“Miele Italiano da Api Italiane”, presentato all’Apimell di Piacenza un progetto dal cuore campano

APIMELL, la più importante Mostra Mercato Internazionale specializzata nel settore apicoltura, è stata il trampolino di lancio di un progetto dal cuore campano. Durante la 41°edizione della kermesse che si è svolta lo scorso fine settimana a Piacenza, la Campania è stata protagonista con il progetto “Miele Italiano da Api Italiane”. Campana l’idea, partita dal Co.Na.Pro.A. (Consorzio Nazionale Produttori Apistici) con presidente l’imprenditore agricolo Gennaro Granata; campano il presidente Alveare Italia – Associazione a tutela del “Miele Italiano da Api Italiane”, Antonio De Crsistofaro, Professore Ordinario di Entomologia Agraria dell’Università del Molise nonché responsabile scientifico di numerosi progetti legati al mondo apistico che si dice fiero di rappresentare tutti coloro che vogliano sostenere l’iniziativa aderendo al progetto firmato “Miele in Cooperativa”.

Debutto tenuto a battesimo in quel di Piacenza da Ernesto Torretta, presidente dell’Apap, l’associazione provinciale degli apicoltori piacentini; Cecilia Costa, ricercatrice del CREA Agricoltura e Ambiente di Bologna; Matteo Berdini, giornalista del programma “Mi Manda RaiTre”; oltre che lo stesso Antonio De Cristofaro.

Il presidente Torretta si è detto onorato di ospitare quello che di fatto è stato considerato il primo raduno dei Messaggeri del Miele Italiano da Api Italiane, mentre a sostegno del patrimonio genetico delle api italiane è intervenuta la ricercatrice Costa: “le api locali hanno delle possibilità in più per sopravvivere a vantaggio di tutti, anche dell’ambiente”. A parlare dell’inchiesta condotta da “Mi Manda RaiTre” il giornalista Berdini: “L’esame pollinico, oltre che l’assaggio e la possibilità di effettuare delle vere e proprie analisi del DNA e una risonanza magnetica sono stati strumenti utili per riconoscere un miele di qualità” e da qui la naturale conseguenza è quella di tutelare il miele italiano prodotto da api italiane. A Riccardo Terriaca, direttore generale di Miele in Cooperativa, è toccato illustrare magistralmente il progetto ambizioso ma non impossibile da realizzare, “proprio perché – ha precisato Terriaca – sono le scelte consapevoli dei consumatori a fare la differenza”.

Il progetto di “Miele in Cooperativa”, il cui presidente è Riccardo Babini, è un’associazione nazionale apistica che rappresenta e tutela gli apicoltori italiani, considerati custodi degli ecosistemi locali. Gli apicoltori, dunque, come attori fondamentali, insieme alle api, nel processo di conservazione e salvaguardia dell’ambiente nel suo complesso. Il progetto promuove un modello di apicoltura basato sulla sostenibilità, mettendo al centro il territorio, le persone, il benessere animale, così come il valore ambientale, sociale ed economico del prodotto miele.

La difesa dell’ambiente e il rispetto delle api sono le due linee guida di un progetto che ripone enorme attenzione, infatti, nella tutela dell’ape autoctona italiana (l’Apis Mellifera Ligustica), della qualità dei prodotti eccezionali che ci regala e, allo stesso tempo, nella salute del consumatore, promuovendo il miele inteso come vero e proprio alimento complesso, versatile, dalle innumerevoli proprietà.

“Un alimento che è fotografia della irripetibile biodiversità italiana: scegliere il miele italiano da api italiane significa, per il consumatore, compiere un atto d’amore verso la propria terra e l’ecosistema in cui vive, valorizzando il lavoro essenziale svolto dalle api e dagli apicoltori”. Si legge sul sito (www.mieleincooperativa.it)

Ad oggi l’iniziativa conta 10.000 apicoltori professionisti coinvolti, oltre 400.000 alveari, 11 regioni italiane, 35 associazioni, oltre 1.300 “Messaggeri del Miele Italiano da Api Italiane”. Numeri destinati a crescere perché ognuno, aderendo al progetto può farsi “Messaggero del Miele Italiano da Api Italiane”.

“”Miele Italiano da Api Italiane” rappresenta un bene comune in apicoltura. Possiamo spiegare questo concetto con una metafora matematica: non si tratta di una semplice somma, ma di un prodotto. Nella somma, ogni partecipante aggiunge qualcosa, ma la sua assenza incide poco sul risultato finale. Nel prodotto, invece, ogni elemento è indispensabile: se anche solo uno manca, l’intero risultato cambia drasticamente. Si azzera. Questo significa che il successo non dipende solo dalla quantità, ma dall’apporto di ciascuno, rendendo fondamentale la partecipazione di tutti”. Ha dichiarato Riccardo Terriaca.