Draghi ha scelto una portavoce

A occuparsi dell’ufficio stampa del nuovo governo sarà Paola Ansuini, laurea in Scienze politiche alla Luiss, sposata, quattro figli e un golden retriever, attuale capo del servizio comunicazione della Banca d’Italia. Draghi la conosce dal 2006. «Un rapporto di stima che si esprime anche nella forma: i due infatti, nonostante l’antica consuetudine, non si danno del tu, ma del lei» [Marro, CdS].
Due retroscena
Draghi ha detto che parlerà solo quando avrà qualcosa da dire, eppure, benché non vi sia niente di ufficiale, ci sono due retroscena, riportati dai giornali di stamattina, di cui vale la pena dare conto.
«Pare ormai accertato che Arcuri rimarrà Commissario, mantenendo i quattro compiti operativi: l’approvvigionamento delle dosi, la consegna agli hub regionali, la fornitura supplementare di medici e infermieri (1.900 sono già operativi, altri 600 in attesa della visita medica) e l’individuazione dei punti di somministrazione (finora ne sono stati indicati 3.100, di cui 1.300 sono residenze per anziani). Il governo non ha intenzione di investire i milioni di euro, inizialmente previsti, per le famose Primule, i padiglioni disegnati dall’architetto Stefano Boeri. Un primo bando di gara da 8 milioni per 21 primule è già stato pubblicato, quindi è probabile che queste saranno realizzate e consegnate, in via simbolica, ai capoluoghi di Regione. Il resto dei mille e passa padiglioni ipotizzati non si farà. A meno che non siano gli stessi Comuni a chiederlo ad Arcuri: le Primule potrebbero risultare utili quando si allenteranno le misure di contenimento del virus e nelle città gli spazi ora chiusi torneranno a essere popolati» [Foschini e Tonacci, Rep].
Secondo il CdS, chi ha parlato con Arcuri dice che il suo motto in queste ore è: «Primo sopravvivere». «“Se garantisce i vaccini come ha fatto con l’apertura delle scuole e le mascherine, aiutarlo sarà un dovere”, dice malizioso Matteo Salvini. Ed è proprio in quella parola, “aiutarlo”, la chiave per capire cosa è successo e cosa potrebbe succedere. “Insieme a Conte, a casa pure Arcuri!” urlava il segretario della Lega solo un mese fa. Conte a casa ci è andato, Arcuri no. E in politica nulla accade per caso. Dietro la linea più morbida di Salvini c’è il patto di desistenza che Arcuri sembra aver raggiunto con il leghista Luca Zaia, sulla via veneta alle forniture parallele di vaccino» [Salvia, CdS].
In questi giorni alcuni membri del Comitato tecnico scientifico sono stati convocati a palazzo Chigi: si pensa che Draghi voglia operare uno sfoltimento. «Oggi nel Comitato tecnico scientifico ci sono 27 membri, considerati troppi da molti osservatori (e anche da alcuni degli stessi componenti). Non di rado si scatenano lunghe discussioni e contrapposizioni, talvolta anche con toni accesi. Così il processo decisionale rischia spesso di rallentare» [Bocci, Rep].
Si parla anche di regolare le apparizioni degli esperti sui giornali e in tivù.
Fenomeno Funiciello, “Genio & regolatezza”
L’aura magica dell’ineffabile Draghi si allunga per osmosi sui nuovi collaboratori: la nomina di Antonio Funiciello a capo di gabinetto è stata accolta dalla stampa amica con un sentimento che oscilla tra la placida benevolenza e l’entusiasmo da stadio. Era troppo chiedere ai giornali di ricordare le allusioni da osteria di Funiciello su Chiara Appendino e Sara Tommasi, oppure il brillante servizio prestato a Matteo Renzi nella campagna suicida del referendum costituzionale. Niente di tutto questo. Invece è stato descritto a quotidiani quasi unificati come un professionista versatile, validissimo, solido giornalista e intellettuale di rango. Particolarmente spinti gli apprezzamenti della Stampa, che non riesce proprio a trattenere l’emozione: Funiciello – soprannominato “Genio & regolatezza” – è “una delle figure più originali nel rumorosissimo palcoscenico politico-mediatico: brillante ma silenzioso, colto e sconosciuto al grande pubblico, è invece conosciuto dalla classe dirigente per la preveggenza che esercita nella lettura dei fatti politici (‘non ne sbaglia una’, dice un leader che lo conosce bene)”. Ha anche dei difetti, forse, ma non vengono in mente
Clamoroso
Numero di varianti genetiche che influenzano l’altezza di un individuo: 697 [Pascale, Agrifoglio].
In prima pagina
• Oggi alle 10 Draghi presenta il programma di governo e chiede la fiducia al Senato
• Napolitano, che non potrà essere a Palazzo Madama, manda un messaggio di sostegno a Draghi
• A occuparsi dell’ufficio stampa del nuovo governo sarà Paola Ansuini, attuale capo del servizio comunicazione della Banca d’Italia
• Nasce l’inter-gruppo parlamentare M5s-Pd-Leu
• Il Tar del Lazio annulla la nomina di Michele Prestipino a procuratore di Roma
• Annamaria Furlan lascerà la guida della Cisl con un anno di anticipo
• I morti per Covid ieri sono stati 336. Tasso di positività giù al 3,8%. Scendono i ricoverati in terapia intensiva (-15). Le persone vaccinate (due dosi) sono 1.294.352 (2,14% della popolazione)
• In Germania confermato il lockdown duro. Un tribunale dell’Aia ha stabilito che il governo olandese deve rimuovere il coprifuoco
• Israele ha raggiunto i quattro milioni di vaccinati
• Si risvegliato l’Etna: fontane di lava e cenere su Catania. Chiuso l’aeroporto
• Valerio Massimo Manfredi è uscito dal coma ma resta in terapia intensiva
• Nel centro di Formia (Latina) una rissa tra ragazzini è finita male, un 17enne è morto dopo essersi preso una coltellata in gola
• L’ex calciatore Luigi Sartor è stato arrestato perché aveva una serra di marijuana
• È iniziato il processo ad Aung San Suu Kyi, ma il suo avvocato non era stato avvisato. È accusata di aver violato la legge sulla gestione dei disastri naturali
• Emirati Arabi, video-appello della principessa Latifa: «Mio padre mi tiene in ostaggio»
• Per la prima volta in quarant’anni Central Park è in deficit
• In Texas una tempesta di neve e freddo ha lasciato milioni di persone senza elettricità
• Il bitcoin ha superato la soglia dei 50 mila dollari
• Sono iniziati gli ottavi di Champions: Lipsia-Liverpool 0-2, Barcellona-Psg 1-4.
• Prima medaglia per l’Italia ai Mondiali di Cortina: Marta Bassino ha vinto l’oro nel gigante parallelo
• A 39 anni Serena Williams ha conquistato la semifinale agli Australian Open. Nel tabellone maschile sarà sfida tra il n.1 Djoković e il debuttante russo Karatsev
• È morto a 85 anni Johnny Pacheco, il padre della salsa

Titoli
Corriere della Sera: Virus, una nuova stretta
la Repubblica: Draghi, aiuti alle imprese / ma non più a pioggia
La Stampa: Draghi: così ricostruiremo l’Italia
Il Sole 24 Ore: Nel 2021 il Tesoro si finanzia a tasso zero
Avvenire: Vaccini, si riparte
Il Messaggero: Licenziamenti, ok da Pd e Lega / blocco per tutti fino a giugno
Qn: Lo spauracchio di un nuovo lockdown
Il Fatto: C’è vita nei giallorosa / Una sponda per Conte
Libero: Gli italiani in banca hanno più soldi del Pil
La Verità: Da reddito zero a 98.000 euro / Il grillino vota col portafogli
Il Mattino: «AstraZeneca è sotto attacco / perché il vaccino costa poco»
il Quotidiano del Sud: Sul Mezzogiorno non si scherza
il manifesto: La linea del Pieve
Domani: Salviamo Disha Ravi: l’attivismo ambientale è diventato lotta politica

Il filosofo tedesco Byung-Chul Han (nato a Seul) pubblica in Italia con Einaudi un libriccino intrigante titolato «La società senza dolore». Sottotitolo: perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite.
Han è un filosofo acclamato e prolifico, concentrato sulla requisitoria della società neoliberista, aggettivo un po’ sfuggente, al quale tutte le cravatte s’abbinano. La tesi attiene al rifiuto del dolore, fisico e psicologico, considerato inutile e scandaloso per effetto della strisciante dottrina neoliberista: noi rifiutiamo il dolore e così non lo scarichiamo sulla società, ci auto colpevolizziamo e ci precludiamo la rivoluzione. Non sono filosofo e nemmeno tedesco, ma ho sempre avuto l’impressione opposta. Proprio perché rifiutiamo il dolore, quando arriva lo scarichiamo sulla società: ci sarà pur qualcuno colpevole del nostro dolore, chiunque tranne noi, e quel colpevole va individuato e punito.
E del resto sono illuminanti le prime pagine del libro, dedicate alla «democrazia palliativa», il regime in cui si lenisce il dolore ma non si curano le malattie: «La politica palliativa manca di visione e non sa realizzare riforme incisive, che potrebbero far male. Preferisce ricorrere ad analgesici di breve efficacia che si limitano a velare disfunzioni e fallimenti sistemici».
Sarebbe difficile tratteggiare un ritratto più somigliante dell’Italia degli ultimi decenni. Ora c’è un nuovo medico, e la cura per funzionare dovrà necessariamente fare male, ma molto male. Però c’è sempre l’altra possibilità: di restare una società senza dolore, malata, che rivuole indietro i suoi analgesici.

L CONSIGLIERE DEL MINISTRO DELLA SALUTE
Lockdown in Italia, «chiusura totale, per 2-3-4 settimane»: la linea di Ricciardi
Il consigliere del ministro della Salute spiega perché questa linea non è stata adottata finora: «Con il ministro piena sintonia. Ma il precedente presidente del Consiglio e alcuni ministri non erano d’accordo sull’adozione di misure così forti»
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Salvini non è cambiato, è cambiato il salvinese. Oddio, nemmeno poi tanto: anche prima mandava «bacioni» a tutti quelli a cui intendeva urlare «vaffa». Però adesso ha trasformato la neolingua in una strategia politica. Il ministro Speranza, che nel governo Conte era «da cacciare», in quello Draghi è diventato «da aiutare». Come il detestato commissario Arcuri, a cui Salvini promette di «dare una mano sui vaccini». Andrà in giro con siringhe e fialette a battere i quartieri citofono per citofono? Non è chiaro in quali forme intenda manifestarsi questo soccorso leghista imposto quasi come una minaccia anche in materia di immigrazione alla ministra dell’Interno e persino a Draghi, invitato a tenere «un atteggiamento europeista», che sarebbe come esortare Mina a essere intonata. Oltretutto da parte di uno che subito dopo si è precipitato in tv a dire che l’euro non è una scelta irreversibile.
Il linguaggio di Salvini è doppio perché doppio è il suo elettorato, composto da produttori e sovranisti. Il sorriso pacificato si direbbe destinato ai primi, draghiani per convinzione e istinto di sopravvivenza, mentre il sottile digrignar di denti si rivolge ai secondi, che altrimenti passerebbero con la Meloni. Sembra scritto che ogni governo debba avere una gamba più corta che lo faccia traballare. Se in quello di Conte era incarnata da Renzi, in questo sarà Salvini: meno machiavellico dell’altro Matteo, ma anche meno autodistruttivo e quindi per Draghi un po’ meno pericoloso. Forse.
Nasce il gruppo giallorosa e il federatore sarà Conte

Maggioranza – Pd, M5S e Leu provano a fare squadra contro i due Matteo, l’ex premier benedice l’operazione
Uniti, innanzitutto per non farsi uccidere dal Matteo Renzi che quello voleva, demolire i giallorosa. Ma anche per pesare nel governo Draghi, dove la Lega già sgomita e urla. Fino all’obiettivo più a medio termine, ridare una casa politica a Giuseppe Conte, che tornerà a fare il professore, certo, ma che vuole restare in gioco, come mastice della coalizione.
Varie ragioni per formare l’intergruppo di Pd, M5S e Leu, nato ieri proprio nel Senato dove oggi Mario Draghi chiederà e otterrà la fiducia. Una novità che ha ricevuto subito la benedizione dell’ormai presidente del Consiglio Conte: “Le forze che hanno già proficuamente lavorato insieme devono nutrire la loro visione con proposte concrete e traiettorie riformatrici, per affinare una condivisione di intenti e di obiettivi”. Bisogna cementare l’alleanza, teorizza il professore, anche perché “è il modo migliore per affrontare il voto di fiducia in Parlamento”. Necessario per marcare una differenza politica nel governo del tutti dentro, e utile anche a recuperare qualche grillino di rito contiano, tentato dal dire no.
Di certo però oggi, innanzitutto a palazzo Madama, si consumerà l’ennesima frana nei 5Stelle. Dieci, 12 senatori, stando alle ultime stime, diranno di no, e altri potrebbero non presentarsi o astenersi. E una decina di voti contrari sono attesi anche alla Camera. Alcuni grillini decideranno solo oggi cosa fare, ma pare che siano già pronti simbolo e sigla per un nuovo gruppo dei dissidenti a palazzo Madama. “Hanno anche contattato qualche ex della comunicazione del M5S” sussurra un senatore. Siamo già alle prove di scissione, almeno a livello parlamentare. Intanto però c’è l’intergruppo. E sempre a lui si torna, a Conte. “Partendo dall’esperienza positiva del governo Conte II – scrivono i capigruppo di Pd, 5Stelle e Leu – il gruppo vuole promuovere iniziative comuni sull’emergenza sanitaria, economica e sociale, fino alla transizione ecologica”. Sillabe scritte dopo una riunione dei capigruppo ieri pomeriggio, a palazzo Madama.
E nei corridoi c’era anche il segretario particolare dell’ex premier, a conferma che Conte era assolutamente favorevole all’operazione. “Il suo primo obiettivo resta preservare la coalizione” conferma un grillino di peso. Un tema di cui l’avvocato ha parlato ieri per un’ora anche con Goffredo Bettini, il dem che aveva tentato ogni via per tenerlo a palazzo Chigi. “La telefonata non ha correlazione con la nascita dell’intergruppo” assicurano. Ma di certo Bettini resta convinto che l’ex premier sia indispensabile per tenere assieme i giallorosa. Nonostante la ferita infertagli da Renzi, raccontata così dal segretario dem Nicola Zingaretti a Cartabianca: “Renzi ha scelto di abbattere il Conte bis per destrutturare quel modello politico”. Un modello che i 5Stelle e Leu vorrebbero a tutti i costi tenere in piedi. E può essere un’istanza anche per i dem, per i quali l’intergruppo servirà prima di tutto come argine a Salvini. Zingaretti ha anche incontrato il leader del Carroccio, pur di sminare il terreno. Ma Salvini è sempre se stesso, e già ieri a L’aria che tira lo ha ricordato così: “L’euro irreversibile? Solo la morte lo è”. Parole che non stupiranno gli ex alleati del M5S, dove però pensano ad altro. Magari a come non esplodere, visto che per chi dirà no a Draghi la sanzione è già chiara: espulsione.
Ma alcuni dissidenti sono pronti a impugnare anche in sede legale l’eventuale decisione, perché “il quesito su Rousseau era sbagliato e comunque la fiducia da Statuto è obbligatoria solo se il presidente incaricato è del M5S”. Potrebbe finire a carte bollate, mentre l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede avverte: “La mia fiducia non sarà in bianco, e questo deve essere chiaro se vogliamo recuperare un peso politico che si è eccessivamente ridimensionato”. Frasi che sono il termometro, della febbre a 5Stelle.
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