Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano
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Fuck checking

11 Gennaio 2025

I giornaloni che strillano in stereo contro l’abolizione del fact checking da Facebook&Instagram sono come un intero bordello, dalla tenutaria all’ultima signorina, che firma petizioni per l’obbligo di illibatezza. Parlano come se oggi l’informazione, grazie ai gendarmi di Zuckerberg, fosse vergine da bugie e domani, senza il sinedrio dei Ministri della Verità, condannate alla perdizione. Fingono di non sapere alcune cosucce. 1) A colpi di algoritmi automatici e filtri umani, i social Meta sono un ricettacolo di menzogne ufficiali spacciate per verità fattuali. 2) Le fake news più diffuse e pericolose sono prodotte dai media tradizionali – giornali e tv – che, essendo perlopiù asserviti ai poteri costituiti, possono mentire in loro favore, con l’autorevolezza dell’ipse dixit di testate un tempo gloriose, senza tema di smentita e sanzione. E additare i social come sentina di tutte le bugie perché danno voce a chi non ne ha.

Ciò significa che i fatti non esistono più e tutto è opinione? Al contrario: i fatti esistono e chi li racconta e li verifica col fact checking è un benemerito: il Fatto (nomen omen) lo fa ogni giorno e continuerà a farlo. E la cronaca di un giornalista professionale non equivale a quella di un qualunque utente dei social. Ciò che non è ammissibile è che un editore – Zuckerberg e gli altri padroni del web – investa qualche amico suo del potere assoluto di sancire la Verità e impedire a chi se ne discosta di dire la sua. Oscurandolo e mettendolo a tacere. Il vero fact checking lo fanno i lettori, fidandosi di chi ritengono più credibile dopo aver vagliato le opzioni alternative. Io posso dire che Tizio mente. E, se sono autorevole e porto le prove di ciò che affermo, la mia parola varrà più di quella di Tizio. Ma non posso impedire a Tizio di dire la sua. Altrimenti non sono un fact checker: sono un censore. Nel mondo dorato del fact checking degli amici di Zuckerberg, è vietato chiamare col suo nome lo sterminio israeliano di palestinesi a Gaza, parlare degli scandali di famiglia di Biden, che tutti vedevano rincoglionito ma chi lo scriveva era un complice di Trump. Tutti sapevano che Ucraina e Nato stavano perdendo la guerra con la Russia, ma bisognava dire l’opposto, aggiungendo Mosca in default e Putin moribondo. Tutti sanno che quella di Zelensky non è una democrazia, con i partiti di opposizione fuorilegge, un solo canale tv di propaganda, la libertà di culto abolita, i Servizi dediti al terrorismo internazionale, ma guai a dirlo. Ogni volta che in un Paese Ue e Nato vince un partito anti-Ue e anti-Nato, non è perché ai cittadini ripugnano le politiche di Ue e Nato, ma perché li ha subornati Putin. E chi documenta il contrario non viene criticato, ma oscurato. Quando questa sconcezza finirà, sarà sempre troppo tardi.

A COSA È DOVUTO L’INCENDIO DI LOS ANGELES? QUEI DUE SVALVOLONI DI TRUMP E MUSK HANNO UNA LORO VERITA’: IL TYCOON ACCUSA NEWSOM DI AVER LASCIATO A SECCO GLI IDRANTI DEI POMPIERI RIFIUTANDO ACCORDI PER PORTARE ACQUA DALL’ARIZONA E DALLO UTAH (IL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA RIBATTE CHE NON HA MAI DISCUSSO DELLA QUESTIONE) – IL MILIARDARIO KETAMINICO SE LA PRENDE CON L’IDEOLOGIA WOKE CHE HA PORTATO AD ASSUMERE VIGILI DEL FUOCO DI VARIO ORIENTAMENTO SESSUALE, A PRESCINDERE DALLE LORO CAPACITÀ. PER DIVERSE TESTATE AMERICANE QUESTE SONO “FAKE NEWS” – I GUASTI ALLA RETE ELETTRICA, IL PIROMANE, IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: LE CAUSE DEGLI INCENDI E I VENTI CHE…

 

netanyahu auschwitz

BIBI È STATO MESSO IN UN ANGOLO – IL 27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA, NETANYAHU AVREBBE VOLUTO VISITARE IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AUSCHWITZ, IN POLONIA, MA…NON CI POTRA’ ESSERE: RISCHIEREBBE DI ESSERE ARRESTATO – LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE HA EMESSO UN MANDATO DI CATTURA NEI CONFRONTI DEL PREMIER ISRAELIANO, ACCUSATO CRIMINI DI GUERRA E CONTRO L’UMANITA’ A GAZA – ALLA COMMEMORAZIONE PARTECIPERÀ IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE DELLO STATO EBRAICO – LO SCONTRO TRA DUDA E TUSK.

                                   DAILY MAGAZINE

 

Fuga di ammoniaca da un serbatoio della Frigocaserta, morto operaio 19enne

GRICIGNANO DI AVERSA. Una fuga di ammoniaca da un serbatoio della sala macchine della Frigo Caserta a Gricignano di Aversa ha ucciso un operaio di una ditta esterno all’ azienda che era su un’ impalcatura per lavori di manutenzione.

Patrizio Spasiano, questo il nome dell’ operaio, aveva solo 19 anni e viveva nella provincia di Napoli. A lavoro insieme a lui c’erano altri tre colleghi che si sarebbero messi in salvo in tempo, mentre Spasiano è rimasto intrappolato e non ha avuto scampo. Diverse unità dei vigili del fuoco dal comando provinciale di Caserta intorno alle 19 sono corse sul posto. Si teme che possono essere rimaste coinvolte altre persone, in quanto la fuga del materiale tossico è continuata per lungo tempo. A causa della copiosa uscita di ammoniaca è stato necessario evacuare l’ area ed è stato complicato accedere sul luogo dell’ incidente anche per il recupero della salma. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Marcianise. Solo poche settimane fa nella stessa azienda aveva perso la vita Pompeo Mezzacapo di 39 anni, un dipendente rimasto schiacciato da un muletto.

Scippi e maxi risse tra stranieri. Sicurezza a rischio alla stazione di Caserta

Zuffa tra nordafricani per una rapina finita male davanti al terminal dei treni: botte da orbi tra i passanti. Un uomo si è allontanato sanguinante

CASERTA – Sicurezza a rischio in stazione tra rapine, scippi e babygang. La zona del terminal la sera diventa spettrale ed è il principale percorso turistico per arrivare alla Reggia: il monumento si trova giusto di fronte. Qui mercoledì c’è stata una maxi zuffa tra stranieri in strada per una rapina finita male: botte da orbi tra i passanti.

Testimoni raccontano che hanno visto un nordafricano allontanarsi sanguinante: è la vittima della rapina, che aveva reagito. C’era stato un parapiglia, dopo una violenta colluttazione. Fuggi fuggi generale. Se le sono date di santa ragione per almeno cinque minuti: nessuno sapeva in quel momento come intervenire. Sempre secondo i testimoni, sia i rapinatori che la vittima sono nordafricani. La questione della sicurezza urbana è sul tavolo del prefetto Lucia Volpe e delle forze dell’ordine dopo una serie di episodi di cronaca, come la zuffa tra stranieri lo scorso anno.

Non è la prima volta che bande di stranieri si azzuffano in pieno giorno tra persone che attendono gli autobus al terminal (a trenta metri dalla stazione). Il 5 settembre la questura ha individuato e punito con il ‘daspo’ i quattro autori della rissa scoppiata pochi giorni prima davanti alla stazione dei bus. Il passeggero di un autobus aveva filmato tutto con il cellulare.

Dalle venti in pochi la zona diventa deserta: appena i commercianti abbassano le saracinesche dei negozi e dei bar. Qui non c’è passeggio, non è un luogo frequentato dai giovani. E la notte fa paura andare in stazione per prendere un treno. Durante la notte albergano numerosi indigenti anche a volte sui treni in sosta e nel deposito dello scalo merci. Ci sono decine di persone che lavorano nel terminal fino all’alba e i sindacati più volte hanno chiesto una vigilanza continua e funzionale degli addetti alla sicurezza e un sistema di video sorveglianza atto a rilevare eventuali presenze di estranei, in considerazione del fatto che nell’area è presente anche l’edificio e spogliatoi del personale.
Già in passato i rappresentanti dei lavoratori avevano denunciato la situazione di pericolosità della stazione ferroviaria sia all’interno che all’esterno, così come l’area dello scalo merci ferroviario, dove spesso trovano riparo indigenti vari e tossicodipendenti, con il rischio di aggressione per il personale

Non è tutto. Ci sono diversi aspetti da esaminare. Primo: la stazione è un passaggio obbligato per entrare in città. C’è anche lo stazionamento degli autobus. Secondo: è il principale percorso turistico. Molti viaggiatori arrivano a Caserta in treno. Bastano le pattuglie per sorvegliare una zona così sensibile e cruciale? Di fatto il Comune ha annunciato l’arrivo di 39 nuove telecamere in città: proprio per prevenire fenomeni criminali, controllare l’intero territorio e contrastare i reati predatori. Due saranno posizionate all’incrocio tra via Trento e via Acquaviva e all’incrocio tra viale Lincoln e via Acquaviva. Non lontano dalla stazione.