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LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI DA “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix” e “Cronachedi” e le prime pagine dei giornali di oggi a cura della redazione dell’Agenzia Cronache / Direttore Ferdinando Terlizzi
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LE ACCUSE DELLA FACCIA DA CULO DI TURNO DI FRATELLI D’ITALIA CERTAMENTE ( SI VEDE DAGLI OCCHI) SPIRITATO DROGATO O SCHIZOFRENICO CONTRO UN GIORNALISTA CHE HA MESSO LA LORO MERDA IN PIAZZA
“Quel pezzo di m**** di Giacomo Salvini”: Donzelli (FdI) insulta il cronista del Fatto alla Camera |
Il responsabile dell’organizzazione del partito di Meloni e vicepresidente del Copasir ha aggiunto di non avere intenzione di “mettersi a discutere: “non è il modo, ne parleremo in tribunale”. Il riferimento è al libro “Fratelli di chat”
“Finché c’è questo pezzo di merda non parlo”. Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, lo ripete due volte. Prima di entrare dall’ingresso laterale della Camera dei Deputati, attorniato dal suo staff, si rivolge così al cronista del FattoGiacomo Salvini in compagnia di altri due colleghi.
I giornalisti si erano avvicinati al deputato e braccio destro di Giorgia Meloni per fargli qualche domanda sui fatti del giorno. Donzelli, però, ha risposto in maniera stizzita parlando con gli altri due giornalisti. “Con onestà e sincero vi dico che finché c’è questo pezzo di merda non parlo coi giornalisti – ha attaccato il responsabile organizzazione di FdI – con affetto”.
Di fronte all’imbarazzo e alle rimostranze dei colleghi, Donzelli ha aggiunto: “Io capisco che per rispetto a lui, allora non parlate con me ma io finché c’è questo pezzo di merda non parlo”, ha ripetuto. A richiesta di spiegazione, il responsabile organizzazione di FdI ha aggiunto che non aveva intenzione di “mettersi a discutere” sul motivo degli insulti spiegando solo che così “non è il modo, ne parleremo in tribunale”. Il giornalista del Fatto, in imbarazzo, ha detto: “Me ne vado per loro…”.
Donzelli si riferisce al libro Fratelli di Chat scritto dal cronista del Fatto per la casa editrice “Paper First” in cui si raccontano l’ascesa e i retroscena del partito di Giorgia Meloni dal 2018 al 2024 tramite le chat whatsapp della premier, ministri, dirigenti e parlamentari di Fratelli d’Italia. Alcuni di questi hanno annunciato un esposto al garante della privacy.
Sabato scorso Donzelli aveva fatto una dichiarazione per “stigmatizzare” la “tirata di capelli” dell’ex premier Romano Prodi nei confronti della giornalista Lavinia Orefici di Quarta Repubblica. Il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia solo quattro giorni fa aveva chiesto l’intervento dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione Nazionale della stampa “in difesa alla giornalista, stigmatizzando l’atteggiamento irrispettoso, volgare e sessista di Romano Prodi: chissà se avrebbe usato gli stessi toni anche con un uomo”.
Dal Movimento 5 stelle a Italia viva, condanne all’aggressione del deputato di FdI: “Si comporta come un bullo di quartiere”
Dal Movimento 5 stelle a Italia viva, arriva la solidarietà delle opposizioni al cronista del Fatto Giacomo Salvini, insultato alla Camera dal deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli, che lo ha definito “pezzo di merda” per le rivelazioni contenute nel libro Fratelli di chat (l’audio). Per il M5s interviene la senatrice Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai: “Giovanni Donzelli insulta pesantemente il giornalista Giacomo Salvini, e questa sarebbe la destra “istituzionale” di Fratelli d’Italia?”, si chiede. “Nessuna sorpresa: la loro vera natura è questa. Odiano la stampa libera, non tollerano chi li critica e reagiscono con insulti e aggressioni verbali. Donzelli, uno che siedendo al Copasir dovrebbe vigilare sulla sicurezza del Paese, si comporta come un bullo di quartiere. Minimo sindacale? Chiedere scusa. Ma il problema è più grande: questo è il livello della classe dirigente meloniana. Solidarietà a Giacomo Salvini, che fa solo, egregiamente, il suo lavoro”, afferma.
Per il senatore del Pd Filippo Sensi, gli insulti di Donzelli sono “una violenza verbale inaudita e gravissima nei confronti di un giornalista come Giacomo Salvini. Solidarietà, d’altra parte questa era e resta la cifra di questa gente, una parola li definisce da sempre. Si scusi, prendano le distanze”. Da Italia viva la capogruppo al Senato Raffaella Paita fa un parallelo con una frase ingiuriosa rivolta nei giorni scorsi a Matteo Renzi dalla vicepresidente del Senato Licia Ronzulli: “Licia Ronzulli che insulta un parlamentare di opposizione, Matteo Renzi, adesso Giovanni Donzelli insulta un giornalista, Giacomo Salvini. Questa destra non ha il senso del limite. Solidarietà al cronista”. “Che Giovanni Donzelli avesse un rapporto, diciamo così, “disinvolto” con il senso del limite, lo sappiamo bene. Le offese pesantissime rivolte al giornalista Giacomo Salvini ce ne danno ulteriore conferma”, dichiara il deputato renziano Francesco Bonifazi. Sullo stesso tono anche le dichiarazioni di Riccardo Magi, segretario di +Europa: “Che Fratelli d’Italia sia allergico alla libertà di stampa è cosa nota. Ma che il deputato Donzelli arrivi a insultare un giornalista del Fatto Giacomo Salvini con frasi ingiuriose è il limite che non avrebbe dovuto superare. L’Italia non è la Russia di Putin, dove la stampa è asservita al governo e dove i giornalisti vengono insultati, minacciati e a volte anche uccisi. Donzelli e Meloni se ne facciano una ragione”
“Donzelli lo ha fatto apposta, sapeva che c’erano microfoni o addirittura telecamere. Il suo è un messaggio preciso: mandare una chiara valutazione di Giacomo Salvini, il giornalista; in qualche modo voleva fargliela pagare. Cercare di intimidire chi scrive è una prassi comune di questo governo. Le testate giornalistiche oggi sono molto deboli, mancano soldi e lettori, quindi devono attaccare la singola firma, l’individuo, la possibilità di un’inchiesta o un progetto”. Lo ha detto lo scrittore Roberto Saviano, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, commentando gli insulti che il responsabile dell’organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, ha rivolto al cronista de il Fatto Quotidiano, Giacomo Salvinni. “Questo tipo di aggressione significa peggiorare la vita del cronista, isolarlo, in qualche modo additarlo e dire allo stesso tempo che chi si avvicina a lui o lo legge in qualche modo ne pagherà le conseguenze. È una prassi tipica. Nella chat di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sapeva che le sue parole sarebbero potute uscire e infatti dice tutto ciò che vuole che esca, fa una figura migliore di altri”.