*Tersite, la nuova icona della Sinistra*

di Vincenzo D’Anna*

E’ cosa risaputa da tempo. Senza un’icona, un personaggio di riferimento, la Sinistra italiana non riesce proprio a campare!! Ne abbiamo visti tanti di eroi del loro tempo, di depositari del buono e del giusto, di uomini della provvidenza. Gente, ad esempio, come Aboubakar Soumahoro, il parlamentare che, in nome della difesa degli immigrati di ogni razza e condizione, si ritrovava in casa moglie e suocera che speculavano e lucravano proprio sull’accoglienza dei migranti.

Fu così per Roberto Saviano, condannato per il plagio di una serie di articoli scritti e pubblicato da giornalisti veri e propri e non farlocchi come lui, arricchitosi con la sceneggiatura e la messa in onda, in una serie tv, del suo libro “Gomorra”. E un’icona è stata Marco Travaglio, a sua volta arricchitosi con libri nei quali, indossando le vesti di sommo depositario della morale politica, ha flagellato il cavalier Berlusconi ritenendolo causa di ogni nefandezza possibile ed immaginabile. Poi venne il tempo dell’Ulivo di Romano Prodi, cattolico, allievo dell’economista Beniamino Andreatta, potente capocorrente della sinistra democristiana? Fu posto al vertice dell’Iri, la potente società partecipata dallo Stato che ha accumulato più debiti di quanti ne abbiano fatti Conte ed i grillini al governo con i redditi di cittadinanza ed i bonus edilizi. Poi con Francesco Rutelli, Dario Franceschini, Enrico Letta e fino a Matteo Renzi che con la storia e la tradizione socialista non ebbero niente a che spartire e di ore di lavoro vero e proprio non ne fecero mai. A rendere ancor più efficace quest’opera di reclutamento di figure iconiche ed “in auge” per meglio proporsi agli elettori ai tempi della seconda repubblica, costoro si sono inventati anche un nuovo mantra politico, il “progressismo”, un neo valore nel quale sono stati mischiati, così, un po’ a casaccio, ecologismo, riformismo, solidarismo e pacifismo. Un calderone in cui sono stati poi aggiunti il politicamente corretto, la cancellazione e la parificazione delle differenze di genere, lo smantellamento della famiglia tradizionale, la scuola dell’accoglienza al posto di quella dei saperi (contrabbandandola come vicina alle tesi della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani), l’eutanasia intesa come gestione estrema delle libertà personali ed infine l’aborto senza vincoli e limiti. Da questo brodo “culturale” e dal marketing delle icone è venuta fuori l’attuale classe dirigente piddina con al suo vertice la Elly Schlein, milionaria con passaporto svizzero, che predica in favore dei diseredati, forse per sentirsi un poco più intelligente e farsi perdonare l’agiatissima provenienza sociale . Una “pasionaria” che teorizza, come nuovi ed opportuni, il ritorno ai vecchi arnesi ideologici di stampo statalista, la ridistribuzione e la lotta alla ricchezza, come cura per uscire dalla crisi che investe la politica ed il Paese.

Tuttavia, per quanto variegato sia il novero dei nuovi dirigenti della sinistra, ci troviamo innanzi a volti nuovi e vecchie teorie, una classe dirigente che non mostra qualità e capacità adeguate a governare le difficoltà di una nazione moderna . Entro un mondo nel quale l’economia si muove come mercato globale non riescono ancora a distinguere tra il modello liberal liberista vigente nelle moderne democrazie occidentali e quello socialista dello Stato egemone e monopolista. Ora che il popolo italiano ha chiamato al governo come premier una donna, per giunta di Destra, che ha sempre declinato pensieri politici distinti e distanti dal “progressismo” manicheo, dal versante della sinistra la tolleranza, il confronto tra tesi diverse per giungere anche a sintesi virtuose ed il fair play parlamentare, sono stati radicalmente cancellati!! Ed allora si è progressivamente imposto come icona culturale la figure di Tersite, il personaggio omerico descritto come brutto nell’aspetto, cinico e maldicente oltre che pacifista interessato. Una volta consumate tutte le figure “eroiche” non pare sia rimasto altro, come simbolo, che questo oscuro personaggio della saga che narra la vicenda della guerra che i principi achei, con a capo Agamennone, sferrarono contro Troia dalle invitte mura. Attenzione: non Ulisse, Achille, Ettore, Menelao o Priamo, bensì proprio Tersite, l’uomo codardo, che usa parole a sproposito, che ha come scopo quello di denigrare i potenti trasformandoli in oggetto di scherno da parte delle truppe (gli elettori) per poterli poi sostituire assumendone il comando. Non passa infatti giorno che nei pastoni propinatici quotidianamente dai telegiornali ci tocchi ascoltare ogni sorta di accuse ed improperi, spesso strumentali, opportunistici e senza costrutto contro il governo!! Si consuma così inutilmente l’alternativa politica, seria, corretta e costituzionale che pure nelle democrazie spetterebbe come ruolo alle minoranze parlamentari. K.R Popper, filosofo liberale, asseriva che in democrazia non importa sapere chi comanda ma solo sapere come controllare colui che ne ha la facoltà. Con le grida, la denuncia di pseudo scandali, gli improperi, gli allarmi democratici non si controlla alcunché. E questa è cosa peggiore di ogni altra, perché in politica essere inutili e’ la somma ingiuria.

*già parlamentare