martedì, 7 Gennaio 2025
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LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI – DA “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix” e “Cronachedi” a cura di Ferdinando Terlizzi

Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano

Ma mi faccia il piacere

6 Gennaio 2025

Giornalismo anglosassone. “Anche stavolta lei si è conquistato grande spazio mediatico. Si sente il principale oppositore del governo?”,“L’11 gennaio il più giovane presidente del Consiglio italiano, lei, compirà 50 anni e festeggerà a Firenze. Qual è il suo obiettivo nel 2025?” (Claudio Bozza “intervista” Matteo Renzi, Corriere della sera, 31.12). E mi dica un po’: come fa a essere così bravo e così bello?

Il negoziatore. “Parla Renzi: ‘Meloni dov’è? Liberare Cecilia Sala, anche gli americani trattano con Putin. Gli italiani si riportano a casa, i giornalisti si riportano prima’” (Foglio, 3.1). A costo di infilarli tagliati a pezzi in una valigia.

Maestri di competenza. “Todde sul filo. I malumori nel Pd per la gestione M5S: ‘Sciatteria e terribile incompetenza’” (Claudio Bozza, Corriere della sera, 5.1). Vuoi mettere la competenza di chi trova 24 mila euro nella cuccia del cane o ruba profumi Chanel al duty free dell’aeroporto.

Maestri di trasparenza. “Non sono un garantista a senso unico, ma mi auguro che la Todde faccia un esame di coscienza… Che beffa, i 5Stelle volevano la trasparenza, ma sono dei dilettanti” (Ugo Cappellacci, deputato FI, ex presidente della Sardegna, Repubblica, 5.1). I veri professionisti come lui vengono prescritti per abuso d’ufficio e rinviati a giudizio per corruzione.

Maestri di etica. “Se saranno confermati gli errori, Todde subito a casa! Non faremo sconti a nessuno” (Maurizio Gasparri, capogruppo FI al Senato, 4.1). A meno che non siano mazzette.

L’uovo di Colombo. “Servirebbe un nuovo Basaglia per dimezzare il numero dei detenuti” (Riformista, 31.12). Si fa come per i matti: si dichiarano innocenti i delinquenti e oplà, il gioco è fatto.

Fumo e arrosto. “Il divieto di fumo all’aperto è una indicazione, i vigili valuteranno su quali priorità concentrarsi” (Anna Scavuzzo, Pd, vicesindaca di Milano, Repubblica, 2.1). È vietato, ma solo un po’.

Nostradamus. “I paesi africani non si fidano più della Russia” (Mario Giro, Domani, 31.12). “I soldati francesi cacciati dal Senegal: il Sahel è di Mosca. Dopo Ciad, Niger e Burkina Faso, anche Dakar manda via i militari occidentali e si affida agli uomini ex Wagner” (Repubblica, 29.12). Dev’essere perché non si fida.

Occasioni mancate. “Evasione fiscale, l’ultimo avviso di Ruffini: ‘L’Italia deve recuperare 30 miliardi l’anno’” (Stampa, 2.1). Se avesse diretto l’Agenzia delle Entrate per 6 anni, avrebbe potuto pensarci lui, mannaggia.

Polito el Drito. “L’importanza dei diritti umani. Al cuore dei principi della civiltà dell’Occidente c’è da secoli l’inviolabilità personale dalla detenzione arbitraria” (Antonio Polito, Corriere della sera, 2.1). Vedi Assange, Guantanamo, Abu Omar, Abu Ghraib, Israele e l’Ucraina, per dire.

L’ideona. “Copiare Trump per salvare i dem. Biden vieta la vendita di US Steel ai giapponesi” (Domani, 4.1). È l’idea di Renzi: funziona.

Il servo Bernardo. “Auguri da contrapporre a un mondo impazzito… Augurio che Putin si trasformi in un orso polare e che, compromesso dal riscaldamento del clima, si stacchi dalla banchisa russa e vada alla deriva fino al polo magnetico. Augurio che Zelensky, dopo essere stato Churchill, torni a essere Patton e lanci, sulla Crimea o da qualche altra parte, un attacco così inaspettato da capovolgere tutti i rapporti di forza… Augurio che Israele, vittorioso ovunque, ritorni senza indugi a essere il Paese dei pionieri, dei poeti e dei profeti che, in fondo, non ha mai smesso di essere…” (Bernard-Henri Lévy, Stampa, 4.1). Come si dice in Francia “prova del palloncino”?

Aspetta e spera. “Cosa ci dice una stretta di mano mancata. Francia e Germania da al Julani sperano in una Siria laica nel dopo Assad” (Foglio, 4.1). Sveglia: quella laica era prima.

Il titolo della settimana/1. “Bergoglio star musulmana” (Libero, 5.1.25). Uahahahah.

Il titolo della settimana/2. “Esportare la democrazia si può” (Michele Magno, Riformista, 31.12). Bravo: quando parti?

Il titolo della settimana/3.
“La nonviolenza ha un prezzo troppo alto. La libertà minacciata dal cieco pacifismo” (Magno, ibidem, 2.1). Questo se vede un pacifista nonviolento si spaventa: è se gli bombardano casa che gode.

Il titolo della settimana/4. “Mattarella: ‘Pace urgente, l’Italia farà la sua parte’” (manifesto, 2.1). Inviando altre armi al fronte.

Il titolo della settimana/5. “L’ultima missione di Draghi: salvare la Germania da recessione e austerità” (Domani, 4.1). E con la sola imposizione delle mani.

Il titolo della settimana/6. “A sinistra tutti pazzi per l’Agenda Mattarella” (Domani, 3.1). Ma si drogano?

Il titolo della settimana/7. “Un Fiandaca per la Consulta” (Foglio, 31.12). Piuttosto il Divino Otelma.

Il titolo della settimana/8. “Cosa serve al Pd di Schlein per recuperare gli ultimi” (Domani, 2.1). Un altro partito.

 

DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA CON TRUMP, E UN IMPEGNO SU UN MEGA CONTRATTO DA 1,5 MILIARDI CON LA “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE LANCIATA DA “BLOOMBERG” È STATA RESA PUBBLICA SOLO COME PIETOSA COPERTURA PER IL FALLIMENTO DELLA MELONI SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? CHE FINE FARÀ LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DELLA “SPIA” IRANIANA, A CUI È LEGATA LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA, OSTAGGIO DI TEHERAN? QUEL TIPINO MUSCOLARE DI TRUMP ACCETTERÀ IL RINCULO? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA, FANALINO DI CODA DELLA NATO PER SPESE IN DIFESA? – DI SICURO LA FRAGILE E CAGIONEVOLE URSULA VON DER LEYEN NON AVRÀ GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”.

DAILY MAGAZINE

 

Le dimissioni di Ferraro fanno esplodere le contraddizioni in seno al Movimento 5 Stelle. Intanto Aversano cerca casa nella Lega?

MADDALONI (Carlo Pace) – Le dimissioni del consigliere comunale Michele Ferraro dai Cinque Stelle riaccendono le polemiche in seno al Movimento, tanto più in vista delle prossime elezioni regionali su cui pesano, evidentemente, molte incognite.

A cominciare da chi prenderà il posto di Salvatore Aversano, il consigliere regionale (Gruppo Azione-Per-Pri) di San Marcellino eletto con i 5Stelle, appunto, e successivamente traslocato in +Europa e che, ora, indiscrezioni giornalistiche collocano nell’orbita di Giampiero Zinzi e, dunque, con la Lega.

Ferraro è, dunque, “vittima” delle lotte correntizie che da sempre lacerano la vita degli ex grillini in provincia di Caserta, ma che sono riemerse in tutta evidenza all’indomani della scomparsa del parlamentare Antonio Del Monaco. Questi, infatti, che di Ferraro era mentore, era a sua volta da sempre maldigerito da Agostino Santillo, il senatore di Casapulla intanto diventato punto di riferimento del Movimento in provincia di Caserta e a cui fa riferimento, evidentemente, l’attuale coordinatore provinciale Giuseppe Buompane.

Intrecci ed appartenenze da cui non si può prescindere per inquadrare, dunque, l’intera vicenda. Michele Ferraro, infatti, fu deferito ai probiviri, all’indomani delle elezioni provinciali dello scorso anno, per non aver rispettato le direttive emanate dal coordinatore provinciale.

Era accaduto, in pratica, che i tre consiglieri comunali dei cinque stelle (Ferraro di Maddaloni, Rosalba Cibelli di Marcianise e Raffaele Aveta di Santa Maria Capua Vetere) s’erano acconciati nella lista preparata da Stefano Graziano (Pd) – quando il patto consociativo con Giovanni Zannini (De Luca presidente) e Giorgio Magliocca (Forza Italia) ancora resisteva – facendo convergere i voti su Rosalba Cibelli e, dunque, disattendendo le indicazioni di Buompane. Cibelli, peraltro, riportò più voti di quanti erano nella disponibilità dei 5Stelle, al punto che fu lo stesso Agostino Santillo a dichiarare con soddisfazione: “Alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Caserta emerge un dato politico non trascurabile: la somma dei voti ottenuti dai candidati del Movimento 5 Stelle è maggiore dei numeri che potevamo esprimere attraverso i nostri amministratori. Questo significa, al di là di tutto, che esiste un interesse verso la nostra compagine politica, che vanta una forte credibilità sia nazionale che locale, nei comuni dove siamo chiamati ad amministrare. Andiamo avanti con buone premesse guardando ai prossimi appuntamenti elettorali a livello comunale, di europarlamento e regione”.

Dichiarazione, tuttavia, che non evitò al Ferraro – e soltanto al Ferraro – di essere deferito ai probiviri, che però ad oltre un anno di distanza non hanno adottatto alcun provvedimento, paralizzando – di fatto – le azioni del Movimento sul territorio.

Ma il quadro delle lacerazioni correntizie diventa anche più evidente, laddove si consideri che in occasione delle elezioni comunali di Maddaloni fu Michele Ferraro – su indicazione di Del Monaco – ad essere candidato a sindaco per il M5S (riportando peraltro 600 voti in più della lista) e non Concetta Santo, che era invece la candidata proposta da Santillo e Buompane.

Questo il quadro della situazione attuale che, dunque, appare molto confuso, lacerato e intricato. “E che al momento difficilmente potrà essere chiarito – riferisce un vecchio militante 5Stelle che preferisce rimanere anonimo e al di fuori della mischia – in assenza di un forte e franco confronto interno, che al momento però non sembra essere all’orizzonte”.

Campania, Luca Esposito nominato direttore amministrativo dell’Arpac

Luca Esposito, Arpac Campania
Luca Esposito, Arpac Campania

Luca Esposito è stato ufficialmente nominato Direttore Amministrativo dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC). Esposito non è un nome nuovo nel panorama amministrativo e politico della Campania. In passato, ha lavorato nelle amministrazioni comunali di Napoli, con i sindaci Antonio Bassolino Rosa Russo Iervolino. Durante i mandati di quest’ultima, ha assunto l’incarico di capo dello staff del sindaco

La nomina a Direttore Amministrativo arriva in un momento particolarmente delicato per l’agenzia. L’ARPAC, infatti, si trova a dover affrontare sfide sempre più complesse legate al monitoraggio ambientale, alla gestione delle emergenze climatiche e alla salvaguardia del territorio e della salute pubblica.