Si è conclusa la seconda edizione di ‘Napoli Crea – Gli Stati Generali dell’Artigianato’: Presentata la DiCantalamessa e Nave, da Armato a Falciatore: le dichiarazioni dei rappresentanti istituzionali presenti alla due giorni
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Napoli, 15 aprile 2025 – Due giorni di dibattiti, visioni e incontri per mettere al centro l’artigianato italiano come patrimonio identitario, culturale e motore di sviluppo. È questo il cuore della seconda edizione di Napoli Crea – La rivoluzione gentile, Gli Stati Generali dell’Artigianato, svoltasi il 14 e 15 aprile a Napoli, tra la Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi e Villa Doria d’Angri.

Promossa dall’associazione Le Mani di Napoli, con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero del Turismo e del Comune di Napoli, l’iniziativa si è inserita nel calendario ufficiale della Giornata Nazionale del Made in Italy, coinvolgendo istituzioni, imprese, accademici, artigiani e rappresentanti della società civile.
La Dichiarazione di Napoli: una visione per il futuro
Durante i lavori è stata presentata la Dichiarazione di Napoli, un documento strategico che propone una nuova stagione per l’artigianato italiano, fondata sul riconoscimento delle Indicazioni Geografiche per le produzioni non agroalimentari. Un cambio di passo culturale, giuridico ed economico, che mira a fare di Napoli un modello europeo per la rigenerazione urbana fondata sulla bellezza, sull’identità e sulla qualità.
    
L’appuntamento con Napoli Crea si chiude con una visione chiara: l’artigianato non è nostalgia, ma innovazione radicata. È patrimonio vivente, economia della cultura e leva di coesione e crescita per il Paese.

14 APRILE – Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi
Sartoria, territorio e IG: l’artigianato come eredità viva
Il pomeriggio inaugurale ha acceso i riflettori sul legame tra le produzioni sartoriali tradizionali e il territorio, aprendo il confronto sul tema delle Indicazioni Geografiche Protette per le produzioni artigianali non alimentari, previste dal nuovo regolamento europeo in vigore dal 1° dicembre 2025.
“Questa è una festa dell’artigianato sotto una luce nuova, moderna e dinamica. L’artigiano deve diventare interlocutore politico, a livello locale e nazionale” – Giancarlo Maresca, presidente de Le Mani di Napoli.

“Il Comune di Napoli ritiene che l’identità e la storia della città siano fortemente legate al valore degli artigiani. La bellezza generata dalla creatività può cambiare il volto della città” – Maria Grazia Falciatore, capo di gabinetto del Comune di Napoli.
“L’unione tra sartoria e territorio è una risorsa fondamentale. Napoli deve esportare la sua eccellenza artigiana, attrarre turismo di qualità e creare occupazione per i giovani” – Fabrizio Luongo, segretario di Casartigiani Napoli.
“Il regolamento europeo sulle IG per l’artigianato segna una svolta epocale. È ora di codificare la tradizione sartoriale napoletana per tutelarla e garantirne la giusta remunerazione” – Massimo Vittori, direttore di oriGIn.

15 APRILE – Villa Doria d’Angri
Europa, cultura e sviluppo: politiche per un nuovo artigianato
La seconda giornata ha aperto lo sguardo sulle politiche internazionali e le prospettive di crescita del comparto, in un dialogo tra istituzioni europee, accademia, imprese e società civile. Tra i saluti istituzionali, anche i rettori Antonio Garofalo (Università Parthenope) e Matteo Lorito (Università Federico II), che hanno ribadito il ruolo centrale della formazione e della sinergia tra mondo accademico e artigianato per costruire opportunità concrete di sviluppo e innovazione.

“Quella di oggi è una giornata estremamente importante: la Giornata Nazionale del Made in Italy, che non è solo una celebrazione, ma il simbolo dell’impegno del Governo per valorizzare settori fondamentali del nostro Paese come l’abbigliamento, la pelletteria e il legno. L’associazione Le Mani di Napoli rappresenta al meglio la tradizione dei mestieri artigiani: sarti, camiciai, calzolai, orefici, guantai. Un patrimonio unico della grande scuola napoletana del Made in Italy. Dal prossimo 1° dicembre sarà possibile presentare domanda per ottenere l’Indicazione Geografica Protetta anche per i prodotti artigianali e industriali, con la stessa tutela oggi riservata al comparto agroalimentare. Questo significa promuovere e proteggere, anche a livello internazionale, l’identità produttiva di territori come Napoli. La normativa prevede inoltre il sostegno alle associazioni come Le Mani di Napoli per la predisposizione del disciplinare, strumento chiave per l’accesso all’IG. Una tutela che serve anche a contrastare fenomeni come l’Italian Sounding, proteggendo il valore autentico del nostro artigianato” – ha dichiarato Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“Un comparto produttivo, quello dell’artigianato Made in Italy, che è insieme economia e cultura. Non solo un’etichetta, ma un simbolo che evoca storie e tradizioni che, partendo dalla Penisola, toccano ogni latitudine. La Giornata che si celebra oggi è l’occasione per ricordare il costante impegno di valorizzazione del saper fare italiano dimostrato dal Ministero della Cultura, ad esempio con le misure predisposte per le imprese culturali e creative. Molta la strada fatta fin qui. E per le realtà del comparto del Mezzogiorno in arrivo oltre 151 milioni di euro dal Piano Nazionale Cultura 2021-2027: il decreto di istituzione del Fondo è stato firmato e trasmesso agli organi di controllo per la registrazione” – Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura.
“La sartoria napoletana rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale: uno stile inconfondibile, una manualità che rasenta l’arte e una tradizione che evolve senza perdere la propria identità. L’estensione delle Indicazioni Geografiche alle produzioni artigianali, prevista dal Regolamento UE 2023/2411, segna un passaggio storico. È una grande opportunità per rafforzare le filiere locali, sostenere l’occupazione e tutelare i consumatori da imitazioni e concorrenza sleale. Il legislatore ha il dovere di accompagnare questa svolta con misure concrete. Con l’Intergruppo parlamentare per la conservazione della sartoria tradizionale italiana, che ho l’onore di presiedere, continueremo a lavorare con serietà per garantire riconoscimenti autentici e inconfutabili al nostro artigianato” – Domenico Furgiuele, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la conservazione della sartoria tradizionale italiana.

“Bene hanno fatto gli artigiani, i nostri artigiani, e l’associazione Le Mani di Napoli a promuovere questa giornata di confronto e proposta. Il Comune ha messo in campo molte azioni, a partire dalla più importante: creare sintonia tra le diverse anime dell’artigianato cittadino – dal corallo al presepio, dall’alta sartoria ai guanti e alla porcellana. I punti di forza vanno valorizzati, ma è altrettanto necessario affrontare con determinazione le fragilità, come l’accesso al credito e il bisogno di innovazione. Solo così questo settore, fondato su bellezza, fantasia e creatività, può diventare sempre più competitivo, anche in termini occupazionali” – Teresa Armato, Assessore al Turismo del Comune di Napoli.

“Con questa iniziativa si costruisce un dialogo vero tra maggioranza e opposizione, sia a Roma che a Napoli, coinvolgendo il mondo accademico, quello del credito e le istituzioni. Ognuno deve fare la propria parte. I ‘Made in’ hanno senso solo se la terza parola è ‘Italy’. Al Ministero abbiamo attivato il tavolo della moda e presentato una proposta per l’artigianato di alta gamma, con oltre 250 milioni di euro destinati al settore. Dobbiamo far tornare attraente questo lavoro: per troppo tempo abbiamo detto ai ragazzi ‘se non studi vai a lavorare’, quando invece dovremmo dire ‘se studi, lavori’” – Gianluca Cantalamessa, senatore della Lega.

“Da Napoli parte un messaggio chiaro: servono azioni concrete per garantire un futuro all’artigianato. Non basta annunciare il liceo del Made in Italy se poi le iscrizioni sono appena 48. Bisogna lavorare sul fare, tutelare l’artigianato d’alta gamma, sostenere le imprese con incentivi reali, defiscalizzazione e sburocratizzazione. Le microimprese devono poter accedere davvero alle risorse messe a disposizione. Le Mani di Napoli ha fatto un piccolo miracolo, mettendo insieme più forze politiche e coinvolgendo anche il mondo universitario. È questa la strada: fare rete per costruire un nuovo Rinascimento, economico e culturale, per Napoli e per il Paese. Le Mani di Napoli ha fatto un piccolo miracolo, mettendo insieme più forze politiche e coinvolgendo anche il mondo universitario. È questa la strada: fare rete per costruire un nuovo Rinascimento, economico e culturale, per Napoli e per il Paese” – ha dichiarato Luigi Nave, senatore del Movimento 5 Stelle.

“Il sistema delle Indicazioni Geografiche è già ben conosciuto in Italia nel settore agricolo. Con il nuovo Regolamento Ue 2023/2411 possiamo finalmente offrire riconoscimento e protezione anche ai prodotti artigianali e industriali legati al territorio. Le IG non sono solo un diritto legale, ma uno strumento strategico per lo sviluppo sostenibile e la resilienza. Napoli Crea è un evento significativo, e l’EUIPO è pronta a supportarne le ambizioni” – João Negrão, direttore esecutivo dell’EUIPO.

“Sono stati due giorni straordinari, ricchi di emozione e confronto vero, con relatori arrivati da tutta Italia, dall’estero e ovviamente da Napoli. Avevo il timore che la città non rispondesse a questa chiamata, ma ancora una volta ha dimostrato che c’è, che crede nell’artigianato come motore di identità e sviluppo. ‘Napoli Crea’ non è più solo un evento, è diventato un appuntamento. E ci sarà una terza edizione, e una quarta, perché il nostro impegno non si ferma. In questi due giorni abbiamo visto un confronto politico ampio, trasversale, perché fare associazione significa fare politica nel senso più alto: costruire il bene di un territorio. La mia proposta è chiara: aprire un tavolo di lavoro per scrivere insieme il disciplinare dell’artigianato napoletano. Dopo la pizza, dopo la mozzarella, un riconoscimento ufficiale per il nostro artigianato sarebbe un sogno che diventa realtà. E oggi sento che siamo più vicini che mai a realizzarlo” – Damiano Annunziato, Direttore Generale de Le Mani di Napoli.

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