Il Pastificio 28 Pastai, eccellenza artigianale della Pasta di Gragnano IGP, presenta i suoi due nuovi formati in occasione del Pitti Taste 2025: Vesuvio e Amalfitane. Due creazioni che celebrano il territorio campano e il suo patrimonio culturale, naturale e gastronomico, con l’identitaria miscela di grani italiani 28 Pastai e una qualità certificata Zero Pesticidi e glifosato.
“Siamo orgogliosi di ampliare la nostra gamma con due formati che rappresentano l’unicità e la tradizione della nostra terra”, spiega Elena Elefante, alla guida del pastificio. “Vesuvio e Amalfitane sono frutto della nostra ricerca per offrire una pasta di alta qualità, capace di esaltare i sapori della cucina italiana e rispondere alle esigenze dell’alta ristorazione e dei consumatori più esigenti”.
VESUVIO E AMALFITANE: I NUOVI FORMATI CON DUE RICETTE D’AUTORE
Stessa miscela studiata e registrata da 28 Pastai di 5 grani duri italiani, ma forma nuova. Due i formati evocativi che celebrano il territorio campano e il suo patrimonio culturale e gastronomico.
‘Vesuvio’: un formato che richiama le curve e la maestosità del vulcano partenopeo, pensato per trattenere al meglio i sughi ricchi e corposi, come il ragù napoletano (vedi sotto la ricetta).
‘Amalfitane’: una pasta elegante e avvolgente, ispirata ai profili sinuosi della Costiera Amalfitana, declinati in una ricetta classica come il ragù alla Bolognese.
Per celebrare il lancio, il Pastificio 28 Pastai propone due ricette che esaltano la versatilità dei nuovi formati.
VESUVIO AL RAGÙ NAPOLETANO
Ingredienti per 4 persone:
- 1 kg di carne mista (tracchie di maiale, muscolo di manzo, salsiccia e/o braciola farcita)
- 1 cipolla grande
- 1,5 l di passata di pomodoro
- 50 g di triplo concentrato di pomodoro
- 1 bicchiere di vino rosso (preferibilmente Aglianico o Piedirosso)
- 50 ml di olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
- Basilico fresco
- 360 g di Vesuvio 28 Pastai
- Parmigiano Reggiano o Pecorino grattugiato q.b.
Preparazione:
Soffriggere la cipolla in olio extravergine d’oliva in una pentola di rame o ghisa, a fuoco bassissimo, fino a farla dorare. Rosolare la carne: aggiungere la carne e “sigillarla” su tutti i lati per farle prendere colore. Sfumare con il vino rosso, lasciando evaporare l’alcol. Aggiungere il concentrato di pomodoro, mescolare e farlo insaporire. Versare la passata di pomodoro, aggiustare di sale e pepe, e aggiungere il basilico. Il segreto del ragù napoletano è la cottura lenta: deve “pippiare”, cioè sobbollire dolcemente per almeno 4-5 ore. Girare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi. Il sugo diventerà scuro, denso e profumato. Cuocere i Vesuvio in abbondante acqua salata e scolarli al dente. Condire con abbondante ragù e mantecare bene per far legare il sugo alla pasta. Servire con una generosa spolverata di Parmigiano o Pecorino e qualche foglia di basilico fresco.
AMALFITANE AL RAGÙ ALLA BOLOGNESE
Ingredienti per 4 persone:
- 400 g di macinato di manzo
- 100 g di pancetta tesa (tritata finemente)
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 1 cipolla
- 1 bicchiere di vino rosso
- 350 ml di passata di pomodoro
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 250 ml di brodo di carne
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
- 1 foglia di alloro
- 360 g di Amalfitane 28 Pastai
- Parmigiano Reggiano DOP grattugiato
Preparazione:
Tritare finemente la carota, il sedano e la cipolla. In una casseruola, scaldare un filo d’olio extravergine e rosolare la pancetta a fuoco dolce fino a renderla croccante. Aggiungere il trito di verdure e far soffriggere per 5-6 minuti fino a farle appassire. Unire il macinato di manzo e rosolarlo bene a fiamma alta, sgranandolo con un cucchiaio di legno finché non diventa ben dorato. Sfumare con il vino rosso e lasciare evaporare completamente l’alcol. Aggiungere il concentrato di pomodoro, mescolare bene e unire la passata di pomodoro. Versare il brodo di carne e aggiungere la foglia di alloro. Cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo altro brodo se necessario. Regolare di sale e pepe verso la fine della cottura. Portare a bollore abbondante acqua salata e cuocere le Amalfitane al dente. Scolare la pasta e trasferirla direttamente nella casseruola con il ragù, mescolando per amalgamare bene il condimento. Impiattare con Parmigiano Reggiano DOP grattugiato.
IL PASTIFICIO 28 PASTAI: DALLA TRADIZIONE AL FUTURO
28 Pastai è un piccolo pastificio artigianale situato a picco sulla Valle dei Mulini di Gragnano. All’inizio dell’800, la sorgente Forma alimentava 28 mulini, ed in piena armonia sorgevano 28 pastifici. L’esperienza dei primi è diventata la forza dei secondi. Quel preciso momento ha ispirato il nome del brand: 28 Pastai. Ed è attraverso i volti dei pastai, i loro nomi, le loro storie, che l’azienda racconta la propria pasta, unendo in un giusto equilibrio la tradizione e la proiezione verso il futuro.
Le storie dei 28 pastai, raccolti dalle nonne di Gragnano, sono affascinanti ed evocative, a metà tra leggende e memoria. I loro nomi sono: Alfonso, Angela, Aniello, Antonio, Baldassarre Carmine, Ciro, Egidio, Emidio, Francesco, Gaetano, Gennaro, Gerardo, Giacomo, Gigino, Gioacchino, Giovanni, Mimì, Nicola, Pasquale, Peppone, Raffaele, Rino, Sabatino, Salvatore, Saverio, Sebastiano e Vincenzo. (a questo link le loro storie: https://www.28pastai.it/le-storie-dei-28-pastai-di-gragnano/).
Se le storie dei 28 pastai arrivano da un universo antico, la storia del Pastificio 28 Pastai comincia in quello che nel 1934 era il Molino e Pastificio Emidio Di Nola, sulla Valle dei Mulini di Gragnano. Emidio rappresenta la terza generazione di artigiani pastai. Suo nonno, Antonio, impastava i maccheroni a mano e così suo figlio Raffaele, che decise di aprire il primo pastificio “Di Nola”, di generazione in generazione. Fino ad Emidio, che nel 1890 si mette in proprio e nel 1934 acquista l’opificio, all’epoca già Pastificio Parlato. La vecchia insegna svetta ancora in cima all’edificio, facendo riaffiorare i ricordi di un bambino che deve il suo nome proprio ad Emidio Di Nola, figlio di un dipendente di quello stesso pastificio che scelse quel nome come gesto di riconoscenza. Un bambino che respirava il profumo della pasta, che correva tra i filari e soffiava bolle di sapone usando gli zitoni come cannucce, mentre sognava di creare “la pasta più buona del mondo”. Un sogno che, dopo 50 anni, è diventato una realtà proprio nei luoghi della sua infanzia. Dopo anni alla ricerca di quella qualità, di quel profumo, di quel colore giallo paglierino che non ha mai dimenticato.
LA PASTA: GRAGNANO IGP DA GRANO 100% ITALIANO, LA PRIMA CERTIFICATA IN BLOCKCHAIN, CON ZERO PESTICIDI E GLIFOSATO E UNA VERA (E DIMOSTRABILE) ESSICCAZIONE LENTA A BASSE TEMPERATURE
La semola che viene usata per la produzione della pasta firmata 28 Pastai proviene da un’accurata selezione (5) dei migliori grani duri italiani, quelli che crescono lungo la costiera adriatica centrale, tra Abruzzo e Molise, sulle colline frentane. Una terra di grano, vigneti e uliveti, solcata da fiumi e torrenti, dove il dolce alternarsi delle brezze del mare e di terra esaltano la vocazione di questo territorio per la coltivazione di frumento di alta qualità che non necessità di pesticidi.
La pasta viene lavorata con metodi tradizionali, trafile di bronzo e una vera essiccazione lenta a basse temperature. Tramite il QR Code presente su ogni confezione, il consumatore può seguire, in piena trasparenza, tutti i passaggi tecnici nel dettaglio. Per questo la pasta di 28 pastai è la prima pasta di Gragnano la cui filiera è tracciata con una certificazione digitale in blockchain.
Il prodotto ha ottenuto fin da subito l’indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Pasta di Gragnano”, riservata alle paste alimentari che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione. La “Pasta di Gragnano” è il prodotto ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale.
Garantire un piatto di pasta buono e sano è una delle missioni di 28 Pastai. Per questo il prodotto è certificato da Bureau Veritas con Zero Pesticidi e Zero Glifosato (un diserbante dannoso per la salute, presente su 7 marchi di pasta su 20). La salubrità del prodotto è dovuta anche da una maglia glutinica protettiva che intrappola l’amido: questo si traduce in una pasta più digeribile e con un indice glicemico più basso.
Inoltre, la pasta di 28 Pastai è sostenibile: vengono realizzati pack realizzati in carta e bio-plastica, 100% riciclabili.
I FORMATI:
Il Pastificio 28 Pastai offre una scelta tra 33 formati di pasta (24 di pasta corta e 9 di pasta lunga), dai più iconici ai meno diffusi. Nessuno di questi è definito un “formato speciale” poichè per scelta aziendale si è voluto mettere sullo stesso piano ogni tipo di formato. Troviamo: Linguine, Calamarata, Spaghetti alla chitarra, Mezzi Paccheri (lisci e rigati), Paccheri lisci, Bucatini, Fettucce, Pennacce rigate, Casareccia, Fusilletti, Mezze Maniche rigate, Spaghetti, Spaghettini, Spaghettoni, Mezze Penne (rigate e lisce), Pasta Mista, Penne lisce, Tubettoni rigati, Ziti tagliati, Tubetti (lisci e rigati), Mezzanelli, Rigatoni, Trecce, Candele, Mafalde e ora Vesuvio e Amalfitane.
Per la pasta integrale di farro dicocco sono al momento disponibili Penne rigate, Spaghetti, Linguine, Rigatoni e Fusilletti. La maggioranza dei formati corti è stata prediletta ipotizzando delle ricette fresche e leggere in vista dell’estate.