Mr. 160 mln: Tavares lascia 10 mila esuberi e produzione a picco
Ex fiat – Il manager portoghese nel 2023 ha guadagnato come 333 dipendenti del gruppo: con lui al comando la produzione in Italia è sprofondata ai livelli del 1957
Di Giulio Da Silva
Carlos Tavares conclude la sua cavalcata al vertice di Stellantis, il gruppo nato dall’ex Fiat Chrysler e la francese Peugeot-Citroën, con compensi incassati per circa 60 milioni e che, con la buonuscita sulla quale per ora ci sono solo indiscrezioni, potrebbero arrivare a 160 milioni, al lordo delle tasse. Guadagni stellari per il manager che si è guadagnato l’appellativo di “riduttore di costi” o “lo squalo” e che potrebbero far impallidire quelli del connazionale più famoso, il calciatore Cristiano Ronaldo.A 66 anni, Tavares esce ricco dal gruppo, dopo aver scontentato non solo i lavoratori e i sindacati, per i tagli di produzione e di organico, ma anche i grandi azionisti che lo avevano sempre difeso, anche quando l’assemblea degli azionisti il 13 aprile 2022 aveva votato contro la politica di remunerazione che prevedeva per il manager un compenso potenziale di 19,15 milioni nel 2021. I voti contrari erano stati il 52,1% di quelli presenti in assemblea, ad Amsterdam. Il presidente, John Elkann, numero uno di Exor che è tuttora il primo azionista di Stellantis, aveva spiegato che si trattava di un voto non vincolante: bisogna tenere conto “dei risultati record raggiunti nel 2021” e che “l’aumento di stipendio di Tavares rispetto a quello che aveva in Psa è dovuto al fatto che Stellantis è una azienda diversa e molto più grande”. Per fare un paragone, nel 2021 Herbert Diess di Volkswagen, il più grande gruppo auto al mondo, aveva guadagnato 8,4 milioni. Lo Stato francese, terzo azionista della società, aveva criticato lo stipendio di Tavares.Lo stipendio effettivo, tra quota fissa (2 milioni all’anno), bonus variabile, premi in azioni gratuite e versamenti per la futura pensione, nel primo anno di vita di Stellantis era stato un po’ più basso dei 19,15 milioni potenziali, somma in parte basata su futuri premi in azioni che Tavares avrebbe potuto incassare solo se fosse rimasto per alcuni anni e legata a risultati prefissati, ma comunque stratosferica: 17,075 milioni nel 2021. All’epoca il compenso medio di un dipendente del gruppo era pari a 58.475 euro lordi. Tavares guadagnava quanto 292 dipendenti.Nel 2022 Tavares ha perso un bonus e il suo compenso effettivo si è ridotto a 14,92 milioni. Nel 2023 si è ampiamente rifatto e ha totalizzato compensi in denaro e premi in azioni gratuite maturate per 23,47 milioni. È stato il manager più pagato tra le società italiane quotate in Borsa e il più pagato nell’industria auto mondiale. I compensi potenziali del 2023 sono indicati dal bilancio in un massimo di 36,49 milioni, ma questa cifra è virtuale, Tavares avrebbe potuto riceverla solo se avesse centrato gli obiettivi triennali e se fosse rimasto fino al termine del contratto, che scade nella primavera del 2026, ma i 23,47 milioni effettivi percepiti equivalgono allo stipendio di 333 dipendenti di Stellantis.Secondo i bilanci, dal 2021 al 2023 Tavares ha ricevuto stipendi, bonus e premi in azioni gratuite per 55,46 milioni. A questi vanno aggiunti i compensi del 2024 non ancora noti e i 100 milioni di probabile buonuscita. Dunque chiamarlo “Mister 160 milioni” potrebbe essere un’approssimazione per difetto.Ma quali sono i suoi risultati? Tavares ha presentato bilanci con ricavi e utili in crescita (da 13,2 miliardi di profitti nel 2021 a 18,6 miliardi l’anno scorso, quest’anno però c’è un forte calo), ma quelli industriali sono in picchiata. Il 2024 segnerà il peggior risultato industriale dal 1957, la Fim-Cisl prevede solo 500 mila veicoli prodotti (-31,7% rispetto al 2023) e la cassa integrazione dilaga in tutti gli stabilimenti, a iniziare da Mirafiori che nell’ultimo trimestre avrà lavorato 30 giorni scarsi.Dopo tre anni di crescita, con 387.600 auto e furgoni la produzione di Stellantis nei primi nove mesi del 2024 è in profondo rosso. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo: rispetto all’anno scorso perdono sia le auto (-40,7%) sia i veicoli commerciali (-10,2%). Nei primi nove mesi in Italia sono state prodotte solo 273 mila automobili (erano state 318 mila nel 2021), 387.600 compresi i furgoni (contro 528 mila nel 2021). L’obiettivo di arrivare a un milione nel 2030, oggetto delle scaramucce di Tavares con il governo, si allontana.Anche i due siti in positivo nel primo semestre, Pomigliano e Atessa, sono in rosso (-5,5 e -10,2%). Tavares si è fatto mangiare quote di mercato in casa. In novembre Stellantis ha venduto in Italia 30.817 auto, -24,6% dello stesso mese del 2023.
Soldi, banane e ricorsi vari. Grillo va alla guerra totale
Deriso – Pioggia di commenti critici sotto il post del garante. Oggi dirà di voler impugnare statuto e simbolo dei 5S
Di Luca De Carolis
Forse ha capito che la seconda votazione sulla sua carica, quella di garante, andrà come la prima, cioè con gli iscritti al Movimento che gli indicheranno la porta. O forse, semplicemente, non ne può più dell’avversario, di quel Giuseppe Conte con cui non poteva che finire malissimo. Di certo Beppe Grillo vuol far saltare il banco dei Cinque Stelle. Per questo alle 11 e 03 di oggi andrà alla guerra finale e totale con l’ex premier. L’ora in cui tramite un video diffonderà “un delicato messaggio”, come anticipato dallo stesso Grillo ieri mattina sui suoi social, con tanto di foto iconica che lo ritrae assieme al co-fondatore dei Cinque Stelle, Gianroberto Casaleggio. Una decina abbondante di anni dopo, oggi l’ancora garante dovrebbe annunciare l’impugnazione dello statuto. Lo fa capire anche l’orario scelto per l’annuncio, che fa riferimento all’11 marzo 2022, data della seconda e definitiva votazione del testo. E così lascia intendere un post su X di un suo concittadino che lo conosce bene, il filosofo Paolo Becchi: “Grillo domani (oggi, ndr) impugna lo Statuto del 2022 e si mangia la banana”. Il riferimento è alla banana attaccata a un muro dall’artista Maurizio Cattelan, comprata per 6,2 milioni di dollari dall’imprenditore cinese Justin Sun, che qualche giorno fa se l’è divorata. “Così entrerò nella storia dell’arte” ha sostenuto Sun. Ha voglia di eternità anche il Grillo che oggi insisterà molto sullo spirito originario del Movimento che fondò con Casaleggio senior. “Annuncerà scomode verità” assicura l’ex senatore Elio Lannutti. Ma tra gag e nostalgia dei 5Stelle che furono il fu comico ha un obiettivo, tenere Conte nei tribunali. Con la speranza di far annullare la votazione che lo rese capo e azzerare tutto, nel M5S. Per poi “metterne il simbolo in un museo”, come ha dichiarato giorni fa Enrico Maria Nadasi, commercialista e co-fondatore dell’associazione Movimento 5 Stelle del 2013.LEGGI – Conte ai cancelli: la lotta operaia per sfidare SchleinCosì ecco l’offensiva sullo statuto. L’avvocato Lorenzo Borrè, ex iscritto al M5S, legale di diversi attivisti e dissidenti, sostiene che il varco per contestarlo sia in una sentenza della Cassazione del febbraio 2024: “Quella decisione, che si riferiva a una votazione del 2016, ha stabilito che basta escludere ingiustamente un solo iscritto dalla votazione perché questa debba essere ripetuta”. Vecchia tesi di Borrè, che riteneva invalida l’approvazione dello statuto per l’esclusione degli iscritti da meno di sei mesi al M5S (ma il tribunale di Napoli respinse con ordinanza il suo reclamo per conto di 4 attivisti). Ma non dovrebbe finire qui. “Immagino che Grillo attiverà i suoi legali per reimpossessarsi del simbolo del Movimento” sostiene il probiviro Danilo Toninelli a Radio Cusano Campus.Però esiste una scrittura privata in cui il fondatore si impegnava a non contestare l’uso dello stemma all’associazione Movimento 5 Stelle del 2017 – presieduta da Conte – in cambio della manleva, ossia dell’esonero dalle conseguenze delle cause giudiziarie come capo del M5S. “Gli chiedevano cose incostituzionali, la scrittura verrà annullata” giura l’ex ministro. Anche Borrè sostiene che “sulla base di pronunciamenti della Corte di giustizia europea” il documento possa essere contestato. Ma ovviamente dai 5Stelle rispondono che no, quella carta non è contestabile. “E poi il simbolo appartiene all’associazione”. E lo statuto? “Grillo ha partecipato a tutte le riunioni per scriverlo, e dopo due anni da garante, che ne deve sorvegliare l’applicazione, si sveglia?” sibilano. Tanto più, aggiungono, che “il tribunale di Napoli mise in luce come l’esclusione degli iscritti da meno di sei mesi dal voto fu ininfluente sul risultato finale”.Per questo, Conte ostenta indifferenza: “Non mi aspetto nulla dall’intervento di Grillo, ha chiesto che si rivoti e rivoteremo”. Però si scivola verso una guerra legale. Anche perché proprio Conte allude spesso al mancato rispetto da parte del fondatore del suo contratto da consulente sulla comunicazione, da 300 mila euro annui.Giovedì invece partono le nuove votazioni sul garante, per concludersi domenica. Grillo ne dovrà parlare, magari invitando a disertare le urne, perché la partita si giocherà ancora sul quorum. Una sfida da fu leader ormai in minoranza, come conferma la pioggia di commenti acri sotto il suo post, dove in tanti scandiscono: “Voto Conte”. Imputandogli anche “la sindrome di Crono”, il dio che divorò i suoi figli. Scorie di uno scontro poco politico e molto personale. Su cui pesano vecchi rancori, banane e soprattutto soldi.
VOLETE DIVENTARE RICCHI? VOLATE NEGLI STATI UNITI E PARTECIPATE ALLA CACCIA AL TESORO ORGANIZZATA DAL MILIONARIO JON COLLINS-BLACK – L’UOMO, CHE HA FATTO FORTUNA INVESTENDO IN BITCOIN, HA NASCOSTO IL TESORO, DAL VALORE DI DUE MILIONI DI EURO, IN CINQUE SCRIGNI SPARSI SUL TERRITORIO AMERICANO – GLI INDIZI PER METTERE LE MANI SUL BOTTINO SONO CONTENUTI IN UN LIBRO CHE LUI STESSO HA PUBBLICATO, “THERE’S TREASURE INSIDE”: TRA GLI OGGETTI DI VALORE NASCOSTI CI SONO FIGURINE RARE DEI POKÉMON, UNA BITCOIN DA 100MILA EURO E…
“QUELLO CHE STA ACCADENDO CON STELLANTIS È DISGUSTOSO” – SALVINI SPARA A ZERO SULL’EX FIAT: “UN TRACOLLO ECONOMICO, PREANNUNCIATO GRAZIE ALLE POLITICHE DEMENZIALI PSEUDO GREEN IMPOSTE DA BRUXELLES, CON UNA PERSONA, TAVARES, CHE RISCHIA DI CHIUDERE FABBRICHE E LICENZIARE MIGLIAIA DI DIPENDENTI E VA VIA CON UN BOTTINO DI DECINE DI MILIONI DI EURO E CON DEGLI AZIONISTI CHE NON RIESCO A COMMENTARE. DA ITALIANO SONO OFFESO DALLA GESTIONE DEGLI ELKANN. QUALUNQUE IMPRESA AL MONDO DOVREBBE RENDERE CONTO DEL DENARO PUBBLICO CHE HA INCASSATO E CHE HA EVIDENTEMENTE SPERPERATO – VOGLIO PENSARE CHE SIA UNO SCHERZO L’IPOTESI DI BUONA USCITA DI 100 MILIONI DI EURO PER L’EX CEO CARLOS TAVARES, QUANDO MIA FIGLIA DI 11 ANNI AVREBBE FATTO MEGLIO…”
AVERSA – La consigliera comunale di opposizione, Nicla Virgilio, interviene con forza sulla crescente problematica della mala movida ad Aversa, chiedendo un intervento deciso da parte delle istituzioni. “L’amministrazione è immobile su un fenomeno sociale che fa tremare le famiglie”, afferma la Virgilio, sottolineando che la situazione sta diventando sempre più pericolosa. “Cosa aspettiamo, che ci scappi il morto?”, incalza, riferendosi all’ultimo episodio di violenza avvenuto in città, che ha sollevato ulteriori preoccupazioni tra i cittadini. La consigliera critica anche la mancanza di azione concreta da parte dell’amministrazione, evidenziando che “la mala movida forse non interessa a tutti, tanto che alcuni consiglieri comunali hanno preferito lasciare l’Aula durante le discussioni su questo tema”.
Virgilio fa un appello urgente, chiedendo che l’amministrazione si impegni con la polizia locale a controllare i locali, non solo riguardo l’apertura, ma anche per la vendita di alcolici ai minori. “Basta tolleranza, serve l’Esercito”, afferma con determinazione. Le dichiarazioni dell’assessore alle Politiche sociali, Eufrasia Cannolicchio, sulla presenza dell’Esercito per contrastare la mala movida, hanno suscitato critiche.
In particolare, Paolo Galluccio, ex assessore alle politiche giovanili, ha ricordato che, durante il suo mandato da assessore, insieme all’allora assessore Romilda Balivo e con la collaborazione del compianto Giuseppe Sagliocco, riuscirono a ottenere la presenza delle camionette dell’Esercito grazie all’intervento della prefettura. “Non si tratta di dare false speranze, ma bisognerebbe comprendere quanto questa amministrazione riesca a influire sui tavoli istituzionali e a governare i processi”, ha dichiarato Galluccio. Anche l’assessore Francesco Sagliocco si è espresso favorevolmente alla presenza dell’Esercito in città, sottolineando che “la movida va controllata, la presenza dell’Esercito sarebbe un deterrente efficace per garantire la sicurezza di tutti”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere del Partito democratico, Marco Girone, che ha sollecitato il sindaco ad accelerare la firma del Patto sicurezza con la prefettura, evidenziando che “la città non può più aspettare” un intervento urgente. Infine, anche Federica Nicolò, intervenendo sul tema, ha ribadito la necessità di combattere la mala movida, chiedendo all’amministrazione comunale di adottare con urgenza soluzioni concrete, come la sottoscrizione del Patto sicurezza, per porre un rimedio efficace alla situazione.
La crisi dell’automotive apre quasi tutti i principali giornali nazionali: la caduta del mercato di Stellantis con le polemiche in seguito alle dimissioni di Tavares e le proteste dei lavoratori Volkswagen in Germania sono le due notizie più riprese. Poi le tensioni politiche in Francia, la fragile tregua in Libano, la grazia del presidente Usa Biden al figlio Hunter, i 4 indagati per la tragedia del Natisone e le continue schermaglie all’interno del M5s
- Il titolo di apertura è sul caso Stellantis, con il crollo in Borsa dopo l’addio di Tavares e pessimi dati di vendita: “Stellantis, caduta e tensioni”. In spalla, la crisi politica di Parigi: “La Francia nel caos. Pronta la sfudcia al governo Barnier”. Poi la grazia del presidente Usa Biden al figlio Hunter e le proteste di Trump che accusa: “Un abuso”. Sempre in spalla, le nuove regole sugli affitti brevi. Fotonotizia centrale dedicata all’apertura di un’inchiesta con quattro indagati per la tragedia del Natisone: “Fu omicidio colposo”
- “Stellantis, ora si cambia” è l’apertura del quotidiano di Largo Fochetti. In taglio medio due notizie di esteri: il governo franese nel caos (“Barnier a un passo dalla crisi”) e la grazia concessa da Biden al figlio Hunter. In spalla, un commento di Luigi Manconi sulle carceri italiane: “Perché sere un gesto di clemenza”. In taglio basso, “Stop alle key box, nuove regole per gli affitti brevi” e un approfondimento sul malore del giocatore della Fiorentina Bove
- L’apertura è dedicata alla crisi del settore auto: “Arriva il nuovo piano Ue”. In spalla, la crisi politica in Francia: “Governo in bilico, l’azzardo di Le Pen e la scommessa persa di Macron e Barnier”. Poi il caso Pompa, il giovane che uccise il papà perché violento in famiglia, con la decisione della Procura generale: “Alex, fu omicidio. Indagate il fratello temeva il padre”. Fotonotizia dedicata all’atto di clemenza di Biden nei confronti del figlio: “Colpo di grazia”
- “Stellantis cade sul caso Tavares” è l’apertura del quotidiano economico. In taglio medio, focus sull’occupazione: “Lavoro, ottobre in ripresa: +47mila occupati, tasso al 62,5%. In spalla, focus sulle tensioni in Medio Oriente, dal Libano alla Siria, e Foti scelto come sostituto di Fitto. La fotonotizia centrale titola: “Chip, dagli Usa nuove restrizioni all’export in Cina”. In taglio basso, la crisi dell’esecutivo Barnier: “Francia, governo appeso a un filo. doppia mozione di sfiducia”
- Il titolo di apertura dedicata all’annuncio del governo di intervenire sulla crisi dell’automotive: “Stellantis, Meloni blinda i lavoratori”. In spalla, la crisi di governo a Parigi: “Francia nel caos, Macron assediato. ‘Adesso lasci'”. Segue un editoriale di Gaetano Quagliariello: “L’Europa cade nel baratro di un Paese solo”. Fotonotizia centrale dedicata all’intervista alla moglie di Calenda Violante Bentivoglio: “Io, Lapo e la malattia. La mia vita con Carlo”. In taglio medio, la stretta sugli affitti brevi e un focus sul caso dossieraggi
- Apertura sulla crisi Stellantis: “160 milioni a Tavares per i suoi fallimenti”. In taglio alto, gli Usa: “Biden grazia il figlio criminale: ecco cosa tenta di nascondere”. In spalla, il caos dei Cinque Stelle: “Grillo impugna lo statuto, Conte va dagli operai”. Poi Foti al posto di Fitto e l’inchiesta Open con le richieste dei Pm: “Renzi a giudizio: affari con le lobby per scalare il Pd”. Spazio anche per il Medio Oriente: “Siria: i filoturchi frenano. Libano: violata la tregua”
- Titolo di apertura sui dati sull’occupazione e le proteste dei sindacati: “I numeri che smontano tutte le balle di Landini”. Si accompagna l’editoriale di Mario Sechi, che mette insieme il leader Cgil a Tavares, l’ad Stellantis che si è dimesso domenica: “Il filo che unisce il manager licenziato e Maurizio l’arrivista”. In spalla, le parole della premier Meloni: “Cgil fa politica. E mi vergogno per Schlein”. Fotonotizia sulla grazia concessa al figlio con la provocazione: “L’avesse fatto Trump”
- Apertura dedicata alla protesta in Germania dei lavoratori di Volkswagen: “Scuola Guida”. In spalla, ancora spazio alla crisi dell’automotive col caso Stellantis: “L’addio di Tavares, Elkann senza piani e il titolo crolla”. In taglio medio, il conflitto in Siria: “Dopo Aleppo, al Qaeda circonda Hama”. In taglio basso, il caso politico in Francia, Foti che si prende il ministero di Fitto e le parole di Meloni contro l’opposizione
- Il titolo di apertura è sulle parole di Tajani sul Medio Oriente: “Per Israele è tempo di fermarsi su Gaza”. In spalla, l’editoriale di Fulvio Scaglione: “Il martirio di un popolo”. Fotonotizia sull’intervista al futuro cardinale Radcliffe: “La speranza nei luoghi ‘disperati'”. In taglio medio spazio alle parole di Bonaccini: “La linea del Pd non è appiattita a quella della Cgil”. Poi la crisi dell’automotive: “Doppio tonfo per Stellantis. Volkswagen, alt per sciopero”. Sullo stesso tema il commento di Marco Ferrando: “Capolinea o ripartenza”
- Titolo principale sulle iniziative della premier per la crisi automotive: “Meloni in campo su Stellantis”. In taglio alto, il caos politico a Parigi: “Francia, aperta la crisi: pronta la sfiducia a Barnier”. In taglio medio, fotonotizia sul caso di stalking che ha coinvonto Bortuzzo. Poi la scuola: “Valditara con la preside: piazza anti-occupazione un segnale importante”. In taglio basso, “Bove: voglio giocare. Ma il suo futuro resta un’incognita”
- Apertura sulla crisi politica in Francia: “Qui crolla tutto”. In spalla, le schermaglie interne al Mts: “La mossa di Grillo: ‘Conte non è presidente’. Oggi il video verità”. In taglio medio, le parole della premier ospite da Porro: “Landini fa politica. Rivoltare l’Italia? Già capovolta dai cittadini con le elezioni”- In taglio basso, “Retata contro i ‘diplomifici’ del Lazio. titoli a pagamento per operatori sanitari”
- Apertura dedicata alla crisi d’Oltralpe: “In Francia governo Bernier a rischio. Le Pen e Mélenchon: ‘Via Macron'”. In taglio medio, “Il capo di Pro Vita e i 500mila euro a Fiore”. In spalla, due commenti: “Lo sciopero serve a limitare il monopolio del potere” di Nadia Urbinati e “Perché ho scelto di collettivizzare il mio dolore” di Francesca Ghio. In taglio basso, l’avvicendamento al ministero tra Fitto, nuovo commissario Ue, e Foti, poi la grazia di Biden al figlio
- Apertura sul crollo Stellantis e le dimissioni di Tavares: “Il premio per aver rovinato i dipendenti Fiat: 100 milioni”. In spalla, “Statale, i violenti saranno puniti. E l’incontro sull’aborto si rifà”. In taglio medio, “A Torino vogliono espropiare le case sfitte”. In taglio basso, “La donna: persona con utero. E urché non sia di destra”. Poi, “Spagna, dramma socialita: le femministe contro i trans”
- Titolo di apertura sulla vittoria dell’Atalanta contro la Roma all’Olimpico che mantiene i bergamaschi ai vertici alti della classifica: “Sogno Dea”. In spalla, la Vecchia Signora in cerca di rinforsi: “Juve su Silva, per gennaio colpo pronto”. Poi spazio al mercato del Napoli: “Conte compra, con 30 milioni arriva Dorgu”. In taglio basso, la sfida di Coppa Italia in programma tra Milan e Sasusolo e la Davis, con le finali che saranno a Bologna per i prossimi 3 anni
- Titolo principale sulla crisi della Vecchia Signora: “La Juve che manca”. In taglio alto, le parole di Bove dopo il malore in campo: “Fatemi uscire voglio giocare”. In spalla, la vittoria dell’Atalanta all’Olimpico: “Beffa Roma, Gasperini vola”. In taglio basso, le finale della Davis che torna in Italia per 3 anni
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