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La cerimonia Intesa Sanpaolo premia 10 imprese femminili della Campania
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La cerimonia Intesa Sanpaolo premia 10 imprese femminili della Campania
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( le vincitrici del Premio Marisa Bellisario 24)
di Tiziana Cozzi
Sono storie quotidiane che diventano ca-
si eccezionali. Donne che costruiscono imprese e le fanno crescere, fino a diventare faro di intraprendenza ed esempio, soprattutto al Sud. Sono 10 le aziende campane premiate da Intesa Sanpaolo, nel corso dell’ottava edizione di Women Value Company, riconosciuta come categoria speciale del Premio Marisa Bellisario. Un’impresa su 5 è femminile in Italia su un milione e 325 mila aziende, un contesto «luci e ombre» sottolinea Ilaria Sangalli, research department Intesa Sanpaolo. Al Sud il 23,8 per cento delle donne è presente nel board delle aziende, una percentuale più alta rispetto alla media italiana, grazie al traino del turismo, dei servizi, dell’agribusiness ma è fanalino di coda in Europa. Tra i giovani (25-34 anni) la per-
centuale di laureati è nettamente superio-
re per le donne (37,1% vs 24,4% per i ma-
schi) che, tuttavia, più frequentemente degli uomini, si trovano a svolgere lavori per cui sono sovraistruite (29,4% degli occupati donne vs. 25,4% per gli uomini), più tenaci nel conseguire risultati eccellenti nel percorso universitario ma demansionate o comunque costrette a svolgere lavori non in linea con il percorso di studi.
Oltre 1.400 le candidature pervenute da tutta Italia quest’anno. Due imprese insignite con la Mela d’oro, simbolo della fondazione Bellisario: la pugliese Stella Stefanelli e Azzurra Morelli. «Con questo programma vogliamo mettere al centro le donne che fanno impresa – spiega Anna Roscio, executive director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpao-
lo – finanziamo con un miliardo di euro le realtà che sposano performance economico-finanziarie a politiche di inclusione e welfare, favorendo il riconoscimento del merito alle Pmi più virtuose».
Assegnate due menzioni speciali: per il Made in Italy a Carmela Cammarano, presidente di Agrimolina (Roccadaspide, Salerno) e per il sociale a Maria Cristina Rizzo, presiden-
te Fondazione Le Costantine (Uggiano la Chiesa, Lecce). Una storia singolare, que-
st’ultima, nata ai primi del ’900 nelle cam-
pagne salentine da nobildonne illumina-
te pronte a lottare per l’autonomia econo-
mica delle compaesane pugliesi.
«Abbiamo riaperto dopo 100 anni il laboratorio storico di tessitura artigianale – racconta Rizzo – dedicandolo anche al recupero dei ragazzi disagiati, molti sono immigrati. A sorpresa, ci ha scoperto Dior e per loro abbiamo realizzato tessuti pregiati».
Da allora, il successo inaspettato nel mondo della moda: Fashion week a New York, Miami, Vogue America che dedica loro sei pagine. Una storia che nasce dal dolore di Maria Cristina per la scomparsa del figlio Alberto, 12 anni fa: «È lui il mio faro per continuare a vivere».