Non sappiamo quali conseguenze avrà la piazza strapiena di ieri contro l’Ue in assetto e in economia di guerra. Ma sappiamo che ne avrà. Non modificherà l’umore dell’opinione pubblica, già ieri plebiscitariamente contraria al riarmo degli Stati, a nuovi armamenti all’Ucraina in pieno negoziato e ancor più alla follia “volenterosa” di spedire migliaia di giovani europei a morire in una guerra persa prima di iniziare. Ma la vista di tutta quella gente assiepata nel corteo e davanti al palco ai Fori Imperiali farà bene sia a chi c’era sia a chi non c’era. Farà bene a chi legge i giornali e vede i talk del Pensiero Unico Bellicista con un misto di smarrimento e solitudine. E si domanda: davvero non esiste un pensiero alternativo? Davvero non c’è più niente da fare contro questa deriva da escalation verso la terza guerra mondiale? Davvero dobbiamo rassegnarci alla normalità di un conflitto armato, non più per procura come in Ucraina, ma diretto, con morti e feriti nelle nostre famiglie, come non accadeva dal 1945? Davvero è inevitabile celebrare gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo con una nuova corsa agli armamenti, prima causa di tutte le guerre, fra le idiozie paranoiche e antistoriche degli euro-ras, tipo “La pace si ottiene preparando la guerra”?
I 5 Stelle di Conte, liberi dalle zavorre draghian-atlantoidi, hanno riscoperto le radici pacifiste del Movimento, fondato da Grillo e Casaleggio il 4 ottobre 2009, festa di San Francesco. Non è il pacifismo cieco di chi vuole uscire dalla Nato e abolire i nostri eserciti nell’attesa utopistica che lo facciano anche gli altri. È il pacifismo realistico e raziocinante che ripudia la guerra come la Costituzione, ma ammette la legittima difesa della Patria e degli alleati. Le armi sono l’extrema ratio quando fallisce ogni tentativo per scongiurarla con la politica e la diplomazia: altro che “prepararla” con riarmi nazionali pericolosi (vedi Germania) e inutili (la Nato è sempre lì) e provocazioni al presunto “nemico”, affibbiandogli propositi d’invasione senza neppure sedersi a un tavolo per ascoltarne le eventuali ragioni, trovare soluzioni e proporre un futuro di cooperazione e sicurezza reciproca. L’Ue, nata dal giuramento “mai più guerre fra noi” dopo due conflitti mondiali, ha passato questi tre anni a evitare e ora persino a sabotare ogni negoziato sull’Ucraina. Perciò la piazza era piena: non solo di elettori 5S, ma anche di una galassia di associazioni e di tanti cittadini (anche giovanissimi) apolidi e apoti che votano sinistra, centro, magari destra, ma non ne possono più di proclami bellicisti e normalizzazioni dell’orrore. Volevano dire la loro e l’han detta. Chi, nel Palazzo, resterà sordo la pagherà cara. La storia insegna: nulla più delle guerre spacca i partiti e li uccide.
5 Stelle, una valanga anti-riarmo: “Questa è l’alternativa al governo”
Sul palco Fratoianni e Bonelli (Avs). Dal Pd una delegazione. Il dem Boccia: “Tanti i punti in comune”


Dietro il palco l’avvocato si tocca il ciuffo, circondato da parlamentari che non sorridevano così dai tempi delle Politiche di tre anni fa. E può dirlo con il tono di chi ha vinto: “Oggi il Movimento allarga il raggio del suo messaggio, questo è il primo pilastro di un’alternativa di governo”.
In un pomeriggio di sole e folla nella Roma che si affaccia sui Fori, Giuseppe Conte celebra il ritorno al futuro dei 5 Stelle. Perché con il suo corteo contro il riarmo, un fiume di bandiere, striscioni e kefiah palestinesi che mette assieme a occhio tra le 40 e le 50 mila persone, il M5S si (ri)prende un pezzo di mondo alla sua sinistra, e in parte sono porzioni di società che già nel 2014 un uomo lontanissimo da Conte come Gianroberto Casaleggio provò ad avvicinare al Movimento citando Enrico Berlinguer dal palco di piazza San Giovanni, come nume tutelare del M5S. Un’era geologica dopo, tanta sinistra radicale – o semplicemente delusa – marcia assieme ai 5 Stelle contiani, quelli “progressisti ma indipendenti”.
Ed è valanga, inattesa anche per gli organizzatori, che alla vigilia puntavano alle 15 mila presenze. Invece sul palco in via dei Fori Imperiali Conte può esagerare: “Siamo in 100 mila”. Cifra chiaramente abnorme. Ma sono comunque decine di migliaia, i pacifisti. Così aprendo la manifestazione Paola Taverna può infierire dal microfono su Carlo Calenda: “Qualcuno voleva cancellare il M5S. Ebbene, cancellate questa piazza!”.
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Sberleffo prevedibile, vedendo il serpentone con le circa 1500 bandiere del M5S che sfilano accanto a quelle della pace e della Palestina. Ma ci sono anche i drappi con falce e martello di Rifondazione Comunista, che su via Cavour appende uno striscione “anti Ue e anti Nato”. Non è proprio la ricetta di Conte, e lui dal palco lo preciserà: “Questa Europa è debole, senza strategia, ma è la nostra Europa”. Ma conta quel serpentone, “il corteo della nostra identità” riassume Riccardo Ricciardi.
Colmo però anche di non iscritti ai 5 Stelle. “Abbiamo riempito 17 pullman dall’Emilia Romagna, e tanta gente che ci è salita non è nostra” assicura l’ex parlamentare Michela Montevecchi. Anche per questo Conte lo sostiene su X: “Nasce una grande alternativa all’Italia del riarmo e dei tagli alla sanità”. Un messaggio contro Giorgia Meloni, certo, “perché oggi si rompe quella farlocca luna di miele che la premier ha costruito con una parte degli italiani con le bugie” teorizza l’avvocato. Ma pure un segnale di forza agli alleati ma non troppo del Pd, che si presentano con una delegazione “di alto livello” come rimarca l’eterno pontiere Roberto Fico al Fatto, capeggiata dal capogruppo in Senato Francesco Boccia e dal responsabile Enti Locali Igor Taruffi. Arrivano sul luogo della partenza, a pochi passi da piazza Vittorio, e un paio di manifestanti rumoreggiano. Ma la maggior parte della gente gli stringe le mani, magari con l’aggiunta di qualche battuta – “quel voto in Europa sul riarmo…” – e li esortano “all’unità”.
Boccia giura: “Con il Movimento sono tanti i punti che ci uniscono”. Lui, l’avvocato, è conciso: “Sono contento che le principali forze di opposizione siano tutte qui”. Perché ci sono anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, come oratori dal palco. Pd, M5S, Avs: è questo il perimetro delle opposizioni, chiedono a Conte? E lui: “Sono forze che dialogano in via privilegiata, ma ciò che conta è la piazza che chiede messaggi senza ambiguità”. Piazza tecnicamente di sinistra? Fratoianni sorride: “Lo è, anche in sostanza”. Accanto, Bonelli: “Quella del Movimento è un’evoluzione evidente”. Un bel pezzo del Pd è di altro avviso, ma in questo sabato il M5S pensa solo positivo.
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Così Stefano Patuanelli assieme al figlio guarda il corteo, e sostiene: “Ci siamo aperti sempre di più alla società civile e la società civile sta venendo da noi”. Fico abbraccia Boccia e nel retropalco parla con i dem: presto dovranno ragionare nel dettaglio della sua corsa in Campania. Nell’attesa osserva: “Questo corteo ha una visione di società”. Passa l’ex ministro Alfonso Bonafede: “Sono qui da militante. Il centrosinistra? L’importante è darsi messaggi chiari”. Chiara Appendino bacia e abbraccia attivisti: “L’Italia spenda per curare, non per uccidere”. Chiude, naturalmente, Conte, che ricorda “il non bel risultato delle Europee”, cioè il disastro del 9,99%. “Ma abbiamo seminato bene, ed eccoci qui”. Eccoli, nella piazza della rivincita.
Morte Ilaria Sula, ombre sui genitori del
femminicida

È stato convalidato l’arresto di Mark Antony Samson, reo confesso dell’omicidio di Ilaria Sula, la studentessa 22enne della Sapienza originaria di Terni, accoltellata nella casa dell’indagato – ora sotto sequestro – di via Homs, nel quartiere Africano di Roma. Il cadavere della giovane era stato messo dall’omicida all’interno di una valigia, poi gettata in una scarpata ad alcuni chilometri dalla Capitale. Nell’ordinanza il gip di Roma riconosce la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Dopo la confessione, resta da capire quale e se ci sia stato un ruolo dei genitori di Samson, che erano in casa al momento del femminicidio. La posizione dei due resta al vaglio e nei confronti di almeno uno potrebbe scattare l’accusa di concorso in occultamento: la madre e il padre potrebbero, infatti, avere avuto un ruolo “fattivo” nella fase successiva all’omicidio. In particolare, la lente d’ingrandimento della polizia e della procura si è spostata sulla madre di Samson. La posizione della donna, e alcune sue dichiarazioni, hanno insospettito chi indaga.

PILLOLE DI GOSSIP! AVVISATE I PIPPAROLI DELL’ORBE TERRACQUEO: WANDA NARA È SBARCATA SU ONLYFANS! LA FIGLIA DI VITTORIO SGARBI, EVELINA, PARLA DELLA DEPRESSIONE DEL PADRE RICOVERATO AL GEMELLI: “SITUAZIONE PESANTE. IO NON SONO LA BENVENUTA” (TE CREDO, L’ULTIMA VOLTA IN TV AVEVA PARLATO DELLA LITE CON IL PADRE SUL “GF”) – ELODIE, SCANSATE! DOJA CAT SI PRESENTA SUL PALCO IN REGGISENO E MUTANDE – PER JESSICA MORLACCHI, VINCITRICE DEL “GF”, LA COSA PIU’ DIVINA E’ IL DUETTO CON LA CUGINA ELODIE – PAMELA PRATI E LE LITI CON VALERIA MARINI, LA POLEMICA DI CAN YAMAN, DOVE CAMERON E IL PRIMO INCONTRO CON DAMIANO DAVID E L’OMAGGIO DI ACHILLE LAURO A ROMA – VIDEO

DAGOREPORT – LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE – UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA NEI SONDAGGI, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI, IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (OGGI INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) – UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DI MUSK POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI INCASSARE UNA SONORA SCOPPOLA…


Casa confiscata al mafioso Nobis, scatta lo sgombero
È ancora occupata dai familiari dell’affiliato al clan guidato da Michele Zagaria: dovranno lasciarla entro aprile
CASAPESENNA – Chi occupa la casa confiscata a Salvatore Nobis Scintilla, uomo di fiducia del boss ergastolano Michele Zagaria, deve lasciarla entro fine aprile. Parliamo dell’immobile situato tra via Genova e via Brescia. Una parte della struttura è già diventata un centro di accoglienza minorile, mentre un’altra porzione è ancora occupata da familiari del mafioso.
Il Comune, guidato dal sindaco Giustina Zagaria, attraverso l’ufficio Urbanistica, diretto dall’architetto Eduardo Cotugno, ha disposto che l’edificio venga liberato. Per quale ragione? Innanzitutto perché non è più di proprietà del mafioso, e, altro aspetto, anche questa parte dell’immobile ancora abitata sarà trasformata in un bene sociale, grazie ai finanziamenti che l’Ente ha ottenuto: la destinazione finale del progetto ca concretizzare, però, ci fa sapere l’amministrazione, non è stata ancora decisa. Di certo, con l’ordinanza di sgombero è stato compiuto un passo decisivo per avviare l’operazione di riutilizzo della struttura. Del resto, individuare e confiscare i beni che gli affiliati al clan dei Casalesi hanno accumulato con le loro attività criminali, restituirli alla comunità, dando loro un nuovo scopo sociale, rappresenta un passaggio essenziale nella lotta alla mafia. Senza questo impegno, la battaglia per arginare la criminalità organizzata resterebbe incompleta. Ma sono step che l’autorità giudiziaria non può compiere in solitaria: ha bisogno del supporto delle amministrazioni comunali e delle associazioni, che devono prendersi cura e rivitalizzare quei beni. E il provvedimento adottato dall’Ente di Casapesenna va proprio in questa direzione.
“È fondamentale fare tutto il possibile per evitare che l’immobile confiscato resti inutilizzato. Impedire che si degradi e che venga percepito come un elemento abbandonato è importante”, ha dichiarato il sindaco Giustina Zagaria. “Non farlo avrebbe un effetto negativo nella lotta alla mafia. Ridare vita a queste strutture, invece, credo sia la parte essenziale del contrasto alla criminalità organizzata ed è ciò che proviamo a fare a Casapesenna”.
Aperture dei giornali sempre dedicate agli effetti dei dazi: dopo il tonfo delle Borse, potrebbe dimettersi il segretario al Tesoro Usa. Proteste anti-Trump in 50 Stati americani. Musk al Congresso della Lega: “Spero in un futuro senza tariffe. In Europa ci saranno massacri di massa causa terrorismo”. Giorgetti apre alla sospensione del Patto Ue per aiutare le imprese. Ieri la manifestazione a Roma contro il riarmo europeo, Conte (M5s): “Siamo l’alternativa al governo”

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CORRIERE DELLA SERA
- Al Congresso della Lega Musk evoca massacri in Europa. Il magnate lancia l’allarme terrorismo e auspica “una zona di libero scambio con l’Ue”. Questione dazi, Trump insiste: “Tenete duro, vinceremo”. Ma negli Stati Uniti monta la protesta per lo spettro recessione. Meloni andrà a Washington. Ieri, a Roma, la manifestazione pacifista del M5s: “Siamo in 100mila”. Conte: “No al riarmo, da qui l’alternativa al governo”

2/16
LA REPUBBLICA
- L’America scende in piazza contro Trump: “Giù le mani da università, scuole e biblioteche”. Prime crepe nella nuova amministrazione, con il segretario al Tesoro che potrebbe lasciare dopo gli effetti dei dazi sulle Borse. Intanto Musk interviene al Congresso della Lega e spaventa l’Europa: “Da voi massacri per il terrorismo. In futuro spero zero dazi”. Salvini agli alleati: “Trattiamo direttamente con gli Usa”. E poi torna a chiedere il Viminale. Corteo anti-riarmo a Roma, Conte: “L’alternativa a Meloni nasce qui”

3/16
LA STAMPA
- Negli Usa cresce la paura recessione: dopo il tonfo delle Borse, proteste di piazza contro Trump. Il capo del Tesoro americano pronto a lasciare. Roma-Ue, scontro sui dazi: Italia, insieme a Ungheria e Paesi Bassi, punta sulla mediazione, ma Francia, Austria e Germania vogliono una risposta muscolare. Ieri la manifestazione del M5s a Roma contro il riarmo, Conte: “Siamo in 100mila. Luna di miele finita per Meloni”. Tennis, i dolori del giovane Sinner (che torna in campo il 14 aprile): “Mi sono sentito fragile”

4/16
IL MESSAGGERO
- Il ministro Giorgetti dopo gli effetti dei dazi sulle Borse: “Sospendiamo il Patto Ue e valutiamo aiuti per i settori danneggiati dalle tariffe, come ai tempi del Covid. Fitch ci dà ragione”. Proteste nelle città americane, Trump: “Battaglia dura che vinceremo”. Tra i suoi cresce però il dissenso: il segretario Bessent pensa all’addio. Musk al Congresso leghista: “Spero in un futuro a tariffe zero”. Meloni prepara la missione in Usa: meno barriere in cambio dell’aumento delle spese per la Difesa

5/16
LA GAZZETTA SPORTIVA
- Follia Inter, frenatona a Parma: 2-2. Altra ripresa al buio: così lo Scudetto è a rischio. Sotto accusa le scelte e i cambi di Inzaghi, sostituiti Calha e Lautaro (e arriva il pareggio). Domani il Napoli va a Bologna per -1. Ora il Bayern, nei quarti di Champions, fa paura (anche con le riserve). Milan, la rimonta più inutile: rossoneri noni, l’Europa è lontanissima. La Fiorentina va sullo 0-2 con un super Kean, poi il pari con Abraham e Jovic

6/16
CORRIERE DELLO SPORT
- Stoppata: l’Inter sbanda a Parma e Chivu rimonta 2-2. Conte, domani a Bologna per la missione -1. Milan out: Fiorentina a un passo dal colpo a San Siro, Abraham e Jovic rispondono all’autogol di Thiaw e a Kean. Al Meazza finisce 2-2 e il Diavolo dice addio al traguardo Champions. Olimpico sold out, è Roma-Juve: tra Dovbyk e Vlahovic, uno è fuori. Pellegrini si ferma: è a rischio. Tudor dovrebbe scegliere ancora Dusan: “Io qui in un brutto momento”

7/16
TUTTOSPORT
- Juve, stasera contro la Roma all’Olimpico per riprendersi il quarto posto. Tudor: “Dobbiamo continuare a pedalare”. Primo spareggio Champions, l’allenatore bianconero: “Ogni partita è un esame da preparare al massimo, mai fare calcoli. Si dà tutto e basta. Vedo già cose interessanti. La cena di squadra? Conta anche il più piccolo dettaglio”. Nico accanto a Yildiz e Vlahovic. Torino, pienone contro il Verona. Vanoli: “Tanto affetto va ricambiato, l’unione tra i nostri tifosi e la squadra è sempre più bella e porta a risultati speciali”

8/16
IL GIORNALE
- Musk interviene al Congresso leghista e “azzera” i dazi all’Europa: “Spero presto una zona a zero tariffe tra Ue e Usa”. Il governo frena sulle controtassazioni, Giorgetti: “Stop al Patto di stabilità per aiutare le imprese”. Trump incomincia a prendere i primi pezzi: il segretario al Tesoro americano potrebbe lasciare dopo il tonfo delle Borse. Ieri, a Roma, la piazza del M5s contro il riarmo: il Conte pacifista si candida a premier. Oggi apre Vinitaly: “Il vino resisterà a questo terremoto”

9/16
IL SOLE 24 ORE
- Non solo dazi: tra cripto e dollaro privato, Trump punta a fare profitti sfruttando strumenti di politica pubblica senza curarsi dei conflitti d’interessi. E lo fa attraverso la società World Liberty Financial, affidata ai tre figli, che gestisce i diversi movimenti finanziari. Intanto, il segretario il Tesoro potrebbe dimettersi dopo gli effetti delle tariffe. Proteste in Usa, il presidente: “Non sarà facile ma vinceremo”. Musk: “Spero dazi zero tra Usa e Ue”. Il Nasdaq, in caduta del 9%, entra nel mercato dell’Orso

10/16
IL FATTO QUOTIDIANO
- Oceano pacifico: nella giornata di ieri, Fori Imperiali gremiti per la manifestazione del M5s e della società civile contro il riarmo. Partecipazione oltre le attese, Conte: “Siamo in 100mila. Qui c’è l’alternativa al governo Meloni”. Congresso della Lega, Salvini sfida la premier e punta al Viminale. Musk, in collegamento video, spara sull’immigrazione e prevede “attacchi terroristici di massa” in Europa. Intanto Giorgetti resiste ai controdazi europei e valuta di sospendere il Patto Ue per aiutare le imprese

11/16
LIBERO
- Al Congresso dell’unità leghista interviene Musk in videocollegamento: “Spero in un futuro con zero dazi tra Usa e Ue. Ci saranno massacri in Europa, Bruxelles soffoca i vostri Paesi”. Giorgetti: “L’Unione sospenda il Patto di stabilità per aiutare le imprese”. Ieri, a Roma, la piazza del M5s contro il riarmo: i dem omaggiano la manifestazione pentastellata ma si prendono fischi. Sfottuto pure Fratoianni: “Vendi la Tesla”. Poliziotti feriti al corteo del Pd, nessuno fiata: tutto normale?

12/16
DOMANI
- Stati Uniti, i dazi spaventano i trumpisti: dopo il crollo delle Borse, il segretario del Tesoro Bessent potrebbe dimettersi. Musk interviene al Congresso della Lega: “Spero in dazi zero tra Usa e Ue”. Salvini e Meloni bloccano l’Europa con il loro secco rifiuto alle controtariffe, ma Palazzo Chigi non ha alcun piano alternativo. Giorgetti: “Niente panico”. Ieri, a Roma, il popolo di Conte in piazza tra pace e opposizione al riarmo europeo. Il leader del M5s: “Un bene che alla manifestazione ci fosse anche il Pd”

13/16
IL RIFORMISTA
- Niente panico: pronta la task force dei ministri contro lo spettro della recessione. La premier Meloni sprona l’Ue: “Bisogna rivedere il Green deal e il Patto di stabilità”. Passi avanti verso la nuova globalizzazione: la Cina applica i controdazi del 34% sui prodotti americani. Per l’ex ministro Brunetta, i mercati “puniscono Trump e l’abbandono del libero mercato da parte degli Usa”. Trattamento accessorio, la Cisl: “Misure positive dal ministro Zangrillo”

14/16
IL FOGLIO
- La guerra dei dazi, le Borse in caduta, il Pil al ribasso, la minaccia all’export: di fronte al trumpismo, il Paese più vulnerabile d’Europa, cioè l’Italia, è anche il più trumpiano. Ora la destra invoca un accordo con gli Stati Uniti come il Ttip, contro cui la premier Meloni si è battuta per anni. Parla l’ex ministro Tria: “Il presidente americano vuole farsi pagare il debito da noi. Non stiamo al suo gioco, apriamoci alla Cina. L’Ue non imponga controtariffe”

15/16
LA NAZIONE
- La linea di Giorgetti dopo gli effetti dei dazi americani sulle Borse: “Stop al Patto di Stabilità, via i vincoli Ue ai conti come ai tempi del Covid”. L’appello di Tajani: “Imprese, non fuggite”. L’economista Bianchi: “Puntiamo su Canada e Asia”. Proteste anti-Trump in America: “Giù le mani dalla nostra democrazia”. Show di Musk al Congresso della Lega: “Spero in un futuro senza tariffe. In Europa ci saranno massacri di massa”. Ieri a Roma la manifestazione del M5s contro il riarmo

16/16
IL MANIFESTO
- La prima buona. La manifestazione convocata dal Movimento Cinquestelle contro il riarmo è un successo. Corteo e piazza gremita, assai più di quella del 15 marzo “per l’Europa”. Sfilano i movimenti per la pace e tanta sinistra. Il leader Conte, padrone di casa, azzecca la mossa e parla a nome dell’opposizione. Congresso della Lega, Salvini intervista Musk e “licenzia” Piantedosi: vuole tornare al Viminale. Usa, oltre mille manifestazioni contro Trump: “Giù le mani dalla nostra democrazia”