Il meglio da “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix.it”, “Cronachedi” e – Good Morning Italia, le prime pagine dei giornali di oggi e il Briefing per conoscere il mondo che cambia in 5 minuti a cura dell’Agenzia “Cronache”, direttore Ferdinando Terlizzi –
-
1 – IL FATTO : LE BANCHE PEGGIO DEGLI USURAI” – STRANGOLO’ IL MARITO MATTARELLA LA GRAZIA –
-
2 – DAGOSPIA : FELTRI: MUSULMANI? SPARATEGLI IN BOCCA –
-
3 – NOTIX.IT : IL SINDACO DI SPARANISE FA CLIENTELISMO CON I SOLDI PUBBLICI –
-
4 – CRONACHEDI : INCHIESTA SULLE ASSUNZIONI ALLA PROVINCIA DI PARENTI, FIDANZATE E AMANTI DEI POLITICI –
-
LE PRIME PAGINE DEI GIORNALI DI OGGI
-
5 – BRIEFING : IL MONDO IN GUERRA
La gara tra banche per i conti dei deputati: davanti Montecitorio la filiale di Banco Bpm
Condizioni onorevoli – Ricchi interessi per i depositi e mutui regalati Ma solo per i politici
Di Marco Franchi
1 Dicembre 2024
Non solo la filiale di Intesa San Paolo a Montecitorio che offre condizioni da leccarsi i baffi ai parlamentari con un tasso del 5,6% sulla liquidità del conto corrente, zero costi, zero spese o commissioni. C’è anche un’altra banca che offre, anche senza quella convenzione, condizioni da Re Mida alla sua onorevole clientela, come rivela Report nel servizio in onda stasera a cura di Chiara De Luca e Carlo Tecce. La banca in questione si trova sempre in Piazza Montecitorio ma fuori da Palazzo: si tratta di una filiale della Banca Popolare di Milano che ha tentato di strappare gli onorevoli clienti a Intesa spingendo quest’ultima a rilanciare sulle condizioni di favore pur di tenersi il servizio. Ma anche se alla fine ha perso la gara che vale 800 milioni, fa condizioni ancora più favorevoli. Chi la dirige? Marcello Saitta che per anni ha diretto proprio la filiale della Camera, poi come se fosse il Messi dei bancari è passato alla concorrenza: due anni fa, all’avvio della nuova legislatura Bpm ha inviato ai neoeletti una lettera per illustrare l’offerta a loro disposizione. Tra le condizioni, il super favore di dare apertura di credito allo 0,5 ossia dare soldi a prestito a un tasso bassissimo, idem sui mutui grazie a tassi vantaggiosissimi. Per dire delle condizioni agevolatissime in favore della sua clientela d’elitè, Report ha fatto esaminare un mutuo concesso dalla filiale Bpm nel 2019 a un esponente di un partito attualmente al governo. Un mutuo trentennale con Taeg all’1,8% quando il tasso di riferimento medio, nello stesso periodo, era del 2,6% per i comuni mortali: il risparmio per l’anonimo eletto vale un risparmio di 46 mila euro.
Saitta ai microfoni della trasmissione di Sigfrido Ranucci nega che vi siano anomalie di sorta. “Qualsiasi banca offre a un cliente un vestito su misura” dice. Fatto sta che vestiti di questa misura sono riservati soltanto a un certo tipo di clientela che è contesa assai talché la concorrenza a offrire il meglio del meglio pur di accaparrarsela, è spietata. Per la gioia degli onorevoli clienti che non hanno che da scegliere quale sia la cuccagna più vantaggiosa dal punto di vista delle condizioni bancarie. Concorrenza a offrire di più che invece è preclusa ai comuni correntisti che non possono accedere alla filiale di Intesa interna alla Camera: a quanto pare nemmeno la filiale di Bpm di piazza Montecitorio sgomita per avere tra i propri clienti i comuni mortali, che se al telefono chiedono di sapere come fare a diventare correntisti vengono rimbalzati altrove. Laddove tassi, prestiti, mutui vengono accordati senza vantaggi deluxe. Non a caso anche alcuni partiti hanno aperto il conto in Bpm/Montecitorio, come la Lega, Fratelli d’Italia, Allenza Verdi Sinistra. O anche il Pd che proprio in quella filiale ha aperto il conto dove finiscono le donazioni del 2×1000, la parte più corposa del bilancio del partito di Elly Schlein.
Giustizia & Impunità
Strangolò il marito violento dopo averlo sedato: Agostina Barbieri ha ottenuto la grazia parziale da Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia parziale ad Agostina Barbieri, 63 anni, arrestata per aver ucciso il marito violento. La donna è rientrata a casa nelle scorse ore, a Borghetto Barbera (Alessandria), ed è stata affidata ai servizi sociali: dovrà scontare i restanti tre anni di pena facendo volontariato sul territorio.
Barbieri ha ucciso Luciano Giacobone, 64 anni, la sera dell’11 luglio 2021, poco dopo la finale degli Europei vinta dall’Italia: lo ha prima sedato e poi gli ha stretto il collo con dei lacci da scarpe. E’ stata poi sempre lei ad avvertire i Carabinieri e ad aspettarli. Negli ultimi tre mesi, ha dichiarato, l’escalation di violenza subita era diventata insopportabile.In Corte d’Assise la donna era stata condannata a 4 anni e 10 mesi. I giudici della Corte d’Appello avevano rimandato gli atti alla Corte Costituzionale per valutare la richiesta della difesa di concedere le attenuanti per aver agito per motivi di particolare valore morale e sociale. Corte Costituzionale che, poi, ha riconosciuto prevalenti sull’aggravante del rapporto di parentela le attenuanti generiche, della provocazione e per proteggere il figlio. A quel punto, ricostruiscono Corriere e Repubblica, difesa e accusa hanno trovato un compromesso per una pena di 6 anni e 2 mesi. Per avere però la possibilità dell’affidamento ai servizi sociali, la condanna deve essere sottoi 4 anni. L’avvocato di Barbieri si è appellato allora al presidente della Repubblica che ha concesso la grazia e abbassato la pena a un anno e tre mesi.
“Con una giusta decisione finale – commenta il difensore Lorenzo Repetti – si pone la parola fine a una brutta storia familiare che ha creato dolore e sofferenza a Tina e, sicuramente, anche al figlio Andrea. Sono stati lunghi anni di violenza, infatti, non solo per la Barbieri”. La situazione di Barbieri era nota a Borghetto: a inizio gennaio 2022 agli avvocati – all’epoca Lorenzo Repetti era affiancato da Silvia Nativi – era arrivata una raccolta firme partita spontaneamente dai compaesani per fare sentire la loro vicinanza alla donna e al figlio Andrea, non risparmiato dalla violenza del padre.
Politica e malaffare. Provincia, gli investigatori chiedono gli atti dei concorsi. Una dipendente dell’Ente interrogata in Procura
CASERTA – La ricerca della prova che manca per dare solidità a un’indagine già avviata, ma anche l’occasione di scoprire altri elementi in grado di innescare nuovi filoni investigativi. Sono i due estremi entro cui solitamente trova ragione il perché delle perquisizioni disposte dagli inquirenti. È ancora presto per stabilire se quelle che, lo scorso 24 ottobre, hanno interessato Giorgio Magliocca, ex presidente della Provincia di Caserta, e altri 11 indagati siano riuscite a fornire ai carabinieri gli elementi desiderati per strutturare meglio la loro tesi investigativa. Ma possiamo già sbilanciarci nel dire che sono servite a dare impulsi ad altri fronti di inchiesta (comunque connessi al filone principale): e tra questi c’è il tema dei concorsi.
Lo avevamo già scritto: il presunto giro di appalti gestiti da Provincia e Comune di Pignataro Maggiore che, secondo la Procura di S. Maria Capua Vetere, Magliocca, in veste di guida dei due Enti, avrebbe manipolato, facendoli assegnare, con la complicità di dipendenti pubblici, a ditte disposte a sponsorizzare squadre di calcio a lui care, era ed è solo uno dei vari temi dell’attività che stanno conducendo i militari dell’Arma. Era ed è l’aspetto noto perché emerso con la perquisizione che ha riguardato Magliocca e compagnia. Ma c’è dell’altro.
Analizzando quanto raccolto nel blitz andato in scena oltre un mese fa, i militari dell’Arma hanno ritenuto, confrontatisi con i magistrati, di chiedere alla Provincia gli atti riguardanti tutti i concorsi espletati dal 2020 ad oggi. Gli inquirenti vogliono accertare la regolarità delle procedure svolte che hanno portato negli ultimi anni tante nuove unità sull’Ente che amministra il territorio di Terra di Lavoro.
Quale l’obiettivo? Una volta che avranno quelle carte a disposizione, i carabinieri (rapportandole agli altri elementi raccolti in precedenza) punteranno a verificare se qualcuno dei partecipanti ai concorsi possa aver vinto per spinte politiche e non per merito. Circostanza che potrebbe intrecciarsi con la vicenda degli appalti manipolati. Per quale ragione? L’ipotizzata riconoscenza che il vincitore di concorso avrebbe nei confronti di chi gli ha garantito il posto, lo avrebbe potuto poi indurre a dire sì alla richiesta del politico di effettuare azioni non in linea con i doveri d’ufficio.
Al momento, chiariamolo, si tratta solo di ipotesi che i carabinieri, su delega della Procura di S. Maria Capua Vetere, stanno verificando.
Restando in tema dipendenti della Provincia, proprio ieri è stata interrogata dagli inquirenti una delle unità assunta con i concorsi finiti nel mirino dei carabinieri. Il motivo della sua visita al palazzo di giustizia sarebbe connesso proprio all’attività investigativa che ha coinvolto Magliocca.
Ad oggi, gli indagati noti (perché destinatari della perquisizione del 24 ottobre scorso), oltre l’ex presidente, sono: Cosimo Rosato, 67enne, Alfonso Valente, 54enne, entrambi di Marcianise, Luigi De Lucia, 68enne, patron della squadra di calcio del Vitulazio, e il figlio Alfonso, 31enne, Gerardo Palmieri, 50enne di Caserta, dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia, Marcello Baldo, 48enne, responsabile dell’area Tecnica del Municipio di Pignataro Maggiore, e Clara Di Patria, 41enne di S. Maria Capua Vetere, architetto in servizio presso il dipartimento coordinato da Palmieri. A loro i pm Giacomo Urbano e Gerardina Cozzolino, titolari dell’inchiesta, contestano il reato di corruzione in relazione a tre affidamenti. Il 24 ottobre i pm disposero perquisizioni anche nei confronti di altri due indagati. Chi sono? Mattia Parente, imprenditore, e il cugino Giuseppe, finanziere che era in servizio presso l’ufficio intercettazioni della Procura di S. Maria Capua Vetere. Secondo la tesi degli inquirenti (da verificare), l’uomo d’affari avrebbe saputo dal familiare che era in corso un’indagine a carico di Magliocca. Entrato in possesso dell’informazione, l’avrebbe passata proprio all’allora presidente.
Logicamente, si tratta di ipotesi investigative riguardanti un’inchiesta ancora in corso e non è da escludere che, nel corso dello svolgimento, possa emergere che le persone coinvolte (da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile) siano estranee ai reati loro contestati.
========================================================
Caserta. Concorsi e appalti gestiti dal Suap, i rivolti dell’indagine su…
Fuga di notizie sul caso Magliocca, Scialdone disse tutto ai carabinieri
Informazioni riservate in cambio di appalti al Comune di Pignataro
L’intercettazione. Politica e pallone. Magliocca: “Le sponsorizzazioni sono mie”
Caserta, Magliocca indagato. Politica e pallone: quando l’incrocio diventa pericoloso
========================================================
Le prime pagine dei quotidiani di oggi 1 dicembre: la rassegna stampa di Sky TG24
Cronacafotogallery
16 foto
Diversi i temi affrontati dalle aperture dei giornali. In primis la guerra civile in Siria, con Aleppo in mano ai ribelli jihadisti. Spazio anche alla Manovra. Sui quotidiani sportivi focus sul campionato
1/16
- Apertura con titolo “Attacco Jihadista, caos in Siria”. E focus sul fatto che Aleppo sia in mano ai ribelli filo-turchi. Spazio anche al governo, con Meloni e il dopo Fitto
2/16
- Apertura con titolo “Siria, un’altra guerra”. Focus sugli scontri a Damasco e le voci di golpe. Spazio anche al blitz di Salvini sui fondi per il Ponte. E alla “sfida” Putin-Trump
3/16
- Il quotidiano punta su “Manovra, l’Inps al governo: ‘Non toglieteci i fondi Tfr'”. Poi spazio anche alla guerra in Siria, con il titolo “Nuovo inferno Aleppo”
4/16
- Apre con la Siria anche Il Messaggero, che titola: “La caduta di Aleppo”. Poi focus su Trumpo e i dazi Usa, ma anche sull’Italia, con il dopo Fitto
5/16
- Apertura con titolo “Era ora” riferito al Milan e al suo rilancio graize alla vittoria del 30 novembre contro l’Empoli. Sempre restando in tema Serie A, “si accende lo scudetto”, scrive il quotidiano
6/16
- “Rispettate la Roma” è il titolo di apertura, “sette torti evidenti: il club ha taciuto ma ora è stanco”. Poi focus su Lazio e Napoli
7/16
- “La signora con i bambini” titola il giornale, con il richiamo all’appuntamento delle 20.45 con la Juve a Lecce di nuovo senza centravanti di ruolo. Poi richiamo alla vittoria di ieri del Milan
8/16
- “Torna l’incubo jihadista: ‘Hanno preso Aleppo’”, titola il quotidiano. Poi focus sui “15 scioperi di in un mese: il Natale di Landini”
9/16
- “Monte Carlo cambia pelle: esame europeo per non essere più un Paradiso fiscale” titola il quotidiano economico. Poi focus sulla “rappresentanza delle imprese, lettera delle associazioni su quattro criteri condivisi”. E focus anche sui “colossi di Wall street”
10/16
- “Cassa Covid, ecco l’email che incastra Santanchè” è il focus in prima pagina del quotidiano, che scrive: “Premiati in finta Cig. L’ente ai periti del pm: ‘Nel 2021 gratifiche da lei e Kunz agli addetti'”. Poi focus su Schlein “fra M5s e riformisti”. E sulla Siria, “Assad è in bilico”
11/16
- Il titolo di apertura è: “Il piano di Landini: frgarci a Natale”, con focus sulla serie record di agitazioni prima delle feste. Poi focus su “svaligiata casa Moretti. E lei attacca la destra”
12/16
- Si focalizza sul tema dello sciopero anche Domani che titola “Assalto finale al diritto allo sciopero. Salvini: ‘Sono troppi, interverrò'”. Poi attenzione puntata sulla Siria e sui “50mila profughi in fuga”
13/16
- Focus anche in questo caso sul tema scioperi, con particolare attenzione alla figura di Landini: “Nel secono sbagliato”, il titolo
14/16
- Focus sui sindacati, ma anche sulla guerra in Siria, con “La battaglia di Aleppo”, per Il Foglio
15/16
- “In fuga da Aleppo” il titolo di apertura, corredato da una foto della guerra in Siria. Poi focus sulle tensioni nella maggioranza di governo e sul M5s
16/16
- “Ricaduta” è il titolo del Manifesto in riferimento ad Aleppo che è in mano ai jihadisti. Poi spazio all’Italia e alla politica con “Pd e 5s si pungolano su Ue e allenanze”
Ascolta Pagine, il podcast con la rassegna stampa di Nicola Ghittoni
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|