IN MORTE DI UN AMICO: PAOLO TROFINO
Ho conosciuto Paolo ai tempi della sua pratica presso lo studio di Alfonso Martucci ( con l’avvocato Severino, Costanzo, Accinni ed altri ) Io, tra l’altro, sono nato a via Torre ( oggi via Alberto Martucci ) ed ero di casa presso lo studio di Alfonso. Mia sorella Melina, esponente Dc, dell’azione cattolica e responsabile sindacale della Sit Siemens, ha cresimato la sorella di Alfonso che poi si è fatta suora.
Questo per dire anche che i miei primi passi di cronista giudiziario (prima con il Napoli Notte e poi con il Roma ) sono iniziati in concomitanza con la milizia di Paolo e all’approccio alla professione forense.
Lui è stato un grande ( ma anche il fratello Filippo, un avvocato concreto, sobrio, essenziale, mio grande e vecchissimo amico che ha però, sempre operato molto nel Foro di Napoli ) anche nella vita privata…un poco come me “ha fatto di tutto”, ha ben vissuto, insomma, ha lasciato un buon ricordo ( i suoi domani: figli e nipoti ) ed è forse andato via troppo presto, se vogliamo confrontarlo con altri due grandi del Foro sammaritano: Giuseppe Garofalo, don Peppino mi consta, lo teneva in grande considerazione come avvocato “concreto” – alla sua festa dei 100 anni, infatti, lui c’era e c’ero anch’io) e Elio Sticco.
Che, dirti mio amico…? Le parole sono vuote in questi casi… Voglio però ricordarti ( che faccio senz’altro mie) con le parole dell’avvocato Romolo Vignola: “….
La morte dell’avv. Paolo Trofino rappresenta per noi penalisti un evento di tale portata da superare qualsiasi regola od abitudine. Il ricordo del giurista insigne, vero principe del foro, è agevole e doveroso, ma mi preme sottolineare il suo tratto schietto ed al contempo gentile ed elegante, che lo rendeva un esempio per tutti noi, al tempo, giovani colleghi. L’unico sollievo in questo triste momento è la consapevolezza che egli ha vissuto una vita piena, brillante e densa di grandi soddisfazioni personali e professionali.
Un pensiero affettuoso alla sua bella famiglia, al fratello Filippo, grande avvocato, ed a tutti i suoi colleghi di studio, con particolare riguardo alla cara amica avv. Maria Lampitella”.
Aveva sempre un sorriso per tutti e alle indiscusse capacità professionali univa l’ironia disincantata dell’uomo di mondo. Dopo una rapida malattia che negli ultimi mesi lo aveva costretto a stare a casa, Paolo Trofino è morto a 75 anni nella sua Aversa. L’ultima volta ci eravamo sentiti per ricordare le sue difese di Raffaele e Rosetta Cutolo. Lui, che aveva iniziato nello studio dell’avvocato Alfonso Martucci a Santa Maria Capua Vetere, così ricordava come era diventato uno degli avvocati penalisti del capo della Nuova camorra organizzata: «Quando Cutolo evase dal manicomio giudiziario, il suo storico avvocato Vincenzo Mazza chiese a Martucci di indicargli un difensore per Rosetta Cutolo, accusata di complicità in quella vicenda. Martucci mi affidò la difesa, che andò bene. Dopo Rosetta Cutolo, iniziai a difendere anche il fratello in più processi».
Inizi professionali subito dopo la laurea, seguendo l’esempio del fratello maggiore Filippo già avvocato nello studio di Vittorio Botti, Paolo ha sempre abbinato le sue conoscenze giuridiche a un’istintiva affabilità. Divenne amico di Luciano Moggi ai tempi del secondo scudetto del Napoli, squadra che ha sempre portato nel cuore. Con Moggi divideva la passione per i cavalli e, quando esplose Calciopoli, Paolo ne divenne difensore. Nelle inchieste penali e dinanzi alla giustizia sportiva, Trofino fu l’avvocato di Moggi ma anche del dirigente juventino Antonio Giraudo. I viaggi e le permanenze a Torino si moltiplicarono. Coinvolgendo l’allenatore Marcello Lippi, Trofino e Moggi divennero comproprietari a tre dei cavalli Dominguin Om e Escobar Om. Si attirò la simpatia dei vertici bianconeri e non faceva mai mancare in casa Agnelli la “Polacca”, la famosa specialità dei pasticcieri aversani. Prima delle partite, per scaramanzia, giocava a scopone in coppia con Moggi contro i dirigenti Adriano Costa e Franco Ceravolo. Se vincevano Trofino e Moggi, per i bianconeri era di buon auspicio, come portavano bene le cene al ristorante torinese «Primo piano». Tifoso juventino? Mi diceva, invitandomi a cena quando ero a Torino per Il Mattino: «La verità è che ho sempre il Napoli nel cuore, la Juventus è un amore senile aggiunto che cerco di non far diventare pericoloso per la mia passione azzurra».
È rimasto sempre amico di Moggi, a lui riconoscente e legato. Apprezzato dai colleghi, presidente prima della Camera penale di Santa Maria Capua Vetere e poi della Camera penale di Napoli nord, era impegnato nelle battaglie forensi a tutela dei diritti della difesa, partecipando a convegni, presentazioni di libri, relazioni. Da giovane, era stato tra i difensori nei processi nati dall’inchiesta sulla Nuova camorra organizzata e fu avvocato di Cutolo anche nei dibattimenti sul caso Cirillo. Ma furono molti i processi di rilievo nazionale in cui fu impegnato, come l’omicidio Gucci, o il maxi-dibattimento Spartacus. Due studi, uno a Aversa l’altro a Napoli, esempio professionale per i due figli Paolo junior e Chiara diventati anche loro avvocati. Ma, dopo l’amore per la moglie Luisa, i figli e i tre nipoti, dopo l’attività professionale, la passione per i cavalli. All’Ippodromo di Agnano era di casa, come lo era a Parigi. Era rimasto comproprietario di un cavallo, Frank Gio, che prometteva bene dopo una vittoria in Francia. Poi, per rilassarsi, amava il mare di Palinuro in Cilento, dove aveva casa e dove ospitava spesso amici e colleghi. Ai messaggi delle Camere penali di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Napoli nord, che lo ricordano «uomo di grande cultura giuridica, esempio di passione forense», si è aggiunto il cordoglio dell’Ordine degli
FONTE: GIGI DI FIORE DA
(ANSA) – NAPOLI, 19 FEB – Lutto nel mondo dell’avvocatura: è morto oggi a 75 anni l’avvocato napoletano Paolo Trofino, noto
penalista: avvocato dal 1978 è stato uno dei difensori di Raffaele Cutolo, capo della Nuova camorra organizzata, deceduto qualche anno fa. E poi è stato impegnato anche nel processo
‘Spartacus’. Ma nei suoi studi del Centro direzionale a Napoli e di Aversa sono passati anche numerosi esponenti della politica.
TROFINO è noto anche per essere stato impegnato nel processo ‘Calciopoli’, dove ha assunto la difesa di Luciano Moggi. Tra i
suoi ultimi incarichi, la difesa del cantante neomelodico Tony Colombo.
Tanti i messaggi di cordoglio, dall’avvocatura e dal mondo delle professioni. È stato un “esponente della più nobile avvocatura del nostro tempo e fulgido esempio di passione
forense per le giovani generazioni di tutto il territorio nazionale”, scrive la Camera penale di Santa Maria Capua Vetere, sottolineando che in tantissimi anni di professione TROFINO ha
formato numerosi giovani legali ora esponenti di punta dell’avvocatura meridionale.
L’avvocato scomparso è stato anche un grande appassionato di ippica, “proprietario di cavalli al trotto – si legge in una nota del Cda di Ippodromi Partenopei, presieduto da Pier Luigi D’Angelo – ed un amico gentiluomo, leale ed accogliente. Lascia un vuoto enorme”. TROFINO era anche “caratista” comproprietario del cavallo Frank Gio figlio del campione Face Time Bourbon.
l Presidente, il Direttivo e gli iscritti tutti piangono la scomparsa dello Avv. Paolo Trofino esponente della più nobile avvocatura del nostro tempo e fulgido esempio di passione forense per le giovani generazioni di tutto il territorio nazionale.
I funerali si terranno domani 20 febbraio alle ore 16:00 nella Cattedrale di San Paolo in Aversa.
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