Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano

Il segreto di Pulcinella

24 GIUGNO 2023

La condanna di Davigo per aver violato il presunto segreto sui verbali di Amara che aveva avuto dal pm Storari (assolto dalla stessa accusa), potrebbe trasformare il suo processo in un vaudeville. Due membri del Csm di cui faceva parte, e ai quali rivelò i presunti segreti, cioè Cascini e Marra, sono indagati a Roma per omessa denuncia. Cioè per aver ricevuto i presunti segreti da Davigo e non averlo denunciato in veste di pubblici ufficiali. Ma Davigo il presunto segreto lo svelò a nove persone del Csm (non a due) e al presidente dell’Antimafia Morra: in tutto dieci. La più alta in grado era il vicepresidente Ermini, che gli chiese le carte, le ottenne e salì al Colle a rivelare il presunto segreto a Mattarella e al suo consigliere giuridico. Ma nemmeno quelli denunciarono Davigo. Così i 10 a parte del segreto violato divennero 12. L’unico che non può essere indagato per omessa denuncia è Mattarella, perché è insindacabile per gli atti compiuti nell’esercizio delle funzioni, salvo che per alto tradimento e attentato alla Costituzione.

Ma resta da capire perché, dei 12 meno uno, gli indagati per omessa denuncia siano solo due. E perché Ermini, che ha dichiarato di aver distrutto i verbali chiesti e ottenuti da Davigo ritenendoli (dopo, non prima) “irricevibili”, non risponda di omessa denuncia e pure di favoreggiamento: il reato di chi fa sparire il corpo del reato. Poi c’è il Pg Salvi, titolare dell’azione disciplinare: neanche lui si accorse che, quando Davigo lo avvisò dei ritardi della Procura di Milano denunciati da Storari, stava commettendo reato e infrazione disciplinare. Infatti, anziché denunciarlo per violazione del segreto e aprirgli un procedimento nello stesso Csm, corse a telefonare al procuratore Greco perché iscrivesse il fascicolo Amara che giaceva da oltre cinque mesi senza formalizzazioni. Gli unici magistrati a essersi accorti che Davigo (ma non Storari, definitivamente assolto) aveva violato un segreto sono i pm e giudici di Brescia. Ora, può darsi che esista un motivo a noi ignoto per cui gli indagati per omessa denuncia sono solo 2 su 11. O può darsi che siano o stiano per essere tutti e 11. Ma, sia come sia, gli undici sbadati che non denunciarono Davigo furono sentiti nel 2011- ’12 a Brescia come testimoni, cioè senza l’avvocato e con l’obbligo di rispondere e di dire la verità. Eppure la loro omessa denuncia risale al maggio del ‘20: dunque avrebbero dovuto essere sentiti come indagati, con l’avvocato e la facoltà di non rispondere o mentire. Nel processo Ruby, Berlusconi è stato assolto perché le Olgettine che lo accusavano erano state sentite come testi anziché come indagate e le loro testimonianze erano nulle. La giustizia è uguale per tutti, o solo per la Buonanima?