La ministra a Milano rischia grosso. Ecco spuntare un ‘aiutino’. La riforma Nordio fissa limiti più favorevoli degli attuali

Come fornire un “aiutino” alla ministra del Turismo Daniela Santanchè che rischia la poltrona per l’accusa di truffa nel processo Visibilia? Detto fatto.
Perché giusto adesso la nuova legge sulla prescrizione del guardasigilli Carlo Nordio sta subendo un’accelerazione al Senato e fa proprio al caso suo. In quanto cancella sia la legge Bonafede (stop alla prescrizione dopo il primo grado), sia la Cartabia (l’improcedibilità in Appello). Si torna all’antico. Se il processo dura troppo, per la truffa sette anni e mezzo, “muore” per sempre.
Le coincidenze non sono mai casuali, e in politica la regola vale doppio. Come nel nostro caso. Udienza preliminare il 25 marzo a Milano per Visibilia. E giusto due giorni prima ecco il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, chiedere “il rapido esame della prescrizione perché sia definitivamente approvata”. Un via libera a Palazzo Madama che certo piace al suo presidente Ignazio La Russa, da sempre legato alla Santanchè da una forte amicizia personale e da un sodalizio politico, nonché da qualche affare in comune come l’acquisto di Villa Alberoni, comprata e rivenduta nel giro di un’ora.
Dunque la prescrizione accelera, anche al prezzo di aumentare lo scontro con i magistrati che aveva spinto la premier Giorgia Meloni a chiedere a Giulia Bongiorno, presidente leghista della commissione Giustizia del Senato, di metterla in sonno per evitare l’acuirsi del conflitto. Ma ora la legge ammazza-processi diventa urgentissima nella strategia di salvare Santanchè. E così, mentre da un lato a sorpresa la ministra cambia avvocato nel processo e allunga i tempi guadagnando subito ben due mesi, dall’altro il Senato, a ben 14 mesi dal voto della Camera, scopre l’urgenza di approvare subito la nuova prescrizione. Che rappresenta ben più di un aiutino per Santanchè. Che il rischio del colpo di spugna sul caso Visibilia sia alle viste è ben presente alla Procura di Milano. Tant’è che la pm Marina Gravina, davanti alla giudice per l’udienza preliminare Tiziana Gueli, non solo si oppone alla richiesta dei termini a difesa chiesti dal nuovo legale della ministra Salvatore Pino, ma contesta pure il rinvio addirittura al 20 maggio. Per Gravina ciò porterebbe alla prescrizione visto che le prime condotte contestate a Santanchè risalgono al 2020.
Per rendersene conto basta rileggere le nuove regole sulla prescrizione e il ritorno al passato voluto dalla maggioranza. Il ddl Nordio concede ai soli condannati 24 mesi di sospensione per l’Appello e un anno per la Cassazione. Mentre oggi, per i reati commessi dal 1º gennaio 2020, quindi anche per la truffa contestata alla ministra del Turismo, vale ancora la regola della legge dell’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, cioè lo stop alla prescrizione per i condannati con la sentenza di primo grado, con le modifiche poi introdotte nel 2021 dalla ministra Marta Cartabia, che prevede l’improcedibilità in Appello, se questo dura più di due anni, e in Cassazione se dura più di un anno. Chi conosce i tempi della Corte d’Appello di Milano, come ha scritto ieri sul Fatto Davide Milosa, assicura che in due anni i processi vengono smaltiti. Quindi anche quello della ministra Santanchè potrebbe arrivare a sentenza anche se la difesa ovviamente si metterà di traverso. Ma purtroppo la riforma Nordio è ben diversa dall’improcedibilità di Cartabia che opera come se fosse un nuovo timer che riparte da zero dopo il primo grado e riguarda sia i condannati che gli assolti, mentre la sospensione del Guardasigilli riguarda il termine di prescrizione che ha iniziato a correre da quando il reato è stato commesso, quindi anni prima, e che magari è già ampiamente decorso. Per di più vale solo per i condannati, e non per gli assolti. Ma non basta, perché la sospensione di Nordio non vale neppure se il condannato in primo grado viene poi assolto in Appello o in Cassazione, e in ogni caso se il giudice non decide entro il termine di sospensione. Davvero una panacea per tutti, Santanchè compresa.
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