Giovedì 19 dicembre 2024 si svolgerà un evento straordinario che coinvolgerà numerosi carceri italiani e Istituti di Pena minorile, trasformando il Natale in un momento di condivisione e solidarietà.
In occasione delle festività natalizie, anche lo chef Gianmarco Cirrone del Santupietro Restaurant di Santa Maria Capua Vetere prenderà parte all’edizione 2024, offrendo il suo contributo grazie alla passione per la cucina e al profondo legame con la tradizione gastronomica del suo territorio, si unirà ad altri grandi protagonisti dell’eccellenza gastronomica italiana.
Questa iniziativa nasce dall’esperienza personale dello chef Filippo La Mantia, che ha vissuto in prima persona l’esperienza della detenzione. Accusato ingiustamente di concorso in stragi, La Mantia trascorse sei mesi di isolamento a 26 anni. Durante quel periodo, imparò a cucinare con i viveri portati dai parenti, condividendo il cibo con altri detenuti nella stessa cella. La sua liberazione avvenne il 24 dicembre, un giorno che per lui ha acquisito un significato profondo.
Numerosi sono gli istituti penitenziari, come quelli di Milano Opera e Uta, dove sarà dedicato ai padri detenuti con bambini piccoli. In questi casi, l’iniziativa mette in risalto l’importanza di mantenere i legami affettivi con i propri figli durante la detenzione. Attraverso questo gesto, viene promossa la genitorialità responsabile, favorendo la tutela dell’infanzia e offrendo a bambini e adolescenti l’opportunità di trascorrere il Natale con i propri genitori. L’evento diventa così un’opportunità di trasformazione per il Natale, portando gioia, speranza e un messaggio di cambiamento.
Hanno offerto la loro arte gli chef: Heinz Beck (La Pergola, Roma), Cristina Bowerman (Glass
Hosteria, Roma), Anthony Genovese (Il Pagliaccio,Roma), Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini,
Verona), Matteo Baronetto (Del Cambio, Torino), Agostino Iacobucci (I Portici, Bologna), Lorenzo
Cuomo (Chef Re Maurì, Salerno), Giuseppe Iannotti (Krèsios,Telese Terme), Giampiero Colli (Sail
Inn, Alassio), Pietro D’Agostino (La Capinera,Taormina), Ivan Milani (Villa Monty Banks, Cesena),
Filippo Lamantia (Oste e Cuoco, Milano), Marco Moroni (Bistrot Bio, Roma), Tommaso Arrigoni
(Innocenti Evasioni, Milano), Antonio Pisaniello (Nunziatina, Caserta), Carmine Giovinazzo (Al Doc
Taverna Gourmet, Piove di Sacco), Marianna Vitale (Sud Ristorante, Aversa).
Tra gli artisti: Maria Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone, Nek, Edoardo Bennato, Nancy Brilli, Pupi
Avati, Martufello, Lorella Cuccarini, Pamela Villoresi, Luca Barbarossa, Annalisa Minetti, Franco Nero,
Max Diotallevi, Beatrice Bocci, Alessandro Greco, Amara, Marco Capretti, Franco Fasano, Beatrice
Fazi, I Cugini di Campagna, Paola Perego, Lucio Presta, i comici di Zelig e molti altri.
COS’È?
“L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” è l’evento natalizio più grande e significativo realizzato all’interno delle carceri italiane, sia per il numero di istituti e volontari coinvolti, sia per l’impatto che ha sui detenuti. Promosso dall’associazione Prison Fellowship Italia (PFIt), la rete nazionale cristiana più estesa che opera nel campo della giustizia penale, l’iniziativa, avviata nel 2014, ha l’obiettivo di offrire una giornata di gioia e solidarietà, con un “Pranzo di Natale stellare”, ai detenuti e alle detenute italiani, uomini e donne segnati dalla sofferenza e dall’isolamento.
Le tavole addobbate per l’occasione diventano simboli di incontro e condivisione, trasformando il carcere in un luogo dove la speranza viene trasmessa attraverso abbracci e sorrisi da centinaia di volontari. Questo evento straordinario è sostenuto anche dall’associazione cattolica Rinnovamento nello Spirito Santo e dalla Fondazione Alleanza Onlus del RnS, con la collaborazione del Ministero della Giustizia.
Mentre per molti il Natale è un momento di gioia e aggregazione, per oltre 50.000 detenuti, che non possono godere di questo periodo accanto ai propri affetti, il Natale rappresenta invece solitudine e una sofferenza profonda. L’iniziativa “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” vuole trasformare questa realtà, portando un po’ di luce e speranza in un momento di buio, offrendo ai detenuti un Natale diverso, ricco di umanità e vicinanza.
di Vincenzo Carbone