LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI
DA “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix” e “Cronachedi” e le prime pagine dei giornali di oggi a cura della redazione dell’Agenzia Cronache / Direttore Ferdinando Terlizzi
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Lo ha seguito passo passo in chat, fino a quando Andrea si è ucciso. Indicazioni continue e pressanti su Telegram per essere sicuro che il suo contatto telematico, che aveva riposto in lui una fiducia pressoché sconfinata, arrivasse a togliersi la vita. Particolari sconvolgenti che emergono dalle indagini sulla tragica fine di Andrea Prospero, studente 19enne di Lanciano (Chieti), iscritto alla facoltà di Informatica dell’università di Perugia, trovato morto il 29 gennaio scorso in un b&b del capoluogo umbro. Ieri la svolta nelle indagini: la squadra mobile perugina ha arrestato con l’accusa di istigazione al suicidio un 18enne romano, ora ai domiciliari, mentre un suo coetaneo, che vive ad Afragola, in provincia di Napoli, è indagato per spaccio di farmaci. Sarebbe stato lui a vendere a Prospero i prodotti a base di ossicodone e benzodiazepine che hanno causato il decesso.
Un comandante dei vigili – ad Anzola, nel Bolognese – accusato di aver ucciso un’agente con cui lavorava e aveva una relazione. Ieri, all’udienza del processo per la morte di Sofia Stefani, è emerso che l’allora comandante Giampiero Gualandi le avrebbe fatto firmare anche un “contratto di sottomissione sessuale” in cui Gualandi si “autodefiniva padrone, colui che tutto può sulla sua schiava”. In un passaggio si diceva: “Io signore e padrone mi impegno a dominare l’anima della mia sottomessa”. La difesa sostiene: “Era un gioco, preso dal libro Cinquanta sfumature…”.
Stefani è stata uccisa il 16 maggio 2024 con un colpo partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi nell’ufficio dell’uomo. I due colleghi erano stati legati da una relazione extraconiugale alterata dalla differenza di età (63 anni lui, soltanto 33 la donna). Quando la moglie del comandante scoprì il tradimento, Gualandi mise su un “castello” di menzogne, scrivendo contemporaneamente messaggi all’amante e alla moglie in uno stato profondo di alterazione. Fino all’omicidio.
La Corte rende giustizia ai bruciati vivi di Odessa
18 Marzo 2025
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), con la sentenza 13 marzo 2025 della V sezione, presieduta dall’insigne e colto giurista francese Mattias Guyomar, ha condannato l’Ucraina per la morte, il 2 maggio 2014, di 42 manifestanti anti-Maidan (“federalisti”) e di almeno un manifestante pro-Maidan (“unionista”).
La Corte ricostruisce così i fatti: era accaduto che nel conflitto civile esploso tra “federalisti” che si battevano per l’autonomia da Kiev e “unionisti” fedeli al nuovo governo dopo la rivolta di piazza Maidan (rovesciamento violento del governo del presidente Yanukovich e proteste di piazza nelle regioni russofone del Sud e dell’Est), i federalisti di Odessa si erano accampati pacificamente nella piazza antistante la Camera del Lavoro. Il 2 maggio, in occasione di una partita di calcio, la polizia ucraina sapeva che sarebbero calati su Odessa gli hooligan della squadra di Karkhiv, “unionisti” violenti e armati. Ma non si era preparata per prevenire il conflitto, puntualmente verificatosi, con i primi colpi partiti, secondo la Cedu, dal campo “federalista”. I violenti unionisti, più numerosi, ebbero la meglio. E i federalisti si rifugiarono nella Camera del Lavoro.
A questo punto gli unionisti davano fuoco all’edificio, mentre il capo del servizio di emergenza statale (ucraino), presente sul posto, dava ordine ai Vigili del fuoco di non intervenire, nonostante giungessero alla centrale decine di richieste di intervento, anche da parte di alcuni osservatori dell’Onu.
Dei 42 ragazzi morti, alcuni risultano essere stati colpiti da violenti “unionisti” dopo che si erano gettati dal tetto o dalle finestre del palazzo in fiamme per sfuggire al rogo. Le autorità di Kiev non solo non indagavano, ma insabbiavano qualunque indagine. La sentenza non esclude interferenze russe, ma, con decisione unanime, votata anche dal giudice ucraino Mykola Gnatovskyy, condanna l’Ucraina per violazione dell’obbligo di proteggere la vita dei propri cittadini. La sentenza, al punto 278, riporta la relazione del 30 aprile 2021 dell’incaricata dell’Onu in Ucraina, l’australiana Matilde Bogner, che punta il dito sulla gestione delle indagini e dei processi da parte ucraina, dal 2014 al 2021.
La Bogner riporta che, nonostante le evidenti responsabilità degli “unionisti” violenti, gli unici a essere indagati furono 19 “federalisti”: nessuna inchiesta sulle omissioni di polizia e dei servizi di emergenza fu mai completata e la stessa giustizia ucraina dichiarò che le indagini erano state distorte da pregiudizi anti-federalisti. Qui però viene il bello, racconta la rappresentante Onu. Infatti un gruppo di “unionisti” armati costringeva con la violenza un magistrato del pubblico ministero a presentare appello contro il rilascio dei “federalisti” ancora detenuti; poi sequestrava i giudici d’appello all’interno del palazzo di giustizia fino a che non dichiarassero ammissibile l’appello (invece inammissibile in base alla legge vigente); e la polizia ucraina, presente nel palazzo, non muoveva un dito per difendere i giudici. Come se non bastasse, i 50 unionisti armati sequestravano anche i giudici di primo grado che avevano ordinato il rilascio dei federalisti, costringendoli a firmare lettere di dimissioni dalla magistratura. Inoltre, nell’unico caso di un unionista processato per aver assassinato un federalista, gli unionisti armati facevano irruzione nell’aula ove si celebrava il processo, minacciando e insultando i giudici. Anche in quel caso la polizia rimaneva a guardare.
Ancora non basta: questi signori “unionisti” minacciavano di morte un avvocato, colpevole di difendere i “federalisti”, e gli fratturavano un dito, il tutto sempre sotto gli occhi della polizia. Nessuna indagine, nessun processo. La rappresentante Onu, inoltre, denuncia che anche in occasione degli anniversari dei fatti del 2 maggio 2014, le celebrazioni da parte dei parenti degli assassinati “federalisti” furono disturbate da attacchi violenti da parte degli “unionisti”. Le violazioni, da parte dell’Ucraina, dei diritti fondamentali dell’uomo – conclude la Bogner – pregiudicano la reputazione dell’Ucraina. Il rapporto Bogner, riportato dalla Cedu e datato 30 aprile 2021, si concludeva con l’invito all’Ucraina a iniziare a fare sul serio nel processare i crimini del 2 maggio 2014, e invitava a considerare che solo lo stato di diritto può consentire la riconciliazione ed evitare l’inasprirsi del conflitto. Bogner non è stata ascoltata, si è lasciato che i fatti di Odessa divenissero un casus belli. E il tragico prosieguo lo conosciamo: la guerra.
La sentenza evidenzia anche fatti che danno speranza: è documentato che gruppi di cittadini comuni di Odessa hanno dato soccorso ai giovani federalisti che si gettavano in strada dall’edificio in fiamme, salvandoli e sottraendoli agli “unionisti” violenti. L’intervento dei Vigili del fuoco è poi avvenuto a furor di popolo e alcuni giudici hanno tentato di fare giustizia. Esiste, dunque, una Europa che somministra giustizia e non ideologia. Ed esistono cittadini ucraini che rischiano la vita per la pace e la giustizia, non per ammazzarsi a vicenda. Occorre ricominciare di lì e non dagli Eurobomb, non dalle censura che i giornali mainstream hanno riservato alla strage di Odessa e, ora, alla sentenza della Cedu. Ne hanno parlato il Fatto, il manifesto, l’Indipendente e la Verità, oltre alla Tass: i giornaloni di nulla si sono accorti. Ma che giornalismo è mai il loro?

DURA LEX, SED EX: STEFANO DE MARTINO INVITA EMMA MARRONE AL GRAN FINALE DI “STASERA TUTTO È POSSIBILE”. MA LA “PROMOZIONE” SU RAI1 È RINVIATA ALLA PROSSIMA STAGIONE – I RISULTATI DISASTROSI DEL TG2POST (INCHIODATO AL 2%) PREOCCUPANO I VERTICI RAI, CHE MEDITANO SE CANCELLARE LA STRISCIA – LO SCAZZO PARAGONE-GROPPELLI A “DRITTO E ROVESCIO” – I MALUMORI A COLOGNO MONZESE PER IL LUNGHISSIMO PONTE PASQUALE DI MYRTA MERLINO (AL SUO POSTO IL “SUPPLENTE” DARIO MALTESE) – LA SHOWGIRL PENSA SOLO AL CACHET: “PER MENO DI 30MILA EURO NON ESCO DI CASA” – TUTTI SI CHIEDONO: PERCHÉ LO SCRITTORE DI SINISTRA “FREQUENTA” FRATELLI D’ITALIA? DICONO CHE LA RAGIONE SIA…

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IL CORRIERE DELLA SERA
- Gli sviluppi della guerra in Ucraina sono in primo piano: “Tregua a Kiev, ore decisive”. Oggi la telefonata Trump-Putin, gli Usa: “Accordo vicino”. I media: “La Crimea potrebbe essere riconosciuta come territorio russo”. Papa Francesco scrive una lettera dall’ospedale: “Disarmiamo la Terra”. Fotonotizia sul caso di Andrea Prospero, 19enne morto a Perugia. Di spalla spazio per la notizia della morte di uno scialpinista in Trentino

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LA REPUBBLICA
- Ancora il conflitto russo-ucraino in prima pagina: “Il giorno della verità”. Trump parla oggi con Putin: “Pace mai così vicina” e pensa ad una Crimea russa. Intanto è “duello Meloni-Salvini” sul tema del riarmo europeo. Fotonotizia sulla morte del 19enne Andrea Prospero forse “istigato al suicidio in una chat sui social”. Di spalla l’editoriale di Michele Serra: “Bologna e Firenze, una piazza insieme”

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LA STAMPA
- Guerra in Ucraina, parla il presidente americano Trump: “La pace mai così vicina”. Oggi la telefonata con Putin, mentre la Casa Bianca “valuta il riconoscimento della Crimea come russa”. Riarmo per l’Ue, “il piano di Von der Leyen e le critiche di Schlein”, Zagrebelsky: “In Europa si parla troppo di armi”. Fotonotizia incentrata sulla “Guantanamo di Donald” dopo lo scatto pubblicato sui social dal tycoon Usa

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IL MESSAGGERO
- “Una telefonata per la pace”. Ucraina, oggi il colloquio Trump-Putin. La Casa Bianca: “Siamo all’ultimo miglio”. Mosca potrebbe ottenere “il riconoscimento della Crimea”. Riarmo Ue, “Meloni trova la quadra con gli alleati” Schlein si oppone. Caso Garlasco, nuove scoperte: “Nicotina scoperta sui capelli di Chiara, Stasi non fumava”. La morte di Andrea Prospero: “Prendi le pillole col vino e muori: le frasi choc di un 18enne per indurlo al suicidio”. Il giovane è stato arrestato

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IL FATTO QUOTIDIANO
- “Pace vicina” in Ucraina, “Trump chiama Putin: terre, energia, Crimea”. I due presidenti “badano al sodo sulle due future Ucraine. La Ue vuole un posto a tavola”. In taglio alto: “Santanchè-Pascale, borsettate in tribunale”. Di spalla: “Conte sfida Lega e FdI sul riarmo e il gas da Mosca”. Inchiesta Equalize: “Sbraccia: la rete con banche, Csm e un ex premier”

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LA GAZZETTA DELLO SPORT
- Caos in casa Juve “ultimo avviso”. Il tecnico “Motta trema”, deciderà il suo futuro la sfida contro il Genoa”. Inzaghi è vicino al rinnovo con l’Inter che intanto “prepara la grande fuga scudetto”. In vista della Nations League “Canta Casadei”: il gioiello del Torino si scalda alle porte di Italia-Germania

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IL CORRIERE DELLO SPORT
- “Sos Chiello”. Juventus, è l’ex difensore bianconero “la soluzione salva-Thiago”. Lo spirito dell’ex capitano “per superare i problemi”. Il club non esonera il tecnico, “fondamentale la sfida contro il Genoa”. Infortunio per Paulo Dybala che “spaventa la Roma”. Inter, “sosta scudetto. Sei nodi da sciogliere”. E Neres “cambia il Napoli: è la chiave per il 4-3-3”. In casa Milan, “separati Gimenez e Joao Felix”

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TUTTOSPORT
- L’urlo di Tardelli in apertura: “Juve, è tutto sbagliato”. Parla un simbolo della storia bianconera: “Motta non ha capito cos’è la Juve, ma cacciarlo ora aumenterebbe il caos”. Inter, parla Scariolo: “Inzaghi sottovalutato”. Belotti, “parole da Toro a Lisbona”. Nazionale, parla Casadei: “Al Toro ho trovato fiducia e continuità”. F1, Ferrari attese al riscatto dopo la delusione del primo Gp stagionale

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IL GIORNALE
- Oggi telefonata Trump-Putin, per l’Ucraina è “il giorno del giudizio”. Donald e lo Zar si confrontano su territori ed energia: “Fine della guerra mai così vicina”. Manifestazione pro-Europa, la Sinistra “a scrocco in piazza: paga il Comune di Roma”. Caso Hermes regalate, “Santanchè querela Pascale”. Fotonotizia sul remake Disney: “Quante mele avvelenate nella Biancaneve buonista”

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IL SOLE 24 ORE
- Energia e hi tech in primo piano: “Data center, la domanda di elettricità cresciuta di 40 volte rispetto al 2021”. Focus sulle assicurazioni: “Polizze catastrofali, le imprese chiedono tre mesi di rinvio”. Intervista ad Enrico Letta: “Integrare i mercati Ue per smettere di essere una colonia Usa”. Economia globale, l’Ocse: “I dazi Usa tagliano il Pil”

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LIBERO
- “La piazza pro-Ue pagata dagli italiani”. Palco, transenne e vigili: “Il Comune di Roma (Pd) ha finanziato l’adunata organizzata da Repubblica con Schlien e i vip di sinistra”. Guerra in Ucraina: “Trump chiama Putin. A Bruxelles si litiga”. La Crimea “sul piatto”, in Europa “scontro sui fondi a Kiev”. Nuove teorie complottiste sul Pontefice: “Il Papa? Foto falsa”

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IL FOGLIO
- Il conflitto russo-ucraino tra i temi in prima pagina: “Trump e Putin parlano”. Intanto, continua a tenere banco la questione del riarmo per l’Europa. Intervista al capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Shevchuk: “Non sapete più cos’è il totalitarismo”. Guerra in Medio Oriente, “attacchi degli Stati Uniti in Yemen come risposta all’Iran”

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IL MANIFESTO
- “Non riattaccare”. Il presidente americano Trump atteso ad un colloquio telefonico con Putin: “Parleremo di terreni e centrali elettriche, vedo ottime possibilità per porre fine alla guerra”. Medio Oriente: “Bombe in Yemen per minacciare l’Iran”. Ai raid degli Usa gli Houthi “rispondono colpendo la portaerei Truman”. Consiglio europeo: “Meloni e Schlein alla prova dell’aula sul piano ReArm”
Le domestiche africane ridotte in schiavitù in Arabia Saudita |
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