
Le prime pagine dei quotidiani di oggi 23 marzo: la rassegna stampa di Sky TG24
Aperture dei giornali dedicate alle dimissioni del Papa, che stamattina si affaccerà dal Gemelli per l’Angelus e tornerà a Santa Marta per la convalescenza. Poi i piani di pace per l’Ucraina, con la Cina che valuta di unirsi ai “volenterosi” con l’invio di soldati per una tregua duratura. Domani i colloqui a Riad, giovedì il vertice su Kiev a Parigi (con la premier Meloni). Monito di Mattarella sui dazi: “Ci danneggiano”. Infine, il trionfo di Brignone in Coppa del mondo generale di sci e discesa libera

LA VERA “RUMBLE IN THE JUNGLE” È QUELLA TRA CALENDA E TRAVAGLIO – AD “ACCORDI E DISACCORDI” VA IN SCENA LO SCAZZO DEL SECOLO TRA CARLETTO E MARCOLINO, A SUON DI “POVERACCIO”; “CALUNNIATORE”; “NON CAPISCI UN CAZZO” – AD APRIRE LE DANZE È CALENDA, CHE PARLANDO DEL PROFESSOR ORSINI (COLLABORATORE DEL “FATTO”), OSA DEFINIRLO UN “PROPAGANDISTA RUSSO”, SCATENANDO L’IRA FUNESTA DI TRAVAGLIO. CHE REPLICA: “E ALLORA TU SEI UN TROMBETTIERE DELLA NATO, UN CALUNNIATORE” – I TONI SI ALZANO SULL’UCRAINA: “VOI SOSTENETE CHE SIA L’OCCIDENTE CHE HA FATTO GUERRA PER PROCURA, NON È VERO, VAI IN UCRAINA”. REPLICA: “TU SEI ANDATO DUEMILA VOLTE NON HAI CAPITO UN CAZZO DI QUELLO CHE È SUCCESSO” – LUCA SOMMI IN DIFFICOLTÀ PROVA A DARE LA PAROLA A MARIO GIORDANO MA NON SERVE: “POVERACCIO”; “MACCHIETTA”; “MACCHIETTA TUA ZIA…” – VIDEO STRACULTISSIMO

L’EFFETTO COLLATERALE DEL TRUMPISMO: LA CINA DIVENTA “VOLENTEROSA” – IL POSSIBILE INVIO DI FORZE DI PEACEKEEPING CINESI IN UCRAINA È UNA MOSSA STRATEGICA DI XI JINPING: LA PRESENZA DI MILITARI DEL PAESE “AMICO SENZA LIMITI” POTREBBE CONVINCERE PUTIN AD ACCETTARE UNA TREGUA. E ANCHE GLI EUROPEI SONO FAVOREVOLI: SE GLI USA SI ALLONTANANO E CI FANNO LA GUERRA COMMERCIALE, TANTO VALE SPALANCARE LE GAMBE E FARSI PENETRARE DAL DRAGONE CINESE E DAL SUO ENORME MERCATO – IL SUPER-VERTICE A PECHINO CON I COLOSSI DI TUTTO IL MONDO: BLACKSTONE, PFIZER, QUALCOMM, ARAMCO, TOTAL, MAERSK. L’OBIETTIVO È STABILIZZARE I FLUSSI DI INVESTIMENTI ESTERI E GARANTIRSI IL SUPPORTO ANTI DAZI DEI LEADER AZIENDALI. CON TANTI SALUTI AL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO
Tra le tante notizie incomprensibili di questi tempi tragicomici, una svetta su tutte: la decisione di Fulvio Martusciello, coordinatore di Forza Italia in Campania e capodelegazione al Parlamento europeo, di ritirare la sua candidatura a presidente della Regione. Il motivo è che il suo nome è emerso, malgrado non risulti indagato, nell’inchiesta su presunti regali e mazzette dal colosso cinese Huawei per l’affare del 5G. E che la sua assistente Lucia Luciana Simeone è stata arrestata per ipotetiche tangenti da 46 mila euro. “Ho costruito in questi anni – ha spiegato Martusciello – un partito al di sopra di ogni sospetto e in una fase in cui è giusto che ogni contesto venga chiarito senza interferenze ritengo doveroso contribuire a preservare FI da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione”. Sul partito “al di sopra di ogni sospetto” ci sarebbe magari qualcosina da eccepire, vista la sfilza di forzisti campani arrestati e/o indagati, anche per storie di camorra, come Giggino ’a Purpetta Cesaro, alcuni poi condannati in via definitiva come Nicola Cosentino (10 anni come referente del clan dei Casalesi). Senza dimenticare il fondatore Silvio B., che proprio a Napoli si comprò il senatore Sergio De Gregorio e fu condannato e poi salvato dalla prescrizione. Ma proprio questo è il punto. Da 31 anni esatti in FI l’avviso di garanzia fa curriculum, il rinvio a giudizio è uno status symbol, l’arresto è una medaglia al valore, la condanna una causa di beatificazione. Se uno è indagato e poi assolto, è la prova che i pm lo perseguitavano. Se invece è condannato, è la prova che i giudici lo perseguitano.
Ora, consolidato il teorema del complotto perfetto, non si vede come, all’improvviso, l’arresto di un’assistente possa stroncare una candidatura. Qui si rompe una lunga tradizione e si getta una luce sinistra su tanti valorosi pregiudicati venerati nel calendario azzurro e nel martirologio “garantista”. Non si era detto che, quando tocca un berlusconiano (e, per estensione, di tutto il centrodestra), la giustizia è accanimento a orologeria, persecuzione politica, congiura di toghe rosse, invasione di campo e gogna mediatica? Non si era detto che, per ipotizzare eventualmente dimissioni o altri passi indietro, bisogna attendere la sentenza definitiva della Cassazione e poi, quando arriva, se è di condanna, si passa direttamente a dedicare al pregiudicato l’aeroporto di Linate e il francobollo commemorativo? E, se è di prescrizione, la si gabella per assoluzione? Qui si rischia di gettare nel più cupo sconforto un’intera comunità. A meno che Martusciello non si affretti a confessare alla base disorientata la vera onta infamante che lo spinge a ritirarsi col capo cosparso di cenere: non essere indagato.
Nordio adesso vuole sanzioni disciplinari per i pm che parlano

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vuole introdurre sanzioni disciplinari per i magistrati e i giudici che esprimono le proprie opinioni, a partire da coloro che criticano le riforme della Giustizia del governo di Giorgia Meloni. Non si tratta di un’ipotesi o di una semplice idea, ma ad annunciare il progetto dell’esecutivo è lo stesso Guardasigilli rispondendo in forma scritta a un’interrogazione del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri. L’interrogazione risale all’11 novembre scorso e la risposta – che non è ancora stata resa pubblica e che Il Fatto ha letto in anteprima – è un nuovo attacco diretto del governo alla magistratura. Nordio, infatti, spiega che l’esecutivo vuole reintrodurre una norma che risale al governo Berlusconi IV (ministro della Giustizia Roberto Castelli) che prevede sanzioni disciplinari per quei giudici che tengono “comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Una definizione talmente generica che rischia di essere intimidatoria con l’obiettivo di mettere a tacere i magistrati che esprimono le proprie idee.
Nell’interrogazione, Gasparri ha chiesto spiegazioni a Nordio sulle dichiarazioni “su ogni argomento” dell’ex presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia arrivando a fare dell’associazione “un vero e proprio partito politico”. Per Gasparri quella dei magistrati è “una palese ingerenza della magistratura nella condizione della politica” arrivando a denunciare “le sentenze, a giudizio dell’interrogante, imbarazzanti, in tema di immigrazione”. Gasparri si riferiva soprattutto ad alcune dichiarazioni e sentenze dei giudici che hanno annullato i trattenimenti dei migranti nei centri in Albania.
Nella sua risposta scritta – un documento di 4 pagine intestato al ministero della Giustizia – il Guardasigilli risponde andando all’attacco frontale della magistratura. In primo luogo, Nordio censura quei giudici o magistrati che “ritengono di dover assumere pubblicamente posizioni politiche o di partecipare a iniziative su temi politicamente sensibili con un atteggiamento di forte contrapposizione all’azione di governo”. Poi critica duramente quei giudici che lo scorso 27 febbraio hanno scioperato contro la riforma della separazione delle carriere, ma anche la partecipazione di magistrati a convegni in sedi di partito: questi due comportamenti, per Nordio, “appaiono assai inopportuni”. A quel punto il Guardasigilli richiama le toghe: l’imparzialità dei magistrati prevede che le esternazioni pubbliche siano caratterizzate da “sobrietà, irreprensibilità e riservatezza dei comportamenti individuali, così da evitare il rischio di apparire condizionabili o di parte”. Segue altra bordata: “Le legittime opinioni del magistrato, anche su temi politicamente sensibili, non devono essere espresse in modo tale da fare dubitare della sua indipendenza e imparzialità nell’adempimento dei compiti a lui assegnati”.
Quindi a quale conclusione arriva Nordio? La soluzione contro i magistrati che esprimono le proprie posizioni viene indicata nell’ultima pagina della risposta: il ministro della Giustizia spiega che il governo sta valutando di reintrodurre il divieto per le toghe di “tenere comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Pena la sanzione disciplinare. Nordio, insomma, vorrebbe reintrodurre una norma che risale al febbraio 2006: un decreto legislativo approvato dal governo Berlusconi (ministro Castelli) che dava attuazione alla riforma della giustizia. Una norma che era stata abrogata solo pochi mesi dopo dal governo Prodi (ministro della Giustizia Mastella) proprio perché comprimeva troppo la libertà di espressione tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Il governo Prodi abrogò la norma introducendo il semplice dovere di imparzialità e terzietà del giudice. Nordio vuole tornare al passato. Proprio lui che, negli anni in cui faceva il magistrato, aveva ampiamente espresso le proprie opinioni con articoli e libri. A dicembre Nordio aveva già provato a inserire una “astensione” per ragioni di “convenienza” contro i pm, ma era stato stoppato dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dal Quirinale.
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Campi Flegrei, Musumeci: «In quell’area non si doveva edificare, a rischio 100mila persone. Dal governo azione strutturale e non episodica»
Il ministro alla Camera sui recenti eventi sismici e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione: «Non ci sono allo stato evidenze di immediata eruzione, ma dobbiamo essere pronti a tutte le evenienze»
«In quell’area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un’accurata e responsabile programmazione urbanistica avrebbe dovuto impedire fin dal dopoguerra ogni attività edificatoria». Torna sul punto, con un’affermazione già pronunciata negli scorsi mesi, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, intervenendo nell’Aula della Camera nel corso dell’informativa urgente sui recenti eventi sismici che hanno colpito l’area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione. Poi però, almeno in parte, rassicura: «Dall’Osservatorio vesuviano si dichiara non esservi allo stato evidenze di immediata eruzione. Dobbiamo quindi lavorare per la normalità, ma essere pronti a tutte le evenienze».
«Questo governo ritiene in un anno e mezzo di aver fatto tutto quello che era possibile fare in termini di prevenzione strutturale e non, ben consapevole di operare in una difficile e complessa realtà, e lo ha fatto dialogando con sindaci, Regione, Prefetto e tutti i soggetti pubblici in una sinergia davvero esemplare». Poi aggiunge: «Non sappiamo quanto potrà durare questa incerta situazione, il suo perdurare nel tempo può avere ripercussioni su alcune categorie del territorio». Il ministro spiega poi che «per la prima volta» c’è stata «un’azione governativa non episodica o estemporanea ma frutto di una programmazione accurata, strutturata». «A partire dal settembre 2023 – dice Musumeci – il governo ha voluto accendere i riflettori sull’area dei Campi Flegrei, un territorio di grandi valenze storiche e culturali rilevante pregio paesaggistico e naturalistico ma gravato da una eccezionale sovrapposizione di rischi naturali, vulcanico, sismico e bradisismico. Un rischio molto elevato a cui le circa 100mila persone residenti sono esposte ogni giorno». Nel 2023, «con uno stanziamento di 52 milioni, si è dato avvio ad attività finalizzate alla ricognizione delle principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e popolazione dei primi strumenti per fronteggiare esposizione di gestione del rischio».
Sul fronte della prevenzione strutturale, ha detto il ministro, «è stato avviato un piano di analisi rivolto al patrimonio edilizio pubblico e privato interessato dal fenomeno del bradisismo, una ricognizione delle criticità da superare per una piena funzionalità delle infrastrutture di trasporto e altri sevizi essenziali, azioni tecniche e finanziare per potenziamento della riposta operativa territoriale di protezione civile nel territori dei Campi Flegrei». «Per la programmazione non strutturale – ha aggiunto – è stato previsto un piano speditivo di emergenza per i territorio interessato, basato sulla conoscenze della pericolosità e contenente le procedure operative da adottare, e un piano di comunicazione del rischio alla popolazione, finalizzato alla conoscenza di ogni contesto».
«Al 15 marzo – ha continuato – sono state presentate 640 istanze di sopralluogo da parte dei cittadini delle quali circa due terzi ricadenti in zone ad alta e media concentrazione di edifici vulnerabili. Di queste, il 43,5% è relativo al comune di Pozzuoli, il 50,8% al comune di Napoli e il 3,9% a Bacoli – ha spiegato -. La struttura tecnica nazionale e la Regione Campania sono state mobilitate per dare avvio ai sopralluoghi nei prossimi giorni».
Poi una nuova nota critica: «Il dialogo non è mai un fatto unilaterale. In un’area fortemente a rischio, lo Stato ha sì il dovere di rispondere alla collettività, ma la collettività non può assumere un ruolo passivo quando diventa destinataria di regole. Ai Campi Flegrei ce ne siamo resi conto lo scorso anno quando abbiamo voluto dare vita a tre esercitazioni con una quasi nulla partecipazione degli abitanti – ha spiegato il ministro – Solo in quella di ottobre abbiamo registrato con piacere la partecipazione di 1500 persone, segno evidente che la persistenza del governo ha fatto breccia nel muro dell’indifferenza». E poi: «Quello dei Campi Flegrei – dice – è un tema sul quale credo che non ci si possa e ci si debba dividere né in questa sala, né fuori da questa Aula».
Rosario Capitelli, 25 anni alla guida del Gruppo Tennistico Sammaritano. Un record da Guinness dei Primati
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Gruppo Tennistico Sammaritano in fermento. In un fiume in piena di attività che coinvolgono tutto il movimento dai più piccoli ai più grandi, lo stimato imprenditore Rosario Capitelli festeggia i 25 anni alla guida del circolo di via Martiri del Dissenso nato nel 1962. Un vero e proprio record a livello regionale e forse anche nazionale, poiché difficilmente si assiste ad avventure così longeve: “Da guinness dei primati campano” – esordisce Capitelli – “infatti non c’è un presidente che è durato così tanto: ne sono orgoglioso. In questi anni una marea di ragazze e ragazzi hanno varcato l’ingresso del nostro circolo e tutti hanno un ottimo ricordo. Non mi sono mai approfittato della mia funzione, ho condiviso tutto insieme agli altri, con la massima trasparenza e democrazia assoluta. Al mio fianco ci sono il vice presidente Francesco Rosmino, il direttore tecnico Angelo Cantelmo, il direttore sportivo Daniele Crisci ed i consiglieri Rosario Lebbioli, Mariano Migliaccio, Omero Simone e Luca Viggiano che hanno il loro spazio. E’ un circolo senza padroni”.
La scuola tennis è il fiore all’occhiello con 130 iscritti, animando i cinque campi con l’entusiasmo e la delicatezza della loro età: “La nostra è una vera e propria ‘cantera’ che, oltre al nazionale azzurro Under 12 Roberto Cantelmo, viene impreziosita dalle giovani promesse Martina Romano, Silvia Galeno, Sara Nonatelli, Michele Gentile e Gennaro Palazzo che stanno ottenendo ottimi risultati. Talmente che il numero di iscritti è aumentato che oltre al maestro Cantelmo, abbiamo arruolato altri tre allenatori. Il nostro obiettivo è quello di far crescere le future generazioni con quella nobiltà d’animo che si respira nel tennis da sempre: un’eleganza di atteggiamento e movimenti che lo rende unico rispetto agli altri sport. Sempre alla ricerca del progresso, abbiamo rinnovato il nostro logo con un intreccio tra il design moderno ed i concetti simbolo del tennis e dell’appartenenza identitaria a Santa Maria Capua Vetere con l’Anfiteatro”.
In un quarto di secolo, Capitelli ha guidato il GTS alla partecipazione alla Serie B per quattro anni (dal 2010 al 2013), alle centinaia di titoli regionali Over ed Under vinti ed al lancio di campioncini come Vincenzo Santonastaso, Salvatore Tartaglione ed ora Roberto Cantelmo che hanno vestito e vestono la maglia azzurra. In un circolo in cui non ci si ferma un attimo, da ieri fino al 30 marzo, il GTS organizza il Tennis Trophy FITP “Kinder – Joy of Moving” riservato a ben dieci categorie sia femminili che maschili, dall’Under 9 all’Under 15. Ben 180 sono i partecipanti sia campani sia provenienti da fuori regione, che scenderanno in campo sui cinque campi, sotto la supervisione del direttore di gara Francesco Rosmino, del giudice arbitro tabellone Francesco Piccolo e del giudice arbitro Domenico Viti.
La kermesse arriva pochi giorni dopo il nuovo successo ottenuto da Roberto Cantelmo. Il gioiellino classe 2013 ha vinto la prima tappa della Macroarea Sud del Circuito Junior Next Gen Italia, svolta a Siracusa sui campi del Match Ball, con il punteggio di 6-4, 6-0 su Giovanni Gioè del Ct Palermo nella categoria Under 12. Infine la prima squadra ha fatto il proprio esordio stagionale in Serie C. La selezione, capitanata da Angelo Cantelmo e formata da Gabriele Aiello, Fiorenzo Crisci, Antonio Merola, Emanuele Nonatelli, Vincenzo Sperino, ha pareggiato per 3-3 a San Castrese ed è in piena corsa per vincere il proprio raggruppamento. All’orizzonte la seconda giornata in programma oggi in casa contro il Tennis Junior 24 dei Colli Aminei: sfida da non fallire.
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