Immantinente
im-man-ti-nèn-te
Significato Subito, senza indugi
Etimologia dall’antico francese maintenant ‘subito’, propriamente gerundio di mantenir ‘tenere in mano’.
- «Risolviamo la questione immantinente.»
im-man-ti-nèn-te
Significato Subito, senza indugi
Etimologia dall’antico francese maintenant ‘subito’, propriamente gerundio di mantenir ‘tenere in mano’.
È un problema che pare proprio non ci riguardi: noi usiamo parole già fatte, vi ricorriamo facendo solo attenzione che funzionino, che vogliano dire proprio quello che vogliamo e che siano adatte al contesto. Il problema di creare una figura mentale plasmando la materia di una parola, di solito, non ci tocca. Ma pensiamo a questo problema, che dev’essere stato annoso: che figura possiamo dare al ‘sùbito’?
È un concetto importante perché ha un’urgenza intrinseca, ci parla di qualcosa che sta per succedere, o che deve essere compiuto senza indugio.
Il ‘subito’ stesso usa un’immagine ancestrale i cui dettagli, per la nostra normale percezione, sono erosi e dilavati dal tempo come i connotati di una statua antica. È figlio del subire latino, verbo dalla vasta prosapia che dapprima è, senza misteri, un venir sotto (sub-ire), e quindi un sopraggiungere, un sorprendere, con una dose d’imprevisto e di serpentino. L’‘immediatamente’ invece, per quanto corrente, sconta una misura di goffaggine, e un profilo astratto quanto può esserlo il ‘non mediato’ — non è una parola icastica.
L’immantinente gioca un altro gioco. Non è remoto, anche se deriva in modo mediato da un’idea dalla lunga storia; ci parla di una situazione, di un gesto, di un comportamento che teniamo, o riconosciamo benissimo in molte situazioni. L’antico francese maintenant, da cui deriva, significa già ‘subito’, ma propriamente è gerundio di mantenir, ‘tenere in mano’ — esito particolare dell’ampio manutenere che si ricostruisce proprio del latino volgare. ‘Tenendo in mano’, quindi.
L’immantinente ci porge il significato del subito, del ‘nel momento stesso’, e lo fa proiettandoci la figura di un mentre in cui si sta tenendo qualcosa in mano. Il ‘subito’ qui è ‘subito’ perché — senti che metafora — non viene nemmeno appoggiato. La situazione da amministrare, da gestire, da considerare non viene archiviata, ordinata, rimessa o condivisa per ulteriori ponderazioni future, o messa in coda; ci resta d’ingombro presentissimo, ci resta in mano. È subito perché è in mano. E non insisteremo oltre su quanto sia incredibile che un tempo sia significato da una posizione relativa al nostro corpo — è di una poesia incommentabile.
L’urgenza che riesce a comunicare, questa sì, è icastica. Niente indugi. Mando il messaggio immantinente, respingo la richiesta immantinente, dobbiamo intervenire immantinente, mangiamo o stappiamo immantinente la specialità che mi hai appena regalato.
La caratura che ha è perfino letteraria, ma riesce ad avere un accesso agevole a qualunque discorso voglia indicare con forza diretta ciò che non prevede more, ritardi, rinvii, esitazioni. E certo si fa notare. Tenendo presente il suo senso originario, l’effetto complessivo perfino migliora.