lunedì, 31 Marzo 2025
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  LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI  DA “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix” e “Cronachedi” e le prime pagine dei giornali di oggi a cura della redazione dell’Agenzia Cronache / Direttore Ferdinando Terlizzi =====================================

Pure mezzo Pd scarica Picierno, dopo l’incontro con la lobby dei coloni israeliani. “Incompatibile coi nostri valori”

Dopo la riunione con gli estremisti

A metà pomeriggio arriva l’attacco di un nutrito gruppo di parlamentari Pd a Pina Picierno per l’incontro con l’organizzazione Idsf (Israel Defense and Security Forum) “che propugna apertamente le ragioni dei coloni in Cisgiordania, i crimini contro l’umanità perpetrati a Gaza e nega esplicitamente la soluzione di due popoli due Stati”.

LEGGI – Picierno e l’estrema destra israeliana, Andrea Barolini: “L’incontro coi lobbisti è stato registrato dopo l’inchiesta”

I deputati del Pd dell’Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina vanno giù diritti: “Chiediamo di prendere apertamente le distanze da questi ed altri attori che nel campo israeliano stanno sabotando ogni soluzione politica al conflitto”, dicono Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Nico Stumpo e Stefano Vaccari. Spiegano tra le altre cose: “Riteniamo incompatibili con i valori dell’Ue la permanenza di un’organizzazione come questa nel registro delle lobby accreditate presso il Parlamento di Bruxelles. E riteniamo incompatibile con le politiche del Pd intrattenere qualsiasi relazione con simili realtà”. La nota arriva dopo che in mattinata ad attaccare Picierno erano stati gli europarlamentari 5S: “L’incontro fa chiarezza ancora una volta sulla vera dottrina di Pina Picierno, che sulla politica estera è nei fatti uguale a quella di FdI e della Lega. Noi siamo invece orgogliosamente e a viso aperto dalla parte del diritto internazionale, della Corte penale internazionale e del popolo palestinese”. Picierno aveva risposto, dopo aver definito l’editoriale di Marco Travaglio “un tentativo di mostrificazione della sottoscritta”: “Posso incontrare chi non la pensa come me e argomentare che lo Stato di diritto è un valore universale; il mio impegno per la libertà dei popoli e per la democrazia mi permette di incontrare Idfs e di chiedere di riflettere su quanto la crudeltà della guerra stia trascinando Israele dalla parte sbagliata della storia”. Isdf resta un’organizzazione che ha legami diretti con Netanyahu e che – secondo Haaretz – usa fondi esentasse statunitensi per sostenere gli insediamenti israeliani nei territori occupati. Ancora. Una delle figure a capo di questo gruppo è il Brigadiere generale Amir Aviv, uno che nel 2023 sosteneva il trasferimento dei palestinesi da Gaza nel deserto del Sinai. Ma Picierno rivendica il diritto di incontrarli. E va a testa bassa anche contro i suoi colleghi dem: “Non consento a nessuno di dirmi cosa fare”. La solidarietà arriva solo da Filippo Sensi, Simona Malpezzi e Piero Fassino. Dal Nazareno tutto tace: già una scelta piuttosto chiara.

Gli stretti rapporti di Picierno con Israele sono noti datempo. Come rivelò un’inchiesta di Report di gennaio la vicepresidente è membro della Transatlantic Friends of Israel, un comitato di parlamentari europei e membri del Congresso, collegati a una delle più influenti lobby israeliane, il Transatlantic Institute.
L’unico voto che c’è stato in questa legislatura al Parlamento europeo è una richiesta del gruppo The Left, il 17 luglio, per chiedere un dibattito urgente sulla situazione in Palestina. L’aula respinse. Alla richiesta si associò la delegazione dem. Ma non Picierno. “The Left è un altro gruppo politico”, spiega lei. Oggi parlerà in apertura del congresso di Azione. Si attendono  scintille.

Picierno e l’estrema destra israeliana, Andrea Barolini: “L’incontro coi lobbisti è stato registrato dopo l’inchiesta”

La versione della Dem non torna, “Il sito Ue modificato ex post”

Andrea Barolini è il direttore della rivista Valori, la prima in Italia a divulgare l’inchiesta sui rapporti tra il Parlamento europeo e l’Idsf, la lobby dell’estrema destra israeliana che è stata incontrata, tra gli altri, dalla vicepresidente dem Pina Picierno.

Mettiamo in ordine i fatti. Il primo articolo sui rapporti tra i parlamentari europei e l’Idsf è di una nota e affidabile piattaforma di giornalismo investigativo olandese, Follow the Money. Esce il 6 marzo. Noi lavoriamo sulla notizia, aspettiamo alcuni giorni per ragioni editoriali e poi pubblichiamo il nostro pezzo. Appena esce, ricevo una chiamata dagli uffici parlamentari di Picierno: asseriscono che tutto fosse trasparente, senza alcuna forzatura procedurale. Verifico e in effetti (a marzo) l’incontro con Idsf del 20 novembre 2024 è registrato sul sito del Parlamento europeo.

Qual è il problema?

Mi confronto con il collega olandese. Mi spiega che al momento della loro investigazione – quindi prima del 6 marzo – il meeting invece non era registrato e non risultava da nessuna parte. Durante la lavorazione della loro inchiesta, avevano interpellato Picierno per chiederle chiarimenti. Lei – cito testualmente – ‘ha eluso la domanda e non ha negato la mancata pubblicazione’. Ma subito dopo che l’inchiesta di Follow the Money è andata online, il giornalista ha notato che la pagina era stata modificata.

Quindi la registrazione dell’incontro sulla pagina del Parlamento europeo è avvenuta successivamente al meeting, dopo che Picierno è venuta a conoscenza dell’inchiesta di Follow the Money?

È la versione dei colleghi olandesi. Ma personalmente ho potuto verificare su Web Archive che almeno fino a gennaio, quindi un mese e mezzo dopo il meeting, non esistevano tracce ufficiali.

Peraltro la stessa Idsf si accredita sul registro delle lobby otto giorni dopo esser stata ricevuta in Parlamento.

Esatto, il 28 novembre. Malgrado il transparency register sia stato istituito tantissimi anni fa, la registrazione per il Parlamento europeo è ancora su base volontaria.

Dall’inchiesta risulta anche che per accedere al Parlamento basta un invito di parlamentari o soggetti terzi. È così?

È una domanda che ho fatto, in forma diretta, all’Ufficio stampa del Parlamento europeo. Al momento (ore 20 di venerdì sera, ndr) non ho avuto risposta.

Per fortuna che dopo il “Qatargate” erano stati stretti i bulloni della trasparenza.

Parliamo oltretutto di una questione delicatissima. Qui non si tratta nemmeno dello Stato di Israele, ma di un’associazione legata ad ambienti militari. Che questi soggetti possano presentarsi di fronte ai parlamentari europei e tentare di influenzarli – di certo non in senso pacifista – è un fatto inquietante.

Al centro Coni di Formia la preparazione olimpica diventa un vero affare di famiglia

 

A Formia sorge uno dei tre centri di preparazione olimpica, fiore all’occhiello dell’attività del Coni: sette ettari di impianti, pista di atletica, palestra, campi da tennis e padel, tutto ciò che serve per diventare campioni. Da qui passano milioni di contributi (quasi 15 l’anno per i tre Cpo), è stato a lungo il feudo di Davide Tizzano, manager sportivo in rampa di lancio, capo internazionale dei Giochi del Mediterraneo, appena eletto presidente della Federazione Canottaggio. L’ascesa parte proprio dal centro di Formia, che ha diretto per quasi 10 anni, fino a settembre. Una gestione efficiente e di successo, così dicono i risultati, che porta la firma Tizzano, forse persino troppo: nelle attività risultano coinvolti moglie, fratello, figlia e persino un caro amico dell’ex coordinatore. Nel 2024, ad esempio, a Formia va in scena “Vento e radici”, progetto finanziato con 100 mila euro dalla Regione Lazio (con la cui assessora allo Sport, Elena Palazzo, Tizzano ha ottimi rapporti), e l’obiettivo di far diventare la vela sport identitario della zona, che ha coinvolto oltre 600 ragazzi. Per la realizzazione delle attività, il centro si è appoggiato a un’associazione sportiva napoletana presieduta da Roberta Reisino, che è anche la consorte di Tizzano. “In un primo momento – spiega lui – volevamo coinvolgere la Federazione Vela, ma sono sorte delle difficoltà e così ci siamo rivolti ad associazioni locali”. Proprio quella della moglie. Poi ci sono i campi estivi, cuore pulsante del Cpo di Formia, che d’estate si riempie di ragazzi, prende vita (e ricavi) al di là dell’attività agonistica. E qui il riferimento diventa il fratello Carlo. La sua Asd Campusport offre pacchetti settimanali da 350 euro che col pernottamento possono arrivare fino a 690: sul sito si presenta come “General Director Olympic Camp” di Formia, e anche di Piediluco (centro della Federazione Canottaggio). Nello staff c’è pure la figlia Rosanna, giocatrice di rugby d’alto livello. “È un cliente come gli altri, con le stesse tariffe: essere mio fratello non gli garantisce corsie preferenziali”. Anche tra i fornitori si ritrovano vecchie conoscenze di Tizzano: come Vincenzo Addessi, presidente dello Yacht Club di Gaeta, armatore di “Fra Diavolo”, con cui Tizzano ha vinto la Rolex Cup nel 2016 a Capri, che fornisce materiale al Cpo con la società “Addessi Commerciale”. “Sempre alla luce del sole – conclude lui –, fare i risultati è la mia unica preoccupazione”. Tutto sport e famiglia.