UN CARONTE FORENSE PER IL CONSIGLIO DEL DISORDINE
Prima Elio Sticco, traghettatore e poi Giuseppe Garofalo, commissario ad acta, per moralizzare il consiglio del “disordine” degli avvocati…
Seguendo il buon senso (parola desueta in seno al consiglio sammaritano, almeno a giudicare dagli ultimi avvenimenti) e secondo una prassi consolidata (per casi analoghi), per sedare la “rissa” in atto tra gli uscenti (che aspirerebbero ad essere riconfermati) e gli aspiranti (i nuovi che aspirerebbero ad essere candidati) il Consiglio Nazionale Forense dovrebbe “pescare” tra gli ex presidenti del consiglio dell’Ordine di Santa Maria Capua Vetere l’avvocato che ha ricoperto per un tempo maggiore la carica di presidente: ergo Elio Sticco.
Il compito di questo Caronte/forense dovrebbe essere quello di “traghettare” il consiglio fino alla nomina di un commissario “ad acta”.
Per la nomina del commissario “ad acta”, il Consiglio Nazionale Forense – (se non interverranno clientelismi, raccomandazioni, politicizzazioni) – dovrà cercare un avvocato con la più longeva iscrizione all’Albo della città del Foro.
L’unico vivente con i suoi 90 e passa… anni, ancora con mente cristallina, eloquenza forbita e cultura da vendere…; l’unico la cui fama ha travalicato la cerchia “daziaria” ed è conosciuto in tutta Italia (sia come avvocato penalista che come storico) è Giuseppe Garofalo.
Dopo di lui… il vuoto assoluto per non dire il nulla!
Quindi il Consiglio Nazionale Forense delibera di nominare un commissario e il Ministro della Giustizia emette il provvedimento.
Ma sapete qual è il vero pericolo di una tarantella del genere? La nomina di una serie di sub commissari che per “il proseguimento dell’attività istituzionale”, si occuperanno per mesi e mesi della gestione del consiglio dell’Ordine (per la verità direi del disordine) e intascheranno una mercede non inferiore a 2/3 mila euro al mese!
E sapete con quali criteri viene attuata la scelta dei sub commissari? La fidanzata di tizio, la compagna di sempronio, l’amante di turno. E lo sapete, per esempio, come avviene la nomina di una curatela fallimentare? Stesso sistema con una differenza: si sceglie prima l’amante del giudice, poi quella del cancelliere e forse per ultima… l’amante del “paglietta”.