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Bracalone, LA PAROLA DI OGGI A CURA DE PROF. INNOCENZO ORLANDO
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Bracalone
bra-ca-ló-neSignificato Che ha i pantaloni cascanti; sciatto, trasandatoEtimologia da braca, che continua il braca latino, di origine celtica.
«E chi è quel bracalone che era con te?»
Il bracalone non è sbracato. C’è una differenza chiara. Ma per avvicinarla e carpire i segreti stupendi del bracalone, dobbiamo inquadrare bene le brache.
Le brache sono una roba da barbari. Sono quelle che indossano Asterix e Obelix: gli antichi latini ci dicono a ragione che braca è un termine celtico (e anche germanico), che indica un indumento che nella latinità non era affatto in voga, cioè i pantaloni — che a quanto pare non servono per conquistare un impero. In particolare le brache erano pantaloni aderenti: ebbero successo. Tanto che il loro nome è rimasto il nome per questo indumento: i calzoni sono rinascimentali, e dei pantaloni non ne parliamo, si deve arrivare all’Ottocento (anzi ne parleremo sicuramente in futuro, la faccenda è notevole).
Il bracalone deriva dalla braca, ma non è trasparente come ne derivi; c’è chi indica come passaggio intermedio l’aggettivo ‘bracale’, c’è chi vede la terminazione ‘-alone’ come modellata su altre parole, come ‘giovialone’. Ad ogni modo, il risultato è una parola dal significato nettissimo, emersa nel Cinquecento: è bracalone chi porta i pantaloni cascanti — pantaloni portati bracaloni o a bracaloni. Questione d’abbigliamento che mostra una profondità di esplorazione psicologica straordinaria — quante cose passano, nella nostra cultura, per dei pantaloni che vestono bene e che sono tenuti a modo.
Ci sono tanti motivi per portare i pantaloni bracaloni: dopo la corsa matta che ho fatto per tentare di recuperare il ritardo, mi presento bracalone alla riunione importante; alla controra troviamo l’amico che sorseggia il caffè, torpido e bracalone; e la bracalona che è la nuova amica della figlia si dimostra estremamente simpatica.
Il bracalone è trasandato e sciatto: questo fatto di avere i calzoni poco in ordine, che oltre ad essere grinzosi e ineleganti minacciano l’esposizione di mutande e chiappe, ha un riflesso di figura e anche uno morale. Comportamenti negligenti, estensioni di discorsi povere e approssimative, sono fra i marchi del bracalone. Posso quindi anche dire che il saggio sembra scritto da un bracalone qualsiasi, e non da un luminare; posso parlare di come le critiche arrivino da una compagine di bracaloni; e posso raccontare di come mi tocchi rimettere le mani sul lavoro che quel bracalone mi ha fatto in casa.
Lo sbracato ci parla di chi si mette comodo togliendosi o allentandosi brache e cintura. C’è una componente di volontà, che fa dello sbracato uno scomposto che è screanzato, uno sguaiato. Certo conserva trasandatezza e negligenza, ma con una componente di consapevolezza in più nell’abbandono. Il bracalone non si salva, ma può avere una schiettezza ben più simpatica, una sprezzatura non molto attraente ma autentica. Inoltre il profilo e la parola stessa hanno un tratto buffo: l’uso diventa piacevolissimo.