Clamoroso
«Gentile S.G., Glovo intende offrire un’esperienza ottimale ai propri corrieri, partner e clienti. Per mantenere una piattaforma sana ed equa, talvolta è necessario prendere dei provvedimenti quando uno di questi utenti non si comporta in modo corretto. Siamo spiacenti di doverti informare che il tuo account è stato disattivato per il mancato rispetto di termini e condizioni» (messaggio comparso il 3 ottobre 2022 sul telefono di Sebastian Galassi, ciclofattorino di 26 anni, morto due giorni prima a Firenze in un incidente stradale mentre stava facendo una consegna) [Mess].
In prima pagina
• Unicredit ha lanciato a sorpresa un’offerta pubblica di scambio da 10 miliardi su Banco Bpm. Giorgetti invoca il golden power
. Furioso Salvini perché l’operazione farebbe saltare la creazione del terzo polo bancario con Mps [Leggi Terza Pagina]
• Beppe Grillo ha chiesto via Pec la ripetizione del voto dell’assemblea costituente del M5s che ha cancellato il ruolo del garante. L’idea è di chiedere a 16 mila che hanno votato no di non votare affatto, per non far raggiungere il quorum. Conte però è sicuro di farcela
• Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso con 37 coltellate Giulia Tramontano e il figlioletto che portava in grembo. Chiesto l’ergastolo anche per Filippo Turetta. A Giulia Cecchettin di coltellate ne diede 75
• In Francia, la procura di Avignone ha chiesto 20 anni per Dominique Pelicot. Il «marito e padre modello» che ha drogato e fatto stuprare la moglie (e probabilmente anche la figlia) da almeno 51 uomini
• Fra poche ore Israele dovrebbe dare il via libera all’accordo per la tregua in Libano. Non è detto però che le condizioni stiano bene a Libano e Hezbollah
• Chiesta l’archiviazione per le due inchieste su Donald Trump. Quella sui documenti secretati e quella su Capitol Hill
• Per venerdì il Garante chiede la riduzione a 4 ore dello sciopero dei trasporti. Salvini esulta
• Il Cdm rinvia la norma sull’azione disciplinare per i giudici e l’inasprimento delle pene per gli spioni. Oggi la fiducia sul decreto flussi. Salvini e Tajani litigano sul canone Rai
• Matteo Piantedosi fa sapere che non vuole fare il governatore in Campania e Daniela Santanchè che non vuole candidarsi a sindaco di Milano. Nello staff di Crosetto c’è anche il cugino di sua moglie
• Caso Visibilia, per la difesa i bilanci sono regolari. I legali hanno chiesto il proscioglimento di Daniela Santanchè
• Stando a le Monde, Francia e Gran Bretagna vogliono mandare contractor a Kiev per insegnare agli ucraini ad usare i nuovi missili
• La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Sergio Alfieri, il chirurgo del Papa. È accusato di falso
• Chieste condanne tra i due e i cinque anni per i dieci secondini che avrebbero pestato un detenuto a Reggio Emilia
• Il Lecce ha battuto fuori casa il Venezia 1 a 0 ed Empoli e Udinese hanno pareggiato 1 a 1
• Sono morti Chuck Woolery, primo conduttore della Ruota della fortuna in America, Gianfranco Calligarich, giornalista e scrittore, e Carmine Daniele, fratello del cantautore Pino
Titoli
Corriere della Sera: Unicredit offre / 10 miliardi per Bpm / Muro del governo
la Repubblica: La sfida delle banche
La Stampa: Violenze, Meloni attacca i migranti
Il Sole 24 Ore: UniCredit lancia l’offerta per Banco Bpm Giorgetti: «Operazione non concordata»
Avvenire: Un’alba di tregua
Il Messaggero: Netanyahu, salvacondotto G7
Il Giornale: Unicredit all’attacco di Bpm, il governo frena
Leggo: Impagnatiello, fine pena mai
Qn: Unicredit vuole Bpm, gelo della Lega
Il Fatto: Grillo chiede un Vaffa-bis / Conte: «Non può far nulla»
Libero: Giorgia fa nere / le femministe rosse
La Verità: La Meloni: «Violenza sulle donne? / Dai migranti incidenza maggiore»
Il Mattino: Il “tesoro” della Napoli-Bari: / vale 4 miliardi e 62 mila posti
il Quotidiano del Sud: La Sanità negata, per i malati del Sud / il posto letto in ospedale resta un miraggio
il manifesto: Il Conte 2
Domani: Femminicidi, italiani all’ergastolo / Ma Meloni dà la colpa agli immigrati
Pulci di notte di Stefano Lorenzetto
«Si fa tutti un gran parlare della sobrietà di Berlinguer e di Aldo Moro in spiaggia col cappotto», rievoca Michele Masneri sul Foglio, e tre righe dopo reitera l’errore soffermandosi sulla «spiaggia di Terracina celebre per la foto del cappotto». Esiste un intero servizio fotografico, negli archivi dell’Istituto Luce, che documenta come Moro fosse andato su quella spiaggia in giacca e cravatta. Non per nulla: i 32 scatti furono realizzati il 9 luglio 1961, mese poco adatto al cappotto. In proposito, c’è il ricordo di Agnese Moro, la figlioletta che compare con lui nelle immagini: «Quando andavamo in spiaggia papà indossava sempre la giacca e quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile».
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Filippo Ceccarelli sulla Repubblica: «Già nella seconda metà degli anni 80 il craxiano Ugo Intini attaccava la sinistra snob, nel decennio seguente Cossiga se la prese con “gli champagnoni” del Pds, poi Vittorio Feltri con “i girotondini da superattico”, quindi il ministro Rotondi arrivò a scagliare un anatema rafforzato contro il “salottone della nouvelle cousine”». Sarà anche nouvelle, ma si scrive ancora à l’ancienne: «nouvelle cuisine», non «cousine».
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«Mi ricordo il leggendario presidente della Rai Bernabei», scrive Bruno Vespa sul Foglio. Quale giornalista di lungo corso della tv di Stato se lo ricorda di sicuro, ma non come leggendario presidente, essendo stato Ettore Bernabei soltanto direttore generale della Rai, dal 1961 al 1974.
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Luigi Bisignani sul Tempo: «La cooperazione tra Roma e Tirana ha radici profonde, basti ricordare l’esodo biblico del 1991 – immortalato nel film di Gianni Amelio “L’America” – con i 20.000 migranti in fuga dall’Albania post-comunista stipati sulla nave Vlora che attraccò a Bari». Il film di Amelio, uscito nel 1994, in realtà s’intitola Lamerica, una parola sola. «Surtout, pas de zèle» (soprattutto, niente zelo), raccomandava Giulio Andreotti, maestro di Bisignani, citando Talleyrand (1754-1838): neppure grammaticale.
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Titolo d’apertura sulla prima pagina della Stampa: «Pieni poteri Musk: tratta con Teheran». Esistono dei poteri chiamati Musk? No? Allora nel titolo manca una a.
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«Il momento è critico, perché Elkann dovrebbe ricordarsi che il nonno, Gianni detto l’Avvocato, è stato, per nomina di Giovanni Spadolini, senatore a vita della Repubblica», rileva Tony Damascelli sul Giornale. Non è così. Gianni Agnelli fu nominato senatore a vita nel 1991 da Francesco Cossiga, presidente della Repubblica. Soprattutto non può essere così perché le cariche più alte raggiunte da Spadolini furono quelle di presidente del Consiglio (1981-1982) e di presidente del Senato (1987-1994), mentre i senatori a vita vengono nominati soltanto dal capo dello Stato oppure diventano tali dopo aver lasciato il Quirinale alla scadenza del mandato.
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In ossequio al suo contrasto permanente con le virgole, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, scrive nell’editoriale di prima pagina: «Mattarella aveva tenuto a farci sapere che “siamo tutti un po’ migranti” e salutando gli associati della Confcommercio, il 12 giugno aveva spronato gli esercenti a trasformare i loro negozi “in una palestra d’integrazione”». Complimenti per la virgola che separa il soggetto («Mattarella») dal verbo («aveva spronato»). Errore facilmente evitabile mettendo una virgola prima di «salutando». L’occhiello del titolone di prima pagina si conforma pienamente alle abitudini del direttore: «Re Sergio esterna tutti i mesi: accogliere, accogliere accogliere». Se voleva essere un calco del «Resistere, resistere, resistere» pronunciato alla Camera da Vittorio Emanuele Orlando, chiamato alla guida del governo il 30 ottobre 1917 dopo la disfatta di Caporetto (un motto la cui paternità viene erroneamente attribuita a Francesco Saverio Borrelli, il fu procuratore generale della Repubblica di Milano), manca la virgola dopo il secondo «accogliere».
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Titolo dal sito del Giornale: «“Attaccati da attori non statali”. Sparati 40 colpi contro una pattuglia Unifil». Dalla tragedia alla farsa.
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Dall’Ansa: «Il premier Pedro Sanchez, all’inizio della durissima a Paiporta, è stato colpito di striscio alle spalle da quello che sembra un bastone di legno lanciato da qualcuno sul posto». Premesso che l’esatta grafia del cognome è Sánchez, «la durissima» che cosa sarà? La salita dell’Angliru, dello Zoncolan o del Mortirolo?
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Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nel suo editoriale di prima pagina cade di nuovo sul francese: «Certo, la liason dell’ex direttore del Tg2 era una faccenda ghiotta». Per la verità, si scrive «liaison».
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Titolo da Domani: «L’antisemitismo cieco che fa male anche alla Palestina». Esiste un antisemitismo che ci vede benissimo?
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Notizia dal Corriere della Sera: «Ottanta candeline per l’Associazione nazionale partigiani italiani, che ieri ha festeggiato quasi mezzo secolo dalla fondazione con un evento al Piccolo». Premio Pallottoliere 2024.
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Massimo Fini, sul Fatto Quotidiano, palesa qualche problema nelle esatte grafie dei cognomi, soprattutto quando è in ballo la lettera j. In un editoriale scrive infatti «Trotzskii», che però si chiamava Lev Trozkij (senza la seconda t e senza la s e con la j finale) o, in alternativa, Lev Trockij (così sull’enciclopedia Treccani). Aggiunge più avanti: «Mi raccontò Davide Laiolo». Ma il giornalista, scrittore e parlamentare del Pci si chiamava Davide Lajolo.
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Titolo dalla Verità: «Altro sciopero dei mezzi di venerdi senza rispettare le fasce garantite». Finirà nella giornata di sabatò.
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