*Trump, un miles gloriosus a Riad*
di Vincenzo D’Anna*
Agli studenti è spesso capitato di dover tradurre brani di commedie o di tragedie greche e latine. Quei componimenti, oltre che uno spettacolo, rappresentavano anche un rituale di grande rilevanza sociale dal momento che fungevano da strumento di educazione di massa. Erano insomma un modo per apprendere sia la morale che i valori civici di quel tempo senza perdere di vista la narrazione religiosa. In sintesi: servivano per imparare cosa fossero e cosa rappresentassero gli dei dell’Olimpo e gli eroi mitologici da questi guidati nelle loro imprese umane. Tra i commediografi dell’Urbe uno tra i più acclamati e famosi fu Tito Maccio Plauto, prolifico autore di opere teatrali tra le quali la più lunga e forse la più famosa, giunta fino ai giorni nostri, è quella del “Milite Glorioso”. Vi si narra la storia di un soldato fanfarone, autoreferenziale che spesso si vantava di imprese mai compiute, ancorché spacciate per vere. A fargli da contraltare c’era un servo maldicente e caustico che avvertiva, via via, gli spettatori, di quanto inesistenti fossero le virtù millantate da quello spaccone. Ora, soggiunge a proposito la riflessione che un tale tipo di “servitore” andrebbe inserito nello staff di Donald Trump!!
L’inquilino della Casa Bianca somiglia infatti non poco al Milite di Plauto. Gli somiglia nella tracotanza con la quale egli irrompe negli scenari delle aree geo-politiche del mondo in crisi. Lo si nota dal modo in cui si vanta di cose non ancora iniziate, di come dia per certo che la sua improbabile e confusa “weltanschauung” (visione del mondo nel suo complesso) sia un distillato di verità assolute. Ecco: una voce di dissenso, che magari gli facesse da eco, sarebbe un gran bel sentire!! Sì, perché, a ben vedere, il miliardario newyorchese riesce finanche a superare lo stesso Miles. Accade allorquando il tycoon liquida, attraverso una battuta oppure un post social, la vicenda Ucraina, offendendo, anche sul piano personale, Vladimir Zelensky, il leader dello Stato brutalmente aggredito dai Russi. La dichiarazione da Trump è di questo tenore: “Il presidente ucraino è un comico mediocre ed un usurpatore perché non è stato mai eletto”. Tale folle dichiarazione è rimbombata proprio alla vigilia del vertice di Riad tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti con l’esclusione degli Ucraini e dell’Unione Europea!!. Un paradosso bello e buono, questo davvero comico se non tragico, per le conseguenze, dal momento che dai colloqui per porre fine ad un conflitto sanguinoso, si esclude uno dei due belligeranti, ossia l’aggredito!! E poi: è falsa l’affermazione che Zelensky non sia stato eletto democraticamente ed è del tutto irricevibile il tono sprezzante usato dal presidente americano. Ancor più grave è la considerazione che viene riservata ad un leader politico e ad un popolo che si stanno battendo coraggiosamente per preservare l’integrità territoriale del proprio Paese e la libertà di autodeterminarsi e che ha pagato un alto tributo di sangue con migliaia e migliaia di vittime civili inermi, oggetto di violenze, stupri, deportazioni, fucilazioni di massa e fosse comuni. Un lungo ed atroce elenco di aberrazioni umane che a ben ragione il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha paragonato alle pratiche degli aguzzini nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. L’offesa si estende, implicitamente, anche ai soldati americani che vennero in Europa per liberarla perdendo decine di migliaia di uomini sui campi di battaglia. Cosa sia rimasto di quell’America che difendeva gli oppressi e le nazioni nelle quali la libertà e la prosperità venivano soppresse da regimi dittatoriali, non è dato sapere. L’offesa non risparmia neanche i padri fondatori della terra dei “liberi e dei coraggiosi”, gente del calibro di F.D. Roosevelt, Harry Truman, D.D. Eisenhower, J.F. Kennedy, che ebbe sempre a far prevalere quello spirito che rincuorò e protesse tante nazioni. Non saprei dire quanti americani abbiano compreso che il plutocrate che siede alla Casa Bianca (ed il codazzo di miliardari che lo circonda) potrà anche portare, negli Usa, commerci più vantaggiosi e sfruttamento di risorse naturali (come le terre rare), ma alla fine gli States avranno perso il loro patrimonio più importante: quello di essere un paese libero, che difende il valore della libertà dei popoli. In tal modo gli Usa perderanno l’ammirazione e la gratitudine del mondo occidentale e quella delle istituzioni liberali. Quanto valgano questi valori e quanto abbiano reso in termini di guadagni alla nazione a “stelle e strisce” forse lo apprezzeranno in seguito. Una cosa però è certa: in Arabia Saudita, al vertice con il satrapo del Cremlino siederà un…Miles Gloriosus interessato alla ricostruzione dell’Ucraina e non alla sua liberazione, agli affari ed alle opportunità che ne conseguiranno. Sarà ben arduo capire chi tra i due protagonisti è più avido di ricchezza e di potenza.
*già parlamentare