammesso reclamo alla corte d’appello nel termine di 5 giorni” con decisione “entro 10 giorni”. Prima l’unico ricorso possibile per il ministero dell’Interno era in Cassazione. Alle 21 di ieri il testo definitivo del decreto non era ancora arrivato al Quirinale per il vaglio, anche se dal Colle è trapelata l’intenzione sostanziale di procedere al via libera.La possibilità per il Viminale di ricorrere in appello è stata introdotta in extremis nonostante ieri i 26 presidenti delle Corti d’appello abbiano diffuso un documento molto critico, lamentano un sovraccarico eccessivo del lavoro – sono in arrivo migliaia di ricorsi delle prefetture – e il rischio di non raggiungere gli obiettivi del Pnrr per il comparto giustizia.Ma la beffa maggiore per il governo è arrivata proprio dal Lussemburgo, dove ieri pomeriggio all’Ansa un portavoce della Corte di Giustizia Ue ha precisato che “le sentenze della Corte di Giustizia Ue sono immediatamente vincolanti per gli Stati membri”. Tradotto: nessuna legge nazionale potrà mai aggirare il pronunciamento della Corte, specie se ha come fonte una direttiva Ue.Lo scontro si sostanzierà quando la Cassazione valuterà il ricorso presentato ieri dal Viminale contro il decreto del Tribunale di Roma sui 12 trattenimenti in Albania. Per il ministero, i migranti avrebbero dovuto “invocare” l’appartenenza alla categoria dei soggetti “a rischio” nei rispettivi paesi – comunità Lgbtq+, minoranze etniche e religiose, ecc. – cosa che invece non è avvenuta.
Sempre ieri l’Ecri, la commissione del Consiglio europeo sulle discriminazioni, ha pubblicato un rapporto sull’Italia in cui, in sostanza, si parla di una frequente “profilazione razziale” da parte delle forze dell’ordine verso persone Rom e di origine africana. Nel documento si fa riferimento a “frequenti fermi e controlli basati sull’origine etnica” e, in alcuni casi, di “violenze da parte degli agenti di polizia”. Un fenomeno che per Ecri rischia di diventare “una forma di potenziale razzismo istituzionale”. La premier Meloni e i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno espresso la loro vicinanza alle forze dell’ordine. Stavolta seguiti dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha espresso “stupore” per il report Ecri e “stima e vicinanza” al capo della Polizia, Vittorio Pisani.
Governo
Report, alla Cultura 2 nuovi “casi Boccia”: a Chigi torna l’incubo
Panico – Attesa per le rivelazioni su Rai3 sul ministero di Giuli. I fedelissimi di Meloni nel panico per i cellulari. Nella puntata si indaga anche su spese al Maxxi e voto in Liguria. La Rai vuole vederla in anticipo
Un “altro caso Boccia-Sangiuliano”, anzi due. Che coinvolgerebbero sempre il ministero della Cultura, non Gennaro Sangiuliano, ma anche “alte cariche di Fratelli d’Italia”. È bastato l’annuncio di Sigfrido Ranucci per scatenare il panico dalle parti di Palazzo Chigi e fibrillazioni ai piani alti della Rai che chiedono di vedere in anticipo la puntata. Dentro FdI se ne sta occupando direttamente il responsabile comunicazione del governo, Giovanbattista Fazzolari, che sta vagliando chat di ogni tipo. I messaggi si rincorrono tra mille ipotesi e insinuazioni, e tutti a chiedersi: “E ora a chi tocca?”Sui siti impazza il toto-guaio: sono le rivelazioni dell’ex capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli? Rischia il ministro Alessandro Giuli che ne ha preso il posto? È ancora il “caso Spano” che ha voluto come capo di Gabinetto nonostante i trascorsi giudiziari? Si vedrà, ma nel volgere di poche ore la tensione raggiunge i piani alti della Rai, tra email con richieste di spiegazione e la pretesa di visionare la puntata con giorni e giorni d’anticipo sulla messa in onda.Domenica torna Report e le anticipazioni del conduttore Ranucci mandano in tilt la politica. Prima da Lilli Gruber a La7, poi ai microfoni di Un giorno da Pecora, Ranucci ha parlato di tre inchieste che di sicuro non piaceranno al governo. Con molti emissari che cercano di capirci qualcosa, di carpire un nome o tracciare almeno un perimetro di sicurezza. E invece brancolano nel buio.Il piatto forte è un “nuovo caso Boccia” al ministero della Cultura. “Non riguarda Boccia, ma come modalità di operazione è un caso simile – rivela Ranucci a Un Giorno da Pecora –. Potrebbe essere al maschile. Riguarda sempre il ministero della Cultura, ma Sangiuliano non c’entra”. I casi peraltro sarebbero due. Se nella vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex direttore del Tg2 sono stati solo scalfiti altri esponenti del partito di Giorgia Meloni, questa volta le cose potrebbero andare diversamente. “Ci sono documenti e chat – fa sapere il conduttore – che farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”.Il pensiero va alla prima nomina decisa da Giuli tra qualche polemica: la rimozione del capo di gabinetto Francesco Gilioli e la sua sostituzione con Francesco Spano. Il ministro è stato anche convocato dalla Procura di Roma che conduce le indagini su Maria Rosaria Boccia dopo la denuncia di Sangiuliano. Repubblica ha riportato indiscrezioni secondo cui Gilioli potrebbe essere stato rimosso proprio per aver “passato” documenti riservati proprio a Report. “A noi non risulta”, assicura Ranucci, e neppure che lo abbiano fatto Boccia e i suoi legali. Parte del servizio riguarda invece le spese sostenute al Maxxi proprio da Giuli. A chi chiede se valgano le sue dimissioni, il conduttore ha risposto “non lo so, gli consiglierei di seguire Inter-Juventus, visto che è un appassionato di calcio”.
In scaletta c’è poi un servizio che documenta un’altra tragedia di migranti nel Mediterraneo, una “strage che qualcuno per vari motivi ha tenuto nascosta”. Si tratterebbe del naufragio di circa 65 persone: “Qualcuno se ne è accorto e, per evitare l’effetto Cutro, li ha sparpagliati. Racconteremo questa storia con documenti e testimonianze inedite”. Una denuncia che arriva a pochi giorni dal fallimento del piano Albania che ha indotto premier e governo a sfidare i giudici, con grande irritazione del Colle.
Report torna poi sulla vicenda giudiziaria che ha travolto la Liguria di Giovani Toti, in onda proprio nel giorno delle elezioni regionali. Intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Ranucci ha spiegato che in questa specifica vicenda non c’entra l’ex governatore ma “chi lo ha aiutato nella campagna elettorale”. Ma chi vuol coprirla col silenzio elettorale non passerà.
“Tutti si riempiono la bocca col silenzio elettorale, ma non riguarda i giornalisti, riguarda i partiti. Io ho già la valigetta pronta per la Commissione di Vigilanza Rai”, ironizza il conduttore. Ranucci non nasconde, poi, l’irritazione per la collocazione della ripartenza del programma. “Quest’anno partiremo molto tardi con Report – afferma –. Qualcuno ha deciso in Rai di dare tutto lo spazio del lunedì a Giletti e Giletti ha fatto spostare Iacona che è venuto davanti a noi e ci hanno spostato come un pacco postale. Io comunque lo vedo come un atto di stima per Report: dove lo metto lo metto, fa bene”.
Senti chi parla
Editoria in crisi, Riffeser (presidente Fieg): i giornalisti devono autoridursi lo stipendio
Tempi duri per i giornalisti italiani, alle prese con l’inarrestabile crisi della carta stampata. Sabato scorso la redazione dell’agenzia Askanews ha indetto uno sciopero di 24 ore per protesta contro l’ulteriore taglio del costo del lavoro che l’editore vorrebbe imporre. Nello stesso giorno sono scesi in sciopero anche i giornalisti delle testate del presidente della Federazione editori di giornali (Fieg), Andrea Riffeser Monti. Riffeser Monti, a capo dell’omonimo gruppo che edita Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, Qn-Quotidiano Nazionale, Quotidiano.net e Luce!, nonostante stati di crisi del gruppo ininterrotti dal 2012, ha proposto ai giornalisti un’autoriduzione dello stipendio (3 giorni a testa di permesso non retribuito al mese per tutto il 2025) per ottenere un risparmio di 2 milioni e mezzo sul costo del lavoro. Lo sciopero è stato compatto contro una proposta considerata “offensiva e fuori dal Contratto nazionale di lavoro”. Riffeser ha invece definito “inaccettabile, incomprensibile e provocatorio” il comportamento dei comitati di redazione. La crisi non risparmia nemmeno la Gazzetta del Mezzogiorno, storico quotidiano di Bari radicato in Puglia e Basilicata. Edime, società editrice della testata di proprietà degli imprenditori Antonio Albanese e Vito Miccolis, il 16 ottobre ha comunicato per email ai sindacati di aver avviato una procedura di licenziamento collettivo per 29 giornalisti e 23 poligrafici. Il Cdr chiede che, in base all’accordo di un anno fa sottoscritto da Edime e ministero del Lavoro, si torni invece ai tavoli di concertazione in continuità che avevano già sventato 46 licenziamenti.Intanto sulla crisi del settore sta per intervenire il governo. Nella bozza dello schema di decreto legge che dà attuazione al Pnrr in materia di lavoro, università e ricerca è stata introdotta una norma che storna una quota sino al 5% del fondo pubblico per l’editoria “da destinare a misure di risoluzione di situazioni di crisi occupazionale a vantaggio delle imprese operanti nel settore”. Vengono così nuovamente rifinanziati i prepensionamenti per i giornalisti dipendenti dalle imprese editrici di quotidiani, periodici e agenzie di stampa nazionali. Una mossa attesa dagli editori che da mesi si sono messi in fila per prepensionare decine di giornalisti: tra questi secondo alcune informazioni ci sono i redattori di Askanews, Repubblica, Corriere dello Sport, Libero, Il Giornale, Il Messaggero e dall’anno prossimo anche il Corriere della Sera.
FONTE:
MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2024
Clamoroso
A Valditacca, provincia di Parma, c’è un bar senza barista. I clienti arrivano, si servono, pagano e se ne vanno. Il proprietario – si chiama Luca Cavani – è molto soddisfatto: «In due mesi non è mancato nulla» [Mattia Feltri, Sta].In prima pagina
• I socialisti europei minacciano di sfiduciare von der Leyen per il suo appoggio alla politica sull’immigrazione di Meloni. Ma i popolari dicono che non hanno i numeri
• Il governo fa ricorso in Cassazione contro la decisione dei giudici di Roma, che ha portato al rientro in Italia dei migranti dall’Albania
• Nella manovra, che oggi dovrebbe arrivare in Parlamento, sono confermati il taglio del cuneo fiscale, l’aumento di sei euro delle pensioni minime, l’abbassamento del tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici
• L’Ungheria ha chiesto di revocare l’immunità all’eurodeputata Ilaria Salis, perché è solo «una criminale comune»
• Una commissione del Consiglio d’Europa ha scritto in un report che la polizia italiana è razzista e intollerante
• Confindustria dice che per ovviare alla scarsità di manodopera i migranti che arrivano non bastano, anzi, ne servirebbero 120 mila in più all’anno
• Il Fondo monetario internazionale ha detto che sì, l’economia globale cresce, ma debolmente
• Hezbollah rivendica la responsabilità dell’attacco con un drone alla casa al mare di Natanyahu (che ne ha mandato in frantumi la finestra in camera da letto)
• Il Financial Times dice che l’esercito israeliano ha usato il fosforo bianco contro i soldati dell’Unifil
• Bill Gates ha donato 50 milioni di dollari alla campagna di Kamala Harris
• In Colorado un uomo è morto dopo aver mangiato un hamburger di McDonald’s infettato da un batterio
• Un professore bolognese di ingegneria ha salvato la sua casa dalla piena del Ravone perché aveva calcolato quando e dove il fiume sarebbe esondato
• Ranucci dice che domenica a Report scoppierà un «nuovo caso Boccia, ma al maschile»
• L’uomo che aveva ucciso la moglie a mani nude si è suicidato in carcere. La figlia ha esultato su Facebook
• Un paracadutista della Folgore è disperso dopo essersi gettato da un elicottero nel lago di Bolsena
• Azouz Marzouk farà l’autista di bus a Lecco
• Sono morti l’attore Michael Newman, che ha recitato in Baywatch e soffriva di Parkinson da 18 anni, e il giornalista Vittorio Mangili, entrato in Rai ancora si chiamava Eiar
• Paolo Sorrentino ha detto che il suo film Loro, i cui diritti sono stati comprati da Mediaset, è stato censurato
Titoli
Corriere della Sera: Accuse alla polizia, ira dell’Italia
la Repubblica: “Razzismo nella polizia”
La Stampa: “In Italia deriva razzista” / Ira di Meloni e Mattarella
Il Sole 24 Ore: Superbonus, spese 2023 in dieci anni
Avvenire: La risorsa rifugiati
Il Messaggero: Freno alle assunzioni nella Pa
Il Giornale: Attacco ai nostri poliziotti
Leggo: In fuga dalla sanità lumaca
Il Fatto: La Corte Ue smonta / il decreto patacca
Libero: Sinistra a caccia di sbirri
La Verità: Vogliono arrestare i poliziotti
Il Mattino: La marcia in più dell’Italia
il Quotidiano del Sud: Il giallo del decreto Albania
il manifesto: Maysoon è libera, il processo va avanti
Domani: «Nei vostri occhi qualcosa non va» / E Urso impone l’ex socio d’affari
Nella città russa di Kazan ieri è iniziato il vertice di tre giorni dei Brics, che riunisce i leader di Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti, un gruppo di Paesi con mercati emergenti che rappresentano circa la metà della popolazione mondiale (Nyt). A margine del vertice il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato l’omologo russo Vladimir Putin, sottolineando il forte legame tra i due Paesi (Il Sole 24 Ore), mentre Putin ha definito le relazioni con Pechino un “modello” di come dovrebbero essere le relazioni tra Stati (Euronews).
All’invito di Putin ha risposto oltre una dozzina di leader mondiali, un chiaro segnale che, lungi dall’essere rimasto isolato, Putin sta costruendo attorno a sé una coalizione in chiave anti-Occidentale (Cnn).
Per eludere le sanzioni occidentali, Putin e Xi promettono un “ordine mondiale più giusto” (Nyt).
India e Cina hanno raggiunto un accordo sul pattugliamento del confine condiviso dell’Himalaya che potrebbe allentare le ostilità esacerbate negli ultimi quattro anni (Nyt).
Tentativi di pace Durante un incontro con Putin, il presidente indiano Narendra Modi ha detto di voler la pace in Ucraina e ha offerto la mediazione di Nuova Delhi (Reuters). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la possibilità di avviare colloqui di pace con la Russia dipenderà dall’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti (Arab News).
Dopo il sostegno delle truppe nordcoreane alla Russia, la Corea del Sud starebbe valutando di fornire armi all’Ucraina (Guardian).
Dopo l’avvertimento di Washington, la Turchia ha segretamente bloccato le esportazioni di materiale militare statunitense verso la Russia (Ft+).
Aiuti in arrivo Il Parlamento europeo ha approvato un nuovo prestito all’Ucraina fino a 35 miliardi di euro (Politico). La segretaria al Tesoro Janet Yellen ha confermato che anche gli Stati Uniti sono “molto vicini” a finalizzare il loro contributo da 20 miliardi di dollari. In totale, il pacchetto di prestiti sarà da 50 miliardi di dollari e sarà rimborsato attraverso i profitti generati dai beni russi congelati (Reuters).
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la legge russa sugli agenti stranieri, stabilendo che è “arbitraria” e utilizzata in modo “eccessivamente ampio e imprevedibile” (Radio Free Europe).
Tavoli europei
Duro rapporto L’ultimo rapporto dell’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, ha denunciato xenofobia, discriminazioni contro le comunità Lgbt, e attività di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia. L’organo ha quindi chiesto al governo italiano di istituire un organismo per le pari opportunità pienamente indipendente (Ansa). Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto “stupito” per i contenuti del rapporto e ha espresso “stima e vicinanza” al responsabile della Polizia Vittorio Pisani. Più aspra la reazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “ingiurie” le valutazioni dell’Ecri (RaiNews).
L’Ungheria ha chiesto al Parlamento europeo la revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis (Repubblica).
Colpo di scena Il Presidente austriaco Alexander van der Bellen ha incaricato il Cancelliere in carica Karl Nehammer, leader del Partito popolare austriaco (Övp), di formare un nuovo governo nonostante la vittoria alle elezioni di settembre del Partito della Libertà (Fpö) di estrema destra. L’Fpö, infatti, non è riuscito a trovare partner per formare una coalizione (Politico).
Accuse da oltreoceano La campagna del candidato repubblicano Donald Trump ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale federale degli Stati Uniti contro il Partito laburista britannico, accusandolo di “palese interferenza straniera” nelle elezioni americane a sostegno della campagna della candidata democratica Kamala Harris (Bbc).
Le ultime carte
Rivendicazioni L’Idf ha dichiarato di aver ucciso Hashem Safieddine, considerato il successore del defunto leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, in un bombardamento avvenuto tre settimane fa nella periferia sud di Beirut (Wp). Il governo libanese ha dichiarato che gli ultimi attacchi israeliani avrebbero ucciso almeno 63 persone in Libano in un giorno (Reuters). Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell’attacco avvenuto la scorsa settimana contro la residenza di Netanyahu a Cesarea (Times of Israel) e ha lanciato un nuovo attacco missilistico contro una base militare israeliana vicino a Tel Aviv (Nyt).
La guerra ha riportato Gaza agli Anni ’50 (Reuters).
Se negoziando Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, arrivato in Israele per portare avanti l’ultimo tentativo dell’amministrazione Biden di raggiungere il cessate il fuoco in Medio Oriente prima delle elezioni presidenziali, ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu e sottolineato che Israele deve fare di più sugli aiuti umanitari a Gaza (Reuters). Ora Blinken si recherà in Giordania e Qatar (Politico). Hezbollah ha dichiarato che finché continueranno i combattimenti con Israele, non ci saranno negoziati (Reuters).
Un report confidenziale preparato da un Paese che fornisce soldati all’Unifil e fatto trapelare, dettaglia una dozzina di attacchi recenti da parte dell’esercito israeliano contro le truppe internazionali in Libano (Ft+).
Agenda italiana
Grandi manovre Il testo della legge di bilancio è atteso oggi alla Camera. Intanto, parlando ad un evento della Lega a Genova, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha anticipato che con la manovra 2025 il taglio del cuneo interesserà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai 13 milioni già coinvolti dalla misura in vigore. Inoltre le pensioni minime dovrebbero aumentare del 2,7%, salendo da 615 a 621 euro (Il Sole 24 Ore).Ancora polemiche Il ministero dell’Interno ha annunciato che farà ricorso in Cassazione contro la sentenza del tribunale di Roma che aveva bocciato il trattenimento dei 12 migranti in Albania (La Stampa). In un’intervista al Corriere, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito che il governo andrà avanti con i centri in Albania: “Non ci si può fermare sui rimpatri”.
Il Corriere riporta che dopo tre giorni di confronto è pronto a firmare il decreto migranti già oggi.
La Corte di Giustizia Ue ha avvertito l’Italia che le sue sentenze sono immediatamente vincolanti per gli Stati membri (Ansa).
Asticella abbassata
Nell’aggiornamento del World Economic Outlook, il Fondo monetario internazionale ha abbassato le previsioni di crescita dell’economia mondiale al 3,2% per il 2025, 0,1 punti percentuali in meno rispetto alla stima di luglio; mentre la proiezione per quest’anno è rimasta al 3,2%. L’inflazione rallenterà dal 5,8% del 2024 al 4,3% l’anno prossimo (Bloomberg). Ancora una volta, ad alzare le sorti mondiali sono le previsioni per gli Stati Uniti. Male invece i pronostici per Cina, a causa della crisi immobiliare (Reuters), ed Eurozona (1,2%, -0,3% rispetto a luglio), a causa della persistente debolezza del settore manifatturiero in Germania e Italia. Per l’Italia si prevede il Pil in crescita dello 0,7% quest’anno e dello 0,8% il prossimo (Il Sole 24 Ore).
Il Fmi ha messo in guardia dai rischi portati da guerre e protezionismo commerciale (Politico).
Anche il rapporto di Confindustria alla Camera certifica che la crescita italiana resterà sotto l’1% sia quest’anno che il prossimo (La Stampa).
Mondo reale
Accuse di piombo L’ex amministratore delegato di Abercrombie & Fitch, Mike Jeffries, e il suo partner Matthew Smith, sono stati arrestati con l’accusa di traffico sessuale internazionale. Entrambi hanno negato le accuse, rifiutandosi di commentare l’accaduto (Bbc).
Sport
Champions League Il Milan ha battuto 3-1 il Bruges, firmando la prima vittoria in europea (Sky Sport), mentre la Stoccarda ha avuto la meglio sulla Juventus chiudendo il match 1-0 (highlights). Male anche per il Bologna sconfitto 2-0 dall’Aston Villa (Sky Sport).
Oggi
Tbilisi (Georgia), il partito al potere organizza l’ultimo evento elettorale prima delle elezioni legislative di sabato 26 ottobre;
Pubblicazione del Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale;
La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde parla delle prospettive economiche dell’Europa durante un evento organizzato dal think tank statunitense Atlantic Council;
Boeing, Tesla, IBM, Mattel, Carrefour, Coca-Cola, Deutsche Bank, Saipem, Lloyds Banking group: risultati 3° trimestre;
Pubblicazione Beige Book della Fed;
Eurozona, fiducia dei consumatori a ottobre.
Prime:
Corriere: Accuse alla polizia, ira dell’ItaliaRepubblica: “Razzismo nella polizia”La Stampa: “In Italia deriva razzista”. Ira di Meloni e MattarellaIl Sole 24 Ore: Superbonus, spese 2023 in dieci anniIl Messaggero: Freno alle assunzioni nella PaIl Fatto Quotidiano: La Corte Ue smonta il decreto pataccaAvvenire: La risorsa rifugiatiDomani: “Nei vostri occhi qualcosa non va”. E Urso impone l’ex socio d’affariIl Foglio: La riconoscenza di HamasIl Giornale: Attacco ai nostri poliziottiLibero: Sinistra a caccia di sbirriLa Verità: Vogliono arrestare i poliziottiIl manifesto: Io parlo da solaFt: Surge in tit-for-tat tariffs would pose threat to global growth, IMF warns
Errata corrige
Nell’edizione di ieri abbiamo erroneamente indicato Pennsylvania, Michigan e Wisconsin come “roccaforti repubblicane” mentre si tratta in realtà di Stati in bilico (“Swing States”) tra Repubblicani e Democratici.