Contesto

con-tè-sto

Significato Come aggettivo, intessuto, trapunto, fregiato, congiunto; come sostantivo, insieme delle idee e dei fatti complessivamente contenuti in un testo, che permette di determinare il senso di un passo o di una parola ivi contenuta; insieme organico, messo in rapporto con un suo fattore

Etimologia voce dotta recuperata dal latino contextus, propriamente participio passato del latino contessere ‘contessere, intrecciare insieme’.

  • «Può aver ragione lei o puoi aver ragione tu: è questione di contesto.»

‘Contesto’ è una parola talmente , talmente scontata che nell’uso non contempliamo nemmeno lontanamente l’ della sua . Il suo essere ‘complesso di circostanze che determina sensi specifici e sviluppi determinati’ — così astratto, così intellettuale — eclissa il suo essere anche, e logicamente prima, participio passato di ‘contessere’ e cioè un ‘tessuto insieme’. Un meraviglioso participio passato, un meraviglioso aggettivo.

Non è solo un vezzo, parlare di un drappo contesto d’oro e d’argento, di vecchi muri sbrecciati contesti d’edera e glicine, di cieli contesti di stelle, delle travi della casa conteste con maestria: quest’uso ci rende con forza immediata il quadro — diciamo pure il contesto — del contesto. È un intessuto, un trapunto, un fregiato, un congiunto: ciò che è ‘tessuto insieme’ non decora in maniera epidermica, superficiale. Orna e costituisce a un tempo.

Ma già in latino contextus era anche sostantivo — ed è questo che viene recuperato nel Trecento coi significati consueti che diamo al contesto, a cominciare da quelli… del testo. Perché ricordiamolo, il ‘testo’, insieme intrecciato di parole, è fratello del ‘tessuto’ — textus è participio passato di texere. Il contesto è l’insieme delle idee e dei fatti complessivamente contenuti in un testo, che permette di  il senso di un passo, di una parola di quel testo stesso.

Anche se non è mai esplicitato, evinciamo dal contesto che colui che viene indicato nello scambio di messaggi come ‘il ’ è tuo cugino (e dal contesto capiamo che l’uso non intende essere lusinghiero).
Se leggo «Si tratta di una manifestazione epicoria» probabilmente non capisco che cosa vuol dire, ma dal contesto della frase, che continua dicendo «una manifestazione epicoria, strettamente legata al ramo del clan che abita questo specifico villaggio», posso annusare che ‘epicorio’ significa ‘tipico, del luogo’.
Se io, col mio gruppo, voglio  che il tuo gruppo non abbia una proposta propria, posso isolare una tua affermazione dal suo contesto, e magari trasformare il tuo «Anche se siamo su posizioni diverse dobbiamo collaborare, dateci le vostre idee, dai» in un «Ci avete implorato, ‘Dateci le vostre idee, dai’: siete senza uno straccio di progetto».

Di qui, da questa situazione di testo che tutta insieme dà senso ai singoli elementi di cui è trapunta e intrecciata, e ne orienta l’, il contesto diventa un insieme organico, messo in rapporto con un suo fattore. Posso parlare di come un’opera sia stata influenzata dal contesto , posso spiegare un comportamento personale attraverso il contesto familiare, posso notare come sia difficile giudicare un’azione, se non l’attualizziamo e teniamo conto del contesto in cui è stata compiuta. Capiamo bene che qui il contesto si fa uno strumento di pensiero  e imprescindibile, oltre che estremamente . Ma teniamo presente la sua figura : così una parola piena di significato e magra di consistenza, ricca di sfumature e povera d’immagine, si può fare icastica, e si può slanciare in usi . Basta tener presente il contesto come… contessuto.

In coda chiosiamo che il ‘contestare’ non c’entra niente: è legato ai testimoni portati anticamente all’apertura del processo.