GIOVEDì 4 MARZO 2021

Clamoroso

Busta con proiettili a Renzi

Una busta contenente due bossoli è stata recapitata a Matteo Renzi al Senato. Immediata la solidarietà bipartisan. «Andiamo avanti insieme con libertà e con coraggio» ha commentato il leader di Italia viva, che da giorni è al centro di polemiche per aver partecipato a un forum, retribuito con un lauto gettone, in Arabia Saudita con l’erede al trono Mohammed bin Salman, accusato dalla Cia, in un dettagliato rapporto, di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.

II romanzo L’altro nome di John Fosse, sette volumi, in cui l’autore John Fosse non ha mai adoperato il punto [Rastelli, Lettura].

In prima pagina

• È stato arrestato l’ex marito di Ilenia Fabbri. Per la procura di Ravenna è il mandante dell’omicidio. Manette anche per un altro uomo, ritenuto l’esecutore materiale del delitto di Faenza

• Deludono i dati di ascolto della prima serata del Festival di Sanremo: 8 milioni 363 mila spettatori e share del 46,6%; nel 2020 erano stati oltre 10 milioni e 52,2%

[leggi la cronaca della serata di ieri in seconda pagina e un paio di commenti in terza]

• Ieri ci sono stati altri 347 morti di Covid. Il tasso di positività è risalito al 5,8%, terapie intensive a +85. Le persone vaccinate con due dosi in Italia sono 1.488.057 (2,50% della popolazione)

• Il governo si impegnerà a trovare stabilimenti in Italia dove produrre vaccini per conto delle case farmaceutiche, ma ci vorranno dai sei agli otto mesi

• L’Ue sospenderà il Patto di stabilità anche nel 2022

• In Lombardia altri 50 comuni passano in zona arancione rafforzata: per Bertolaso «tutta l’Italia va verso la zona rossa». Salvini incontra una delegazione di San Marino per lo Sputnik. Anche Bonaccini spinge: «Se valido, acquistiamolo»

• Le elezioni amministrative previste per la primavera slittano all’autunno

• Blitz di Caltagirone in Mediobanca: prende l’1%. L’obiettivo è Generali

• Busta con due bossoli inviata a Renzi in Senato.

• Luigi Sbarra è il nuovo segretario generale della Cisl

• Samantha Cristoforetti tornerà sulla Stazione spaziale internazionale nel 2022

• Google promette che smetterà di spiare gli utenti del suo motore di ricerca

• In Birmania è un bagno di sangue: il regime golpista fa strage di manifestanti

• Otto persone sono state accoltellate a Vetlanda, in Svezia, in quello che la polizia ritiene un attacco terroristico

• Le milizie sciite hanno lanciato dei razzi contro una base americana in Iraq, proprio mentre il Papa si prepara a visitare il Paese.

• Il partito di Viktor Orbán è uscito dal Partito Popolare Europeo

• Il Times rivela che Meghan Markle, quando viveva a Londra, avrebbe «bullizzato e umiliato» inservienti e collaboratori

• La Corte penale internazionale avvierà un’indagine sui presunti crimini commessi nei Territori palestinesi

• Alek Minassian, che nell’aprile 2018 uccise dieci persone in un attentato a Toronto, è stato giudicato colpevole di omicidio e tentato omicidio

Titoli

Corriere della Sera: Mezza Italia va verso il rosso

la Repubblica: Vaccini, Regioni in ritardo / Tocca alla protezione civile

La Stampa: Bianchi: Dad anche dopo il Covid

Il Sole 24 Ore: Indennizzi a 2,7 milioni di partite Iva

Avvenire: Emersione sommersa

Il Messaggero: «Vaccinazione, ecco il piano»

Il Giornale: Svolta sui soldi

Qn: Regioni in ordine sparso, flop vaccini

Il Fatto: Bertolaso e Moratti / flop, ma chi li caccia?

Libero: Draghi: pronti 2 miliardi per i vaccini. Finalmente

La Verità: Cade la mascherina di Speranza / Dalla Cina milioni di tarocchi

Il Mattino: «Vaccini, il piano porta a porta»

il Quotidiano del Sud: I supergovernatori ammutinati

il manifesto: Onda rossa

Domani: Il mistero del processo sparito / al ministro leghista Garavaglia

Arrestato l’ex marito di Ilenia Fabbri

A quasi un mese dalla morte di Ilenia Fabbri, l’operaia di 46 anni trovata sgozzata nel proprio appartamento di Faenza, in provincia di Ravenna, il 6 febbraio scorso, la polizia ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’ex marito di lei, Claudio Nanni, 53 anni, meccanico, accusato di essere il mandante dell’omicidio, e di tale Pierluigi Barbieri, 52 anni, pregiudicato, residente a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, accusato di esserne l’esecutore materiale. I due uomini erano entrambi appassionati di motori, qualche volta uscivano assieme. «Al momento non si conosce la somma che Barbieri avrebbe ottenuto per l’omicidio, secondo gli inquirenti però lo scambio è avvenuto in contanti e non si tratterebbe di una grossa cifra. La procura contesta l’aggravante della premeditazione e quella del motivo abietto. Nanni è stato arrestato davanti agli occhi della figlia 20enne Arianna, che si era trasferita dal padre dopo l’uccisione della madre e ora è rimasta sola, senza più i genitori. Barbieri è tipo noto nell’ambiente della mala locale, conosciuto come un picchiatore specializzato nel recupero crediti, aveva anche spezzato le dita a un disabile. In carcere c’era finito per qualche mese, da maggio ad agosto del 2020 […] Il movente del delitto sarebbe da ricondurre al profondo astio che Nanni provava nei confronti della ex moglie, con la quale era in causa dopo la separazione. “Prima o poi mando qualcuno a farle la festa”, così diceva il 53enne Claudio Nanni, meccanico, in guerra da tempo con l’ex moglie che lo aveva denunciato anche per maltrattamenti e si era rivolta a un centro antiviolenza. Il contenzioso civilistico tra i coniugi era culminato con l’assegnazione della casa di via Corbara alla donna, e la 46enne aveva promosso una causa di lavoro contro l’ex rivendicando mancati compensi per 100 mila euro legati alla sua collaborazione negli anni nell’autofficina di famiglia» [Di Raimondo, Rep].

Fino all’8 marzo, tra le 18 e le 23, la piazza principale di Faenza sarà illuminata da un fascio di luce rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Anche in Italia si faranno i vaccini

«L’operazione per produrre i vaccini anti Covid in Italia è partita. C’è una lista di aziende che sarebbero in grado di partecipare alle varie fasi che portano alla realizzazione dei medicinali e hanno dato la loro disponibilità. Tra queste non solo chi si occupa di infialamento, settore molto ricco e forte nel nostro Paese, ma anche chi dispone di bioreattori in grado di produrre la sostanza alla base del vaccino» [Rep].

L’accordo è stato raggiunto ieri con un vertice al ministero dello Sviluppo economico cui hanno partecipato il ministro Giancarlo Giorgetti, il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, il presidente dell’Agenzia del farmaco Giorgio Palù, il nuovo commissario per l’emergenza Paolo Figliuolo e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Franco Gabrielli. Lo Stato non produrrà autonomamente i vaccini, ma aiuterà le case farmaceutiche a trovare contoterzisti in Italia, che cominceranno a produrli per conto di Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson etc. Di conseguenza, i vaccini usciti dalle fabbriche italiane saranno redistribuiti in Europa, a noi andrà solo il 13,5% del totale, come stabilito a suo tempo. Per avere i primi vaccini made in Italy, comunque, ci vorranno dai sei agli otto mesi.

Mario Draghi ha telefonato alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e le ha ribadito che la priorità è «accelerare sui vaccini».

Salvini e Bonaccini uniti per lo Sputnik

Matteo Salvini ha incontrato a Roma una delegazione di San Marino, tra cui il ministro del Lavoro Todoforo Lonfernini, per discutere dello Sputnik V. Nonostante il vaccino russo non sia ancora stato approvato dall’Ema, San Marino ha deciso di comprarne 7.500 dosi. Anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini spinge per lo Sputnik: «Se è valido, acquistiamolo»

«Il feeling che ha suscitato tante polemiche nei giorni scorsi tra il governatore dem e il leader della Lega sull’apertura la sera dei ristoranti nelle zone gialle si ripete anche sul tema del piano vaccinale, a caccia di una via d’uscita dai ritardi delle dosi acquistate dalla Ue» [Bignami, Rep].

Patto di stabilità sospeso anche nel 2022

Con ogni probabilità il Patto di stabilità rimarrà sospeso ancora per un anno e mezzo. La Commissione europea prenderà una decisione solo in maggio, dopo la pubblicazione delle previsioni macroeconomiche di primavera, ma già ieri, durante la presentazione della comunicazione adottata mercoledì in cui la Commissione indica agli Stati membri i principi guida per la corretta progettazione del Def, il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha annunciato: «Sulla base delle indicazioni attuali la clausola di salvaguardia generale (che sospende il Patto di stabilità, ndr) rimarrebbe attiva nel 2022 e sarà disattivata nel 2023».

Le elezioni rimandate a dopo l’estate

«Le amministrative di primavera slitteranno a dopo l’estate, tra settembre e ottobre (una delle ipotesi è quella del 10-11 ottobre). Ancora non c’è una decisione ufficiale, ma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha sentito in maniera informale i partiti e tutti hanno accettato lo slittamento: non è opportuno aprire le urne quando ancora non è chiaro se entro giugno la curva epidemiologica sarà sotto controllo. In ogni caso cominciare tra pochi mesi la campagna elettorale sarebbe pericoloso» [La Mattina, Sta].

Si deve votare in 1.200 comuni, tra cui Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli Benevento, Carbonia, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona e Varese. Verrebbero rinviate anche le suppletive per il seggio della Camera di Siena e le regionali in Calabria.

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Blitz di Caltagirone in Mediobanca

Francesco Gaetano Caltagirone entra in Mediobanca. Il costruttore e finanziere romano ha comunicato alla Consob di avere l’1,014% del capitale di Piazzetta Cuccia. La partecipazione è adesso sul sito della Consob. «Il suo è un ingresso destinato a far rumore e che potrà incidere molto anche sul futuro delle Generali, di cui oggi proprio Mediobanca è il principale singolo azionista. La quota di Caltagirone si affianca infatti al 13,2% che Leonardo Del Vecchio, il fondatore e patron di Luxottica, ha preso negli ultimi mesi sempre in Mediobanca, dove ha ottenuto dalla Bce l’autorizzazione a salire fino al 20% del capitale. E sempre Caltagirone e Del Vecchio si muovono da tempo in tandem – sebbene tra di loro non ci sia alcun accordo parasociale – salendo nel capitale della compagnia assicurativa. Con numerosissimi acquisti ripetuti negli anni Caltagirone, che è vicepresidente delle Generali, salito al 5,7% del Leone, diventando così il secondo azionista dopo la stessa Mediobanca che è poco sopra il 13%. Accanto a lui nell’azionariato c’è appunto Del Vecchio, che di Generali controlla il 5% circa e siede in consiglio. Ma perché questa nuova mossa dell’Ingegnere romano potrebbe cambiare gli equilibri in Generali? Non è un mistero che sia Caltagirone sia Del Vecchio abbiano spesso criticato la gestione dell’amministratore delegato Philippe Donnet. Entrambi nel cda di Generali, entrambi fautori di una “italianità” della compagnia che vedono già in qualche modo minacciata dal passaporto francese dell’ad, entrambi assenti in modo polemico su alcune scelte del vertice. Adesso con una manovra a tenaglia i due fortissimi seniores della finanza nostrana si ritrovano sia nel capitale del Leone sia in quello di Mediobanca che è il principale azionista della compagnia» [Manacorda, Rep].

Busta con proiettili a Renzi

Una busta contenente due bossoli è stata recapitata a Matteo Renzi al Senato. Immediata la solidarietà bipartisan. «Andiamo avanti insieme con libertà e con coraggio» ha commentato il leader di Italia viva, che da giorni è al centro di polemiche per aver partecipato a un forum, retribuito con un lauto gettone, in Arabia Saudita con l’erede al trono Mohammed bin Salman, accusato dalla Cia, in un dettagliato rapporto, di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.

Sbarra nuovo segretario della Cisl

Luigi Sbarra è il nuovo segretario generale della Cisl. È stato eletto a scrutinio segreto dal consiglio generale, su proposta dell’uscente Annamaria Furlan, con 168 voti validi su 173 presenti. Le schede bianche sono state 5. Sessantuno anni, nato a Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, Sbarra negli ultimi due anni ha affiancato la Furlan come segretario generale aggiunto.

 

Dieci anni fa

Sabato 5 marzo 2011. In Libia, mentre Bengasi, dopo aver cacciato il regime, si riorganizza, nella città di Zawiyah si combatte: centinaia di soldati pro-Gheddafi hanno assalito la città verso le sei del mattino [IlPost].

Venti anni fa

Lunedì 5 marzo 2001. Strage di Novi Ligure. Francesco De Nardo, il padre di Erika, incontra alcuni giornalisti nel cortile del Ferrante Aporti, il carcere minorile di Torino. Stretto nello stesso loden blu, contesta con garbo la definizione di uomo più solo e disperato sulla faccia della terra. «Io ho Erika, e devo continuare a vivere per lei». Poi passa all’assistente sociale del carcere un pacchetto con due libri di scuola per la figlia [Imarisio, CdS].

Vito Palazzolo è riconosciuto colpevole dell’omicidio di Peppino Impastato e condannato a 30 anni di prigione

Il Tribunale di Enna condanna a 2 anni di reclusione senza benefici di legge e al pagamento di una penale di 40 miliardi di lire il ricettatore della Venere di Morgantina, un ottantenne ticinese, Renzo Canavesi: è il primo caso in Italia di un tribunale che ha applicato una simile sanzione per l’esportazione clandestina di opere d’arte italiane.

«La cosiddetta Venere di Morgantina (ora si ritiene sia un’altra dea, Demetra) fu scolpita nel V secolo a.C. in Sicilia. L’autore sarebbe un diretto discepolo di Fidia, operante nella Magna Grecia. La statua fu trafugata da Morgantina nella seconda metà del Novecento, e poi venduta al Paul Getty Museum che l’acquistò nel 1988 e la espose nelle sue sale come uno dei reperti più importanti. Sembra che nell’asta che portò alla sua vendita, tenutasi a Londra, la Dea fu pagata 18 milioni di dollari» [Sta].

Il calciatore Antonio Cassano, 18 anni, viene acquistato dalla Roma

Venticinque anni fa

Martedì 5 marzo 1996. Conversazione telefonica tra Pierferdinando Casini ed Emilio Fede, prima di un collegamento per il Tg4. Casini: «Grandissimo Emilio, se i voti di Dini non li prendo io, voi ve la prendete nel culo… Ma Emilio, allora, ti candidi?». Fede: «Beh, era quasi certo, poi è subentrata una certa riflessione… non so bene chi verrà al mio posto e forse non mi conviene». Casini: «Ho capito e sono d’accordo, credo che non ti convenga» [Striscia la Notizia].

Quaranta anni fa

Giovedì 5 marzo 1981. Con un discorso alla nazione, il presidente Reagan appena insediato inaugura una nuova era: meno tasse e tagli alla spesa pubblica per risollevare l’economia.

Esce in sala Ricomincio da tre di Massimo Troisi.

«Raramente un film riesce a conquistare il favore di pubblico e critica, soprattutto se si tratta di una commedia. Nel 1981 ci riuscì Ricomincio da tre, che collezionò i premi più prestigiosi, incassò quasi 15 miliardi di lire in un periodo poco felice per il cinema italiano e raggiunse il record del film rimasto in sala più a lungo, 600 giorni. Fu il magnifico esordio di Massimo Troisi, autore della sceneggiatura con Anna Pavignano, interprete del protagonista, Gaetano, che riportava sullo schermo la comicità che si era già imposta in teatro con il gruppo La Smorfia e poi in televisione. Una comicità che, sicuramente venata dello spirito napoletano, con le sue pause e i silenzi scivola spesso nella malinconia, diventa surreale, spesso sfiora il paradosso […]. “Ricomincio da tre è rimasto nel cuore di tutti perché andava controcorrente ed era fatto con talento e poesia – ha detto Lello Arena – Massimo come regista era molto gentile e l’atmosfera sul set era curiosa e surreale. Ero stato mandato anche in esplorazione di un altro grande cantautore, Edoardo Bennato, ma la cosa si era spenta lì perché tra Pino Daniele e Massimo era subito nata una profonda simpatia artistica e umana, una grande amicizia che passava attraverso le immagini e la musica. Purtroppo parliamo di persone che non ci sono più, ma che hanno reso questo mondo migliore”. Infine Arena conclude con la sua consueta ironia: “Sono sempre i migliori che se ne vanno per primi, ragione per cui io ogni volta che faccio qualcosa di buono ci metto sempre in mezzo qualche schifezza, per paura di andarmene!”» [Fusco, Rep].

Sul Corriere Rossella Falk fa sapere che porta il 41 di piede: «Come la Garbo».

Settanta anni fa

Lunedì 5 marzo 1951. Ralph Bolton, manager romano della Standard Oil of New Jersey (oggi Esso) invia un telegramma al ministro per l’Industria Giuseppe Togni, minacciando il governo italiano reo di mettere in essere uno «sfavorevole atteggiamento verso l’industria privata» che lo costringe a «chiedere tutela et appoggio autorità Washington». A farlo infuriare la proroga di alcuni permessi di ricerca dell’Agip in Val Padana.

Rita Hayworth arriva a Napoli.

Ottanta anni fa

mercoledì 5 marzo 1941. La Gran Bretagna rompe le relazioni diplomatiche con la Bulgaria.

«Il corrispondente da Londra del giornale Svenska Dagbladet informa che il 3 maggio l’ora estiva sarà anticipata ancora di 60 minuti in Inghilterra allo scopo di ricuperare il lavoro che ogni giorno si è costretti a interrompere a causa dei continui bombardamenti germanici. Il Governo inglese si illude così di poter normalizzare la produzione industriale che risulta deficiente in maniera molto allarmante» [CdS].

Novanta anni fa

Giovedì 5 marzo 1931. Allo stadio di Testaccio la Roma batte 5-0 la Juventus con gol di Lombardo (6’), Volk (50’), Bernardini (62’ rig., 79’), Fasanelli (80’) e riduce a un solo punto il distacco in classifica dalla capolista.

Cento anni fa

Sabato 5 marzo 1921. Durante lo sciopero dei facchini il sedicenne Antonio Franzosi, impiegato della Lega socialista, aggredisce i crumiri protetti dai fascisti: lo uccide con un colpo alle spalle lo squadrista Giulio Donà [Franzinelli1].

Centoventi anni fa

Martedì 5 marzo 1901. «Il Consiglio dei ministri ha oggi deciso di abbandonare l’idea di diminuire il prezzo del sale, essendosi constatato che i risultati a favore dei consumatori non sarebbero stati in relazione del sagrificio che sarebbe venuto alla finanza nella misura di 18 milioni, anche riducendo il prezzo di soli 10 centesimi» [CdS].

Centoquaranta anni fa

Sabato 5 marzo 1881. Terremoto a Ischia. Casamicciola è distrutta: «Alle ore 1.30 pomer., la prima scossa fece fuggire molta popolazione. Dopo qualche minuto si intese una grande scossa di terremoto ondulatorio e sussultorio, che durò 7 secondi. Giungono continuamente telegrammi sconfortanti. il disastro è superiore a quanto si suppone. La parte superiore dell’isola è tutta frnata. Centinaia di case sono crollate ed altre stanno par cadere. Fu danneggiato Io stabilimento balneario al monte della Misericordia. I morti finora estratti dalle macerie ascendono a 50 ed i feriti a circa 70».

Centocinquanta anni fa

Domenica 5 marzo 1871. Questa notte la minaccia di insurrezione generale si estende in Parigi (Comandini).

Ricevendo la Deputazione austriaca il Papa dice fra l’altro: «La tempesta contro di noi crescerà forse; ma dovrà finalmente indietreggiare. Io non so né il tempo, né il modo, né l’ora; ma verrà certo il giorno in cui il Signore comanderà ai flutti tumultuosi d’arrestarsi; poiché egli, benché pei giusti fini della sua Provvidenza permetta le rivoluzioni, pure ha segnato il termine oltre il quale non possono andare» (Comandini).

Centosessanta anni fa

Martedì 5 marzo 1861. «Da Gaeta si diffonde il tifo. Si teme che possa innescare un’epidemia. Oggi il periodico Il Paese di Napoli scrive: “Giungono ogni giorno da Gaeta i prigionieri borbonici ammalati. Sono in uno stato deplorevole. Gli ospedali ne sono pieni e la malattia predominante è il tifo. Sappiamo che il consiglio sanitario ha fatto energiche rimostranze perché il Governo destini altrove quegli ammalati. Ci auguriamo che adotti subito qualche opportuno provvedimento. È assolutamente urgente. Sarebbe doloroso veder propagandare in Napoli un morbo spaventevole come il tifo. Bisogna che il Governo rifletta che andiamo verso la stagione calda”. Le autorità sanitarie sabaude e partenopee non sottovalutano la questione, ma fanno già fatica a gestire la quotidianità. La città è lontana dalle condizioni igieniche che pensavano di trovare i Piemontesi. La cancrena falcidia i feriti di guerra. Gli indumenti dei ricoverati vengono bruciati. Da Torino arrivano quanti più militari medici è possibile, subito sottoposti a estenuanti turni di servizio. Non c’è solo timore per il tifo. La massiccia presenza di truppe giunte dal Nord sta facendo fare grandi affari ai bordelli partenopei. Si teme una diffusione massiccia di lue e sifilide, piaghe per altro già molto diffuse al tempo. Qualcuno ipotizza di schedare e far visitare “le signorine alle quali si avvicinano i nostri soldati”. Ma è un fenomeno che sfugge a ogni controllo» [Lupo, Sta ].

A Roma gli studenti nell’atrio dell’Università hanno incoronato un busto di Vittorio Emanuele con sotto questa leggenda: Re d’Italia per la divina provvidenza e per il voto nazionale (Comandini).

Duecento anni fa

Lunedì 5 marzo 1821. «L’uomo di immaginazione, di sentimento e di entusiasmo, privo della bellezza del corpo, è verso la natura press’a poco quello che è verso l’amata un amante ardentissimo sinceramente non corrisposto nell’amore» [Leopardi, Zibaldone, 5 marzo 1821].