martedì, 26 Novembre 2024
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Il meglio da “Il Fatto”, “Agi”, “Cronachedi”, “Notix.it” e “Anteprima”, la spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti, con “Good Morning Italia”, il “Briefing” per conoscere il mondo che cambia in 5 minuti ed inoltre le prime pagine dei giornali di oggi a cura di Ferdinando Terlizzi –

 

Oltre 7 milioni di persone colpite da alluvioni in Africa

Sono gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. Fenomeni climatici estremi stanno peraltro aggravando la situazione

AGI – Oltre sette milioni di persone sono colpite da inondazioni in 16 Paesi dell’Africa occidentale e centrale, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari. I paesi più colpiti sono Ciad, Niger, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Questi fenomeni climatici estremi stanno peraltro aggravando la situazione, in certi casi già disperata, in cui si trovano alcuni di questi Paesi precedentemente colpiti da altri disastri naturali oppure sconvolti dai conflitti.

PASQUALE PIROLO “BIS IN IDEM” 

La costante ‘Pirolo’ nelle indagini della Dda sul traffico di carburanti. Fari sui rapporti dell’ex uomo di Bardellino con l’imprenditore Giuseppe Diana

La frequentazione dell’ex bardelliniano con l’imprenditore di Brezza raccontata dai Mezzero: “Sta sempre sul suo stabilimento”

                            Pasquale Pirolo, l’imprenditore Giusepe Diana e il boss Antonio Mezzero

CASAL DI PRINCIPE – Non è semplicemente uno dei tanti casertani con un passato segnato da intrecci mafiosi. Pasquale Pirolo rappresenta un tunnel spazio-temporale: attraversando il suo vissuto, è possibile ritrovarsi negli anni Ottanta, quando a dominare la scena criminale di Terra di Lavoro era Antonio Bardellino (nel tondo). E poi, con facilità, essere catapultati nella mafia del presente, riuscendo ad osservare ciò che resta degli Schiavone, gestito dal boss Giovanni Della Corte Cucchione. Ma, scrutandolo con attenzione, si è in grado di leggere, in filigrana, anche il futuro, intravedendo i business su cui punteranno (su cui in realtà stanno già puntando) le organizzazioni malavitose.

La costante

Pirolo, esaminando le principali attività investigative condotte dall’Antimafia, emerge come una misteriosa costante nel mondo criminale. Adesso vive tra Barcellona, in Spagna, e Bracciano, in provincia di Roma.

Antonio Bardellino

Quaranta anni fa, hanno ricostruito i carabinieri, veniva considerato l’alter ego di Bardellino nel settore del reimpiego di capitali illeciti. E proprio con Bardellino, boss sanciprianese, venne arrestato in terra iberica nel 1983. Successivamente si sarebbe avvicinato a Michele Zagaria e dopo ancora il suo destino si è incrociato con il mondo dei narcotici (è stata coinvolto in un’indagine sul traffico di stupefacenti tra Venezuela e Bulgaria). Questo è il passato. Volgendo lo sguardo agli ultimi anni, con ruoli e intensità diverse, la figura di Pirolo è saltata fuori pure in alcune delle recenti inchieste della Dda. Una presenza, sia chiaro, che non coincide forzatamente con l’emissione di provvedimenti giudiziari nei suoi confronti, come nel caso dell’attività – condotta dai carabinieri di Caserta – che ha tracciato, sostiene la Procura partenopea, il ritorno al crimine di Antonio Mezzero (boss di Brezza trasferitosi a S. Maria Capua Vetere) affiancato dai nipoti, Alessandro e Michele, e da altri storici affiliati, come Davide Grasso di S. Maria La Fossa, Carlo Bianco di Casal di Principe, Biagio Ianuario di Cancello Arnone e Piero Ligato di Pignataro Maggiore.

L’incontro rifiutato

Cosa c’entra Pirolo in questa inchiesta? Il 75enne nato a Curti, pur non essendo tra gli indagati, viene tirato in ballo nel corso di una conversazione, intercettata dai militari dell’Arma, tra Antonio e Michele Mezzero. Era il 6 febbraio 2023 e i due parlano di una persona (non ne indicano il nome) che aveva rifiutato un “appuntamento”. Il boss di Brezza voleva incontrarlo, ma il mister x rispose picche. A far arrabbiare il mafioso non era solo il fatto di essere stato respinto, ma anche l’accompagnarsi di chi gli aveva detto ‘no’ proprio con Pirolo: “Quello è un pezzo di m… si è messo insieme a un pentito”. “Con chi?”, chiede il nipote. E Antonio Mezzero chiarisce: “Quello di Caserta, quel Pirolo. […] Pasquale Pirolo!”. Michele domanda cosa ci facesse con lui. “Lo tiene sempre sullo stabilimento. […] Perché non lo sapevi questo fatto?”. E il nipote confessa: “No, questo non lo sapevo. Sapevo che stava bazzicando di qua ma che faceva di là. Dice che rifiutò l’appuntamento…”. “Se la fa (frequenta, ndr) con lui e con Teodoro”.

La (presunta) tentata estorsione a Diana

Per i carabinieri, l’appuntamento che aveva chiesto Antonio Mezzero non era mosso dal desiderio di incontrare un vecchio amico: l’obiettivo era imporgli una tangente. E l’identità della vittima designata emerge, presumono i militari del Nucleo investigativo, nella conversazione tra Michele Mezzero e il cugino Alessandro. Chi è? Giuseppe Diana, ex amministratore della Diana Gas e già procuratore dell’azienda Nuova Diana Gas (che ha lo stabilimento di carburanti a Brezza), cognato dell’imprenditore Michele Orsi (ucciso dai Bidognetti nel 2008). Diana (estraneo all’inchiesta che ha tirato in ballo i Mezzero) era stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, ma l’iter si è concluso con un’assoluzione.

Torniamo alla chiacchierata ascoltata dai carabinieri. Era il 18 aprile 2023. Alessandro chiede a Michele come mai lo zio non si fosse recato all’appuntamento sollecitato da Diana e Michele risponde dicendo che non era quella la verità, ma che era stato Diana, convocato nel periodo natalizio, a non presentarsi dal boss, desideroso di imporgli una tangente. Insomma, stando a queste intercettazioni e alle deduzione degli investigatori, Pirolo tra il 2022 e il 2023 aveva iniziato a frequentare lo stabilimento di carburanti, a Brezza, di Giuseppe Diana.

Dalla Spagna a casa di ‘Cucchione’

Circostanza che ci porta a un’altra inchiesta dell’Antimafia di Napoli, che, nel novembre 2022, ha dato duri colpi alle fazioni Bidognetti e Schiavone del clan dei Casalesi. I carabinieri, indagando sui nuovi assetti mafiosi casertani, avevano tracciato un ritorno di Pirolo dalla Spagna, nazione a cui è legato dagli anni Ottanta, per andare a fare visita a Giovanni Della Corte Cucchione, in quella fase al vertice degli Schiavone (adesso è in carcere). Era il 12 febbraio 2020 e a tracciare il profilo e il peso di Pirolo fu proprio Cucchione nell’annunciarlo al figlio: “Lo arrestarono in Spagna insieme a Tonino Bardellino nel 1984… Pasquale Pirolo… gli hanno sequestrato 50 milioni di euro. […] Ha la possibilità di fare ‘un sacco di cose’, ma non si può esporre. E tuttavia può offrire il suo sostegno e per ogni operazione chiede un milione di euro”.

Pirolo atterrò a Capodichino e venne accompagnato a Casal di Principe, nel negozio di alimentari che all’epoca era gestito da Agnese Diana (ex moglie di Della Corte), dal casertano Rosario Spanò. Lì avrebbe incontrato proprio Cucchione. E cosa si sarebbero detti emerge alcuni giorni dopo da altre conversazioni intercettate: Pirolo e Della Corte si confrontarono sulla possibilità di investire nel traffico di carburanti. Su questo tema, in quell’indagine, è saltato fuori anche un altro incontro (ritenuto ugualmente importante dai carabinieri): avvenne il 10 marzo 2020, a casa di Giuseppe Di Tella, detto ‘Peppe Mattone’. E anche lì c’era Pirolo: l’ex bardelliniano fornisce ulteriori dettagli dell’attività, sostenendo che c’era la possibilità di accedere anche a un deposito sulla costa adriatica.

I business a Latina

Il lavoro della Dda sugli Schiavone e sui Bidognetti non ha determinato conseguenze per Pirolo, non figurando neppure tra gli indagati a piede libero (logicamente il 75enne di Curti è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile). L’ultimo guaio giudiziario per l’ex bardelliniano, invece, che ancora sta affrontando, è connesso all’indagine della Dda di Roma denominata ‘Dirty Glass’ in cui è stato accusato di corruzione. Pirolo sarebbe riuscito a far ritardare, dando una mazzetta a un funzionario dell’Agenzia delle entrate, il pignoramento di beni riguardanti un’impresa riconducibile a Luciano Iannotta (vero protagonista di Dirty Glass), ex presidente del Terracina Calcio e già presidente provinciale di Confartigianato Latina. A Pirolo la Dda di Roma contesta pure il reato di riciclaggio: avrebbe fatto da mediatore tra l’imprenditore Antonio Festa e Iannotta per far confluire nella Italy Glass 2 milioni di euro. Per tale vicenda Pirolo, che è stato scarcerato a ottobre del 2020, è a processo.

L’inchiesta Dirty Glass avrebbe tracciato in modo netto, dice l’accusa, le capacità relazionali che Pirolo ha acquisito in anni e anni di esperienza muovendosi tra l’Italia e la Spagna. In una conversazione del maggio 2018, intercettata dalla polizia, il faccendiere si vantava di essere in grado di evitare procedimenti penali grazie a contatti con funzionari che omettevano la comunicazione delle notizie di reato connesse a verifiche fiscali. Sarebbe stato in grado, diceva, pure di arrivare in Cassazione.
Pirolo, stando a quanto emerso dall’inchiesta romana, mise anche in contatto Iannotta con uomini appartenenti alle Agenzie di informazione e sicurezza.

Mondo carburanti

Passando a Diana, seguendo il filo dei carburanti, la sua figura, recentemente, si è intrecciata anche con un’altra inchiesta dell’Antimafia, questa volta di Potenza, che ha puntato a disarticolare un sistema teso a trafficare illecitamente combustibili, in cui avrebbe avuto un ruolo decisivo Raffaele Diana, alias Mazzuocco (che per tale vicenda è a processo). Nel lavoro della Dda emerge che proprio Giuseppe Diana e Agostino Conte, imprenditori grazzanisani (entrambi non risultano indagati per tale vicenda), sarebbero stati pronti a tuffarsi nel business delle frodi sul commercio di carburante: a raccontarlo agli inquirenti è stato il pentito Ciccio ‘e Brezza, al secolo Francesco Zagaria, originario di Casapesenna ma trapiantato a Capua. “Mi avvicinò Conte e mi disse che Diana, se non sbaglio titolare di un grosso deposito di Gpl insieme a due figli, unitamente a Tommaso Nuzzo, suo socio di fatto, stavano per iniziare l’attività di commercio di idrocarburi che, a dire di Conte, avrebbe fruttato molti soldi, grazie a un meccanismo di frodi. Mi spiegò che avevano già acquistato una flotta di camion e che l’attività era imminente, anche perché Giuseppe Diana – ha aggiunto Zagaria – era riuscito ad avere diretti contatti con chi importava il petrolio in Italia, in modo che, direttamente dai porti, tra cui Napoli, prima ancora che il prodotto fosse sdoganato, veniva illegalmente venduto e da noi distribuito”.

A spiegargli che il business sarebbe stato fruttuoso, ancor prima di Conte, chiarisce il pentito, fu Tommaso Nuzzo: “È un imprenditore del clan Zagaria. Avevo tutti gli elementi per aderire a questa iniziativa, a cui però non ho fatto in tempo a partecipare in quanto sono stato arrestato a gennaio del 2019. Ebbi qualche esitazione a inserirmi subito poiché – ha chiarito il collaboratore – nel 2017 ero stato arrestato e poco dopo scarcerato dal Riesame per associazione mafiosa”.

Ciccio ‘e Brezza all’Antimafia racconta di aver parlato di questo business pure direttamente con Giuseppe Diana. “Mi recai presso il suo deposito. Dissi che ero pronto a costituire il capitale sociale della società che doveva avere come prestanome il figlio di Agostino Conte e nel quale io, Diana, Conte e Nuzzo avremmo versato 200mila euro a testa. Conte aveva da poco venduto una grossa azienda agricola per circa un milione di euro. Lui – ha aggiunto Zagaria – è vicino alla famiglia Schiavone, tanto che suo fratello Giuseppe venne arrestato insieme al noto Alfonso Cacciapuoti, capozona di Grazzanise”.

Logicamente quanto riferito dal collaboratore di giustizia non è da considerare verità assoluta: ciò che ha raccontato deve essere riscontrato dagli inquirenti e nel farlo potrebbe anche emergere che le sue informazioni non corrispondano alla realtà.

Antimafia in allerta

Ricostruzioni investigative, intercettazioni, dichiarazioni di pentiti: tanto materiale, ma, come già sottolineato, va vagliato e analizzato a fondo. Tra le poche certezze di queste storie, che, per la ciclicità dei personaggi che le animano, si intrecciano con forza, c’è quella che il mondo dei carburanti attira l’attenzione della criminalità organizzata. E si tratta, senza dubbio, di un settore su cui l’Antimafia è tuttora al lavoro per verificare a quale livello il clan dei Casalesi e altre consorterie abbiano disteso (e stiano ancora distendendo) i loro tentacoli.

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DAILY MAGAZINE

 

Inchiesta Zannini: nuove perquisizioni. Carabinieri nello studio del commercialista di Campoli

 

MONDRAGONE – Un giorno sì e l’altro pure i carabinieri si ritrovano nella sede del Municipio di Mondragone. Il sindaco Francesco Lavanga sa che ogni mattina, oltre a dipendenti, assessori e consiglieri, dovrà necessariamente salutare anche i militari dell’Arma, particolarmente interessati a documenti e dispositivi informatici.

Controlli che si legano, con ogni probabilità, all’inchiesta che vede indagato il consigliere regionale Giovanni Zannini, accusato di corruzione e di concussione dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Ma i carabinieri, negli ultimi giorni, non si sono solo soffermati nelle stanze del Comune. Ben altre perquisizioni sono state effettuate nell’ultimo fine settimana. Perquisizioni che hanno riguardato l’abitazione e lo studio privato di Gennarino Marotta, per tutti Rino, consigliere comunale di Mondragone, zanniniano doc e commercialista di Alfredo Campoli, ovvero dell’amico fraterno e compare di nozze di Zannini, anche lui indagato dalla Procura sammaritana (colui, per intenderci, che per “sdebitarsi” con il consigliere regionale regalò due scooter ai figli del politico).

Rino Marotta non è tra gli indagati, eppure il professionista compare nel decreto di perquisizione dello scorso 3 ottobre. Si parla di una conversazione telefonica tra lui e Campoli, nella quale l’imprenditore gli chiede di suggerirgli ditte alternative da utilizzare a Teano, perché la sua non era iscritta al Mepa. Marotta, che gestisce la contabilità delle aziende di Campoli, era probabilmente la persona meglio indicata per fornirgli questo tipo di indicazioni. Nella conversazione tra Campoli e Marotta, il primo spiega al commercialista che “doveva fare un grosso lavoro di potatura, ma non ho il codice della potatura”. Gli chiede, quindi, di suggerirgli qualche società in possesso di tali “codici” per fare il lavoro. Marotta, a quel punto, gli suggerisce di contattare un altro imprenditore, del quale fornisce il numero di telefono, in modo che Campoli possa chiamarlo. Insomma, certamente Marotta conosce a menadito le aziende di Alfredo Campoli ed il modo di “muoversi” dell’imprenditore mondragonese. Di qui le perquisizioni. Certamente documenti sulle società di Campoli nello studio di Marotta ce ne sono eccome.

Tra l’altro proprio Marotta, zanniniano doc, lo scorso 28 settembre ha ottenuto un importante incarico nel Consiglio di Distretto di Caserta dell’Ente Idrico Campano (Eic), l’ente proposto alla gestione del servizio idrico per i cittadini. Nell’occasione, il consigliere-commercialista ha ringraziato, sopra tutto e sopra tutti, Giovanni Zannini “per il suo instancabile impegno per il territorio”. (Nelle foto Giovanni Zannini, Rino Marotta e Alfredo Campoli)

Giustizia & Impunità

Appalti Anas, Verdini junior patteggia due anni e nove mesi: sconterà la pena ai lavori utili. E il padre Denis rischia il processo per corruzione

Appalti Anas, Verdini junior patteggia due anni e nove mesi: sconterà la pena ai lavori utili. E il padre Denis rischia il processo per corruzione
 

Il gup di Roma ha approvato l’accordo di patteggiamento a due anni e nove mesi di reclusione raggiunto dalla Procura con Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, indagato per presunte irregolarità nell’affidamento di commesse all’Anas, tra cui un appalto per il risanamento delle gallerie dal valore di 180 milioni di euro. Il giudice ha anche dato l’ok alla richiesta di conversione della pena in lavori di pubblica utilità per Verdini junior e ha ratificato il patteggiamento a un anno e nove mesi, con pena sospesa, dell’imprenditore Angelo Ciccotto. I reati contestati nel procedimento, diversi a seconda delle posizioni, sono la corruzione e la turbativa d’asta. Anas si è costituita parte civile.

Tommaso Verdini era stato arrestato il 28 dicembre 2023 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, nell’ambito di un’indagine aperta nella primavera 2022, nata dalla denuncia di un ex dirigente di Anas. Secondo l’ipotesi accusatoria, il figlio di Denis, titolare della società di consulenza imprenditoriale Inver, facilitava le aziende sue clienti a vincere appalti attraverso l’accesso a informazioni riservate, apprese da dipendenti della società pubblica in cambio di denaro o di favori. Oltre a Verdini junior, erano finiti ai domiciliari anche il suo socio in Inver, Fabio Pileri, e tre imprenditori titolari di aziende aggiudicatarie delle commesse. Per un dirigente e un funzionario di Anas accusati di aver venduto informazioni, invece, era stata disposta la sospensione dal servizio.

In un fascicolo-stralcio dell’inchiesta principale è accusato di corruzione anche Denis Verdini, a cui nelle scorse settimane è stato recapitato l’avviso di conclusione indagini preliminari, preludio a una richiesta di rinvio a giudizio. Nel capo d’accusa si legge che, “come contropartita della messa a disposizione delle loro funzioni” alcuni indagati “accettavano la promessa di utilità da parte di Denis Verdini e del figlio e di Fabio Pileri consistite nei loro interventi e raccomandazioni in sedi politiche e istituzionali per la conferma in posizioni apicali di Anas, o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di organismi di diritto pubblico”. Anche in questo procedimento Anas è parte offesa.

 

VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2024

Clamoroso
L’uomo con la testa mozzata vive ancora uno o due minuti.

In prima pagina

• Vladimir Putin ha fatto le congratulazioni a Trump, e si è detto pronto a parlare con lui. Trump ha detto ai microfoni della Nbc: «Non ho ancora parlato con Putin, ma penso che ci parleremo». Ora tutti si chiedono: arriva la distensione? Finirà la guerra in Ucraina?

• A Washington tutto è pronto per la transizione. Biden ha già invitato Trump a fargli visita alla Casa Bianca. In questi giorni si decideranno i nomi della nuova amministrazione

• Elon Musk ha insultato il cancelliere tedesco direttamente su X. «Olaf è uno stupido»

• Secondo indiscrezioni in arrivo dall’intelligence occidentale i soldati nordcoreani al fronte in Ucraina hanno scoperto i siti porno

• Il ministro Crosetto ha detto che l’Italia comprerà altri venticinque F35

• Un colonnello dei carabinieri è stato arrestato assieme ad altre tre persone per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica nel salernitano, avvenuto 14 anni fa

• Il socialista francese Raphael Glucksmann si è schierato contro Fitto e ha annunciato il voto contrario del Pse

• Oggi sciopera il trasporto pubblico locale. Senza fasce di garanzia

• La Fed ha deciso all’unanimità di ridurre i tassi di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra il 4,50% e il 4,75%

 

Good Morning Italia, 08 novembre 2024


La nuova Casa Bianca

Inizia a delinearsi la nuova amministrazione statunitense con i primi nomi che dovrebbero entrare nella squadra del neo eletto presidente Donald Trump, a cominciare dalla responsabile della sua campagna elettorale Susan Summerall Wiles nominata capa dello staff alla Casa Bianca, la prima donna a ricoprire questo ruolo (Nyt). Per il ruolo di Segretario di Stato, si starebbe considerando il Senatore della Florida Marco Rubio (Reuters). Intanto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato che non si dimetterà prima della fine del suo mandato, anche se Trump dovesse chiederglielo (Axios).Transizione pacifica Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso la speranza che gli americani possano “abbassare la temperatura” dello scontro politico e riaffermare la loro fiducia nel sistema elettorale dopo la vittoria di Trump. In un discorso dal giardino della Casa Bianca, Biden ha promesso un “passaggio di potere ordinato e pacifico” (Bloomberg).Sfida monetaria La Federal Reserve ha deciso di ridurre i tassi d’interesse dello 0,25%, portando il tasso di riferimento tra il 4,50-4,75% e segnando un rallentamento rispetto alla riduzione di mezzo punto di settembre (Cnbc). Secondo il Financial Times+, la presidenza Trump pone le banche centrali di tutto il mondo di fronte a nuove sfide e la politica monetaria dovrà adattarsi rapidamente a nuove dinamiche economiche. Il suo piano di dazi e tagli fiscali potrebbe generare un aumento dell’inflazione (Bloomberg).

  • La Bank of England ha annunciato un taglio dei tassi di interesse dello 0,25% portando quello principale al 4,75%, la seconda riduzione annuale dopo quella di agosto (Cnbc).

Asse Mosca-Washington

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Donald Trump per la vittoria, dichiarando che Mosca è pronta a dialogare con la nuova amministrazione americana (Reuters) e che le proposte di Trump “meritano attenzione” (Bloomberg). Zelensky ha invece bocciato l’idea di Trump di perseguire un accordo rapido di pace con la Russia (Politico).

  • La Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni su Kiev poche ore dopo il successo di Trump (Guardian).

Nuovi equilibri I leader europei, riuniti a Budapest per il vertice della Comunità politica europea, hanno sollecitato il neo eletto Trump a mantenere il sostegno all’Ucraina e a evitare una guerra commerciale con l’Europa (Guardian). Il presidente francese Emmanuel Macron si è soffermato sull’urgenza per l’Europa di affermare la propria indipendenza strategica, diventando più “onnivora” (Politico).

  • Il ritorno di Trump spinge l’Ue a esplorare nuovi modi per finanziare investimenti nelle forze armate e nella transizione energetica (Bloomberg).

  • Effetto Trump sui populisti britannici: oggi è in programma il discorso al partito di Nigel Farage (Guardian).

  • La premier Giorgia Meloni telefona a Trump e Elon Musk per confermare l’alleanza tra conservatori (Corriere).

Aiuti in sospeso A margine del vertice, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dichiarato che il pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro già concordato tra Stati Uniti e Europa per l’Ucraina è ora un “interrogativo aperto” dopo la vittoria di Trump (Bloomberg). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollecitato un approccio per il raggiungimento della “pace attraverso la forza”, chiedendo più armi anziché supporto nelle trattative (Reuters).

  • Il segretario generale della Nato Mark Rutte concorda con Trump sulla necessità che i membri dell’Alleanza spendano di più per gli armamenti (Politico).

Semaforo rosso Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha respinto la richiesta dell’opposizione di tenere un voto di fiducia entro la prossima settimana per verificare la tenuta del governo ed eventualmente andare a elezioni anticipate già a gennaio (Reuters). Scholz, dopo aver licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner, ha invece fissato il voto di fiducia il 15 gennaio, con l’obiettivo di posticipare le consultazioni elettorali fino a marzo (Bloomberg).

  • Se lo stallo tedesco mina la possibilità dell’Ue di prendere decisioni (Euractiv).

Risiko mediorientale

L’esercito israeliano ha annunciato l’intenzione di espandere l’offensiva terrestre nel Libano meridionale. Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha confermato l’elaborazione di piani per proseguire e ampliare le manovre (Ft+). Nel frattempo, continuano le proteste in tutto il Paese per il licenziamento del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, tra cui una grande manifestazione che ha paralizzato il centro di Tel Aviv (Ap).Il piano di Trump Secondo l’ex inviato speciale di Trump per l’Iran, Brian Hook,la nuova amministrazione americana potrebbe sostenere l’annessione da parte di Israele di tutti i suoi insediamenti in Cisgiordania, concedendo al contempo ai palestinesi un percorso verso uno stato semi-contiguo sul territorio rimanente (Times of Israel).Sul campo Le offensive dell’Idf sulla Striscia di Gaza hanno ucciso almeno dieci palestinesi (Reuters), mentre un attacco israeliano a Sidone, a sud del Paese, ha causato il ferimento di quattro caschi blu dell’Unifil (Ansa).

Back to Italy

Quadro da definire Nel corso dell’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non ha escluso una revisione al rialzo delle stime di crescita per il 2024, mentre ha sottolineato come l’obiettivo del 2% del Pil da destinare alla Difesa richiesto dalla Nato non sia compatibile con il quadro di finanza pubblica, anche in base alle nuove regole europee (Il Sole 24 Ore+).Rottura totale Prosegue lo scontro tra governo e sindacati in vista dello sciopero generale del 29 novembre, indetto da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo Meloni. La maggioranza ha reagito duramente alle parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini, che aveva invocato una “rivolta sociale”, accusandolo di incitare alla violenza (Sky Tg24). Intanto è iniziato lo sciopero di oggi del trasporto pubblico locale senza fasce di garanzia (Sole 24 Ore).

  • Christian Raimo, insegnante e scrittore, è stato sospeso per tre mesi dall’insegnamento in seguito a dichiarazioni critiche nei confronti del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara (Internazionale).

Orizzonti

Ampia discesa La produzione industriale tedesca ha registrato un calo del 2,5% a settembre, superando le stime di una diminuzione dell’1%. Il calo è stato generalizzato, con settori come quello automobilistico e chimico particolarmente colpiti (Bloomberg).Settore chiave Nissan ha rivisto al ribasso la guidance sull’esercizio in corso con una riduzione del 9,3% delle vendite di auto: la casa giapponese ha annunciato un taglio di 9 mila posti di lavoro a livello mondiale e una riduzione della capacità produttiva del 20% (La Stampa). Iveco Group ha invece chiuso il terzo trimestre del 2024 con ricavi in calo a 3,4 miliardi di euro, ma con utili in leggero aumento a 160 milioni rispetto a un anno fa (Repubblica). Nei primi nove mesi, Brembo ha realizzato utili per 197,2 milioni in flessione del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 (Mf).