Altro colpo di spugna: via il trojan dalle indagini per i reati contro la Pa

Il blitz. Forza Italia punta a inserire la norma nel ddl sul sequestro dei telefoni alla Camera che inizierà il suo iter dopo il 7 aprile

“Compatti su nuove riforme”. Era stato questo il messaggio, contenuto in un comunicato ufficiale, che la maggioranza di destra aveva voluto comunicare l’11 marzo scorso dopo una riunione tra i capigruppo al ministero della Giustizia con Carlo Nordio. Tra i temi che erano stati trattati a quella riunione, si leggeva nel comunicato, c’era stata anche “la definizione dei limiti per l’uso dei trojan nelle indagini e il tetto per le intercettazioni di 45 giorni”. Quest’ultimo atto è stato approvato il 20 marzo alla Camera ed è diventato legge, ora il nuovo obiettivo della destra è l’utilizzo del trojan, cioè il captatore informatico che viene utilizzato per le intercettazioni.

Alla Camera, infatti, c’è un provvedimento in cui la maggioranza sta pensando di normare l’utilizzo della microspia: il disegno di legge a prima firma del forzista Pier Antonio Zanettin che limita la possibilità di sequestrare gli smartphone. La norma è stata approvata ad aprile 2024 al Senato e da un anno è ferma a Montecitorio. Ma adesso, mentre al Senato entro metà aprile sarà approvata in seconda deliberazione la riforma sulla separazione delle Carriere, la maggioranza vuole accelerare. Calendarizzare il prima possibile il testo in commissione Giustizia e approvarlo entro l’estate.

Ed è in questa cornice che una parte della maggioranza, nello specifico Forza Italia, vuole inserire anche la limitazione dell’utilizzo del trojan per le indagini per i reati contro la Pubblica Amministrazione. È Enrico Costa, deputato forzista e alfiere della battaglia garantista nella maggioranza, che intende presentare l’emendamento all’interno del provvedimento.

La proposta sarebbe quella di escludere i reati contro la Pubblica Amministrazione, cioè tutti quelli che riguardano politici, imprenditori e i cosiddetti “colletti bianchi”. L’obiettivo sarebbe quello di mantenere il trojan, uno strumento molto invasivo, solo per i reati di criminalità organizzata e terrorismo.

LEGGI – Corte dei Conti, il Procuratore regionale della Campania: “Così la riforma garantirà impunità a politici&C.”

D’altronde la maggioranza aveva già dato un indirizzo preciso in questo senso. Lo scorso 15 maggio, pochi giorni dopo l’inchiesta che aveva coinvolto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la destra (insieme a Italia Viva) aveva approvato un ordine del giorno proprio di Costa per limitare l’utilizzo del trojan. Nel testo, la microspia veniva definita come uno strumento che “invade il terreno della riservatezza penetrando anche nelle sfere più intime e private” e si chiedeva al governo di “prevedere una disciplina organica che, da un lato, indichi le gravi forme di criminalità per le quali ammettere l’utilizzo del captatore informatico e, dall’altro, dettagli le condizioni applicative e le modalità operative di utilizzo, con l’obiettivo di bilanciare l’accertamento delle ipotesi delittuose ed i principi costituzionali previsti dagli articoli 14 e 15 della Costituzione”.

Ora l’obiettivo di Forza Italia è proprio quello di dare attuazione all’ordine del giorno. Difficile che il resto della maggioranza possa dire “no” dopo il “sì” all’atto di indirizzo del maggio scorso.

Resta da capire quali saranno i tempi. Questa settimana la commissione Giustizia della Camera approverà la riforma che limita i poteri e la giurisdizione della Corte dei Conti che dovrà andare in aula il 7 aprile, poi potrà calendarizzare il disegno di legge sul sequestro degli smartphone. Nel frattempo, a Palazzo Madama, la priorità resta quella della separazione delle carriere.

L’obiettivo del ministro della Giustizia Nordio è quello di approvare il testo della riforma costituzionale entro metà aprile per poi tornare in seconda lettura a Montecitorio già a maggio e provare a forzare la mano con il via libera definitivo in entrambe le camere entro l’estate e il referendum confermativo tra fine 2025 o al massimo inizio 2026. In questo modo, ci sarebbe tempo a sufficienza per scrivere le leggi ordinarie di attuazione della riforma ed eleggere in tempo i due nuovi Consigli Superiori della Magistratura. Quello attuale, infatti, scade all’inizio del 2027.

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Quali sono le migliori uova di Pasqua da comprare al supermercato? Ecco la classifica di Cook (e i prezzi)

La media dei prezzi delle uova di Pasqua supera di poco i 22 euro: il prezzo più alto è 44,00 euro, del Venchi Chocoviar Pistacchio, mentre il più economico è il KitKat e PlayStation a 9,49 euro

di F. Q.
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Pasqua è alle porte e non c’è momento migliore per scegliere l’uovo di cioccolato ideale per festeggiare l’occasione. Ogni anno, le proposte sugli scaffali dei supermercati si moltiplicano, variando dalle versioni più tradizionali a quelle più innovative. Per facilitare la scelta, la redazione di Cook del Corriere della Sera ha stilato una classifica delle migliori uova acquistabili al supermercato.

Lindt propone l’uovo Lindor Tiramisù Boules, un guscio di cioccolato al latte con croccante granella di wafer e caffè, al cui interno si trovano quattro praline Lindor Tiramisù (320 g, 22,49 euro). Per i più piccoli, Bauli presenta l’uovo Jurassic World, dedicato al celebre franchise cinematografico (150 g, 12,90 euro). Amedei lancia il Biancolatte, un uovo con doppio strato di cioccolato al latte e bianco che custodisce due ovetti ripieni (226 g, 32 euro). Per gli amanti del fondente, Novi propone l’Uovo Fondentenero Nocciolato, realizzato con cioccolato al 72% e arricchito con il 38% di nocciole intere (450 g, 26,90 euro).

Loacker pensa ai bambini con un uovo di Pasqua in latta decorata con i suoi iconici gnometti. All’interno, una selezione di mini wafer nei gusti napolitaner, vanilla, lemon, yogurt e lamponi, oltre a tortine mini original e patisserie coconut (140,2 g, 14,90 euro). Baci Perugina lancia la linea “Messaggi per Te”, con un messaggio motivazionale impresso sulla superficie (265 g, 11,99 euro).

KitKat e PlayStation collaborano per due uova speciali: una versione classica al cioccolato al latte e una al cioccolato al latte al caramello, entrambe con pezzetti di wafer croccante (240 g, 9,49 euro, kitkat.it). Balocco dedica un uovo a “Wicked”(320 g, 16,49 euro). Anche Kinder GranSorpresa torna con le sue uova a tema, tra cui una versione dedicata a Harry Potter con sorprese ispirate alla saga (220 g, 15,99 euro).

Venchi presenta il Chocoviar Pistacchio, un uovo di cioccolato bianco con pasta di pistacchio, arricchito da croccante toffee, nibs di cacao e granella di pistacchi (330 g, 44 euro). Galup propone un uovo al cioccolato al latte con croccante alla nocciola (270 g, 19,50 euro). Sperlari realizza un uovo nocciolato con cioccolato Zanzibar Gianduia e il 22% di nocciole italiane intere (350 g, 43 euro). Witor’s lancia Bianco Cuore, un uovo di cioccolato bianco con cereali croccanti e un peluche in regalo (240 g, 11,49 euro). Infine, Caffarel celebra i 160 anni del Gianduia con un uovo a doppio strato, classico o fondente (320 g, 32 euro).

Azione-Fratelli d’Italia, Donzelli apre a un’alleanza nelle Marche: “Con Calenda si può parlare, pone temi concreti”

L’avvicinamento tra le due forze potrebbe trasformarsi nel primo importante patto elettorale a sostegno del governatore Francesco Acquaroli, in cerca della riconferma in autunno

“Facciamo l’accordo per le Regionali? Più di metà partito è per Acquaroli”, chiede il dirigente di Azione nelle Marche. “Penso proprio di sì“, risponde Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia. Lo scambio, riportato da Repubblica, si svolge a margine del congresso del partito di Carlo Calenda a Roma, a cui sabato è stata ospite d’onore – tra applausi e lodi reciproche – la premier Giorgia Meloni. E illumina un avvicinamento politico evidente tra le due forze, che potrebbe presto trasformarsi nella prima importante alleanza elettorale: quella per le Regionali nelle Marche, appunto, dove in autunno il governatore di FdI Francesco Acquaroli cercherà la rielezione contro Matteo Ricci, europarlamentare Pd ed ex sindaco di Pesaro. Quest’ultimo è un esponente dell’ala moderata dem, in teoria un candidato ideale per Azione. Che però, a quanto pare, si prepara a interpretare per la prima volta nelle Marche un ruolo finora inedito, quello di gamba centrista della coalizione di centrodestra. Una mossa interpretabile anche come posizionamento rispetto alla scelta di Matteo Renzi, ex alleato nel fu “Terzo polo”, di schierare Italia viva stabilmente nel centrosinistra dopo varie alleanze locali con la maggioranza.