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Con Serra non c’è una sola sinistra
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“Un boss islamista”. Esclusivo
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Groenlandia tra romanzi e fotografie
Alt! Donald Trump tende il braccio per fermare una colonna di container rossi e blu. “Paghiamo dazio”, dice lo strillo di copertina del nuovo numero de L’Espresso, mentre l’immagine gioca con l’incubo incombente delle tasse di importazione annunciate dal presidente degli Stati Uniti. Una decisione che, spiega Giusy Franzese, ha già divorato mezzo punto di Pil europeo e minaccia di accrescere il divario con i Paesi in via di Sviluppo. Da questo lato dell’Oceano, scrive il direttore Emilio Carelli nell’editoriale, bisogna accelerare il percorso verso un’Europa federale autenticamente politica.
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I dazi sono anche un autogol per gli Stati Uniti: i primi segni della recessione si fanno già sentire, scrivono le nostre corrispondenti da New York Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni. Mentre Daniele Mastrogiacomo denuncia che i migranti illegali, capro espiatorio di ogni problema, negli Stati Uniti di Trump vengono deportati con qualsiasi scusa. Con i blitz di Trump l’unica certezza è l’incertezza, commenta amaro Carlo Cottarelli.
In questo momento, però, noi europei siamo impegnati anche su un fronte diverso, che è conseguenza di un’altra decisione di Trump. Il cambiamento di strategia che ha messo improvvisamente Washington e Mosca dalla stessa parte del tavolo ha lasciato in sospeso l’Ucraina (ne scrive Sabato Angieri), e ha spinto i Paesi dell’Unione europea a una corsa agli armamenti controversa e costosa. Ricorrere alle armi tradisce l’essenza stessa dell’Unione Europea, ammonisce Giuseppe De Marzo, mentre Giuliano Torlontano delinea le tappe che portano a una federazione degli Stati europei, con un esercito comune. E intanto, come racconta Susanna Turco, si prepara la manifestazione europeista di sabato 15, che ha tra i sostenitori anche L’Espresso
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Con Serra non c’è una sola sinistra
di Susanna Turco
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Una grande inchiesta del consorzio internazionale Icij, firmata da Paolo Biondani e Leo Sisti, mette a fuoco il traffico di armamenti che lega Russia e Turchia alla Libia, sotto il naso dell’Italia e dei controllori europei. Gianfrancesco Turano invece indaga su uno scaricabarile tra enti pubblici intorno alla Pedemontana Veneta, superstrada con i conti in rosso. C’è una rete di ricatti invece dietro agli scandali di spionaggio ricostruiti da Sergio Rizzo partendo dai casi più recenti. Una luce di speranza? Ce la dà Felice Florio, che annuncia un documentario, firmato con Alessandra Mancini, sulle possibilità di recupero dei minorenni autori di reati.
Le pagine di Economia si concentrano su vari aspetti dell’intelligenza artificiale: Andrea Mattioli parla di come rendere più umane le aziende che la utilizzano, mentre Marco Montemagno presenta Manus, innovativa startup cinese. Alessandro Longo, invece, rilancia l’appello dello studioso americano Chris Hayes a trovare un modo per tassare i colossi digitali, che si coprono d’oro rubando a noi utenti dati, tempo e attenzione.
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Le pagine culturali propongono due viaggi letterari alla scoperta di paesi europei. Sabina Minardi porta il lettore in Olanda, Paese che sarà protagonista del prossimo Salone del libro di Torino. Emanuele Coen invece, con l’aiuto di una mostra fotografia e di due scrittori da scoprire, fa un breve excursus sulla Groenlandia.
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La Groenlandia, tra romanzi e fotografie dell’isola finita nelle mire di Trump
di Emanuele Coen
E L’Espresso chiude con due interviste: Eduardo Scarpetta, divo del momento ma anche erede di una grande dinastia teatrale, racconta a Claudia Catalli la sua carriera di predestinato della recitazione. E la filosofa Judith Butler conversa con Anna Giurickovic Dato sul potere della nonviolenza, strategia pratica e mentale che non sempre porta alla vittoria, ma permette almeno di sperare.