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ATTEGGIAMENTO MAFIOSO CAMORRISTICO DEL SINDACO DI CASSINO CHE VIETA LA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO NEL PALAZZO DELLA CULTURA/ VIBRATA PROTESTA ANNUNCI DI RICORSI AL TAR E ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
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da CARMELO LAVORINO RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
C.S. Pubblico la mia lettera di protesta e di critica inviata al Sindaco di Cassino Dott. Enzo Salera perché la Giunta NON HA AUTORIZZATO LA PRESENTAZIONE DEL MIO LIBRO “LA PROVA SCIENTIFICA NEL GIALLO DI ARCE” PRESSO IL PALAZZO DELLA CULTURA DI CASSINO: si tratta di una vergognosa discriminazione, di una dittatoriale limitazione alla libertà di espressione, di una inopportuna scelta di campo colpevolista. Ovviamente mi rivolgerò alla competente Autorità Giudiziaria (penale, amministrativa, civile) ed alle Istituzioni (fra cui il Presidente della Repubblica, il CSM…) affinché vengano valutati eventuali tutti elementi di responsabilità conseguenti al rifiuto, tra l’altro ingiustificato, del Palazzo della Cultura, il quale non è nellapersonale disponibilità del Sindaco, ma dovrebbe essere a servizio della collettività tutta della quale, sino a prova contraria, ne faccio parte io, il Pool di Difesa (Avvocati e Tecnici) di tutti gli imputati e quest’ultimi compresi.
TESTO DELLA LETTERA INVIATA
AL SINDACO
Eg. Eg. Dott. Salera Sindaco di Cassino,
con la presente rispondo al Suo/Vostro diniego all’autorizzazione della presentazione del mio libro in Cassino presso il Palazzo della Cultura e protesto per la decisione, per il contenuto, per i tempi, per i modi, per l’occulto movente e per il contesto.
Ho chiesto per ben CINQUE VOLTE a Lei ed all’Assessore alla Cultura di presentare il libro “La Prova Scientifica nel Giallo di Arce” seguendo le indicazioni dei signori responsabili del Palazzo della cultura (Antonio Fargnoli e Marino Ceramari). Le date sono esattamente i giorni 20 agosto, 30 agosto, 2 settembre, 17 settembre e 18 novembre 2024, gli autori del libro sono il dott. Enrico Delli Compagni e il sottoscritto.
Per quattro volte Lei non mi ha risposto, nessuno del Suo Gabinetto mi ha risposto e Lei non mi ha fatto rispondere, nonostante esistano il brocardo “Chiedere è lecito, rispondere è cortesia” e l’obbligo di risposta con motivazione. Poi, guarda caso, dopo che il 15 novembre 2024 ho presentato querela contro di Lei, contro l’Assessore alla cultura ed altri per avere impedito a noi della Difesa della Famiglia Mottola la conferenza stampa del 16 luglio 2024 presso il Palazzo della cultura di Cassino, dove dovevamo parlare dell’assoluzione dei suddetti ANCHE in Appello, mi arriva la Sua (e della Giunta…) negazione o “non autorizzazione” all’uso della sala del Palazzo della Cultura per PRESENTARE IL MIO LIBRO. Si badi bene: viene negata l’autorizzazione della presentazione di un libro… come nelle dittature dove si ha TERRORE della Cultura e del CONFRONTO!!! Una negazione che riporto di seguito e che come cittadino, scrittore, criminologo, democrati-co e nemico delle prepotenze e delle disonestà mi ha rammaricato, addolorato, sconcertato e deluso, in quanto ho intuito, percepito e letto nel comportamento di negazione all’autorizzazione tutto il Suo/Vostro livore (facilmente deducibile da dichiarazioni e comportamenti) contro la Difesa della Famiglia Mottola (Avvocati e Tecnici), contro i signori Mottola e contro il sottoscritto.
Il Suo/Vostro comportamento è stato altamente discriminatorio, e Le/Vi ricordo che la discriminazione è una differenza di trattamento fra soggetti (persone fisiche e/o giuridiche) che mira a provocare l’esclusione sociale del soggetto vittima del comportamento discriminatorio.
Quello che mi dispiace come intellettuale e come democratico è che per discriminare la Difesa della Famiglia Mottola, i signori Mottola e il sottoscritto in quanto portatori di scelte processuali LECITE E COSTITUZIONALI da Voi evidentemente non condivise (!?), di conclusioni e di ideologia processuali LECITE E COSTITUZIONALI evidentemente da Voi non condivise (!?), si obbedisca a sentimenti ed emozioni di ostracismo, vendetta, livore, antipatia e rabbia, si scelga di fare i dispettucci approfittando del potere scadendo nel personale. Il grosso problema nella fattispecie è che la discriminazione è stata messa in essere da Lei Signor Sindaco in qualità di Sindaco e dalla Giunta Comunale di Cassino nei confronti di un libro opera di cultura e d‘ingegno, di scrittori, nei confronti di professionisti e della Difesa della Famiglia Mottola che si sono mossi dentro la Legge e.per la Legge per fare rispettare la Legge: per inciso Le/Vi ricordo che i Mottola sono stati ritenuti innocenti sia in primo grado che in appello e che in Italia esiste il principio della presunzione d’innocenza, principio calpestato non nel mio libro, ma in un libro che Voi avete presentato ed ap-plaudito.
Le/Vi ricordo che la nostra Italia vive con la Costituzione scritta dai Padri Fondatori, fra cui l’Ill.imo Presidente Sandro Pertini il quale disse e scrisse “Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente”: ebbene, Lei e la Giunta mi state impedendo di esprimere la mia idea, e questo è intollerabile sotto ogni punto di vista.
Le significo che state trattando il mio libro come “I versi satanici” di Salman Rushdie, come “Arcipelago Gulag” di Alexander Solgenitsin, come i libri di tanti scrittori che dicono la verità e portano scienza, ma sono invisi al potere dittatoriale: il fatto è che in Italia – quindi nemmeno a Cassino – vi è dittatura, quindi non vi è e non può esserci la censura preventiva da Lei/Voi attivata contro mio libro e contro i miei/nostri confronti della Difesa Mottola, con l‘evidente ostracismo (già da Lei/Voi attivato impedendoci di tenere la conferenza stampa il 16 luglio 2024 presso il Palacultura nonostante il responsabile ci avesse dato il nulla osta, uguale per procedura allo stesso datoci altre TRE volte senza che Lei avesse detto qualcosa in contra-rio…).
Ecco il testo della Sua email:
“Sindaco EnzoSalera sindaco@comunecassino.it 26 novembre 2024 alle ore 17:36 A: lavorinoprof@gmail.com <lavorinoprof@gmail.com “ A seguito di riunione di Giunta in cui è stata esaminata la sua richiesta, questa Amministrazione ha deciso di non concedere l’utilizzo del Palazzo della Cultura per la presentazione del suo libro. Tanto era dovuto. Distinti saluti. Il Sindaco di Cassino. Dott. Enzo Salera”
Non commento il fatto che “qualcuno” si sia trincerato all’interno della Giunta per mascherare e mimetizzare la goduria della non autorizzazione (dispettuccio puerile), nemmeno commento la frase ironica e sprezzante “Tanto era dovuto”, nemmeno commento lo stile e la forma che ricordano astuti e prepotenti regimi ormai dissolti: però, vero è che la mia protesta e quella della Società civile e democratica criticheranno il comportamento dell’intera Giunta, non solo il Suo, Eg Sig. Sindaco.
Le ricordo comunque sei aspetti importantissimi:
1) la sala del Palazzo della Cultura di Cassino è sala della collettività, non è Sua/Vostra personale o strumento di ripicca o di resa dei conti, serve proprio alla presentazione di libri ed al confronto culturale, scientifico e democratico; al che Lei e la Giunta non potete permetterVi di rifiutare il mio libro perché a Vostro avviso (A) contiene argomenti, analisi e conclusioni che intimamente non condividete, (B) la maggior parte della popolazione (in realtà sub-ornata dalla false sirene e dalle grancasse dell’impianto accusatorio) è colpevolista, (C) io possa esserLe/esserVi antipatico perché non mi piego alle prepotenze e rispondo con le rime (giusto per chiarezza, Lei e l’Assessore alla cultura mi avete mancato di rispetto quando avete rifiutato illogicamente e proditoriamente la sala per la conferenza stampa, accampando mere pretestuosità, evitando ogni qual forma di collaborazione e, addirittura, tentando di “rimproverarmi”… perché avevo scritto all’email personale dell’Assessore, fornitami dal responsabile del Palazzo della cultura dopo un incredibile voltafaccia causa due misteriose telefonate…; nell’occasione sarebbe bastato, Eg. Sig. Sindaco, che Lei mi telefonasse perso-nalmente spiegandomi le VERE RAGIONI DEL SUO/VOSTRO “GRAN RIFIUTO”; nel contesto, mi faccia Lei sapere (A) come si deve definire il comportamento di un amministra-tore comunale che impedisce un diritto abusando del proprio potere ricorrendo a mezzucci e mancando di rispetto a una persona di maggiore età ed esperienza, (B) come contestualizzar-lo in una zona che non è un capoluogo ed agendo contemporaneamente calpestando i miei/nostri diritti con mancanza di rispetto verso un professionista non più in tenera età come il sottoscritto: l’educazione, la misura e il buon senso sono OBBLIGATI da parte di un As-sessore alla cultura verso un personaggio di maggiore età (oltretutto del mondo scientifico) che chiede solo collaborazione ed aiuto per risolvere una situazione urgente;
2) Le/Vi ricordo che il mio libro “La Prova Scientifica nel Giallo di Arce” contiene, fra l’altro, la nostra consulenza-relazione tecnica che NON ha permesso l’ingiustizia di condan-nare persone innocenti (i Mottola) – ribadisco che esiste il principio di non colpevolezza – e che ha contribuito all’assoluzione dei Mottola: Lei/Voi non potete censurare il mio libro e non potete non farmelo presentare, anche perché siete dominati dalla idea di colpevolezza trasmessaVi da chissà chi, in quali tempi e in quali modi; ed ancora Eg. Sig. Sindaco, Lei cosa fa? Presenta un libro sul Mostro di Firenze, si dice studioso del caso, dialoga con l’autore e… impedisce a me di parlare del caso di Arce? Eppure il processo si è svolto a Cassino… non a Firenze!
3) capisco che la verità e la scienza possano spaventare i seguaci della “colpevolezza d’istinto, a pancia”, ma la cultura serve proprio a questo e il Palazzo della Cultura –Tempio della ricerca della verità e dello scambio comunicativo di sapienza trasversale – ha il dovere di accogliere e vedere la presentazione del mio libro, non di essere bloccato e censurato da Lei e da Voi per motivi ideologici, di pensiero e di puntiglio-orgoglio così come avete fatto;
4) Lei ha partecipato alla presentazione di un libro COLPEVOLISTA quando già c’era una sentenza di assoluzione nei confronti dei Mottola e degli altri imputati (atto inopportuno e di palese (errata) scelta di campo), un evento che vedeva protagonisti Lei, le due autrici colpevoliste, il Sindaco di Arce (colpevolista) e una giornalista colpevolista la quale, guarda caso, la sera del 16 luglio 2024 ha propalato notizie riferite al mio nome e per il qual motivo ho querelato la suddetta; come nota il Suo comportamento è positivo verso scrittori-consulenti pro colpevolezza Mottola e negativo-ostico verso il sottoscritto e la Difesa dei Mottola;
5) la discriminazione nei miei/nostri confronti e verso il mio libro è evidente, e insulta sop-rattutto il senso civico della collettività, a prescindere dalle opinioni;
6) il 15 luglio 2022 dopo la sentenza d’assoluzione in primo grado in Cassino, noi del Pool di Difesa dei Mottola e gli stessi Mottola, venimmo aggrediti fuori dal Tribunale in piazza Labriola e ci fu un vergognoso tentativo di linciaggio unito a insulti e minacce: le chiedo SE Lei e l’Amministrazione ci manifestaste la Vostra solidarietà e in che modo e SE condannaste e in che modo il vergognoso atto aggressivo messo in essere contro di noi anche da noti soggetti di Cassino.
Le/Vi ricordo quanto segue:
= Art. 14 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, rubricato “Divieto di discriminazione”: “Il godimento dei diritti e delle libertà ricono-sciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particola-re quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.
= Art. 13 Trattato istitutivo della Comunità Europea: attribuisce il potere al Consiglio Europeo di adottare provvedimenti diretti contro le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine et-nica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali;
= Carta dei diritti fondamentali dell’UE, o “Carta di Nizza” – Art. 21: “È vietata qualsiasi for-ma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etni-ca o sociale. Le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza na-zionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”.
= LA COSTITUZIONE Articolo 3 • Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
= Articolo 43 Discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. (Legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 41) Co.1. Ai fini del presente capo, costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza ba-sata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche reli-giose, e che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica.
= Articolo 44 Azione civile contro la discriminazione. (Legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 42) Co.1. Quando il comportamento di un privato o della pubblica amministrazione produce una discri-minazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, il giudice può, su istanza di parte, ordinare la cessazione del comportamento pregiudizievole e adottare ogni altro provvedimento idoneo, se-condo le circostanze, a rimuovere gli effetti della discriminazione.
= D.Lgs. 215 e 216 del 2003 Art. 2, Co I Nozione di discriminazione 1. Ai fini del presente de-creto e salvo quanto disposto dall’articolo 3, commi da 3 a 6, per principio di parità di trattamento si intende l’assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta a causa della religione, delle con-vinzioni personali, degli handicap, dell’età o dell’orientamento sessuale.
= Si ha discriminazione indiretta quando … UNA DISPOSIZIONE, UN CRITERIO, UNA PRASSI, UN ATTO, UN PATTO, UN COMPORTAMENTO “apparentemente neutrali, si possono ripercuotere negativamente su una persona in virtù della sua religione, convinzioni persona-li, handicap, età o orientamento sessuale, a meno che tali disposizioni, criteri o prassi siano ogget-tivamente giustificati da una finalità legittima”.
Le ricordo anche che:
• l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro;
• la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione;
• tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati [cfr. artt. 13 c.2 , 14 c.2 , 15 c.2 , 21 c.3].
• contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi gi-urisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge;
• per l’art 1 cost la sovranità appartiene al popolo che, però, la esercita secondo i limiti previsti dal-la stessa Costituzione (elezione di rappresentanti, controllo di costituzionalità sulle leggi appro-vate dai parlamentari ecc); certamente il popolo non può anticipare sentenze di condanna in base alla indiscriminata pubblicità a favore di un impianto accusatorio effettuata dai mezzi d’informazione: addirittura nella fattispecie l’impianto accusatorio è stato demolito dalle senten-ze assolutorie;
• poiché, in definitiva, il potere promana dal popolo, la giurisdizione, onde evitare il rischio di chi-usura in una torre eburnea, si riallaccia al popolo (tramite la presenza di membri laici nel CSM) e tramite la partecipazione del popolo alle decisioni delle Corti di assise, assise d’appello eccetera; soprattutto, però, il collegamento col popolo è attuato tramite la motivazione dei provvedimenti giurisdizionali che, necessariamente, devono avere tale motivazione ex art. 111 cost. Pertanto, la motivazione ha una funzione endoprocessuale;
• un ente locale (ossia un ente della Repubblica – cfr art 114 cost secondo cui “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato” – possa arrogarsi il diritto di non consentire a un professionista di parlare della motivazione di provvedimenti giurisdizionali che, per la Costituzione, devono essere estrinsecate proprio per parlarne, significa ledere i principi fondamentali della costituzione (tra cui l’art. 21 cost); la negata autorizzazione alla presentazione del mio libro significa trasformare la Re-pubblica democratica in uno stato dittatoriale; significa anche mancare di rispetto alla gi-urisdizione e, in definitiva, al titolare della sovranità: il popolo italiano;
Le/Vi ricordo quindi che le norme da Lei/Voi a mio avviso calpestate si riferiscono, in particola-re, ad alcuni fattori discriminanti, fra cui le convinzioni personali: chi siete Voi per bloccare la libera circolazione delle idee, degli argomenti e dei contenuti del mio libro? Addirittura avete patrocinato la presentazione di un libro colpevolista contenente diverse imprecisioni e diffamazioni: doman-da “Vi siete fatti indottrinare dal libro e dalle autrici? ”
Le/Vi ricordo altresì che l’art. 604-bis c.p. punisce chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Mi scuso con i professionisti che ho invitato alla presentazione del mio libro, i quali avrebbero relazionato in tal senso e per specifiche argomentazioni si erano preparati su mia richiesta:
· Dott.ssa Giusy Marotta “L’excursus storico della vicenda: dalla scomparsa di Serena Mollicone ai processi per omicidio”
· Avv. Andrea Folcarelli “Strappare il velo di Maya”
· Dott. Enrico Delli Compagni “La questione complessa del brig. Santino Tuzi”
· Prof. Claudio Lavorino “Contaminazione incrociata dei reperti e analisi biologiche”
· Ing. Cosmo Pyo Di Mille “Gli aspetti ingegneristici e statistici/matematici”
· Avv. Francesco Germani “Le accuse contro la Famiglia Mottola e i motivi della doppia assoluzione”
· Avv. Enrico Meta “Considerazioni sul lavoro del Pool Tecnico di Difesa – CESCRIN”
· Avv. Mauro Marsella – Avv. Piergiorgio Di Giuseppe “Analisi di un impianto accusato-rio”
· M.llo Franco Mottola “La pazienza degli innocenti”
· Avv. Cinzia Mancini – Avv. Emiliano Germani “La posizione di Francesco Suprano”
· Avv. Francesco Candido – Avv. Paolo D’Arpino “La posizione di Vincenzo Quatrale”
Signor Sindaco, termino con una domanda a sei punti: “Avete paura delle nostre argomentazioni e di due assoluzioni? Perché difendete l’impianto accusatorio sconfitto per ben due volte da sen-tenze e criticato dalle stesse per la sua inconsistenza? Come mai siete aperti solo alle accuse contro i Mottola e bloccate la cultura della difesa? Se le motivazioni di non autorizzazione della presentazione del mio libro sono “giuste” (sic! Contraddizione in termini…), perché si ha tanta paura di farle conoscere al popolo e si gode nel bloccare il mio libro? Non è che si teme che il popolo, una volta in-formato, possa decidere di cambiare coloro che ritiene degni di rappresentarlo? Non è che poiché “il popolo” è stato ammorbato da una falsa e velenosa propaganda pro impianto accusatorio, avete pau-ra di schierarVi contro la propaganda forcaiola?”
La presente è una critica, una protesta, un’opposizione e un forte rimprovero alla scelta Sua e della Giunta, al che La invito a non accampare questioni di “provincialismo”, di genere ed altro (come ha fatto precedentemente) per ottenere l’approvazione e la “protezione” di persone che nulla sanno (o ben poco) della questione.
Tanto Le dovevo, e Le rappresento che sono profondamente rincresciuto per il comportamento ostruzionistico che ha assunto nei miei/nostri confronti e verso il mio libro. Altresì Le comunico che mi rivolgerò alla competente Autorità Giudiziaria (sia penale, sia amministrativa che civile) ed alle Istituzioni (fra cui il Presidente della Repubblica, il CSM…) affinché vengano valutati eventuali tutti elementi di responsabilità penale, civili, amministrativi e di altra tipologia conseguenti al rifiuto, tra l’altro ingiustificato, del Palazzo della Cultura, il quale non è nella Sua personale disponibilità, ma dovrebbe essere a servizio della collettività tutta della quale, sino a prova contraria, ne faccio parte io, il Pool di Difesa (Avvocati e Tecnici) di tutti gli imputati e quest’ultimi compresi.
Distinti saluti.
Prof. Carmelo Lavorino
Gaeta, 30 Novembre 2024Ho mandato a molti giornalisti il seguente messaggio, indicatore del fatto che è meglio che facciano il proprio dovere: “Buongiorno Esimio Collega ed Amico NOME E COGNOME, Le chiedo se Lei in qualità di giornalista, di comunicatore e cittadino democratico ha dato risalto e spazio al mio comunicato stampa sulla negazione da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Cassino di presentare presso il Palazzo della Cultura di Cassino il mio libro “LA PROVA SCIENTIFICA NEL GIALLO DI ARCE”, oppure se Lei mi ha oscurato come si usa fare con chi contesta l’impianto accusatorio contro i Mottola per motivi di oppurtunismo e convenienza? Le ricordo solo che a un intellettuale, scienziato del crimine, scrittore, giornalista, noto ed APPREZZATISSIMO CRIMINOLOGO come il sottoscritto, è stato impedito l’esercizio di un diritto costituzionale ed è stato attivato un comportamento discriminatorio da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Cassino, negando l’autorizzazione a presentare il libro “LA PROVA SCIENTIFIA NEL GIALLO DI ARCE”. Per mero tuziorismo ricodo che i Mottola sono stati assolti in primo grado e in appello e che la nostra Costituzione prevede il principio di presunzione d’innocenza, mentre, mi sembra di capire che il Sindaco di Cassino, la Giunta e buona parte dell’opinione pubblica avvelenata dalla falsa pubblicità sull’impianto accusatorio (illogico, leggero, demolito e sconfitto)… pensi l’esatto contrario. Lei, i nostri colleghi, io ed altri abbiamo l’obbligo di raccontare i fatti e di fare in modo che l’opinione pubblica non sia fagocitata e presa per i fondelli dagli “incantantori del colpevolismo mottoliano del nulla mischiato col niente che si muovono all’interno di un desolato desterto senza possibilità d’uscita. Attendo sua risposta. Distinti saluti. Prof. Carmelo LavorinoC.S. CONTRO LA DISCRIMINAZIONE IDEOLOGICA E DI PENSIERO MESSA IN ESSERE DAL SINDACO E DALLA GIUNTA DI CASSINO VERSO CARMELO LAVORINO, LE SUE OPERE INTELLETTUALI E D’INGEGNO E IL SUO IMPEGNO PER L’ASSOLUZIONE DELLA FAMIGLIA MOTTOLA (ASSOLTA).
Ho mandato a molti giornalisti il seguente messaggio: “Buongiorno Esimio Collega Nome Cognome, Le chiedo se Lei in qualità di giornalista, di comunicatore e cittadino democratico ha dato risalto e spazio al mio comunicato stampa sulla negazione da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Cassino di presentare presso il Palazzo della Cultura di Cassino il mio libro “LA PROVA SCIENTIFICA NEL GIALLO DI ARCE”, oppure se Lei mi ha oscurato come si usa fare con chi contesta l’impianto accusatorio contro i Mottola per motivi di oppurtunismo e convenienza? Le ricordo solo che a un intellettuale, scienziato del crimine, scrittore, giornalista, noto ed APPREZZATISSIMO CRIMINOLOGO come il sottoscritto, è stato impedito l’esercizio di un diritto costituzionale ed è stato attivato un comportamento discriminatorio da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Cassino, negando l’autorizzazione a presentare il libro “LA PROVA SCIENTIFICA NEL GIALLO DI ARCE”.
Per mero tuziorismo ricordo che i Mottola sono stati assolti in primo grado e in appello e che la nostra Costituzione prevede il principio di presunzione d’innocenza, mentre, mi sembra di capire che il Sindaco di Cassino, la Giunta e buona parte dell’opinione pubblica avvelenata dalla falsa pubblicità sull’impianto accusatorio (illogico, leggero, demolito e sconfitto)… pensi l’esatto contrario.
Lei, i nostri colleghi, io ed altri abbiamo l’obbligo di raccontare i fatti e di fare in modo che l’opinione pubblica non sia fagocitata e presa per i fondelli dagli “incantantori del colpevolismo mottoliano del nulla mischiato col niente che si muovono all’interno di un desolato deserto senza possibilità d’uscita.
Attendo sua risposta. Distinti saluti. Prof. Carmelo Lavorino”