Ristretti Orizzonti, 2 marzo 2025

“La politica tace. La società civile e la magistratura non possono tollerare che i detenuti vivano in condizioni indegne e inumane”. Su iniziativa della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale il 3 marzo sono state indette manifestazioni su tutto il territorio nazionale per accendere i riflettori sull’emergenza carcere.

A Napoli lunedì 3 marzo ore 15:00 manifestazione a Piazzale Cenni, antistante al Palazzo di Giustizia. Il presidio indetto dal garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, nonché Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, d’intesa con Don Franco Esposito cappellano di Poggioreale e responsabile della Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli e la conferenza campana di giustizia e volontariato.

Sono 61.852 detenuti presenti nei 192 Istituti in Italia, 15mila detenuti oltre i posti disponibili, che vivono in condizioni drammatiche. In Campania 7525 detenuti su 5616 posti disponibili.

Il garante Ciambriello: “Ringrazio Don Franco Esposito per aver aderito a questa manifestazione, e che insieme alla sua associazione accoglie già molti detenuti in permesso e in misura alternativa. C’è un silenzio assordante della politica e della società civile.

Noi garanti territoriali chiediamo l’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere, sono 8 mila i detenuti in Italia, e in Campania 977 e non hanno reati ostativi. L’accesso alle misure alternative per quei 19mila detenuti che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni.

Occorre da subito – sottolinea Ciambriello – aumentare le telefonate e le videochiamate, soprattutto in casi specifici, perché questo rappresenta un ulteriore modo per tutelare l’intimità degli affetti dei detenuti. Bisogna garantire l’affettività in carcere, come intendono agire per l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 in tema di tutela del diritto all’affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi (senza controllo visivo)? occorre che la magistratura di sorveglianza si impegni ad aumentare i giorni di permesso premio per i ristretti.”

Denuncia il garante campano: “lo scandalo dei prezzi per il sopravvitto in alcuni Istituti della Campania, le richieste non accolte per i trasferimenti fuori regione. Sovraffollamento, carenza di strutture e risorse adeguate, burocrazia. Sono i tre lacci che soffocano da anni il sistema penitenziario italiano, giunto ormai allo stremo. La politica tace. La società civile e la magistratura non possono tollerare che i detenuti vivano in condizioni indegne e inumane. Chiediamo la solidarietà con la presenza il prossimo 3 marzo non solo dei garantisti, dei tanti volontari dell’area cattolica e non solo, dell’avvocatura e della magistratura e della stessa politica”.